COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


ma quei metodi per addormentare...
#31

(27-04-2011, 08:35 20)Ax76 Ha scritto:  Pensa che a me rimane oscuro perché alcuni ritengano che i bambini debbano necessariamente addormentarsi solo con il contatto dei genitori o non sono felici/trattatiben/educati come si deve. Per me non è "normale" e considero l'autonomia nell'addormentarsi una gran cosa.

Assolutissimamente d'accordo!Biggrin
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#32

(28-04-2011, 12:14 12)Elis Ha scritto:  Il punto é che non si puó generalizzare, perché ogni bimbo é diverso, ogni genitore é diverso e ogni cultura é diversa. La Hogg sostiene esattamente questo: dipende dai piccoli e dai genitori. Comunque non é per nulla contraria a prendere i bimbi in braccio: dice di tirarli su se piangono, calmarli e rimetterli giu', alche 100 volte per notte!
Detto questo, Giulio si é sempre addormentato da solo, fin da neonato, anzi se lo tengo in braccio si innervosisce di piú, quando é molto stanco. La maggior parte delle volte gioca un po' da solo e si addormenta, altre sto un po'con lui, lo accarezzo, faccio il tanto discusso sh sh sh (che per quanto brutto ha il potere di calmarlo all'istante) e crolla addormentato. Non ho dovuto addestrarlo (che brutto termine!) per tutto questo...é lui che ha da sempre preferito cosí.
Altri bimbi peró sono diversi, piú sensibili, e hanno bisogno di maggiore contatto fisico per rilassarsi e addormentarsi. Insomma, non ci sono regole e nessun "metodo" é migliore degli altri!

Ecco appunto!! Esattamente quello che volevo dire!

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#33

Per me Non c'è nulla di male, solo una questione pratica a mio avviso.

A me sembrano così ovvie le motivazioni di aiutarli ad imparare ad avere questa autonomia di addormentarsi da soli, che boh, mi stupiscono queste domande...
Se io lo addormento in braccio, significa che devo stare lì, magari al buio, per X tempo, magari bastano 5min, magari ci vuole mezz'ora...
Sembra sempre che chi ha figli che hanno questa autonomia, li maltratti, li lasci piangere, se ne freghi di loro...

Ma perchè aiutarli ad essere autonomi a mangiare da soli è cosa buona, invece per l'addormentarsi ci vuole per forza mamma?

Per me è una direzione da prendere, ci ci puo' riuscire immediatamente, magari ci vuole qualche mese, ma se si ha in mente dove si vuole arrivare per me ci si arriva.

Addormentare (termine che mi fa rabbrividire, gicchè io credo di dover addormentare solo me stessaLol) in braccio un bambino di 2 anni o magari mettendosi stesi vicini a lui per chesso' 1 ora per me sarebbe una fatica immane e a mio avviso non ci vedo nemmeno il vantaggio per lui...

Anche perchè ok se il figli sono unici, ma se ne si ha di più a me pare cosa buona "staccarsi" dal più piccolo per avere anche tempo per gli altri, che sono più grandi, ma bisognosi anche loro.

Io leggo alle due grandi prima di dormire, se dovessi stare ad addormentare Sebastiano in braccio, dovrei sbolognare loro, e non mi pare giusto nei loro confronti.

Poi per me si deve guardare anche a lungo termine...

Sento di mamme che all'arrivo del neonato si trovano ad avere il grande nel letto, bisognoso di una routine di addormentamento che comprende mamma nel letto per 1 ora e cio' ovviamente è incompatibile con il neonato...cosìcchè poi bisogna metterci le pezze.

Io ho sempre pensato che i miei figli dovessero addormentarsi da soli e dormire nel loro letto. Ne ho tre e lo fanno tutti e tre. Sapevamo dove volevamo arrivare e ci siamo arrivati. Senza tragedie e pianti.
Come volevo fossero autonomi nel mangiare e lo sono. Senza tragedie e pianti.

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#34

Ovviamente ogni bambino è diverso e unico, il discorso che ho fatto è stato generale e soprattutto in base all'esperienza che ho io.
Non nego che ci sono bambini che sono più tranquilli di altri, più "semplici" se vogliamo, ma secondo me sono la minima parte..
Sono convinta che i bambini piccoli, sono bravissimi ad esprimere i loro bisogni quando privi di condizionamenti..perchè manifestano esattamente ciò che provano senza secondi fini.
Se mia figlia piangeva quando la lasciavo nella carrozzina era perchè lì non stava bene..il suo pianto non era "piango perchè voglio fare i capricci!".
E noi dovremmo essere in grado di accogliere questi bisogni senza per forza doverli adattare alle nostre esigenze o idee.
Questo è quello che penso..ed è questo che intendo quando parlo di madri empatiche.

c
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#35

io credo che "lo sfogo" di Ax non forse diretto verso te rikierikki, ma più probabile che sia una reazione alle mie parole...e questo mi dispiace, ma ripeto: io esprimevo solo la mia opinione. Poi se devo dirla tutta io credo che Ax e Arkadian sia dei genitori molto equilibrati, quindi non è che io mi riferissi a loro nello specifico, ma solo a certi suggerimenti della Hogg, ma anche di Estvill ecc. che mi fanno ridere perchè ignorano totalmente la fisiologia e i bisogni del neonato con la scusa che ai genitori fa comodo così! io non vedo i bambini come piccoli despoti, e sono d'accordo quando si dice che loro seguono il loro istinto....e il loro istinto qual è? non è forse il contatto materno? non è forse sentire la voce della mamma per essere tranquillizzati? non è forse essere abbracciati e sentire il battito cardiaco della mamma che per nove mesi li ha accompagnati nell'utero materno?
su queste cose ci sono molti studi scientifici che fanno riflettere davvero su quanto sia meravigliosa la natura e la fisiologia dei mammiferi e degli umani in particolar modo! Smile
davvero invito tutti a leggere questo: http://www.contattocontinuo.org/articoli...pelle.html

inoltre io credo che il metodo migliore sia quello che sottintende sempre il buon senso, non parliamo di casi estremi, è inutile, quelli andrebbero corretti in tutti i casi...Wink

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#36

No Rossana, non era rivolto a te... E nemmeno alla povera Rikierikki, ma un po' in generale prendendo spunto dal suo post, che forse ho letto nella maniera sbagliata. Come fu per il thread sull'allattamento materno (che poi mi e' toccato abbandonare), qui c'e' un fuoco che brucia Thumbup1 hehehe... Diciamo che se non bruciasse non mi sarei incaponita tanto e non ci sarebbe manco il forum, quindi alla fine fine abbiate pazienza e sopportatemi un pochetto 001_tongue

Poi ecco, uno sbraita e fa il fumo dalle oprecchie per post e post e poi ZACCHETE, arriva Acciderbolino e ti fa una sintesi millimetrica di quel che volevi dire tu! Thumbup

Tanto per fare un ultimo appunto, come ci ha insegnato la (buona) Hogg i bambini spesso piangono per sovraeccitazione, come Irenotta stessa ci testimonia, e lasciarli nella carrozzina, nel letto o dove e', e' la vera e sola maniera per fargli un favore. Io questo l'ho visto e sperimentato con i miei occhi. Piango perche' ho bisogno di calmarmi e di essere lasciato in pace 5 minuti, non mi toccate che faccio da me! Ecco che, in un caso come questo, l'idea che per forza stare in braccio sia meglio e' sbagliata, e che facilmente puo' portare al sorgere di una cattiva abitudine.

Per inciso, sto leggendo "Un dono per tutta la vita" di Gonzales, e mi piace molto... Pero' c'e' una cosa che mi crea un po' di fastidio a forze di leggerla e rileggerla... ed e' questa cosa del dover stare per forza appiccicati alla madre. Io non ci credo.

Tutti crediamo di ascoltare i nostri figli e di essere empatici (e' che a me sto termine sta antipatico, mi fa venire in mente un certo forum che ho letto poche volte di gente un po' fissata >.<). Solo che il messaggio X io lo interpreto come Y e Rossana (ti prendo come cavia Big Grin) come Z.
Eppure nessuna delle due e' in cattiva fede.


Ma sono uscita dal seminato....

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#37

(28-04-2011, 02:24 14)Ax76 Ha scritto:  Piango perche' ho bisogno di calmarmi e di essere lasciato in pace 5 minuti, non mi toccate che faccio da me! Ecco che, in un caso come questo, l'idea che per forza stare in braccio sia meglio e' sbagliata, e che facilmente puo' portare al sorgere di una cattiva abitudine.
Sinceramente invidio bonariamente chi ha i bambini così...
Vorrei proprio averceli vicino per godere di questi cuccioli che sono già così indipendenti!

(28-04-2011, 02:24 14)Ax76 Ha scritto:  Tutti crediamo di ascoltare i nostri figli e di essere empatici (e' che a me sto termine sta antipatico, mi fa venire in mente un certo forum che ho letto poche volte di gente un po' fissata >.<)
A me invece sta antipatico sentire il termine "cattive abitudini" che poi sono soltanto il frutto delle abitudini dei genitori!
Cosa è cattivo?e cosa è buono?
Se lasciassimo liberi i nostri figli di esprimersi come vogliono non ci sarebbero cattive abitudini o buona abitudini.
Ci sarebbero solo loro nella loro unicità!
So che sarò OT ma leggendo questo post mi è venuto in mente questa cosa letta qualche tempo fà...
IL BAMBINO NORMALE: CHI E’ COSTUI?
Pesa 3,800 Kg alla nascita. Dorme tranquillo svegliandosi solo 6 volte al giorno, per poppare. Si attacca 5 minuti da un lato e 5 dall’altro, prendendo esattamente 10 grammi il primo giorno, 20 il secondo giorno e così via, fino ad arrivare a 180 grammi esatti di latte materno ad ogni poppata.
Succhia voracemente e senza interruzioni e poi fa subito un ruttino e si riaddormenta beato. Non è mai malato, moccioso, nervoso, non ha mai una bollicina. Cresce esattamente 200 grammi a settimana, tutte le settimane, per tutto il primo anno di vita. Passa disinvoltamente avanti e indietro dal seno al ciuccio al biberon di camomilla, a volontà dei genitori e del pediatra.
Fa regolarmente (ma non troppa) cacca e pipì nel pannolino; ma mai di notte. Dorme sei ore filate la notte, dalla nascita.
Ride quando lo si prende in braccio, ma poi non protesta quando lo si rimette da solo nel suo lettino. Si addormenta da solo nella sua culla, senza piangere o agitarsi, teneramente abbracciato all’orsacchiotto (o ad altro “oggetto transizionale” consigliato dall’esperto di turno).
In auto, si fa legare felice al seggiolino senza divincolarsi o piangere, e si addormenta quasi subito.
Al quarto mese riduce spontaneamente le poppate a cinque pasti diurni. A 5 mesi, passa senza fare una piega dalla poppata alla pappa a base di brodino vegetale e poi alle pappe di farinate facendosi imboccare come un uccellino, seduto tranquillo nel suo seggiolone. A 7 mesi è ormai completamente svezzato e pronto per il nido, in cui si inserirà senza crisi di alcun genere.
Lo riconoscete? È il Bambino Normale. Quell’oscuro oggetto del desiderio con il quale ogni mamma, consapevolmente o meno, confronta suo figlio, senza mai trovare corrispondenza. È il bambino dei verbi al congiuntivo: “dovrebbe essere così”… Organismo Genericamente Modificato, figlio della Pubblicità e delle statistiche. Mai creatura così aliena e disumana ci è stata tanto familiare e scontata.
Lo avete mai incontrato? Ne dubito, perché esiste solo nell’immaginario collettivo. Il Bambino Normale è sempre il figlio di qualcun’altra, mai il proprio. I bambini reali, nel confronto con lui, escono inevitabilmente perdenti. Hanno sempre qualche etto di troppo o di meno, vogliono poppare oltre le quantità e i tempi stabiliti, fuori orario, vogliono stare svegli a farsi spupazzare invece che buoni buoni a guardare il soffitto nella loro carrozzina, piangono in modo incomprensibile nonostante siano stati fatti oggetto di tutte le cure raccomandate sulle migliori riviste in commercio. Non vogliono addormentarsi da soli nel lettino, né starsene buoni ad aspettare che il sonno ritorni, se si svegliano durante la notte. Sputano via le costosissime pappe vitaminizzate fatte apposta per loro, la fanno nei momenti sbagliati oppure si astengono per giorni interi senza dare alcuna spiegazione. Soprattutto, si ostinano a pretendere di stare notte e giorno con la loro mamma, la quale si chiede che cosa ha fatto mai di così sbagliato, per avere un figlio tanto “anormale”…
Eh già, perché dietro ad ogni bambino “sbagliato” (cioè a tutti i bambini reali) c’è una mamma altrettanto “sbagliata”. Come il piccolo deve fare i conti con il Bambino Normale, così la sua mamma deve vedersela con la Mamma Perfetta: quella che ha sempre i seni che scoppiano di latte, ma nello stesso tempo dopo poche settimane ha di nuovo un look da adolescente; che accudisce il piccolo come se bevesse un bicchier d’acqua, e si “organizza” contemporaneamente per non trascurare il marito, la vita sociale, il lavoro.
Il corpo materno dopo il parto, questo organismo misterioso, con i suoi ormoni galoppanti, le sue morbidezze, le perdite, il latte che gocciola, i seni che cambiano continuamente di volume, gli sbalzi d’umore, i sonni interrotti, è qualcosa di completamente diverso dall’immagine che ci rimanda ancora una volta la pubblicità o i libri per le neo-mamme. Nessuna vi si può riconoscere, così come non riconosce suo figlio nel modello che le propongono i Media.
Paradossalmente, alla società omologata di chi segue la corrente, la normalità quotidiana della mamma e del neonato vengono ad apparire come strani, sconosciuti, sbagliati.
Eppure la realtà dei milioni di bambini che nel mondo nascono, e poi vivono e crescono come creature autentiche, con i loro innumerevoli particolari bisogni, così unici, diversi l’uno dall’altro, sono la benedizione dei loro genitori. Perché desiderare un bambino astratto, quando c’è quello reale davanti a noi? Se esistesse davvero il Bambino Normale, se ci capitasse in casa, sarebbe una presenza inquietante nella sua irrealtà…
Teniamoci stretto il nostro bambino vero, che sfugge alle definizioni, alle regole, alle tabelle, alle sentenze degli esperti, ai marchi di fabbrica… lasciamo che sia lui ad insegnarci cosa gli occorre, cosa lo fa star bene, ad educarci ad un nuovo ritmo, una nuova poesia del vivere… e speriamo che cresca altrettanto “irregolare” e che conservi negli anni ciò che di unico, nuovo e diverso ha da dire al mondo.



da http://www.promiseland.it/2001/11/04/bambini-normali/

c
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#38

Leggo tutto solo ora! Non posso che concordare con tutti. A me dà solo fastidio chi pontifica "esperto " o mamma del mercato. Mi dà fastidio chi si sente una super mamma perchè ha un figlio che da sempre dorme nel suo lettino e pensa che questo va bene per tutti i genitori e i figli. A differenza di Ax a me capita di ritovarmi con gente che non si è mai messa in discussione, che ha idee granitiche e giudica chi sta più "a contatto" con il bambino.
Prima che nascesse Filippo avevo delle idee che credevo universali e fondamentali su come crescere i bambini poi l'incontro (a volte scontro)con Filippo mi ha dato modo di rivederle di riadattarle di crescere. Il libro della Hogg lo lessi prima della nascita di Filippo e mi sembrava ragionevole, ho anche applicato il metodo per un periodo e per un po' funzionò. Comunque oltre a dire cose ragionevoli dice anche idiozie come " se un bambino si addormenta troppo frequentemente al seno vuol dire che la madre produce un eccesso di ossitocina". Inoltre come tanti metodi non fa differenza se il bimbo ha pochi giorni o 5-6 mesi.
@AX: però perdonami ma secondo me non si può mettere allo stesso livello l'idea (leggenda?) dei dentini e il bisogno che hanno i bambini del contatto. Poi magari ci sono quelli che riescono a farne a meno prima non solo perchè "addestrati", oppure quelli che scoprono che da soli è meglio o così via i caratteri sono tanti.
Filippo appena nato urlava nella carrozzina, urlava in braccio, urlava nella fascia.... Tenerlo nella fascia mi dava l'idea che almeno facevo qualcosa. Poi piano piano lo abituai a dormire da solo e poi in seguito ha avuto di nuovo bisogno di me. Ma se non ci sono sa adattarsi benissimo.

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#39

(28-04-2011, 01:28 13)Acciderbolino Ha scritto:  Ma perchè aiutarli ad essere autonomi a mangiare da soli è cosa buona, invece per l'addormentarsi ci vuole per forza mamma?

Boh, io allora intendo l'AS in un modo un po' diverso... non mi pare di aiutare mio figlio proprio a far niente, mi pare semplicemente di assecondarlo nei suoi gusti e nelle sue quantità, mi pare di lasciarmi guidare da lui, ecco, mi fido del suo dire o manifestare il volere ancora cibo o non volerne più, il suo scegliere questa cosa invece che quest'altra... così nel dormire: se vedo che ha bisogno di me lo assecondo, se invece vedo che vuol far da solo, tanto meglio, ma non sono io a scegliere per lui e ad inventarmi metodi infallibili che in primis fanno comodo a me.

(28-04-2011, 01:28 13)Acciderbolino Ha scritto:  Addormentare (termine che mi fa rabbrividire, gicchè io credo di dover addormentare solo me stessaLol) in braccio un bambino di 2 anni o magari mettendosi stesi vicini a lui per chesso' 1 ora per me sarebbe una fatica immane e a mio avviso non ci vedo nemmeno il vantaggio per lui...
Anche perchè ok se il figli sono unici, ma se ne si ha di più a me pare cosa buona "staccarsi" dal più piccolo per avere anche tempo per gli altri, che sono più grandi, ma bisognosi anche loro.
Io leggo alle due grandi prima di dormire, se dovessi stare ad addormentare Sebastiano in braccio, dovrei sbolognare loro, e non mi pare giusto nei loro confronti.
Poi per me si deve guardare anche a lungo termine...

Sento di mamme che all'arrivo del neonato si trovano ad avere il grande nel letto, bisognoso di una routine di addormentamento che comprende mamma nel letto per 1 ora e cio' ovviamente è incompatibile con il neonato...cosìcchè poi bisogna metterci le pezze.

son d'accordissimo con te che tutti i figli (grandi e piccoli) hanno le loro esigenze, ma trovo bruttissimo che si debba "sacrificare" un figlio (soprattutto il più piccolo) per avere più tempo per gli altri... a me sembra semplicemente giusto che nei limiti del possibile tutti siano rispettati nei loro bisogni. La mia prima figlia ha avuto una serie di cose e attenzioni e non vedo perché queste stesse cose e attenzioni non debbano essere anche del fratellino... dovrei forse smettere di allattarlo e staccarlo da me per lasciarlo in camera da solo e correre a raccontare le fiabe alla sorella, sorella che è stata essa stessa allattata più di tre anni? Se riesco preferisco di allattare il piccolino e in contemporanea leggere alla grande (vi assicuro che l'ho fatto un sacco di volte e anche con gran piacere), altrimenti c'è comunque mio marito che può occuparsi della lettura delle favole (per l'allattamento non riusciamo proprio ad attrezzarci 001_tt2001_tt2001_tt2). Tra l'altro ogni cosa è stata fatta con una tale naturalità (semplicemente osservando quelle che erano le esigenze e cercando di assecondarle senza interrogarmi troppo sulle conseguenze future) che nonostante il cosleeping e l'allattamento durato tre anni quando ha voluto (aveva tre anni esatti) E TOTALMENTE DA SOLA Emma se ne è andata nella sua cameretta e ci è rimasta nonostante il fratello dal primo giorno a casa sia stato messo nel lettone, mai mezza volta ha avuto scenate isteriche perché Tobia stava sempre in braccio o in fascia (è stato così i primi due-tre mesi) e anzi ci sono giornate come ieri che mentre lo allatto si avvicina e mi fa: "Mammaaaaaa, ma come sarà carino quando ciuccia!!!" Poi mi pare chiaro che essendoci il fratello ci vuole un minimo di organizzazione in più e che qualche sacrificio debba esserci (se devo portare lei da qualche parte cerco di giostrarmi con le nanne di Tobia, non posso fare quelle improvvisazioni che facevo prima del suo arrivo, però insomma... più o meno si accontentano tutti)

(28-04-2011, 01:28 13)Acciderbolino Ha scritto:  Io ho sempre pensato che i miei figli dovessero addormentarsi da soli e dormire nel loro letto. Ne ho tre e lo fanno tutti e tre. Sapevamo dove volevamo arrivare e ci siamo arrivati. Senza tragedie e pianti.
Come volevo fossero autonomi nel mangiare e lo sono. Senza tragedie e pianti.

Anche io ho sempre pensato che i miei figli dovessero addormentarsi da soli e non dovessero assolutamente toccare il lettone, pensavo anche che la mia vita sarebbe dovuta cambiare il meno possibile e piuttosto fosse spettato ai miei figli di fare "gli sportivi" ed essere abituati fin da subito a venirmi dietro nelle mie cose... poi però ho cambiato idea il giorno stesso in cui ho partorito la mia primogenita e mi son resa conto in quello stesso istante in cui lei è uscita da me che niente sarebbe stato più come prima... non mi sento assolutamente di essermi sacrificata, la percezione è piuttosto quella di essermi completata... anche io dunque sapevo benissimo dove volevo arrivare, ma poi la pratica si è rivelata diversa dalla teoria che credevo di voler seguire e ho fatto cambiamenti in corso d'opera, questa è stata la mia (anzi la nostra) via (visto che ha riguardato anche mio marito), non dico che è la più giusta, ma di certo lo è per quello in cui la nostra famiglia crede, giustissimo che gli altri credano in cose diverse, che però non si stupiscano di quelle che per me sono ovvietà così come io non mi stupisco delle loro UndecidedUndecidedUndecidedUndecided



Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#40

LatteMiele... siamo sempre li'... le cattive abitudini sono le abitudini che non fanno bene alla famiglia come nucleo, che fanno stare bene uno e male gli altri.

La famiglia e' un nucleo composto dall'interazione di piu' persone. C'e il padre, c'e' la madre, c'e' un bambino e forse piu'. ognuno di loro agisce anche sugli altri, con i suoi desiderei e le sue frustrazioni, con quello che gli piace e quello che lo fa brontolare... e devono funzionare INSIEME, oppure c'e' qualcosa che non va. Un papa' che controvoglia dorme in un altro letto, per me e' sintomo di un meccanismo che non va bene, per fare un esempio banale.

Poi, come ci racconta Aleberto, alcuni meccanismi nascono spontanei e vanno bene a tutti... Ed e' perfetto! Ma in ogni famiglia questi meccanismi e la valutazione della loro efficacia sara' differente.

Da cui... buone o cattive abitudini. Perche' il bambino non e' "nella sua unicita'".

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