15-10-2017, 12:35 12
Buongiorno a tutti e buona domenica!
Sono ormai più di due mesi che non aggiorno il diario. Parte di agosto l'ho passato a lavoro e poi con settembre l'attività lavorativa è ricominciata frenetica. Oggi sono a letto con i postumi di una bella sinusite mascellare...ma questa è un'altra storia, quindi ho pensato di raccontarvi quel che è successo nel frattempo....
bene...fiato alle trombe...SIAMO SVEZZATI, anzi, dovrei dire, SIAMO AUTOSVEZZATI.
Ebbene sì, è giunto il giorno in cui l'amato seno è andato in pensione, il latte di mamma è ormai un ricordo bello e piacevole che ogni tanto condividiamo insieme, perché è sempre bello ricordare un bel momento.
Ma andiamo per gradi.
Come dicevo, dopo le vacanze in montagna in cui era iniziato pian pianino, come evoluzione naturale di un trend già in corso, il distacco dalla tetta, abbiamo proseguito tranquillamente per la stessa strada, senza forzature e con molta serenità.
A parte la seconda e quarta settimana di agosto in cui ho lavorato mezza giornata organizzandomi con i nonni per Leo, di più non potevo perché l'asilo era chiuso, la settimana di Ferragosto l'abbiamo passata a casa. Da noi a Siena è difficile essere fuori per Ferragosto, perché il 16 c'è il Palio ed è una settimana molto intensa da godersi a pieno.
Non andando in vacanza chissà dove ci siamo concessi la cena al ristorante credo per quattro sere di fila. Considerate che di solito dopo le "prove" del Palio, le sere precedenti, si va a mangiare in contrada, ma noi abbiamo scelto diversamente perché le cene in contrada di solito iniziano e finiscono molto tardi e, per ora, ci sembravano incompatibili con gli orari di Leonardo. Però siamo andati al ristorante e devo dire che Leonardo, nonostante la confusione che caratterizza questi giorni, è stato molto bravo almeno fino all'ultima sera, quando, è stato più difficile del solito tenerlo seduto al tavolo. è capitato che nel ristorante avessero un angolo con giochi e libri per bambini che, da una parte, dovrebbe essere un servizio in più per i più piccoli, dall'altro è invece una grande fonte di distrazione perché, vedendo i giochi lì a disposizione, i bimbi non vogliono stare seduti - e come dargli torto? e pur prendendone alcuni e portandoli al tavolo, dopo un po' ne voleva altri, quindi per noi quella che era un'opportunità, si è trasformata in un ostacolo ad una cena tranquilla o quasi. Ma va bene. Ci sta tutto. Le altre sere erano filate lisce.
Mi ha fatto sorridere un'altra sera, un gruppo di francesi seduti al tavolo a fianco al nostro. Come sempre noi ordiniamo per Leonardo quello che c'è in menu, quindi gli portano un piattone di non ricordo più cosa, tagliolini forse? Non so, ma è stato buffo vedere la faccia che hanno fatto questi francesi nel vedere il piattone messo di fronte a leo e lui che ha iniziato a mangiarsi con gusto i tagliolini, forse con la forchetta. Hanno riso tutti!
Eh sì, da quando siamo tornati dalla montagna, caldo a parte, Leo è di appetito.
A fine agosto, a cavallo di settembre siamo anche riusciti a tornare una settimana al mare. Siamo stati qualche giorno in un villaggio all inclusive, poco ma tanto quanto basta per capire che il villaggio non fa per me. Per carità, mi sono riposata, ma tutta quella musica, sparata ad ogni ora e animazione, no, non fa per me. In questa occasione Leonardo ha iniziato a dormire il pomeriggio cullato nel passeggino. C'è da dire che l'attività al mare la mattina lo stancava molto quindi era bello cotto, così saliva da solo sul passeggino, un po' di passeggiata in su e già e se ne dormiva anche 2 o 3 ore.
Tutta un'altra faccenda a casa. Sia ad agosto che dopo quando siamo tornati, di dormire il pomeriggio non ne ha voluto più sapere. Confesso che qualche volta l'ho montato in auto e via. Non è un problema che non dorma in sé, è un problema quando ha sonno e non vuole dormire, quando sbadiglia, si stropiccia gli occhi e non vuole dormire, perché è stanco e non si vuole abbandonare al sonno...
Comunque...a inizio settembre abbiamo dovuto affrontare di nuovo la "tragedia" del rientro all'asilo. La chiamo "tragedia" perché sono stati giorni veramente pesanti. Più di un mese di vacanza con babbo e mamma hanno lasciato il segno. Avrei voluto ricominciare con mezza giornata per dargli maggiore gradualità ma purtroppo il mio lavoro non me lo permetteva. A parte il pianto la mattina quando lo accompagnavo, comune a tutti i bambini al rientro, la reazione si è sentita soprattutto di notte con frequenti risvegli e soprattutto con reazioni rabbiose che mi hanno scoraggiato molto.
Per fortuna così come è arrivata, la crisi è andata via. All'inizio di notte offrivo sempre il seno ma lui non lo prendeva più volentieri, così ho capito che era solo il mio modo di volerlo tranquillizzare perché finora conoscevo quello e di tranquillizzare me stessa e ho deciso di osservarlo e di fare scegliere a lui il modo migliore con cui consolarsi. Questo modo non prevedeva più la ciucciata del lattuccio di mamma, ma il contatto, a volte la passeggiata notturna in collo, a volte scendere in sala e dormire in collo alla mamma sul divano - per fortuna questa una fase transitoria.
Insomma è stata anche questa una fase di transizione per riabituarsi alla routine asilo-lavoro-mamma-babbo.
Sono ormai più di due mesi che non aggiorno il diario. Parte di agosto l'ho passato a lavoro e poi con settembre l'attività lavorativa è ricominciata frenetica. Oggi sono a letto con i postumi di una bella sinusite mascellare...ma questa è un'altra storia, quindi ho pensato di raccontarvi quel che è successo nel frattempo....
bene...fiato alle trombe...SIAMO SVEZZATI, anzi, dovrei dire, SIAMO AUTOSVEZZATI.
Ebbene sì, è giunto il giorno in cui l'amato seno è andato in pensione, il latte di mamma è ormai un ricordo bello e piacevole che ogni tanto condividiamo insieme, perché è sempre bello ricordare un bel momento.
Ma andiamo per gradi.
Come dicevo, dopo le vacanze in montagna in cui era iniziato pian pianino, come evoluzione naturale di un trend già in corso, il distacco dalla tetta, abbiamo proseguito tranquillamente per la stessa strada, senza forzature e con molta serenità.
A parte la seconda e quarta settimana di agosto in cui ho lavorato mezza giornata organizzandomi con i nonni per Leo, di più non potevo perché l'asilo era chiuso, la settimana di Ferragosto l'abbiamo passata a casa. Da noi a Siena è difficile essere fuori per Ferragosto, perché il 16 c'è il Palio ed è una settimana molto intensa da godersi a pieno.
Non andando in vacanza chissà dove ci siamo concessi la cena al ristorante credo per quattro sere di fila. Considerate che di solito dopo le "prove" del Palio, le sere precedenti, si va a mangiare in contrada, ma noi abbiamo scelto diversamente perché le cene in contrada di solito iniziano e finiscono molto tardi e, per ora, ci sembravano incompatibili con gli orari di Leonardo. Però siamo andati al ristorante e devo dire che Leonardo, nonostante la confusione che caratterizza questi giorni, è stato molto bravo almeno fino all'ultima sera, quando, è stato più difficile del solito tenerlo seduto al tavolo. è capitato che nel ristorante avessero un angolo con giochi e libri per bambini che, da una parte, dovrebbe essere un servizio in più per i più piccoli, dall'altro è invece una grande fonte di distrazione perché, vedendo i giochi lì a disposizione, i bimbi non vogliono stare seduti - e come dargli torto? e pur prendendone alcuni e portandoli al tavolo, dopo un po' ne voleva altri, quindi per noi quella che era un'opportunità, si è trasformata in un ostacolo ad una cena tranquilla o quasi. Ma va bene. Ci sta tutto. Le altre sere erano filate lisce.
Mi ha fatto sorridere un'altra sera, un gruppo di francesi seduti al tavolo a fianco al nostro. Come sempre noi ordiniamo per Leonardo quello che c'è in menu, quindi gli portano un piattone di non ricordo più cosa, tagliolini forse? Non so, ma è stato buffo vedere la faccia che hanno fatto questi francesi nel vedere il piattone messo di fronte a leo e lui che ha iniziato a mangiarsi con gusto i tagliolini, forse con la forchetta. Hanno riso tutti!
Eh sì, da quando siamo tornati dalla montagna, caldo a parte, Leo è di appetito.
A fine agosto, a cavallo di settembre siamo anche riusciti a tornare una settimana al mare. Siamo stati qualche giorno in un villaggio all inclusive, poco ma tanto quanto basta per capire che il villaggio non fa per me. Per carità, mi sono riposata, ma tutta quella musica, sparata ad ogni ora e animazione, no, non fa per me. In questa occasione Leonardo ha iniziato a dormire il pomeriggio cullato nel passeggino. C'è da dire che l'attività al mare la mattina lo stancava molto quindi era bello cotto, così saliva da solo sul passeggino, un po' di passeggiata in su e già e se ne dormiva anche 2 o 3 ore.
Tutta un'altra faccenda a casa. Sia ad agosto che dopo quando siamo tornati, di dormire il pomeriggio non ne ha voluto più sapere. Confesso che qualche volta l'ho montato in auto e via. Non è un problema che non dorma in sé, è un problema quando ha sonno e non vuole dormire, quando sbadiglia, si stropiccia gli occhi e non vuole dormire, perché è stanco e non si vuole abbandonare al sonno...
Comunque...a inizio settembre abbiamo dovuto affrontare di nuovo la "tragedia" del rientro all'asilo. La chiamo "tragedia" perché sono stati giorni veramente pesanti. Più di un mese di vacanza con babbo e mamma hanno lasciato il segno. Avrei voluto ricominciare con mezza giornata per dargli maggiore gradualità ma purtroppo il mio lavoro non me lo permetteva. A parte il pianto la mattina quando lo accompagnavo, comune a tutti i bambini al rientro, la reazione si è sentita soprattutto di notte con frequenti risvegli e soprattutto con reazioni rabbiose che mi hanno scoraggiato molto.
Per fortuna così come è arrivata, la crisi è andata via. All'inizio di notte offrivo sempre il seno ma lui non lo prendeva più volentieri, così ho capito che era solo il mio modo di volerlo tranquillizzare perché finora conoscevo quello e di tranquillizzare me stessa e ho deciso di osservarlo e di fare scegliere a lui il modo migliore con cui consolarsi. Questo modo non prevedeva più la ciucciata del lattuccio di mamma, ma il contatto, a volte la passeggiata notturna in collo, a volte scendere in sala e dormire in collo alla mamma sul divano - per fortuna questa una fase transitoria.
Insomma è stata anche questa una fase di transizione per riabituarsi alla routine asilo-lavoro-mamma-babbo.