Messaggi: 2.114
Discussioni: 55
Registrato: Jan 2011
Reputazione:
0
(12-11-2012, 04:35 16)estrellita Ha scritto: (12-11-2012, 12:26 00)Linda Eva Ha scritto: Ad es, in AS sappiano che una volta pronto il bambino può essere lasciato libero di assaggiare. Aspettando troppo e non dargliene la possibilità, i tempi si allungano. Poi verso l'anno inizia a maturare la fase di diffidenza.
Una volta passata questa 'porta' senza aver colto la possibilità bisogna che si creino altre occasioni.
io volevo chiedere a linda eva cosa significa esattamente questo.
perchè sirio non ha mai smesso di ciucciare come un dannato, per quanto i suoi assaggi siano costanti. e in alcuni casi consistenti, parecchio.
ciuccia di notte, volte non contabili per mio stato comatoso, la mattina appena sveglio, una o due volte prima di colazione -passano anche 2 ore alle volte-, dopo colazione per addormentarsi, quando si risveglia, prima durante e dopo il pranzo, per addormentarsi al pomeriggio, al risveglio, di sera, prima durante e dopo la cena, per addormentarsi la notte...le poppate non le conto proprio, ma il suo ritmo non è mai diminuito. ha solo peggiorato la notte, nel senso che prima si svegliava meno volte per attaccarsi.
chiedo scusa se quel che scrivo non ha molto a che fare con la discussione, ma per quanto io mi fidi, mi chiedo se sbaglio qualcosa io...
scusami ma veloce. eta'? di solito i grandi step psicomotori sono accompagnati da grandi tettate. E comunque ci sono bambini che la amano piu' di altri
Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
Messaggi: 2.254
Discussioni: 60
Registrato: Jul 2010
Reputazione:
0
Negli ultimi 40 giorni in cui ho lottato per allattare ci so stati momenti in cui ho detto a Namor: "Attimi a passare all'artificiale". Se avessi letto prima questa discussione avrei avuto benzina per il mio fuoco!!
Mi consola sapere che chi non scrive probabilmente non ha problemi...spero!!
AHAH!
Messaggi: 106
Discussioni: 5
Registrato: Dec 2011
Reputazione:
0
Rapido aggiornamento: la piccola è stata due giorni malata, e io con lei, quindi meno male che c'era la tetta! Ma ora che ci siamo rimesse in sesto tutte e due proverò a vedere se riesco a "contenere" in qualche modo la richiesta, quando diventa eccessiva. Ma probabilmente davvero questa è solo una fase, che coincide con le tante recenti novità nella sua vita.
Miriam 20/05/2011
Messaggi: 586
Discussioni: 43
Registrato: Jun 2011
Reputazione:
0
Mi aggancio qua, anche se forse avrei potuto scrivere nella discussuine Chiedere scusa, perchè temo che nel mio caso siano correlati: forse abbiamo fatto il grande passo. E' un periodo stancante per me, corro e mi sembra di ottenere il minimo col massimo sforzo, Domenico mi sta super attaccato e giochiamo, stiamo assieme, quando non posso stare con lui facendo cose da piccoli, lo coinvolgo nella preparazione del pranzo o facciamo le pulizie. Da solo non ci vuole stare, nè vuole giocare. E ha ragione. Ma lo stare con me comporta avere la tetta sempre a disposizione e lui se ne "serve" sempre: giochiamo, stiamo facendo scontrare le macchinine, si gira e s'attacca ed è diventato snervante, come dicevo in altre discussioni mi sento una tetta.
Oppure... arriviamo al punto e vi racconto di oggi: stavamo giocando, ad un certo punto lo lascio in salotto dicendogli che andavo a controllare la pasta che era sul fuoco, m'insegue urlandomi che vuole la tetta, perchè altro caso in cui la reclama è quando io mi allontano da lui e faccio altro; un pretesto per stare insieme, dolcissimo per carità, ma mi snerva. Torno in salotto e aveva disseminato i colori per il pavimento: s'era arrabbiato. Gli spiego che se vuole chiedermi scusa deve prima mettere in ordine, la volta prima aveva funzionato, questa volta no e mi ri-urla che vuole la tetta. Non ho urlato, ma avevo la voce spazientita, da persona stanca- avvilita e sebbene me lo fossi immaginato diversamente, è venuto fuori il discorso che avevo pensato di fargli qualora fossi arrivata al capolinea: "tesoro, io non ce la faccio più, la mamma non ti darà più la tetta perchè è stanca, molto stanca. La pasta è pronta, se la vuoi mangiamo assieme, ma se non la vuoi sappi che dopo non ci sarà la tetta".
Mi tremava la voce. Mi ero immaginata con un tono più saggio, più da adulta. Lui ha pianto un sacco, e ha anche rotto uno dei suoi giochini preferiti; è venuto a chiedermi scusa e a baciarmi millanta volte, ed io per altrettante volte gli ho detto che non aveva nulla di cui scusarsi. Me lo sono messo in braccio, ha cercato di nuovo la tetta e questa volta con dolcezza gli ho spiegato che gli voglio un sacco di bene, che però non gli avrei dato più la tetta ma non per causa sua, non era successo niente. Abbiamo mangiato un po' di pera e qualche arachide. Ci siamo dati un sacco di bacini, ci siamo abbracciati forte e gli ho ribadito più volte che se vuole le coccole può chiedermi di stare in braccio e gliele avrei fatte. Se ora gli si chiede della tetta risponde che basta che è "pinito".
Ho dei tremedi sensi di colpa, ho paura che abbia accettato la cosa come una specie di compromesso, ho paura che lui creda che così mi fa felice e pur di accontentarmi è pronto a stringere i denti. Io avrei voluto che finisse in maniera dolce, non in un suo momento di nervosismo, temo che lui creda che la fine della tetta sia il prezzo da pagare per una nostra riappacificazione. Non vorrei fare passi indietro, non mi ha chiesto il latte, nè dopo pranzo nè per la pennica.
E in più non so che dargli da mangiare domattina.