COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Leo: piccoli autosvezzati crescono

Buongiorno a tutti e buona domenica!
Sono ormai più di due mesi che non aggiorno il diario. Parte di agosto l'ho passato a lavoro e poi con settembre l'attività lavorativa è ricominciata frenetica. Oggi sono a letto con i postumi di una bella sinusite mascellare...ma questa è un'altra storia, quindi ho pensato di raccontarvi quel che è successo nel frattempo....

bene...fiato alle trombe...SIAMO SVEZZATI, anzi, dovrei dire, SIAMO AUTOSVEZZATI.
Ebbene sì, è giunto il giorno in cui l'amato seno è andato in pensione, il latte di mamma è ormai un ricordo bello e piacevole che ogni tanto condividiamo insieme, perché è sempre bello ricordare un bel momento.

Ma andiamo per gradi.
Come dicevo, dopo le vacanze in montagna in cui era iniziato pian pianino, come evoluzione naturale di un trend già in corso, il distacco dalla tetta, abbiamo proseguito tranquillamente per la stessa strada, senza forzature e con molta serenità.
A parte la seconda e quarta settimana di agosto in cui ho lavorato mezza giornata organizzandomi con i nonni per Leo, di più non potevo perché l'asilo era chiuso, la settimana di Ferragosto l'abbiamo passata a casa. Da noi a Siena è difficile essere fuori per Ferragosto, perché il 16 c'è il Palio ed è una settimana molto intensa da godersi a pieno.
Non andando in vacanza chissà dove ci siamo concessi la cena al ristorante credo per quattro sere di fila. Considerate che di solito dopo le "prove" del Palio, le sere precedenti, si va a mangiare in contrada, ma noi abbiamo scelto diversamente perché le cene in contrada di solito iniziano e finiscono molto tardi e, per ora, ci sembravano incompatibili con gli orari di Leonardo. Però siamo andati al ristorante e devo dire che Leonardo, nonostante la confusione che caratterizza questi giorni, è stato molto bravo almeno fino all'ultima sera, quando, è stato più difficile del solito tenerlo seduto al tavolo. è capitato che nel ristorante avessero un angolo con giochi e libri per bambini che, da una parte, dovrebbe essere un servizio in più per i più piccoli, dall'altro è invece una grande fonte di distrazione perché, vedendo i giochi lì a disposizione, i bimbi non vogliono stare seduti - e come dargli torto? e pur prendendone alcuni e portandoli al tavolo, dopo un po' ne voleva altri, quindi per noi quella che era un'opportunità, si è trasformata in un ostacolo ad una cena tranquilla o quasi. Ma va bene. Ci sta tutto. Le altre sere erano filate lisce.
Mi ha fatto sorridere un'altra sera, un gruppo di francesi seduti al tavolo a fianco al nostro. Come sempre noi ordiniamo per Leonardo quello che c'è in menu, quindi gli portano un piattone di non ricordo più cosa, tagliolini forse? Non so, ma è stato buffo vedere la faccia che hanno fatto questi francesi nel vedere il piattone messo di fronte a leo e lui che ha iniziato a mangiarsi con gusto i tagliolini, forse con la forchetta. Hanno riso tutti!
Eh sì, da quando siamo tornati dalla montagna, caldo a parte, Leo è di appetito.

A fine agosto, a cavallo di settembre siamo anche riusciti a tornare una settimana al mare. Siamo stati qualche giorno in un villaggio all inclusive, poco ma tanto quanto basta per capire che il villaggio non fa per me. Per carità, mi sono riposata, ma tutta quella musica, sparata ad ogni ora e animazione, no, non fa per me. In questa occasione Leonardo ha iniziato a dormire il pomeriggio cullato nel passeggino. C'è da dire che l'attività al mare la mattina lo stancava molto quindi era bello cotto, così saliva da solo sul passeggino, un po' di passeggiata in su e già e se ne dormiva anche 2 o 3 ore.

Tutta un'altra faccenda a casa. Sia ad agosto che dopo quando siamo tornati, di dormire il pomeriggio non ne ha voluto più sapere. Confesso che qualche volta l'ho montato in auto e via. Non è un problema che non dorma in sé, è un problema quando ha sonno e non vuole dormire, quando sbadiglia, si stropiccia gli occhi e non vuole dormire, perché è stanco e non si vuole abbandonare al sonno...

Comunque...a inizio settembre abbiamo dovuto affrontare di nuovo la "tragedia" del rientro all'asilo. La chiamo "tragedia" perché sono stati giorni veramente pesanti. Più di un mese di vacanza con babbo e mamma hanno lasciato il segno. Avrei voluto ricominciare con mezza giornata per dargli maggiore gradualità ma purtroppo il mio lavoro non me lo permetteva. A parte il pianto la mattina quando lo accompagnavo, comune a tutti i bambini al rientro, la reazione si è sentita soprattutto di notte con frequenti risvegli e soprattutto con reazioni rabbiose che mi hanno scoraggiato molto.
Per fortuna così come è arrivata, la crisi è andata via. All'inizio di notte offrivo sempre il seno ma lui non lo prendeva più volentieri, così ho capito che era solo il mio modo di volerlo tranquillizzare perché finora conoscevo quello e di tranquillizzare me stessa e ho deciso di osservarlo e di fare scegliere a lui il modo migliore con cui consolarsi. Questo modo non prevedeva più la ciucciata del lattuccio di mamma, ma il contatto, a volte la passeggiata notturna in collo, a volte scendere in sala e dormire in collo alla mamma sul divano - per fortuna questa una fase transitoria.
Insomma è stata anche questa una fase di transizione per riabituarsi alla routine asilo-lavoro-mamma-babbo.
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Ci ha aiutato anche tanto il fatto che nel parcheggio vicino all'asilo si incontra spesso una gattina, Ninetta, di proprietà, probabilmente, di qualche abitante delle case lì intorno, che passa, però, molto tempo a sonnecchiare sui cofani delle macchine lì parcheggiate - o sotto le macchine quando fa caldo.
Ho comprato un sacchetto di croccantini e tutte le mattine ne portiamo una manciatina a Ninetta che così fa colazione prima di andare "all'asilo dei gatti", dove impara a miagolare.
Ecco, così Leonardo piano piano ha iniziato a vivere il momento del distacco mattutino con uno scopo e con serenità e a riappropiarsi del gioco e del divertimento. Ora va all'asilo tranquillo, si diverte, da qualche giorno ci dorme anche e quando lo vado a riprendere non vuole venire via.
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Rieccomi...pausa pranzo...

Dunque dicevo, la rinuncia al seno notturno l'ha decisa Leonardo. Il giorno già non ciucciava più ma la notte era rimasto quel contatto che lo coccolava per riaddormentarsi quando si svegliava. è stato lui a non volerlo più. io ho solo osservato che quando gli porgevo il seno a mo' di consolazione lui non era più soddisfatto. è cresciuto e quella modalità di conforto non gli andava più bene. E così non ho potuto fare altro che accondiscendere, ancora una volta, ai suoi bisogni. Prima di tornare all'asilo, in effetti, era capitato più volte che dormisse tutta la notte e quindi già non ciucciava più perché semplicemente non si svegliava.

Ora siamo al primo virus della stagione. A dire il vero l'ho preso prima io. è iniziato con un raffreddorino che, nel mio caso, si è traformato in sinusite anche a causa del fatto che non sono potuta stare ferma a letto sempre per impegni di lavoro presi improrogabili. A Leo ha fatto venire un po' di febbre sabato scorso durata un giorno. Non più di 38 gradi. è rimasto però con la raucedina. lunedì l'ho tenuto a casa ma poi la pediatra mi ha detto che non serviva e così con il babbo è tornato all'asilo. Però, poverino, la notte respira male per cui questa settimana ha dormito sempre accanto a me, russando come un trattore. Quando ha qualcosa che non va, vuole il mio contatto, gli basta sentirmi e si consola, che tenero!
Stanotte è la prima notte che l'ho rimesso a dormire sul suo letto, sta meglio.
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Quindi, tornando al nostro amato cibo.
Cosa dire?
Leonardo ora mangia. A colazione quasi sempre yogurt. Pranzo e cena quello che c'è, all'asilo fa quasi sempre il bis di tutto e anche a casa mangia. Faccio un esempio. Oggi: spaghetti al ragù - non saprei quantificare in grammi ma una bella porzione, la pasta rimane sempre il suo piatto preferito, una fettina di carpaccio di vitello cotto il padella con formaggio, finocchio e uva.
è sempre molto goloso di frutta e continua a mangiare anche la verdura anche se tra verdura e frutta predilige la frutta - chiamalo scemo!
Ora in autunno, l'uva se la mangia a grappoli ma anche la pera, il suo primo amore...
La merenda di solito la fa all'asilo ma poi verso le 17 ne fa quasi sempre una seconda, magari sempre frutta, yogurt, gelato, grissini, schiacciata, insomma quello che c'è.
è cresciuto. Non so dire il peso, l'altezza o il percentile perché da giugno, dall'ultima visita non l'ho più misurato veramente.
La prossima settimana ho il controllo, solo allora saprò dire, ma so che è cresciuto, lo giudico dallo sforzo delle mie braccia.

Quello che ho notato ultimamente è che molti bambini suoi coetanei già mangiano un sacco di prodotti confezionati - dico "già" perché suppongo che verrà un giorno in cui anche mio figlio, quando sarà più grande, sarà attratto da questi prodotti e sarà più difficile orientarlo diversamente. Io non giudico nessuno perché credo che ogni mamma o papà debba seguire quello che ritiene più giusto per l'alimentazione e, in generale per tutto quel che riguarda il proprio bambino, ma credo anche che si possano fare scelte alternative. Questi prodotti, parlo dei succhi di frutta o le pastine, patatine, ecc., ecc. danno veramente assuefazione. La danno a noi adulti, figuriamoci ai bambini! Ed è chiaro che una volta che il bambino li prova e soprattutto se li ha sempre a disposizione, difficilmente mangerà altro.
Intendiamoci, non sono talebana, se andiamo ad una festa e ci sono patatine, succhi di frutta e kinder o simili e Leonardo li vuole mangiare, per me li mangia senza problemi. Ma a casa non li compriamo. Perché è piccolo, ha solo due anni e 4 mesi e ha diritto a mangiare bene. Poi per le schifezze ci sarà tempo. Ha diritto di mangiare anche cose golose ma gliele preparo io. Ogni tanto gli faccio la panna cotta o il budino o si mangia la marmellata della nonna. Ha il diritto di scoprire i tantissimi gusti diversi che hanno le tante varietà di cibo. Di scoprire il gusto delle cose anche se questo vuol dire un po' di sforzo in più da parte mia - ma neanche più di tanto perché alla fine è come mangiamo noi.
Poi, ripeto, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola ma, appunto, è un'eccezione.

Ora ho una teoria, quando vedo la pediatra glielo chiedo. Forse è un po' campata in aria scientificamente però mi chiedo: lui è di costituzione magrolina ma proporzionata, ma non sarà magro anche perché non mangia tutte quelle cose ipercaloriche che altri bambini mangiano e ha una dieta abbastanza equilibrata, cioè mangia un po' di tutto?
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Altro tema (ve l'ho detto che devo recuperare due mesi). I famosi terribili due anni.
Ve lo devo dire? Siamo in ripresa!
C'è stato un po' un periodo in cui i capricci si sono fatti sentire un po' di più - e ci sono giornate in cui può essere ancora così - ma la situazione si è stabilizzata.

Recentemente ho letto, non ricordo dove, una frase interessante che più o meno diceva così: i bambini non sono capricciosi di per sé, il capriccio è una questione di relazione, un bambino da solo non fa mai i capricci, i capricci si scatenano quando entra in relazione con l'altro, con noi.
è verissimo!
E allora bisogna imparare a gestire questa relazione. Non è facile ma ci sono accorgimenti. Uno è spiegare le cose, dire perché le cose si fanno o si debbano fare anche se si pensa che non capiscano, verrà un giorno in cui ci stupiranno facendoci capire che hanno capito. Due, con il polso fermo, se una decisione si è presa va mantenuta. Anche qui non è facile ma ne vale la nostra credibilità e autorevolezza. Tre vale l'esempio. Le cose che diciamo dobbiamo essere per primi noi a farle. E anche qui non è proprio facile avere una condotta integerrima ma tra un estremo e un altro c'è un bel margine per migliorare. Quattro, la parola magica è distrazione o meglio cambio di prospettiva. Capita che il bambino non vuol fare qualcosa o si arrabbi per qualcos'altro. Esacerbare la situazione non è producente. Trovare una via di fuga sì. Puntare la sua attenzione su qualcos'altro che può essere di suo interesse, ad esempio che gli faccia dimenticare il motivo del capriccio iniziale. Renderlo partecipe di qualcosa, ai bambini piace agire, fare loro, essere responsabili e protagonisti. Funziona sempre, solo che non sempre è facile trovare l'alternativa buona.

Ad esempio, lo scorso weekend eravamo a fare la spesa al supermercato e non voleva salire a sedere sul seggiolino del carrello. Lo voleva spingere lui. Purtroppo il carrello era tale che risultava molto difficile spingerlo dalla sua altezza e lui si arrabbiava. Allora l'ho coinvolto nell'acquisto della frutta e della verdura. Prima gli ho fatto scegliere cosa preferiva, poi mettevo la frutta o verdura nel sacchetto e glielo davo poi lui mi ripassava il sacchetto perché lo mettessi sulla bilancia e lo pesassi. Io ci attaccavo l'etichetta e gli ridavo il sacchetto perché lo mettesse nel carrello. Si è divertito tantissimo! Ed era spassoso vederlo così indaffarato. Alla fine, si è seduto tranquillamente sul carrello e abbiamo finito il giro.

Questo è un esempio tra tanti, non sempre finisce così bene, però secondo me è la tecnica giusta che aiuta anche a mantenere in quasi tutte le situazioni la calma. Perché diciamolo, quando urlano e si impuntano, specialmente in pubblico, non è divertente per nessuno!
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Ok, credo di aver detto tutto.
Credo che questo sarà l'ultimo post (o no?)
Mi sono affezionata molto a questo diario. Un giorno lo stamperò e lo conserverò e magari lo leggerò a Leonardo quando sarà grande.
Il suo scopo era raccontare, condividere un percorso di crescita di mio figlio e di crescita mia come mamma, un percorso che è stato tortuoso e non primo di scoraggiamenti e battute di arresto ma anche pieno di grande gioia, soddisfazioni, ottimismo e fiducia.
Vorrei dire a tutte le mamme che per caso leggeranno queste pagine - semmai qualcuna lo farà - quello che ho imparato io in questo anno e mezzo. Lo capisco nella sua interezza solo ora.

1) L'allattamento è una grande risorsa. Ho iniziato ad allattare mio figlio naturalmente ma prima che nascesse avevo un'idea un po' naif di cosa significasse allattare. Pensavo che sarebbe stato un percorso di pochi mesi, invece è durato due anni e oltre, pensavo che fosse più semplice ma non è stato difficile capire come doveva essere, semplicemente lasciandomi andare al mio istinto anche se con mille dubbi. Allattare mi ha dato grande libertà, libertà di movimento, libertà di non preoccuparmi di nulla se non godermi mio figlio, libertà di sapere che c'era tutto quello di cui aveva bisogno: cibo, coccole e anche cura.

2) Lo svezzamento è un passaggio graduale, qualsiasi tipo di svezzamento si faccia. E soprattutto è un passaggio che richiede che il bambino sia disponibile, pronto a fare - e non solo fisicamente. Ogni bambino è diverso, ogni bambino è pronto al momento giusto. Anche alle mamme che non faranno autosvezzamento ma opteranno per lo svezzamento tradizionale mi sento di dire di osservare il bambino, capire quanto sia pronto a passare ad altro dal latte materno o artificiale che sia. Lasciate che siano loro a indicarvi quando sono pronti.

3) Lo svezzamento non significa passare da tutto latte a niente latte dall'oggi al domani. E non intendo soltanto che si va a sostituire gradualmente una poppata alla volta col cibo solido che sia. Intendo che oggi mangio del cibo solido, domani no, rivoglio la tetta e poi rivoglio il cibo solido e poi non lo voglio più e così via.

4) I bambini non mangeranno "come adulti" - sempre che si possa usare questa espressione - per molto tempo. I bambini non mangeranno come pensiamo che dovrebbero mangiare per molto tempo, anche perché non abbiamo la più pallida idea di come debba in realtà mangiare un bambino. Mamme con bambini di 7 mesi, mamme con bambini di 10 mesi, mamme con bambini di 18 mesi, mamme con bambini di 24 mesi che vi chiedete disperate perché i vostri bambini non mangiano: pazientate! L'ho provato sulla mia pelle! Ogni bimbo imparerà a mangiare e apprezzerà il cibo in maniera diversa e con i suoi tempi. Il mio ci ha messo 24/25 mesi.

5) I bambini con il cibo giocano. Sì, giocano, è qualcosa di nuovo e come tutte le cose nuove imparano ad esplorarle gradualmente anche attraverso il gioco, i lanci, i pasticci. Se siete amanti dell'ordine e della pulizia maniacale, ve lo dico subito, mettetevi l'anima in pace, prendete un seggiolone o alza sedia che si pulisce velocemente, rivestite il pavimento con stracci o fogli di giornale che riducano l'impegno delle pulizie dopo. Usate super bavaglioni con le maniche e ciotole di plastica che non si rompano facilmente - ma può esser anche una buona occasione per disfarsi del servizio della nonna ereditato che non usate mai e che non vi piace per niente. :-)

6) I bambini mangiano con le mani. Eh sì, anche a due anni. Per loro è spesso più comodo così e non lasciatevi convincere da chi vi dice che "sono indietro" (vedi maestre dell'asilo o simili) perché non è così. A volte tornano a mangiare con le mani anche quando sanno benissimo mangiare con la forchetta e il cucchiaio. Keep calm and carry on! Adulti che mangiano con le mani, a meno che non stiano gustando una succulenta coscia di pollo, non se ne vede in giro.

7) I bambini vanno a fasi. Proprio quando pensi che abbia preso il via, il bambino smette di nuovo di mangiare. Oppure, le fasi possono essere semplicemente la fissazione per un solo tipo di alimento. Anche qui, calma e sangue freddo. Continuate a proporre tutto e quando meno ve l'aspettate dal mangiare solo pasta, ad esempio, tornerà a mangiare anche il resto.

Qual è allora la strada più giusta da seguire?
Quella dell'esperienza condivisa. Mangiare sempre insieme - se si può. Non è soltanto questione di cibo, è anche questione di abitudine e routine (le famose routine che tanti e tanti libri di puericultura non smettono mai di osannare!): se siamo abituati a mangiare insieme viene anche più naturale restare a tavola quando si mangia e non voler per forza scendere dal seggiolone o dalla sedia (ma rassegnatevi, anche quel momento poi arriva, ma sarà più facile da gestire).
Mangiare le stesse cose. Non ha senso fare menu alternativi solo per bambini. Si può stare attenti alle consistenze, questo sì, per dar modo al bambino di iniziare a prendere confidenza con la sua manualità e col cibo, ma poi basta. Anche perché, come dice il vecchio adagio: "l'erba del vicino è sempre più verde", il bimbo vi lancerà la sua roba e pescherà dal vostro piatto, provare per credere! (e questo lo farà anche quando mangerete esattamente la stessa cosa). Può essere una occasione per rivedere i propri menu, la propria dieta e magari imparare qualche ricetta nuova. Io, per esempio, con Leonardo sono diventata più esperta nella cucina del pesce che prima consumavo meno.

Quindi coraggio a tutte! ci si può fare, ci si fa ed è bellissimo.
Buon autosvezzamento a tutti!
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Domiiiiiiiiii

Mi hai fatto commuovere Heart Heart Heart

È stato bellissimo leggere questi post e percepire cosa i nostri piccoli ci trasmettono.

Ti leggo sempre con piacere
Un abbraccio a te e al tuo piccolo meraviglioso Leo 001_wub

->love  001_wub
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Domi,una cosa volevo chiedertela...
Come ha risposto il seno alla fine dell'allattamento?
A me capita a volte che se per lavoro o sonno non poppa come fa regolarmente, mi crea un po' di tensione...
Mi piacerebbe sapere come fare per quando verrà anche per noi questo momento.
Grazie cara

->love  001_wub
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Ciao! Come state???

A me il seno non ha dato alcun fastidio. Sarà che è stato tutto molto graduale, sarà che di giorno già non ciucciava più da un po' se non raramente, insomma, non ho sentito proprio il passaggio. La sensazione che dici tu me la dava quando ancora ciucciava di più e passava un po' di tempo tra una ciucciata e l'altra. Comunque, come sempre, non c'è nulla da fare. Se lei non si attacca il cervello riceverà l'input di produrre meno latte e piano piano anche la tensione scomparirà!

Bacioni!
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Ciao Domiiiii
Grazie per avermi risposta Heart
Bhe si lei si attacca in media ogni 2 ore 2 ore e mezza...
Trascorre più tempo solo se è impegnata da altri bimbi...
L'autoregolazione si la abbiamo già sperimentata nei cambi stagionali...
Come per magia il primo giorno di mare stava attaccatissima per aumentare ecc ecc...
Poi si certo, è scritto ovunque oramai
È che l'esperienza che ogni singola mamma ci regala, ci fa affrontare le.cose con una piccola sicurezza in più!
Che bello!
Da come ne parli è stato bello per entrambi
Un abbraccio

->love  001_wub
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Ultimo messaggio da matileo
17-02-2010, 02:42 14

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