(19-12-2012, 11:26 11)Alexandra Ha scritto: A me piace l'idea di dare a mia figlia l'immagine di una mamma che lavora fuori da casa, che fa qualcosa nel vasto mondo, non per i soldi, ma per il valore intellettuale e di competenza, di realizzazione della propria unicità, e anche perché sono intimamente e fortemente convinta che dire alle bambine che il destino femminile sia per forza quello del matrimonio e dei figli sia sbagliato, fonte di tremendi errori e infelicità.
Vorrei rispondere a tutte perchè sto leggendo molte cose interessanti, ma parto da questo concetto di Alexandra.
Cara Ale, la tua idea mi piace e la condivido, ed il rischio che paventi in effetti è molto alto (a proposito, la conoscete la Lipperini? Ha scritto "Ancora dalla parte delle bambine", è molto bello, leggetelo anche se avete dei maschi) ma io ho provato a spingermi oltre: vorrei riuscire a far capire ai miei figli che non esiste un modello standard per realizzarsi e per essere felici. Stò dimostrando ai miei figli che un altro modo di vivere è possibile, desiderabile e realizzabile.
I modi possono essere molti, basta non cadere nell'omologazione di chi ci vuole in un certo modo.
Che si faccia quello che si preferisce, purchè la spinta ci venga dal nostro intimo, non dall'esterno. E, tornando a me, dall'esterno non sono ben considerata per la scelta lavorativa che ho fatto. Me ne rendo conto, ma in 24 anni che lavoro, solo in questi ultimi 3 anni ho fatto la casalinga e la mamma a tempo pieno. Questa è stata la mia scelta, malgrado le pressioni sociali, economiche e culturali. Non sò fino a quanto durerà, ma al momento è una soluzione ideale per me e per la mia famiglia.
In generale però, al di là del lavoro che svolgiamo, il tema principale era un altro: davvero è insostituibile la mamma, posso delegare altre persone ad occuparsi dei miei figli e io me ne torno a lavorare?
Il tema è più complesso di quello che sembra. Di primo acchitto, ritengo che i genitori (plurale) abbiano delle responsabilità precise nel momento in cui decidono di diventare tali, e troppo delegare può favorire una deresponsabilizzazione nei confronti delle persone più svantaggiate, come i bambini o i vecchi.
"Col succedersi delle generazioni questa deresponsabilizzazione contribuisce a consolidare atteggiamenti di indifferenza diffusa nei confronti degli altri, il disinteresse per qualsiasi cosa non coinvolga direttamente la propria persona, la chiusura di un egoismo ottuso, l'appiattimento sulla dimensione materialistica della vita"
(Meno e meglio, M. Pallante).
Quindi questa spinta che diamo ai bambini affinchè si aprano al mondo, potrebbe sortire brutte sorprese, se avviene in modo prematuro o per motivi poco chiari. Anche perchè, tranquille, quando saranno pronti, si apriranno da soli, purchè a quel punto si offra loro l'opportunità (stò pensando a mia figlia di 6 anni che gioca nel cortile da sola con i bambini del palazzo, o che vuole andare a dormire a casa di una sua compagna di scuola).
Allora che fare, tutte casalinghe?
Assolutamente no, soprattutto se questo lavoro non ci confà.
Una possibilità che non tutte prendono in considerazione è quella di richiedere una maternità più lunga, e, soprattutto in seguito, la PATERNITA'. Le leggi ci sono, ma non vengono applicate. Un pò per la nostra cultura (qualcuno citava i paesi del nord, ma lì la paternità viene richiesta molto spesso), un pò per timore, e un pò perchè ci siamo uniformati alle leggi del mercato (la cosa grave che è accaduto senza che ce ne accorgessimo) che ci rivogliono in pista, competitive e scattanti come e più degli uomini, già dopo 3 mesi dal parto.
Insomma, si potrebbe fare tutto, ma senza mettere il carro davanti ai buoi, ponderando insieme, in famiglia, la soluzione che possa accontentare tutti, in particolare i più deboli.
A.
(19-12-2012, 03:40 15)cancy Ha scritto: donne ammalate 2 settimane (a letto ) che si vergognano perché hanno dovuto mandare il marito a fare la spesa e il povero disgraziato si è pure dovuto lavare il piatto.
Quando F. aveva poche settimane, la V. non aveva compiuto 3 anni.
La sera avevamo da lavare i piatti della sera prima.
F. si attaccava OGNI ORA, compresa la notte, poi soffriva di rigurgiti, bisognava tenerlo alto, stavo sempre a lavare bavaglini e tutine.
Io uscivo con i bambini, li portavo al parco, che non mi ero potuta lavare nemmeno la faccia.
Un giorno parlavo con un'altra mamma, e le dissi che, per fortuna, mio marito aveva lavato i piatti. "
Coooooome???? ma... ma... ma... cioè, lui, poverino, dopo che ha lavorato tutto il giorno SI deve pure lavare i piatti????"