COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


I papà, questi sconosciuti
#31

(09-02-2012, 05:56 17)Le83 Ha scritto:  No, effettivamente ax, non ci avevo pensato perchè con me persone del genere non potrebbero starci001_tongue ma giustamente esistono...
Non lo so, sono comunque dell'idea che una visione troppo "mammocentrica" (se così la possiamo definire) non sia per forza segno di stabilità, equilibrio e felicità del bambino e della famiglia intera.
Ti rispondo per quel che mi riguarda, poi non mi ricordo più se è anche il punto di vista di chi ha cominciato la discussione (scusatemi ma sapete com'è, sono un po' stanchina in sto periodo).
Io non intendevo che la mia famiglia gira intorno a me e che io sono disposta nei loro confronti come un'ape regina.
Con mio marito parlo molto, da sempre e di tutto e ora che c'è Domenico l'80% dei nostri discorsi è monopolizzato da lui. Il mio lui non so se è il padre perfetto, ma è perfetto per noi, da subito ha voluto ritagliarsi degli spazi nella crescita del bimbo perchè, come lui stesso mi ha confermato, era consapevole del fatto che tra me e il piccolo c'era già un legame di fondo molto forte e che la mia presenza nei primissimi mesi sarebbe stata imponente.
Ora razionalmente ti dico che tutte le scelte le prendiamo insieme, che cooperiamo alla crescita e all'educazione del bimbo in QUASI egual misura. Il "quasi" è determinato da un istinto che per alcune questioni io sento fortissimo in me, e che, lontano da qualsiasi ragionamento logico, mi fa pensare che alcune cose sono materia mia, in esclusiva.
Quando gli ho risposto in malo modo riguardo l'AS non era perchè questo gap lo viviamo con nervosismo, nè perchè mi sono ritrovata davanti un idiota, incopetente che mi assillava con stupidaggini; ma perchè in un periodo in cui stavo speimentando un piccolo distacco da Domenico, probabilmente ero più vulnerabile e avvertivo il suo intervento come un'intromissione arbitraria in un campo come quello dell'alimentazione che io reputo, istintivamente, cosa mia. Sicuramente un argomento di discussioni, dibattiti, confronti, domande, ecc ma rispetto al quale, alla fine della fiera, sento che l'ultima parola spetta a me. Poi rispetto a molti altri ambiti stiamo al 50%, ma se dovesse impormi qualcosa (e non lo fa) riguardo l'allattamento credo che m'incavolerei. E pure tanto.

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#32

(09-02-2012, 05:56 17)Le83 Ha scritto:  No, effettivamente ax, non ci avevo pensato perchè con me persone del genere non potrebbero starci001_tongue ma giustamente esistono...
Non lo so, sono comunque dell'idea che una visione troppo "mammocentrica" (se così la possiamo definire) non sia per forza segno di stabilità, equilibrio e felicità del bambino e della famiglia intera.

Concordo Smile



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#33

Thumbup
(09-02-2012, 07:27 19)ax76 Ha scritto:  
(09-02-2012, 05:56 17)Le83 Ha scritto:  No, effettivamente ax, non ci avevo pensato perchè con me persone del genere non potrebbero starci001_tongue ma giustamente esistono...
Non lo so, sono comunque dell'idea che una visione troppo "mammocentrica" (se così la possiamo definire) non sia per forza segno di stabilità, equilibrio e felicità del bambino e della famiglia intera.

Concordo Smile
Thumbup1

Iris 17/03/2011Heart
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#34

blackbird, come dicevo secondo me la regola generale non è che se mamma sta bene stanno bene tutti.
Poi nel tuo caso specifico, mi hai fatto riflettere e ti dico in tutta onestà io mai e poi mai sentirei mio marito come un "intruso", ma come diceva ax tanto dipende dalle persone e molto probabilmente tu sei molto più sensibile di me, mentre io probabilmente sento che il mio rapporto con Serena manca di qualcosa quando non c'è Elia (che per lavoro si assenta molto), cioè vedo il rapporto come una cosa a tre, mai solo a due e forse per questo non credo nella "mammocentricità" Wink

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#35

(09-02-2012, 10:18 22)Le83 Ha scritto:  blackbird, come dicevo secondo me la regola generale non è che se mamma sta bene stanno bene tutti.
Poi nel tuo caso specifico, mi hai fatto riflettere e ti dico in tutta onestà io mai e poi mai sentirei mio marito come un "intruso", ma come diceva ax tanto dipende dalle persone e molto probabilmente tu sei molto più sensibile di me, mentre io probabilmente sento che il mio rapporto con Serena manca di qualcosa quando non c'è Elia (che per lavoro si assenta molto), cioè vedo il rapporto come una cosa a tre, mai solo a due e forse per questo non credo nella "mammocentricità" Wink

Le, credo che tra di noi ci sia stato un attimo un fraintendimento: non reputo mio marito un intruso e se solo pensassi che il bambino fosse motivo anche di un solo piccolo e minuscolo distacco fra noi, probabilmente oggi non starei bene e non mi potrei dire felice. Anche per me il rapporto con Domenico è pienamente completo quando siamo in tre. Ma c'è questa piccola sfumatura, questo filo rosso che mi lega probabilmente con il mio essere più selvaggio. Oggi ne ho parlato con Donato (mio marito) è con candore mi ha detto che se per esempio decidessi di smettere di allattare, ne parleremmo, ma poi comunque sarei io a decidere: "E' il tuo corpo, è una cosa che tu ti devi sentire di fare, come potrebbe essere mia l'ultima parola?" E poi non è stato necessario avere l'ultima parola perchè fino ad ora siamo più o meno stati d'accordo su tutto (sia allattamento prlungato che AS).
Per cui ti chiedo: se per ipotesi tuo marito un giorno venisse da te e, senza sentire ragioni, senza ascoltare i tuoi ragionamenti, ecc mettendosi a martellarti da mane a sera ti dicesse che dovresti smettere di allattare tua figlia. Tu come reagiresti? Non proveresti fastidio?
Altra cosa, ma qui siamo proprio su un piano speculativo, tanto per parlare, insomma: tu pima dicevi che una visione "mammocentrica" non segno di equilibrio e felicità. Questa cosa mi ha portato a pensare a mia nonna e alla sua famiglia (un marito, cinque figlie femmine e un maschio) non mammocentrica, proprio matriarcale: equilibrati, felici e contenti con mia nonna che teneva saldamente in mano le redine di tutta la banda.
Mi sono chiesta ma esiste UN equilibrio, o sarebbe piuttosto giusto parlare di EQUILIBRI al plurale? E, al contempo, non sarebbe più corretto non definire la felicità al singolare, ma piuttosto ammettere che esistono diversi tipi di felicità. Per cui magari una famiglia con un solo genitore ha comunque un suo equilibrio e una sua felicità, un famiglia allargata altri equilibri e altre serenità, così come una famiglia con i genitori dello stesso sesso.
Gli esempi sarebbe altri e i più disparati.



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#36

(09-02-2012, 11:56 23)blackbird Ha scritto:  
(09-02-2012, 10:18 22)Le83 Ha scritto:  blackbird, come dicevo secondo me la regola generale non è che se mamma sta bene stanno bene tutti.
Poi nel tuo caso specifico, mi hai fatto riflettere e ti dico in tutta onestà io mai e poi mai sentirei mio marito come un "intruso", ma come diceva ax tanto dipende dalle persone e molto probabilmente tu sei molto più sensibile di me, mentre io probabilmente sento che il mio rapporto con Serena manca di qualcosa quando non c'è Elia (che per lavoro si assenta molto), cioè vedo il rapporto come una cosa a tre, mai solo a due e forse per questo non credo nella "mammocentricità" Wink

Le, credo che tra di noi ci sia stato un attimo un fraintendimento: non reputo mio marito un intruso e se solo pensassi che il bambino fosse motivo anche di un solo piccolo e minuscolo distacco fra noi, probabilmente oggi non starei bene e non mi potrei dire felice. Anche per me il rapporto con Domenico è pienamente completo quando siamo in tre. Ma c'è questa piccola sfumatura, questo filo rosso che mi lega probabilmente con il mio essere più selvaggio. Oggi ne ho parlato con Donato (mio marito) è con candore mi ha detto che se per esempio decidessi di smettere di allattare, ne parleremmo, ma poi comunque sarei io a decidere: "E' il tuo corpo, è una cosa che tu ti devi sentire di fare, come potrebbe essere mia l'ultima parola?" E poi non è stato necessario avere l'ultima parola perchè fino ad ora siamo più o meno stati d'accordo su tutto (sia allattamento prlungato che AS).
Per cui ti chiedo: se per ipotesi tuo marito un giorno venisse da te e, senza sentire ragioni, senza ascoltare i tuoi ragionamenti, ecc mettendosi a martellarti da mane a sera ti dicesse che dovresti smettere di allattare tua figlia. Tu come reagiresti? Non proveresti fastidio?
Altra cosa, ma qui siamo proprio su un piano speculativo, tanto per parlare, insomma: tu pima dicevi che una visione "mammocentrica" non segno di equilibrio e felicità. Questa cosa mi ha portato a pensare a mia nonna e alla sua famiglia (un marito, cinque figlie femmine e un maschio) non mammocentrica, proprio matriarcale: equilibrati, felici e contenti con mia nonna che teneva saldamente in mano le redine di tutta la banda.
Mi sono chiesta ma esiste UN equilibrio, o sarebbe piuttosto giusto parlare di EQUILIBRI al plurale? E, al contempo, non sarebbe più corretto non definire la felicità al singolare, ma piuttosto ammettere che esistono diversi tipi di felicità. Per cui magari una famiglia con un solo genitore ha comunque un suo equilibrio e una sua felicità, un famiglia allargata altri equilibri e altre serenità, così come una famiglia con i genitori dello stesso sesso.
Gli esempi sarebbe altri e i più disparati.
Perfettamente d'accordo su equilibri e serenitá, così come sul fatto che l'allattamento è una questione talmente personale che certo, su quella l'opinione del padre non dovrebbe prevalere.
Ma un conto è prevalere, una conto è cercare di far ragionare la madre nel caso, che riportavo, in cui lei non intenda allattare. Certo la decisione è sua e non è concepibile che possa farlo controvoglia, ma non è che per il diritto alla sua felicitá il padre debba farsi da parte a priori, senza cercare di farle capire quanto pesa la sua scelta per il figlio .
Poi comunque riporto il nocciolo della questione che mi era andato indigesto: esiste un diritto alla felicitá della mamma, anche a discapito di quello del papá/del bambino? Mi sembrava si ragionasse di questo, anche quando si parlava di visione "mammocentrica", che è cosa ben diversa dal matriarcato.
E per capirsi meglio calza benissimo l'esempio classico n.2 di Valina, quello sui rapporti con le suocere (questione ben diversa dall'allattamento!). Davvero deve prevalere la volontá della madre in casi come questo? E in casi inversi? (madre della mamma non ritenuta dal padre "degna" di accudire la nipote ma madre che invece lo desidera)

Iris 17/03/2011Heart
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#37

oggi mi sento un po'maligna11500 e voglio gettare benzina sul fuoco...
una donna si ritrova incinta, non vorrebbe proseguire la gravidanza ma il marito si...

10900 Ale 17/07/2010
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#38

(10-02-2012, 11:12 11)cancy Ha scritto:  oggi mi sento un po'maligna11500 e voglio gettare benzina sul fuoco...
una donna si ritrova incinta, non vorrebbe proseguire la gravidanza ma il marito si...

No, vabbè, questo non è diritto alla felicità della mamma (che ancora non è mamma), ma diritto alla disposizione del proprio corpo...

Iris 17/03/2011Heart
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#39

madregeisha mi pare abbia risposto per meThumbup
Comunque blackbird non intendevo che tu consideri tuo marito un intruso in generale, ma in quella particolare situazione mi pareva di sì,o sbaglio?

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#40

(10-02-2012, 12:32 00)madregeisha Ha scritto:  ... ma non è che per il diritto alla sua felicitá il padre debba farsi da parte a priori, senza cercare di farle capire quanto pesa la sua scelta per il figlio .
Poi comunque riporto il nocciolo della questione che mi era andato indigesto: esiste un diritto alla felicitá della mamma, anche a discapito di quello del papá/del bambino?...
E per capirsi meglio calza benissimo l'esempio classico n.2 di Valina, quello sui rapporti con le suocere (questione ben diversa dall'allattamento!). Davvero deve prevalere la volontá della madre in casi come questo? E in casi inversi? (madre della mamma non ritenuta dal padre "degna" di accudire la nipote ma madre che invece lo desidera)

ma infatti io ho sempre sostenuto che sia legittimo e anche molto importante che il papà manifesti la sua opinione! E' difficile che il bambino sia compiutamente felice se percepisce tristezza o disagio nella mamma. Mentre ciò accade in maniera molto meno severa se ad esserlo è il padre.
Perciò sostengo che sia necessario nei primi tempi tenere in considerazione un pochino di più la mamma a discapito del papà. E ho anche scritto che se il papà non lega con la suocera si debba cercare un'altra soluzione.
Insomma, non ho detto che il papà è un povero reietto che deve solo stare zitto! Ma che di fronte ad un dialogo - fondamentale per la convivenza della coppia - riguardo all'argomento decisione per l'infante, debba sapersi un po' tirare indietro lasciando alla mamma un maggiore potere decisionale. Previa informazione, in modo educato e dopo argomentazione dettagliata.
Mi sa che comunque siamo tutti sullo stesso punto di vista.

@Le83: sembra che tu abbia un compagno con cui vai in accordo. Forse non è capitato che vi trovaste in una situazione che mettesse davvero a disagio te come mamma. Dover ricacciare un sentimento nei confronti del figlio io lo trovo difficile, mi sentirei come un felino in gabbia. Forse sono solo mooooolto mammifero!!! Al tempo stesso ho visto il mio compagno superare in pochi minuti un suo parere a cui ho preferito non attendere. Probabilmente il fatto che noi mamme "sentiamo" con la pancia fa differenza.
Sono felice che adesso nostra figlia sia in periodo "papàcentrico". Oddio, io non posso mancare e adesso perdipiù che è malata esisto solo io, ma il loro rapporto si sta finalmente spostando su un filo invisibile che molto somiglia (ma non è) a quello che noi sentiamo di avere avuto da subito!

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