08-08-2012, 04:54 16
"fai il bravo sennò nessuno ti vuole", con tutte le sue varianti, è una delle cose peggiori che si possa sentir dire un bambino.
Bambini capricciosi, purtroppo, ne ho incontrati, ma bimbi già grandini, che sanno benissimo parlare, e sono un "voglio" continuo e prepotente, si comportano come bulletti con gli altri bimbi e come vittime lagnose con gli adulti, dotati di un potenziale di disturbo/distruzione pressoché illimitato e non accettano alcuna limitazione, pena scenate di pianto palesemente finto intramezzato da sguardi furbi veramente agghiaccianti. Questi, per me, sono bimbi a cui non è mai stato né dato né insegnato rispetto, che sin da piccoli ricevono il messaggio che la vita è una lotta di potere, che hanno il terrore di non essere amati se poco poco non ricevono quello che vogliono, e quindi che l'amore manco sanno cosa sia. E' di una tristezza infinita. Non c'entrano assolutamente nulla con un bimbo che piange perché vuole la mamma, o perché qualcosa gli dà fastidio, o perché non riesce a farsi capire.
Quando ero piccola, se io o sopratutto mio fratello (essendo maschio) esageravamo con la tiritera o facevamo troppo gli schizzinosi, ci dicevano: guarda che questa è una cosa che stiamo facendo insieme. Quando sarai grande e farai le cose con i tuoi amici (o farai il militare, che starai con tutti altri ragazzi grandi), se ti metti a fare le lagne che non vuoi questo e non vuoi quello, cosa penseranno di te? Le cose importanti, devi saper dire di no, ma lo devi fare in maniera seria, non con i capricci.
Forse non era perfetto, ma almeno era iscritto in una prospettiva di crescita, di diventare una persona grande e indipendente...
Bambini capricciosi, purtroppo, ne ho incontrati, ma bimbi già grandini, che sanno benissimo parlare, e sono un "voglio" continuo e prepotente, si comportano come bulletti con gli altri bimbi e come vittime lagnose con gli adulti, dotati di un potenziale di disturbo/distruzione pressoché illimitato e non accettano alcuna limitazione, pena scenate di pianto palesemente finto intramezzato da sguardi furbi veramente agghiaccianti. Questi, per me, sono bimbi a cui non è mai stato né dato né insegnato rispetto, che sin da piccoli ricevono il messaggio che la vita è una lotta di potere, che hanno il terrore di non essere amati se poco poco non ricevono quello che vogliono, e quindi che l'amore manco sanno cosa sia. E' di una tristezza infinita. Non c'entrano assolutamente nulla con un bimbo che piange perché vuole la mamma, o perché qualcosa gli dà fastidio, o perché non riesce a farsi capire.
Quando ero piccola, se io o sopratutto mio fratello (essendo maschio) esageravamo con la tiritera o facevamo troppo gli schizzinosi, ci dicevano: guarda che questa è una cosa che stiamo facendo insieme. Quando sarai grande e farai le cose con i tuoi amici (o farai il militare, che starai con tutti altri ragazzi grandi), se ti metti a fare le lagne che non vuoi questo e non vuoi quello, cosa penseranno di te? Le cose importanti, devi saper dire di no, ma lo devi fare in maniera seria, non con i capricci.
Forse non era perfetto, ma almeno era iscritto in una prospettiva di crescita, di diventare una persona grande e indipendente...
Ale e Cucciola (1/1/11)