COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Polemicone - Scelte dei genitori
#21

Beh, secondo quell'ottica allora si può scientificamente provare tutto ed il contrrio di tutto!
Sai, credo che tu abbia ragione quando sostieni che non è un argomento spunto di dibattito, ma non perchè senza fondamento scientifico, semplicemente perchè ognuno in merito ha le sue opinioni, come su tutti gli argomenti di questo mondo.
Il nostro "botta e risposta" non ha infatti di certo il fine di far ricredere te nell'omeopatia né di convincere me del suo non fondamento.
Penso che l'unica cosa che possa provocare sia la curiosità di chi non conosce di cosa si tratta e decida di farsi un opinione sua, probabilmente diversa sia dalla mia che dalla tua. E' per questo motivo che ho risposto alle cose che hai scritto.
Ognuno poi è libero di credere in quello che vuole (pure nei santi e nell'astrologia) senza per questo ledere il diritto altrui di non crederci. Il che è secondo me è la cosa più importante.

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#22

(25-02-2010, 03:06 15)Chiara Ha scritto:  Beh, secondo quell'ottica allora si può scientificamente provare tutto ed il contrrio di tutto!

Ciao Chiara, mi sono imbattuto in quest'articolo
L'emozione dell'omeopatia (ovvero, processo: medici omeopatici contro Piero Angela)
che forse ti potrà interessare
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#23

(27-02-2010, 04:50 16)arkadian Ha scritto:  
(25-02-2010, 03:06 15)Chiara Ha scritto:  Beh, secondo quell'ottica allora si può scientificamente provare tutto ed il contrrio di tutto!

Ciao Chiara, mi sono imbattuto in quest'articolo
L'emozione dell'omeopatia (ovvero, processo: medici omeopatici contro Piero Angela)
che forse ti potrà interessare
OT a me piace tanto Piero Angela..!
ora vado a leggere l'articolo.Em0100
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#24

Ciao Daria,

sono giorni che ti voglio rispondere, ma come al solito il tempo è tiranno. Comunque... brevemente:
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  A me la cosa che lascia più perplessa di tutto ciò che scrivi è la parte relativa all'allattamento (per il resto ti lascio le tue idee visto che siamo decisamente OT). Se non ricordo male Piermarini quando parla di autosvezzamento, ovvero di alimentazione complementare a richiesta, parte da alcuni presupposti fra i quali che il bambino sia pronto ad introdurre cibi solidi (desiderio di stare a tavola, di assaggiare i cibi degli adulti, che abbia almeno 6 mesi, ovvero un apparato digerente pronto all'assimilazione di altri cibi diversi dal latte...) e che sia in grado di autoregolarsi nella scelta della quantità e del tipo di cibo (posto che in famiglia si deve mangiare bene).
Qui siamo tutto d'accordo.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Allora ti chiedo: come può essere che il bambino improvvisamente si sa regolare da solo e prima invece è un ingordo al quale devo dare delle abitudini?
Secondo me la diversità tra quello che diciamo risiede semplicemente nel significato che diamo alle parole e non credo sia reale più di tanto.
Indubbiamente non intendo affatto quello che dici qui... anzi... Non credo proprio che il neonato si ingolferebbe se lo lasci fare quello che gli pare. Dico solo che il bambino non sa niente... per cui qualcosa bisogna insegnarli. Tra queste cose c'è l'imparare a mangiare a determinati intervalli. Tornando alla Hogg, lei dice che dopo i primi giorni di vita non c'è motivo per non instaurare una struttura nella vita del bambino. Lei suggerisce il famoso metodo EASY (eat, activity, sleep, you, ovvero, pappa, gioco, nanna, tu) il quale, per quanto ci riguarda, funziona che è una meraviglia. La Hogg chiede, a chi dice che bisogna allattare a tutte le ore: "quando cominci a dargli degli orari"? C'è chi dice a un anno, chi a due, chi a sei mesi... lei dice che dato che c'è tanta disparità perché non cominciare da (quasi) subito? Se non lo si fa, la Hogg continua, il bambino non ha alcuna regola e lui diventa praticamente il capofamiglia (o dovrei dire il capo branco), cosa che in generale non gli è gradita. Insomma, senza fare un panegirico su quello che dice la buona Tracy, (consiglio il suo libro vivissimamente) mi sembra che ci sia della logica. Da notare che lei non è della parrocchia che favorisce una routine fatta con il cronometro alla mano. Non ha importanza più di tanto se sgarri, l'importante è mantenere un pattern che il bambino riesce a riconoscere e che confà sia alla madre che al figlio.
Noi siamo stati benedetti da una bambina molto buona che dove la metti sta e che non piange quasi mai, comunque quanto questo sia dovuto a una sua indole celestiale e quanto all'atteggiamento che noi abbiamo assunto, non lo so.

(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Il neonato ha uno stomaco piccolo e il latte (soprattutto quello materno) viene digerito velocemente, inoltre non puoi controllare quanto latte prende di volta in volta... senza contare che il bambino poppa anche per bere...
certo, il latte materno viene digerito prima e ci vogliono più poppate, ciò non toglie che si possono fare entrambe le cose.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Non stiamo parlando di "snackini",
Questo è un altro termine che usa la Hogg riferendosi all'abitudine che alcuni possono prendere di non riempirsi mai la pancia per bene, ma di fare tanti piccoli spuntini e anche questa mi sembra un'osservazione sensata... Voglio dire, se hai l'abitudine di mangiare ogni 2-3 ore e non ogni 1-1/2 ore tenderai a saziarti di più e a non richiedere la tetta dopo pochi minuti.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  ...
L'allattamento esclusivo a richiesta è l'unico che garantisce la produzione di latte giusta per ogni determinato bambino che si sa benissimo autoregolare e che fa regolare di conseguenza la produzione di latte della mamma. Lo stesso bambino una volta sazio (sia di latte che di contatto umano) sarà tranquillo e farà vivere tranquillamente tutta la famiglia! Lo stesso bambino ti farà capire se non ha fame e non vuole il seno, staccandosi o rifiutandolo tanto quanto rifiuta un piatto di pasta se non ha fame!
E' questo uno dei motivi percui è importante rispondere alle esigenze del bambino anche di notte, infatti il bimbo piccolo non ha ancora sviluppato il ritmo circadiano
HuhHuhHuh
Questa è la seconda espressione che imparo in due post!!! (mia enfasi).
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  e non fa una netta distinzione fra il giorno e la notte, inoltre "per caso" proprio la notte i livelli di prolattina della mamma sono più alti e "stranamente" i ritmi sonno-veglia della mamma si adeguano a quelli del bambino piccolo...
Il fatto che il bambino non sappia quando è giorno e quando è notte non mi convince molto. Quando BM è nata lei prendeva il giorno per la notte e viceversa, ma dopo qualche settimana glielo abbiamo fatto capire come funzionava e a parte qualche tentennamento non ci sono stati più problemi.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  (Devono essere proprio "pazzi" i medici e gli infermieri di tutti questi ospedali dove fanno il rooming-in e dove il bambino sta sempre in stanza con la mamma, anche la notte!)
Ma lì è diverso... appena nato certo che non lo sa... appena nato si deve attaccare a più non posso se no il latte non esce proprio.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Se si sveglia la notte dubito che chiederà un piatto di broccoletti, ma può essere benissimo che voglia acqua o latte e quindi non vedo perchè non darglielo... io stessa mi bevo almeno mezzo litro d'acqua per notte.
Sì, ma potrebbe... se non ha orari, perché non dovrebbe svegliarsi con una voglia di broccoletti? E se così fosse, perché non darglieli? Non è che stiamo ponendo dei limiti??
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Se poi mi spieghi cosa vuol dire per te "quantità a richiesta ma non tette al vento in ogni momento": come fa la quantità ad essere a richiesta se pongo dei limiti temporali?
Tutti dicono che l'alimentazione complementare a richiesta viene fornita quando la famiglia sta a tavola. Se questo viene fatto ad orari, perché non dare una struttura pure alle poppate? Dato che il mondo funziona a orari, quando suggerisci bisognerebbe insegnargli che si mangia a colazione, pranzo, merenda e cena i quali cadono di solito entro un certo lasso di tempo? Se si è abituato tuta la vita a mangiare quello che gli pare quando gli pare, sarà uno shock andare all'asilo e scoprire che non può mangiare quando gli viene l'estro. Giustamente mangi quanto vuoi (e solo tu lo sai), ma proviamo a riempirci il pancino per bene, se no la fame non si sazia mai.
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Infine, secondo te: è nato prima il ciuccio o prima la tetta?
Non ho dati alla mano, ma scommetto quello che ti pare che il ciuccio è vecchio come il mondoEm3600
(25-02-2010, 02:53 14)Daria Voltazza Ha scritto:  Non sarà che se le donne sono state dotate di un seno e i bambini fino a tre e più anni hanno bisogno di ciucciare è perchè la natura ha previsto che usino la tetta e non il ciuccio?
Vediti un po' anche le raccomandazioni OMS: allattamento esclusivo fino a 6 mesi, introduzione graduale dei cibi solidi e proseguimento dell'allattamento fino ai 2 anni e oltre se mamma e bambino lo desiderano.
Daria
Ma sì... per me uno può allattare fino a 15 anni se madre e figlio lo vogliono, però magari lo fai a colazione e a cena (o quello che è) e non ad orari a random che variano di giorno in giorno a secondo dell'umore del bambino.
La domanda che vorrei porti è: ma quanto veramente a richiesta è quest'allattamento? Sei davvero sicura che, sia pure inconsciamente, non hai messo una piccola tabellina di marcia con determinati orari? Hai provato a scrivere su un quadernino quand'è che di solito mangia?
Secondo me (magari mi sbaglio), ma stiamo dicendo cose molto simili, pur partendo da presupposti diversi.

Ho fallito di nuovo nel mio tentativo di essere breveSad
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#25

Io credo che il punto sull'allattamento a richiesta l'abbia centrato bene Cloudy all'inizio: a richiesta vuol dire dargli la tetta ogni volta che ha fame o ogni volta che apre la bocca per dire qualsiasi cosa?

Ueeehhh, ueeehhh! Ho sonno!!!
Tetta.
Ueeehhh, ueeehhh! Mi annoio!
Tetta.
Ueeeh, ueeeehhhh!! Smettete di fare tutto questo chiasso che io mi agito??!
Tetta.

Tra un milione di poppate al giorno, ce ne saranno la metà destinate a saziare la fame o la sete, l'altra metà ad attappare la bocca. E per me questo non è saggio.
Per me qui si rischia di far venire a mancare la comunicazione tra genitore e figlio, e di ricorrere semplicemente al più (N.B. al momento) facile strumento per quietare un bambino che chiede qualcosa.
OK, i bambini hanno una fisiologica necessità di ciucciare, e sì è verissimo, la natura ha dotato le madri del seno e i bambini dell'abilità di ciucciare, ma credo che dietro ci siano ragioni evolutive ed antropologiche talmente profonde e sfaccetate che, per quanta volontà si possa avere, poco si adattano anche al più naturale degli stili di vita dell'uomo del terzo millennio.

Le leggo le mamme che hanno parzialmente o totalmente fatto allattamento a richiesta, e prima o poi si lamentano tutte del fatto che il bambino è una loro appendice, che la notte è un continuo ciucciare, che non possono dormire comode per una notte oramai da mesi, che i bambini stessi non dormono serenamente, che non ne possono più di avere solo la tetta come argomento per risolvere qualsiasi questione che, di conseguenza, pesa solo ed esclusivamente sulle loro spalle...

Io non credo nella tetta che risolve tutto, no.
Anche se, va detto per amor di verità, che il mio allattamento è stato un fallimento, nonostante si sia partiti che assolutamente le prime settimane sarebbero dovute essere a richiesta, per calibrare il latte ecc.... peccato a noi sia mancata la richiesta!!
Ma è una storia lunga e ve la risparmio!

Vedremo se, con un altro bambino se dio vorrà, le cose andranno diversamente e cambierò opinione.
Ma per ora la penso così.




(E per finire aggiungo che in italiano i termini co-spleeping e rooming-in non se possono sentì!!!! Ma dormire insieme e bambini sempre con la mamma, no?? Big Grin)

[Immagine: vDMJp1.png] [Immagine: 6DRT.png]
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#26

Citazione:La domanda che vorrei porti è: ma quanto veramente a richiesta è quest'allattamento? Sei davvero sicura che, sia pure inconsciamente, non hai messo una piccola tabellina di marcia con determinati orari? Hai provato a scrivere su un quadernino quand'è che di solito mangia?
Secondo me (magari mi sbaglio), ma stiamo dicendo cose molto simili, pur partendo da presupposti diversi.

Ho fallito di nuovo nel mio tentativo di essere breveSad

Ciao, rispetto alla mia esperienza ti posso garantire che non ho nè guardato l'orologio, nè la bilancia (solo i controlli dal pediatra), nè tabelle o altro... mi sono limitata ad ascoltare la mia bambina, il che non vuol dire che la risposta sia stata sempre il seno (che comunque, anche se fosse, secondo me sarebbe meglio del ciuccio che non altro non è che un tappo per calmare il bambino...). Durante la gravidanza e fino al primo anno di vita della piccola ho partecipato agli incontri della LLL e ho fatto molte letture e ti devo dire che il concetto di dare degli orari ai bambini non mi piace, perchè penso che un bambino si regolarizzi da solo abituandosi a quello che vede in famiglia e non abbia bisogno che nessuno gli dica quando ha fame o sete, tanto quanto da solo impara che la notte è fatta per dormire.
La regolarizzazione delle poppate avviene da sola con la crescita del bambino (la sua suzione diventa più efficace e quindi in poco tempo mangia di più), con l'ampliarsi degli orizzonti oltre la mamma e quindi l'interesse per quello che lo circonda. Poi con lo svezzamento gli si propone di mangiare assieme alla famiglia e un po' alla volta il bambino capisce che si riempie anche la pancia e comincia a chiedere meno il seno. La mia bimba ha quasi due anni, io continuo ad allattarla felicemente, logico che adesso le poppate sono "solo" un dolce accompagnamento al sonno la sera e un bel risveglio la mattina...
'notte![/quote]
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#27

quoto daria in tutto e x tutto! anche io sono associata alla LLL e ho continui riscontri con la mia pupa.
è il bambino che pian piano acquisisce autonomamente i ritmi giorno/notte e deve essere lasciato libero di autoregolarsi con il seno (che, è importante ricordare, non costituisce esclusivamente un mezzo x placare fame e sete, ma anche il bisogno di contatto, calore, odore della mamma).
e non è vero che ad ogni lamento del bambin si risponde con la tetta: una mamma sa se il bimbo vuole la tetta o qualcos'altro (anzi, nel mio caso, se la bimba piange proprio generalmente nn vuole il seno, quando lo chiede fa dei semplici richiami che non sono pianto).
oltretutto vi consiglio di leggere l'illuminante "il mio bambino non mi mangia" di carlos gonzales: apprenderete che proprio grazie all'IRREGOLARITA' delle poppate il bambino riesce a modificare la composizione del latte materno in base alle sue esigenze nutrizionali del momento (mi sembra che con poppate + ravvicinate il latte sia + ricco di grassi e che con poppate + distanziate sia + ricco di proteine, se non ricordo male...).
quindi le richieste del bambino non dipendono solo dall'esigenza di fare uno spuntino, ma la loro frequenza naturalmente irregolare serve proprio a soddisfare in un'equazione perfetta i suoi bisogni nutrizionali!
dobbiamo capire che seno e bimbo sono un sistema perfetto se lasciato libero di autoregolarsi e che il latte materno, contrariamente a quello artificiale, è costantemente in mutamento, nel corso della giornata e della stessa poppata (la famosa "calata").
di dove sei daria? io vado agli incontri LLL di bologna!

[Immagine: kgaQ.jpg][Immagine: ZSuep1.png]
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#28

(07-03-2010, 12:17 12)giulietta Ha scritto:  di dove sei daria? io vado agli incontri LLL di bologna!

Sono della provincia di Padova...
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#29

(07-03-2010, 12:17 12)giulietta Ha scritto:  quoto daria in tutto e x tutto! anche io sono associata alla LLL e ho continui riscontri con la mia pupa.
è il bambino che pian piano acquisisce autonomamente i ritmi giorno/notte e deve essere lasciato libero di autoregolarsi con il seno (che, è importante ricordare, non costituisce esclusivamente un mezzo x placare fame e sete, ma anche il bisogno di contatto, calore, odore della mamma).
Quoto (nel senso di cito/riporto) fino a qui per brevità.
Seconde me (e ripeto, non ho dati scientifici alla mano e non sono pediatra), come dice la Hogg (Santa Subito!!), "feeding on demand gives you a demanding baby", ovvero, parafrasando un po', "allattando quando gli pare finisci con un bambino che fa quello che gli pare". Prima che le telebane dell'allattamento a richiesta escano fuori in forze vediamo come la pensa la Hogg.

Secondo lei ci sono cinque tipi di bambini (non ho il libro in italiano, per cio mi invento la traduzione):
Angeli Non lo vedi e non lo senti. Dove lo metti sta. Il sogno di ogni genitore
Orologi Fa tutto come previsto: mangia e dorme alle ore stabilite, ha uno scatto di crescita quando te lo aspetti, tutte le pietre miliari della crescita sono rispettate scrupolosamente, si calma facilmente, ecc.
Permalosi Facile da far stranire... niente sorprese, per favore!!! Bisogna imparare rapidamente i segnali che manda, altrimenti sono guai. Se si sballano gli orari, poi ne soffre finché non ritorna in carreggiata.
Spiritati Sembra sapere da subito quello che vuole. Se non si soddisfano i suoi desideri (Cambiami subito! State zitti! Voglio dormire!) sono guai. Quando comincia a piangere, se non si calma subito si raggiunge presto un punto di non ritorno dove il pianto non fa altro che aumentare.
Burberi Dei veri rompi!! Non sta mai fermo.... si muove sempre. Si irrita facilmente. Se il latte materno non scende subito a fiotti si scoccia ed è facile che anche il biberon abbia qualcosa che non vada... Qui ci vogliono genitori con taaaanta pazienza...

Supponiamo che quello che dice sia vero. BM appartiene alla categoria "angeli" (o forse Orologi, ma lei le pietre miliari le ha fatte un po' a casaccio) e credo che questa sia semplicemente una benedizione del Signore e che poco e niente abbia a che fare con noi (beh, diciamo almeno un pochino...), per cui con tutta probabilità con lei indipendentemente dalle nostre scelte sarebbe andato tutto bene: allattamento a richiesta, non a richiesta, biberon, maccheroni, dormire insieme, dormire da soli... insomma credo proprio che di problemi ne avremmo avuti pochissimi.

Ora, come testimoniano i tanti post che si leggono in giro, non tutti i bambini sono così... alcuni sembrano la reincarnazione di Satana, altri di Belzebù, altri l'Anticristo. Come mai? E chi lo sa... Tuttavia, è un bene assecondare un bambino con mille richieste al minuto con la tetta al vento a tutte le ore? Come fa una madre, soprattutto all'inizio, a distinguere un pianto dall'altro. Poverina, quello che farà sarà tirare fuori la tetta e sperare per il meglio. Un atteggiamento siffatto si dimostrerà costruttivo? Secondo me... no, e lo dimostrano i post delle madri che sono sull'orlo di un esaurimento nervoso. Loro hanno cominciato piene di speranza e buona volontà, ma hanno poi scoperto che sono oramai state travolte dagli eventi. Non hanno più una vita da vivere; si sono ritrovate con un'appendice, una sanguisuga costantemente attaccata a loro a tutte le ore del giorno e della notte (a sentire delle storie non credo che questa descrizione sia troppo dura o esplicita); pianti in continuazione... non si dorme più... neanche a letto si può stare in pace.
Si fa presto a dire di allattare a richiesta quando si ha un bambino buono di suo, ma se invece ti trovi con uno di questi che fai?

Citando di nuovo la Hogg lei dice una grande verità (e chi mi è rimasta immediatamente impressa): qualunque strada tu decida di intraprendere, "start as you mean to go on", ovvero, parafrasando di nuovo, "intraprendi la strada che sai vorrai/potrai percorrere fino in fondo". L'esempio classico è far addormentare un bambino un braccio... è facile quando è un neonato, ma quando ha 6 mesi? E quando ne ha 9 o 12?? Comincia a essere un po' pesante. Dormire insieme all'inizio è facile ma dopo 6 mesi? Dopo 12?? Sei sicuro che te la sentirai?? Cambiare un'abitudine all'inizio è facile, ma poi diventa sempre più difficile (anche se certamente non impossibile) quando cresce e comunque anche quando decidi di intraprendere una strada diversa ti devi sempre chiedere "È questa la strada che voglio? Mi sentirò di seguirla per x mesi?" Se la risposta è sì, allora i sacrifici che fari per instradarvi il bambino saranno soldi ben spesi.

Tornando all'allattamento, siamo sicuri che l'allattamento a richiesta sia una cosa saggia da fare con un bambino molto piccolo (ma non appena nato, dato che la madre deve poter cominciare a produrre la roba seriamente)? Cosa succede se piano piano ti ritrovi con un figlio "spiritato" o "burbero"? Senza accorgertene allattando a tutti i momenti ti ritrovi con un bambino che ti chiede cose tutti i momenti e non sai di preciso cosa e magari ti trovi sopraffatta dalla situazione. Non credo che queste succedano da un giorno all'altro, ma ci vuole tempo... Non credo proprio che le madri che raccontano dei loro figli che non li lasciano in pace per un microsecondo abbiano tutte sbagliato con i loro bambini, è solo che probabilmente i bambini hanno bisogno di confini che non gli sono stati proposti (ora non faccio di certo di tutt'un erba un fascio).

La Hogg dice di dare fin dai primi giorni una struttura alla giornata del figlio, e ciò renderà molto più facile interpretare i segnali che dà. Parlare di un figlio angelico (come il nostro) è facile... Se saremo così fortunati da averne un altro, speriamo che per allora avranno fatto i lavori alla centrale del latte così si potrà allattare (fino a quando gli andrà), ma credo proprio che opterei per lo stesso regime che abbiano adottato con BM... "intraprendi una strada che sai vorrai percorrere"!!

(07-03-2010, 12:17 12)giulietta Ha scritto:  oltretutto vi consiglio di leggere l'illuminante "il mio bambino non mi mangia" di carlos gonzales:
Sì, il libro l'ho letto ed è da tanto che mi ripropongo di scriverne una recensione, ma questo è argomento per un'altra discussione. Devo dire però che non ne condivido l'entusiasmo (anche se per diversi motivi), anche se alcune parti sono davvero "illuminanti".
(07-03-2010, 12:17 12)giulietta Ha scritto:  apprenderete che proprio grazie all'IRREGOLARITA' delle poppate il bambino riesce a modificare la composizione del latte materno in base alle sue esigenze nutrizionali del momento (mi sembra che con poppate + ravvicinate il latte sia + ricco di grassi e che con poppate + distanziate sia + ricco di proteine, se non ricordo male...).
E con questo chiudo ("Finalmente!!!!" stanno dicendo tutti)
Vero... il latte cambia composizione... Di nuovo citando la Hogg, all'inizio è come una specie di acquetta che diventa sempre più consistente più si ciuccia; se non ricordo male lei dice che ci sono tre stadi di una poppata e che la composizione cambia nel tempo (della poppata). Questo a dire il vero mi sembra un argomento più CONTRO l'allattamento a richiesta, dato che se si allatta (per dire) 10 volte al giorno, ma solo 2 costruttive, vuol dire che la gran parte di quello che ha ingerito è acquetta (il che va bene se fa caldo e ha sete). Se invece mangia (diciamo) 5 volte, 4 saranno dei pasti completi, mentre uno sarà usato per dissetarsi. Ho dato un'occhiata al libro di Gonzales e il passaggio che ho trovato fa riferimento fugace al fatto che all'ora del giorno più che alla durata delle ciucciate... Non so la risposta (ma so che la notte è quando le madri hanno più latte)
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#30

Torno con più calma su alcuni argomenti.
Per quanto riguarda l'allattamento a richiesta ribadisco che non è il pianto il segnale di fame del bambino e cito le indicazioni della ILCA (INTERNATIONAL LACTATION CONSULTANT ASSOCIATION)
" I primi segnali di fame del bambino
possono essere:
• movimenti di suzione
• rumori di suzione
• portarsi le mani alla bocca
• movimenti veloci degli occhi
• tenui vagiti o sospiri
• irrequietezza
Il pianto è un segnale tardivo di fame, e può interferire con un allattamento al seno efficace."
Poi per quanto riguarda i tipi di bambino penso che ognuno è un caso a se e non sia giusto fare generalizzazioni e non penso che delle regole o dei limiti o simili facciano cambiare il temperamento dei bambini. Ma perchè volere a tutti i costi omologare i bambini, pretendere che si comportino tutti allo stesso modo come macchine e pensare di doverli noi "cambiare" per il nostro quieto vivere? Perchè piuttosto che trasmettergli regole non provare a trasmettergli dei valori?
Se un bambino piange lo fa per un disagio di qualche tipo e perchè quello è il suo modo di comunicare, sicuramente non perchè ha un carattere burbero o è un diavoletto che non vuole far dormire i suoi genitori.
Lasciarlo piangere in nome di regole che dovrebbe imparare, gli fa capire che il mondo è un luogo molto brutto dove quando ho bisogno di qualcuno mi abbandonano.
Consiglio la lettura di Besame Mucho sempre di Gonzales, che molto efficacemente fa capire come il rapporto madre-figlio o padre-figlio è un rapporto d'amore, paragonandolo al rapporto fra marito e moglie.
Le mie idee sono ben ricapitolate qui:
http://www.bambinonaturale.it/detail.asp?IDN=30590
http://www.bambinonaturale.it/detail.asp?IDN=30623 (sul discorso sonno)
Infine sul discorso addormentarsi in braccio: mai sentito parlare della fascia e di "portare i bambini"?
Daria
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