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Beh, non è che deve per forza capire tutte le spegazioni razionali che diamo. Mi sembra sia un pò chiedere troppo. Basta che sappia che ci sono sempre, e che si può fidare.
Ma se proprio è bollente bollente, il seggiolino (o anche la cintura), allora la Cucciola me la tengo in braccio quei 5 minuti che ci vuole perché papà avvii la macchina, guidando piano piano, e si faccia un pò di aria condizionata. Dopo, non si discute. Consolo, abbraccio, acarezzo, tiro fuori il cellulare con le sue foto e il "baiaie" (musica per ballare, attualmente quasi esclusivamente i Beatles o "Born in the USA"), ma sul seggiolino bisogna stare.
Ho trovato un aiuto inaspettato nei peluches e/o bambole che Cucciola adora e coccola.
Hanno la vocina flautata, e le parlano come suoi "pari", i suoi amici, se non adirittura i suoi "bimbi".
Il micetto di legno a rotelle reclama di andare a mangiare il pesciolino, o i cagnolini di sbaffare la carne, e tutt'ad un tratto, andare a tavola non è più una cosa che impone la mamma. La bambola "bimba" dice "ma dai, stiamo nel seggiolino, che così siamo in sicurezza, che le brum brum, lo sai, sono pericolose, noi siamo bimbe serie", e il seggiolino diventa molto più accettabile.
A ri-ri-ri-riprova del fatto che alla Cucciola, la cosa che in assoluto dà più fastidio, è che le si "facciano fare" le cose ...
Ale e Cucciola (1/1/11)
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anche a me da molto fastidio quando sento parlare di bambini capricciosi, e purtroppo capita spesso. io personalmente quando mi chiedono se pietro lo è rispondo di no e spevifico che sa quello che vuole ma non sto mai a dilungarmi con spiegazini varie. quello che però mi fa imbestialire è sentirmi chiedere "adesso è bravo?" oppure "è un monello vero?" dalle amiche di mia suocera. a quanto pare è questa l'immagine di mio figlio che vende in giro in netto contrasto con l'altro nipote che è un angioletto riempito di no dalla mattina alla sera e che a 16 mesi si sente dire fai il bravo sennò nessuno ti vuole!!!!!!!!!!!!
Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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"fai il bravo sennò nessuno ti vuole", con tutte le sue varianti, è una delle cose peggiori che si possa sentir dire un bambino.
Bambini capricciosi, purtroppo, ne ho incontrati, ma bimbi già grandini, che sanno benissimo parlare, e sono un "voglio" continuo e prepotente, si comportano come bulletti con gli altri bimbi e come vittime lagnose con gli adulti, dotati di un potenziale di disturbo/distruzione pressoché illimitato e non accettano alcuna limitazione, pena scenate di pianto palesemente finto intramezzato da sguardi furbi veramente agghiaccianti. Questi, per me, sono bimbi a cui non è mai stato né dato né insegnato rispetto, che sin da piccoli ricevono il messaggio che la vita è una lotta di potere, che hanno il terrore di non essere amati se poco poco non ricevono quello che vogliono, e quindi che l'amore manco sanno cosa sia. E' di una tristezza infinita. Non c'entrano assolutamente nulla con un bimbo che piange perché vuole la mamma, o perché qualcosa gli dà fastidio, o perché non riesce a farsi capire.
Quando ero piccola, se io o sopratutto mio fratello (essendo maschio) esageravamo con la tiritera o facevamo troppo gli schizzinosi, ci dicevano: guarda che questa è una cosa che stiamo facendo insieme. Quando sarai grande e farai le cose con i tuoi amici (o farai il militare, che starai con tutti altri ragazzi grandi), se ti metti a fare le lagne che non vuoi questo e non vuoi quello, cosa penseranno di te? Le cose importanti, devi saper dire di no, ma lo devi fare in maniera seria, non con i capricci.
Forse non era perfetto, ma almeno era iscritto in una prospettiva di crescita, di diventare una persona grande e indipendente...
Ale e Cucciola (1/1/11)
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Piccola riflessione in merito ai capricci, o presunti tali. Ho avuto modo di osservare i figli di un mio cugino quest'estate, in particolare il piccolo di 5 anni, non sto qua a raccontare nel dettaglio ma era un bambino perennemente in lacrime e scontroso, in particolare aveva degli atteggiamenti che a detta di tutti lo classificavano come bimbo insopportabile/monello/capriccioso.
Dopo qualche giorno mi rendo conto che: il bambino era sempre in lacrime perchè i genitori alle 3 del pomeriggio anzichè sdrairsi accanto al pargolo e raccontargli una favoletta per farlo dormire, lo lasciavano a giocare e se ne andavano al mare . Il risultato era che non dormiva e alle 6 se non riusciva a fare goal, piangeva; gli atteggiamenti insopportabili erano, invece, comportamenti sbagliati che negli anni gli erano stati insegnati, esempio: GIOCHIAMO ALLA LOTTA NEL LETTO era la massima espressione di gioco che il padre era riuscito a fare con lui, solo che un conto è un tenero frugoletto di un anno che ti salta sulla schiena, un conto e un bel bimbone di 5. Se poi tuo figlio ti chiede qualcosa e tu lo liquidi con un NO, aspettati che come minimo ti venga a chiedere la stessa cosa fino a che non riceve una risposta per lui adeguata.
Tutto questo è per dire che da un lato l'etichetta è pericolosa di qualunque natura essa sia, perchè ti dispensa dal capire, per cui un bimbo stanco o che riceve poche attenzione è più facile da catalogare come piagnucolone; dall'altro è la classica profezia che si autoavvera: se tratti tuo figlio da rompiballe, inevitabilmente finirà per esserlo. Non mi posso dilungare ora su quest'ultimo concetto, mi si reclama. Lo farò più tardi.
Precisazione: quello che ho scritto non ha nulla a che vedere con l'argomento originario, era rispetto al problema "BAMBINI CAPRICCIOSI"
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-08-2012, 09:32 09 da
blackbird.)
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Straquoto blackbird. Credo anch io che spesso i cosiddetti capricci, soprattutto nei bambini piu grandi siano la maschera di un disagio, di mancanza di attenzione, di mancate risposte. E per questo che non mi piace la parola capriccio, perche fa ricadere tutta la responsabilita sul bambino, perche giustifica il genitore o chi per lui che lo liquida con un no, con un rimprovero, con una sculacciata o forse peggio assecondando anziche cercando di comprendere cosa stia davvero chiedendo il bambino.
lilla 31/3/11
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Lungi da me dare una giustificazione... ma gli adulti che si comportano così, in genere hanno subito anche loro mancanza di attenzione e mancate risposte.
Quanto alla lotta sul letto, purtroppo credo sia il massimo che si possa pretendere dal maschio MEDIO italiano... (e nella categoria comprendo anche mio marito, che non va molto più in là).
Mio marito, ad esempio, ultimamente è un continuo rimprovero con tono da "professorino" del libro Cuore! E se Mario, giustamente, lo ignora e non vuole stare con lui, ovviamente, se ne esce con "ecco, gli gira male.". Sto faticando moltissimo per fargli capire che Mario fa così solo quando mio marito è nervoso, mal disposto, scontroso o lo rimprovera troppo spesso. Ma da bambino, mio marito, è stato tenuto sempre a freno e rimproverato moltissimo. La madre racconta che piangeva in continuazione per qualsiasi cosa (poverino!) e lui, purtroppo, non è in grado di prendere le distanze dalla "educazione" subita.
E' un cane che si morde la coda. Come dice blackbird..è la profezia che si avvera a furia di pronunciarla.
Ma perchè, tutto sommato, anche se sembra paradossale, un bimbo "capriccioso", lagnoso e piagnucoloso, è più facile da gestire (basta continuare a rimproverarlo e negargli le richieste di attenzione). I bimbi felici, curiosi e attivi sono bimbi molto impegnativi. Meglio liquidare tutto con un bel "no!".
Così poi ti rimangono pure legati...perchè penderanno dalle tue labbra in attesa eterna di quel "Si"....
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Leggo questi ultimi interventi e da una parte capisco e condivido quello che dite, riconoscendo alcuni errori che ho commesso (soprattutto quando Ale era piccolo ho preteso troppo, troppa ubbidienza e troppa comprensione delle mie parole/esigenze), dall'altra... mi ritrovo anche io con un bimbo che a 6 anni fa "capricci" più spesso di quanto credevo dovesse fare a questa età. E nel nostro caso non è mancanza di attenzioni (anzi, so che è brutto ma a volte mi sembra di averne date forse troppe per il risultato ottenuto), mio marito ci gioca tantissimo e pure io (ora meno con l'arrivo della pargola). Ma quando è a casa (e ora che ci sono le vacanze significa tutto il giorno) vuole giocare continuamente con noi e a volte invece ci sono cose da fare e non si può.. Gioco in autonomia zero. E io non ce la faccio più, divento nervosa e dò il peggio di me stessa.. uff..
Alessandro 28/07/2006
Viola 19/12/2011
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(10-08-2012, 07:22 07)giulieee Ha scritto: Ma perchè, tutto sommato, anche se sembra paradossale, un bimbo "capriccioso", lagnoso e piagnucoloso, è più facile da gestire (basta continuare a rimproverarlo e negargli le richieste di attenzione). I bimbi felici, curiosi e attivi sono bimbi molto impegnativi.
sono super-stra d'accordo. a tutti quelli che chiamano il mio bimbo con nomignoli tipo brighella, birbante, monello io rispondo è solo un bambino molto sveglio, interessato al mondo e che sa quello che vuole! ma nel frattempo mi si stringe il cuore perchè mi sembra di doverlo giustificare
Mamma di Pietro nato a luglio 2011