COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


I papà, questi sconosciuti
#21

(08-02-2012, 01:04 01)blackbird Ha scritto:  Un giorno mio marito mise in discussione il fatto che stavo dando a Domenico ora non mi ricordo cosa e la mia reazione è stata quella di mamma gatta quando qualcuno si avvicina ai suoi cuccioli: l'ho aggredito, zittito, annichilito... forse anche graffiato. E quello che ho pensato in quei micro secondi è stato sostanzialmente "il nutrimento di mio figlio è cosa mia, tu che vuoi? Sciò!", quello che ho detto invece è stato un diplomatico: "Su quello che mangia Domenico decido IO".

Io invece in un caso del genere avrei chiesto perchè secondo lui era sbagliato quello che stavo facendo e poi gli avrei spiegato le mie ragioni e sicuramente saremmo arrivati a una decisione comune, del tipo per stavolta facciamo così, ma dalla prossima no, oppure hai ragione tu, questo non va bene. Mai e poi mai mi verrebbe da pensare che qualcosa che riguarda Serena sia solo territorio mio, anche se per questioni lavorative sono io quella che sta più con la piccola.
Sono decisamente più sulla linea di madregeisha.

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#22

Però, Lea, dipende anche molto da con chi hai a che fare...

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#23

E dipende tantissimo anche dal periodo: hai passato un mese a parlare con il tuo lui di AS e a manifestargli dubbi, scoperte, riflessioni, cominci con l'universo che ti guarda di traverso, e a te un po' viene da piangere perchè il tuo pargolo ha in bocca una zucchina e non il tuo latte, la nonna gli passa un pezzetto di formaggio e cominci a pensare che tuo figlio che in pancia era tutto-tutto-tutto tuo un po' partorendo lo hai donato al mondo, ora con un'alimentazione solida ha fatto il primo passo che lo allontana un minimo da te. Manifestazione di ciò è il fatto che la sua alimentazione è fonte di discussioni per tutti e tu vorresti vomitare a tutti in faccia che lui è tuo, ancora per un pochino, un pochetto, qualche giorno. Dopodichè tutti gli daranno da mangiare, lo farà lui da solo, il papà gli dirà basta col gelato e la nonna gli farà una pasta con le sue manine. Così all'inizio, io volevo ancora per un pochetto essere la sola che gli metteva pezzi di cibo sul vassoio, l'unica che dettava le regole del menù, la signora e padrona indiscussa della sua alimentazione, visto che stavo cominciando a non essere più la sua fonte.
Ok, mi sono confessata

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#24

Il fatto è che il papà che ha ovviamente una sua idea su come crescere i figli, non ha idea di cosa sia (e non ce l'avrà mai) quel filo invisibile ma incredibilmente tenace che lega mamma e figlio. Perciò se ha una idea (come autosvezzare, o alimentare al seno) è sacrosanto che ne parli, che si informi e che lo proponga alla mamma. Ma non può obbligarla. Ma ve la vedete una mamma che allatta controvoglia? O una mamma che non è per niente convinta di dare in mano un fusillo al pargolo?
- è anche vero che ci sono madri pazze furiose o completamente fuori di sè. Ci sono madri depresse che per fortuna loro hanno bravi papà, ma qui parliamo di situazioni standard -
La persona che fa da riferimento al bambino, che è il suo esempio e il suo supporto, è la mamma. Poche storie.
Fosse anche tutto il giorno il papà ad occuparsi del bambino, se si sveglia di notte, il bimbo chiama "mamma".
Quindi 95% o 50%, tempo più o tempo meno...trovo perfetto discutere o anche semplicemente trovarsi da subito in perfetta sintonia, ma a mio modo di vedere, nei primi anni, la serenità della mamma "vale" di più di quella del papà.

Tra l'altro posso dire che mia figlia è stata con mia mamma per circa 8/9 ore al giorno dai suoi 40 giorni di vita e che il papà ci stava tutto il fine settimana oltre tutte le sere in cui io lavoravo, io prendevo il tempo che potevo con mia figlia...però ero purtroppo madre poco presente fisicamente. Eppure sono io il punto fermo. Se io la lascio piange, se la lascia il papà no.

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#25

(08-02-2012, 02:25 14)Valina Ha scritto:  Il fatto è che il papà che ha ovviamente una sua idea su come crescere i figli, non ha idea di cosa sia (e non ce l'avrà mai) quel filo invisibile ma incredibilmente tenace che lega mamma e figlio. Perciò se ha una idea (come autosvezzare, o alimentare al seno) è sacrosanto che ne parli, che si informi e che lo proponga alla mamma. Ma non può obbligarla. Ma ve la vedete una mamma che allatta controvoglia? O una mamma che non è per niente convinta di dare in mano un fusillo al pargolo?
- è anche vero che ci sono madri pazze furiose o completamente fuori di sè. Ci sono madri depresse che per fortuna loro hanno bravi papà, ma qui parliamo di situazioni standard -
La persona che fa da riferimento al bambino, che è il suo esempio e il suo supporto, è la mamma. Poche storie.
Fosse anche tutto il giorno il papà ad occuparsi del bambino, se si sveglia di notte, il bimbo chiama "mamma".
Quindi 95% o 50%, tempo più o tempo meno...trovo perfetto discutere o anche semplicemente trovarsi da subito in perfetta sintonia, ma a mio modo di vedere, nei primi anni, la serenità della mamma "vale" di più di quella del papà.

Tra l'altro posso dire che mia figlia è stata con mia mamma per circa 8/9 ore al giorno dai suoi 40 giorni di vita e che il papà ci stava tutto il fine settimana oltre tutte le sere in cui io lavoravo, io prendevo il tempo che potevo con mia figlia...però ero purtroppo madre poco presente fisicamente. Eppure sono io il punto fermo. Se io la lascio piange, se la lascia il papà no.
Sí ma qui non si tratta di capire chi fra mamma e papá sia il punto di riferimento principale nei primi anni di vita del bambino. Si tratta di capire se davvero un papá debba mettere da parte ciò in cui crede riguardo all'"accudimento" del bambino, quando questo non collima con la volontá della mamma, semplicemente perchè la serenitá di quest'ultima vale di più.
Di nuovo mi viene da dire che ciò che più vale è la serenitá della famiglia e la felicitá del bambino. Se poi si vuole sostenere che queste sono inscindibilmente legate alla possibilitá della madre di decidere senza interferenze mentre assolutamente slegate dalla eventuale frustrazione delle idee paterne, boh, ci credo poco.
Diciamo che anche io credo che spesso il papá si metta (giustamente) da parte in favore del volere materno, ma spesso ciò accade, e va benissimo, su questioni su cui in fondo lui stesso non ha una vera convinzione o quando, pur avendola, ritiene che effettivamente l'istinto materno debba essere ascoltato. Ma credo che questo non possa essere un postulato da seguire sempre e comunque, così come credo che l'istinto materno, a volte, sia fallibile, specialmente quando è intessuto di emotivitá e di sbalzi ormonali (e parlo per prima di me stessa).

Iris 17/03/2011Heart
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#26

Riquoto in tutto madregeisha.
Ax, non ho capito la questione della persone con cui si ha a che fare, in che senso?

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#27

(08-02-2012, 04:14 16)Le83 Ha scritto:  Riquoto in tutto madregeisha.
Ax, non ho capito la questione della persone con cui si ha a che fare, in che senso?

Nel senso che non con tutti il dialogo funziona, perché ci sono volte che tu vorresti parlare di una cosa che ritieni fondamentale e dall'altra parte ottieni il silenzio, o un'alzata d spalle o peggio ti si dice che è una stupidaggine. Le volte in cui chi ti oppone è più forte di te e tu cedi per sfinimento... non per accordo né, tanto meno, per convinzione...
E' molto triste però succede spesso... E quando riguarda "cose da mamme" è molto doloroso, perché tocca corde così profonde... Quindi è qui che capisco quello che dice Valina, anche se teoricamente anche io la penso come Madregeisha.

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#28

(08-02-2012, 04:03 16)madregeisha Ha scritto:  Sí ma qui non si tratta di capire chi fra mamma e papá sia il punto di riferimento principale nei primi anni di vita del bambino.
E' che sono strettamente collegate le cose.

(08-02-2012, 04:03 16)madregeisha Ha scritto:  Si tratta di capire se davvero un papá debba mettere da parte ciò in cui crede riguardo all'"accudimento" del bambino, quando questo non collima con la volontá della mamma, semplicemente perchè la serenitá di quest'ultima vale di più.
Di nuovo mi viene da dire che ciò che più vale è la serenitá della famiglia e la felicitá del bambino. Se poi si vuole sostenere che queste sono inscindibilmente legate alla possibilitá della madre di decidere senza interferenze mentre assolutamente slegate dalla eventuale frustrazione delle idee paterne, boh, ci credo poco.
Diciamo che anche io credo che spesso il papá si metta (giustamente) da parte in favore del volere materno, ma spesso ciò accade, e va benissimo, su questioni su cui in fondo lui stesso non ha una vera convinzione o quando, pur avendola, ritiene che effettivamente l'istinto materno debba essere ascoltato. Ma credo che questo non possa essere un postulato da seguire sempre e comunque, così come credo che l'istinto materno, a volte, sia fallibile, specialmente quando è intessuto di emotivitá e di sbalzi ormonali (e parlo per prima di me stessa).
Mah, a me sembra che i nostri pareri si somiglino molto. Mi pare che siamo tutti d'accordo nell'affermare che le idee del papà siano da ascoltare, e che il bene della famiglia venga prima di tutto.
Però di fronte a richieste paterne non documentate (come appunto poteva essere il chiedere di non allattare) mi pare chiaro che dopo avere ascoltato il suo parere, debba essere la mamma a decidere.
E di fronte a richieste che impongano alla mamma di fare qualcosa che proprio non desidera (come mia cugina che non voleva allattare, si sentiva inadeguata, e lui che insisteva...ha fatto un bel casino) dovrebbe fare un passo indietro nonostante sia evidente che l'allattamento al seno sia da preferire.
Secondo me, poi, la natura non fa le cose a caso. Se rende la donna ipersensibile, protettiva, "chiusa" al mondo per un po', forse è necessario che sia così.
Ripeto, stiamo parlando di situazioni nella norma.


eh, Ax, la teoria la capisco anche io, ma appunto la partenza qui è tutta particolare.
Cose da mamma.

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#29

(07-02-2012, 04:40 16)rossanalib Ha scritto:  io ho risolto il problema alla radice....ne parliamo e decidiamo insieme fino a quando siamo d'accordo tutti e due, ma se poi non siamo d'accordo....... decido io e basta!

Hi hi hi .... Perfettamente d'accordo!! Big Grin

Non sono riuscita a leggere tutta la discussione perché la cucciola si è svegliata, torno appena possibile...
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#30

No, effettivamente ax, non ci avevo pensato perchè con me persone del genere non potrebbero starci001_tongue ma giustamente esistono...
Non lo so, sono comunque dell'idea che una visione troppo "mammocentrica" (se così la possiamo definire) non sia per forza segno di stabilità, equilibrio e felicità del bambino e della famiglia intera.

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