06-06-2013, 10:53 22
Tema delicato, non so voi, sarà la gelosia verso la piccolina, ma anche prima che lei facesse ingrossare la mia pancia, il mio piccolo è sempre stato molto cautelativo e un po ansioso.
Il problema sono le crisi isteriche o pianti isterici.
Provo a farvi capire: è timido, almeno finchè non prende confidenza, se qualcuno gli prende un suo giocattolo, lui ci rimane male, chiede a me aiuto, sconfortato, che lo rivorrebbe. Diverse volte ad un mio no, su cose che non si possono fare, o non si devono fare, o su sue fissazioni di cose veramente sciocche, tipo che gli si bagna una mano, o si sporca di jogurt una mano, oppure che non è ben chiuso l'oblò della lavatrice, la prende in maniera drammatica, anche fino al pianto isterico.
In pratica un 'cambiamento' da quello che si aspetta lo maldigerisce. Abitudinario come un vecchietto, d'altra parte si sa, le abitudini danno sicurezza; ho provato con le coccole, ho provato con le sgridate, i rimproveri, niente peggiorava. Ora sono passata alla spiegazione e poi ignorarlo finchè non si calma. Precisazione, la crisi scocca spesso in un preciso momento, o immediatamente dopo essere stato contrariato, o quando abbandonando quello che pretende, richiede subito di essere preso in braccio con toni quasi da bambino ancora piu piccolo, capricci li chiamerebbe qualcuno.
Non so bene perchè sia così, io non ho mai posto restrizioni, poteva rotolarsi nei parchi e sporcarsi e provare cose anche al limite del pericoloso. Ogni suo inciampo, male ecc è sempre stato preso con il sorriso e faccia rassicurante. Eppure sembra che ha proprio un carattere che va delineandosi verso una persona ansiosa. Vorrei almeno evitare lo scoppio di crisi....se non si è di corsa ci si puo ingegnare a distrarlo prontamente, ma non è sempre possibile. Anche perchè prima o poi capita la situazione in cui non si puo distrarlo e così lui si trova a dover gestire questi suoi stati. Li imparerà a gestire col tempo?
Quando lo prendevo in braccio si calmava, ma poi ne ricapitava un'altra.
Così ho pensato che prenderlo in braccio nel mezzo della crisi, avrebbe solo alimentato le sue botte di crisi. Ora no, lo prendo solo quando si calma. Se non è in fase di scoppio si controlla un attimo, riesco a depistarlo e dimentica letteralmente lo stato di tensione che si era creato. Altrimenti niente, fa la crisi e pian piano esaurisce vedendo che non lo porta a nulla. Ok si sfoga, ma questi sbalzi non mi sembrano essere salutari. Non vorrei seriamente che col tempo diventasse un adulto ansioso pieno di pare...
domande? consigli?
Il problema sono le crisi isteriche o pianti isterici.
Provo a farvi capire: è timido, almeno finchè non prende confidenza, se qualcuno gli prende un suo giocattolo, lui ci rimane male, chiede a me aiuto, sconfortato, che lo rivorrebbe. Diverse volte ad un mio no, su cose che non si possono fare, o non si devono fare, o su sue fissazioni di cose veramente sciocche, tipo che gli si bagna una mano, o si sporca di jogurt una mano, oppure che non è ben chiuso l'oblò della lavatrice, la prende in maniera drammatica, anche fino al pianto isterico.
In pratica un 'cambiamento' da quello che si aspetta lo maldigerisce. Abitudinario come un vecchietto, d'altra parte si sa, le abitudini danno sicurezza; ho provato con le coccole, ho provato con le sgridate, i rimproveri, niente peggiorava. Ora sono passata alla spiegazione e poi ignorarlo finchè non si calma. Precisazione, la crisi scocca spesso in un preciso momento, o immediatamente dopo essere stato contrariato, o quando abbandonando quello che pretende, richiede subito di essere preso in braccio con toni quasi da bambino ancora piu piccolo, capricci li chiamerebbe qualcuno.
Non so bene perchè sia così, io non ho mai posto restrizioni, poteva rotolarsi nei parchi e sporcarsi e provare cose anche al limite del pericoloso. Ogni suo inciampo, male ecc è sempre stato preso con il sorriso e faccia rassicurante. Eppure sembra che ha proprio un carattere che va delineandosi verso una persona ansiosa. Vorrei almeno evitare lo scoppio di crisi....se non si è di corsa ci si puo ingegnare a distrarlo prontamente, ma non è sempre possibile. Anche perchè prima o poi capita la situazione in cui non si puo distrarlo e così lui si trova a dover gestire questi suoi stati. Li imparerà a gestire col tempo?
Quando lo prendevo in braccio si calmava, ma poi ne ricapitava un'altra.
Così ho pensato che prenderlo in braccio nel mezzo della crisi, avrebbe solo alimentato le sue botte di crisi. Ora no, lo prendo solo quando si calma. Se non è in fase di scoppio si controlla un attimo, riesco a depistarlo e dimentica letteralmente lo stato di tensione che si era creato. Altrimenti niente, fa la crisi e pian piano esaurisce vedendo che non lo porta a nulla. Ok si sfoga, ma questi sbalzi non mi sembrano essere salutari. Non vorrei seriamente che col tempo diventasse un adulto ansioso pieno di pare...
domande? consigli?
mamma di un pupetto nato a fine agosto 2010 e di una pupetta nata in dicembre 2012