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(12-03-2012, 01:31 13)Linda Eva Ha scritto: Ripeto, educativamente non mi sembra neanche un bell'esempio (oltre l'errore alimentare, intendo), non è coerente con l'AS ma forse neanche con Montessori, non so.
Su questo potremmo ampiamente discutere e a lungo........
........ma che sò sti 'bibanesi'?
Io personalmente sono combattuta tra l'educazione e il non riuscire a negare cibo a giorgia quando lo chiede... Infatti sono in crisi da questo punto di vista.
I bibanesi sono una specie di grissini ciccioni, li ho letti qui e quando li ho trovati al supermercato li ho presi: sono vermanete buoni :-)
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Anche a me sembra piú giusto che siano loro a chiedere il cibo, almeno da cosí piccoli. Non sono peró d'accordo a negarglielo se lo richiedono anche fuori pasto, nei limiti del buon senso ovviamente. Mi spiego meglio, se mangiare un pezzo di pane o un frutto o un pezzo di parmigiano non compromette poi i pasti principali e non crea un'alimentazione poco varia o malsana, non ci vedo nulla di male.
Diverso é farli mangiucchiare tutto il giorno, come fanno un sacco di mamme qui e come purtroppo Giulio vede fare spesso. Qui si passa un sacco di tempo tra mamme, ogni giorno, e in effetti propongono di continuo cibo ai bimbi. Ovviamente Giulio chiede tutto quello che vede...lo salva il fatto che se non ha fame ne assaggia un pezzo e lo lascia, ma di sicuro non é educativo.
LindaEva, perché pensi non sia corretto dare cibo se lo chiedono anche fuori pasto, quando li abbiamo sempre abituati a mangiare a richiesta?
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Allora io credo che un conto sia il cibo fuori pasto, un conto sia l'autogestione. Io non ho cibo a disposizione negli armadietti bassi, non apposta, era già così prima di Sofia, è rimasto così. Però non le lascerei libero accesso al cibo. Intanto se potesse prendere quando vuole e ciò che vuole (anche selezionato fra cose "sane" come frutta, pane..) andrebbe a finire che mangerebbe più spesso, magari dando un morsino (tipo vede una mela, le dà due morsi, e la lascia lì, se non ha fame), oppure che prende un grissino o del pane e li mangia in camera da letto (cosa che a volte capita lo stesso, ma almeno glielo concedo io di mangiare fuori dalla cucina) sbriciolando in giro, o dando un morso a tutti i bibanesi del sacchetto... almeno conoscendo mia figlia è capace di ciò..
Detto ciò non sono contraria al cibo "fuori pasto", diciamo che se nella norma c'è colazione, merenda, pranzo, merenda, cena, spesso di merende pomeridiane ne fa due, oppure inizia la cena prima che sia ufficialmente pronta, chiedendomi assaggi o qualcosa. Io tipo un pezzo di pane o di verdura non glielo nego mai. Diciamo che fino a un certo punto se mi rendevo conto che era noiosa magari le chiedevo io se avesse fame, ora invece se ha fame me lo fa capire lei (per dire, non c'è niente alla sua portata, ma sa dove sono le cose e mi ci porta, così capisco ciò che vuole). Poi immagino che cambi con l'età, immagino che, più grande, sia più in grado di mangiare una merenda e aspettare cena se gli si dice è pronto fra 10 minuti. Ora 10 minuti sono un'eternità..
Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13
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anche io non nego la doppia merenda e anche io penso che anche solo 2 e 3 anni faccia moltissima differenza perchè lo vedo con i miei bimbi. Daniele se ha fame e spizzica poi mangia ugualmente a cena, Amelia la tengo a orari più rigidi (o vado per entrambi di verdura cruda, che a tavola non mangiano).
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Ho letto tutto e sono confusa, provo a fare ordine scrivendo partendo dall'uomo primitivo per arrivare all'astronave.
L'autogestione di Domenico è partita da un consiglio che una volta mi è stato dato proprio qui da Rossana (credo): Domenico gattonava ed esplorava ed esplorando si moltiplicavano i pericoli, tra i quali il rischio di farsi saltare le dita nei cassetti. Quello che mi è stato detto in sostanza era 'stagli vicino, fallo provare, fagli chiudere le dita non troppo forte e soprattutto non limitarlo nelle sue escursioni, piuttosto seguilo con discrezione e fai in modo che non muoia'. I primi tempi tirava fuori tutto dai cassetti del mobile della tv (è l'unico che abbiamo in salotto) da cui ho eliminato le cose pericolose. Mano a mano col passare del tempo ha cominciato ad aprirli solo per prendere delle cose specifiche, delle cose che gli servivano realmente e non per sparpagliare roba in giro. Prima che cominciasse a camminare quando alla solita domanda 'Ma com'è? E' buono?' io rispondevo che era buonissimissimo, il commento era più omeno 'vabbè, vedrai che quando comincerà a camminare sarà ingestibile, non avrai più tempo, distruggerà tutto, hai un paio d'occhi? Comincia a procurartene altre, perchè non bastano'.
Non è avvenuto nulla di tutto ciò, è come se ora sapesse dosare la libertà di cui gode: perchè distruggermi i cassetti o le librerie se è libero di prendere quello che vuole? Immagino che i bimbi presi da raptus post posizione eretta, si siano ritrovati d'improssivo padroni della loro mobilità e degli spazi che prima potevano solo guardare; credo che semplicemente si trovino ad un certo punto, nella situazione di voler provare e toccare tutto quello che fino a quel momento avevano visto alla mercè dei grandi.
Veniamo al cibo. Con gli orari dei pasti io non sono mai precisissima, per cui per esempio di sera, capita di mangiare alle 8, o alle 8.15 o 8.30. Se Domenico ha fame (o se io ho fame o mio marito) prima che sia pronto si mangiucchia qualcosa: un tarallino, un bibanese (sono dei grissini più cicciotti del normale e stirati a mano) un pomodorino, un pezzetto di formaggio. Una volta è successo che Domenico arrivasse lagnoso in cucina e la cena non era pronta, sono stata io a dirgli di aprire il cassetto e prendere da sè un bibanese: gli si sono spalancati gli occhioni mentre lo faceva e lì ho capito che gli si è aperto un mondo ed era felicissimo, più o meno come quando è riuscito per la prima volta nella presa a pinzetta. Come se un gesto semplice dispiegasse tutto un ventaglio di possibilità. Per questo dicevo che è stato un passetto verso una certa forma di autonomia, passetto che comunque sta dentro tutta una bella passeggiata che sta facendo di per sè.
Ad oggi il cassettone viene aperto prima dei pasti per spizzicare se ha fame (ma non sempre, a volte riesco a buttare qualcosa nei piatti in perfetto orario), o se gira svagato per la casa senza nulla da fare. In quest'ultimo caso non mangia, se lo porta appresso, lo sbriciola, lo fa mangiare al cane di peluches o lo mordicchia distrattamente ma non lo finisce, per intenderci. Esattamente come avveniva per i cassetti del mobile tv, o per le librerie: si gode questa nuova libertà in maniera disordinata e caciarona, ma confido nel fatto che un giorno lo farà solo quando ne avrà realmente bisogno.
Ed su quest'ultima parola che mi sto arrovellando, soprattutto alla luce delle parole di Piermarini: io devo fare in modo che lui possa colmare questo bisogno da sè o no? Quando lui parla della storia della carestia fittizia, ha tenuto conto del latte materno? Perchè Domenico può aprire il celeberrimo cassettone, ma se improvvisamente ci trovasse i tovaglioli, mi verrebbe ad alzare la maglietta, che differenza farebbe a quel punto? Non sarebbe meglio offrirgli la possibilità di scegliere tra latte, tarallo, formaggi, ecc.?
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uhm. LA mia piccola non è mai andata a guardare in alcun cassetto. E un'anta, che conosce perfettamente, contiene biscotti, cereali (che adora) e crackers. MA non li va mai a prendere.
PEr colazione o merenda le chiedo cosa preferisce. Per pranzo e cena quello c'è e quello si mangia. Ma è una cosa nata prima della bimba. Secondo me a tavola si prepara con coscienza. Se, invece, si fa come dai miei suoceri che ad un certo punto tirano fuori la cesta dal frigo con maionesi e salse, formaggi, salumi vari sottoli e sottaceti mi monta la rabbia! Niente di peggio che uscire dalla buona alimentazione. Non intendo che non siano cose che possono essere sane (alcune) o da vietare (altre). Mi infastidisce la sistematica offerta di cincischierie che inficiano il pasto e influiscono sull'appetito. Anche se hai mangiato a sufficienza, riusciresti a dire di no a due fettine di cacciatorino o ad una caponatina fatta come si deve?
Al tempo stesso non lascerei mia figlia mangiucchiare qui e là a piacimento. E' vero che in alcuni periodi l'appetito può crescere, ma se hai mangiato a sufficienza ai pasti principali non dovrebbe venirti fame dopo due ore.
E' anche vero che a volte prima di cena, mentre preparo le do un pezzetto di pane o di carota perché non comprende i dieci minuti di attesa.