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(07-02-2012, 09:09 21)cancy Ha scritto: Butto giù veloce:non è che ormai l'uguaglianza tra uomo e donna è cosi tangibile (tra virgolette) e loro non si accorgono che comunque l'utero l'abbiamo noi?
(07-02-2012, 09:09 21)cancy Ha scritto: Butto giù veloce:non è che ormai l'uguaglianza tra uomo e donna è cosi tangibile (tra virgolette) e loro non si accorgono che comunque l'utero l'abbiamo noi?
(07-02-2012, 07:37 19)Valina Ha scritto: Io mi riferisco ad alcune decisioni tipiche dell'emozionalità e dell'istinto materno.
E' chiaro che un papà infelice non fa bene alla famiglia, ma solitamente è difficile che trovi situazioni che non possa mediare. Certo che se decidi di lasciare alla nonna materna (o chi per lei) il pargolo e papà e suocera proprio non si pigliano allora si debba scegliere altra via.
Solo che nei primi anni l'infelicità della mamma trascina in modo deleterio tutti quanti mentre il papà può anche glissare in modo più facile. In fin dei conti i loro ormoni continuano ad essere gli stessi e il loro metabolismo pure. E poi i bambini cercano la mamma e perciò forse lei ha un metro più adatto per capire cosa ci voglia per il bambino.
E' evidente anche che un po' di razionalità possa tenere un po' la mamma a bada! Da noi si applica più o meno lo stesso metodo di Rossanalib, anche perché sono io che mi informo e studio. Nel 90 per cento dei casi siamo in sintonia, mentre il restante dieci per cento è lasciato a me. E se natura ha previsto un maschile e un femminile così diversi ha le sue buone ragioni.
Ragionare insieme fino allo sfinimento non mi sembra buona cosa. Il mio psicoterapeuta sostiene che se tu vuoi vivere in montagna e lui al mare, è perfettamente inutile che decidiate di vivere in campagna. Uno dei due deve cedere.
E in fatto dei primi anni di vita mi pare che sia più semplice ceda il papà, ove possibile, piuttosto che la mamma.
L'esempio perfetto è quello (suo malgrado) di Patataecipolla: ma lui che ne sa e cosa sente per poter mettere becco nella questione? E anche se fosse a disagio per lei, non potrebbe onestamente manifestarlo e dire "ti supporto nelle scelte in cui credi anche se non le capisco"?
La mia intenzione non è affatto quella di fregarsene dei loro sentimenti ma capire perché a volte sembrino avere la soluzione definitiva e inflessibile su cose che necessariamente sono competenza della mamma.
Ora preparo la cena, dopo rileggo tutte le risposte con maggiore attenzione.
(08-02-2012, 01:04 01)blackbird Ha scritto: Razionalmente direi che le scelte vanno fatte assieme, ed è così che facciamo... almeno credo. Però credo di aver intimamente capito il punto e sarei pro "maschio fatti da parte". Vado con un esempio: quando abbiamo cominciato con l'autosvezzamento per me è stato un po' triste in quanto smettevo di essere unica ed esclusiva fonte di nutrimento per il mio bimbo (sono pazza, lo so, comprendetemi). I primissimi tempi erano di assestamento e guardavo un po' in cagnesco tutti quelli che si avvicinavano al cibo da porgere a Domenico, devo dire che in alcuni casi ho fatto profondi respiri, in altri il mio sguardo deve essere stato parecchio eloquente perchè lasciavano fare solo a me. Un giorno mio marito mise in discussione il fatto che stavo dando a Domenico ora non mi ricordo cosa e la mia reazione è stata quella di mamma gatta quando qualcuno si avvicina ai suoi cuccioli: l'ho aggredito, zittito, annichilito... forse anche graffiato. E quello che ho pensato in quei micro secondi è stato sostanzialmente "il nutrimento di mio figlio è cosa mia, tu che vuoi? Sciò!", quello che ho detto invece è stato un diplomatico: "Su quello che mangia Domenico decido IO".
Scappo Domenico mi vuole, poi magari continuo
(08-02-2012, 01:04 01)blackbird Ha scritto: , quello che ho detto invece è stato un diplomatico: "Su quello che mangia Domenico decido IO".
(08-02-2012, 12:02 12)cancy Ha scritto:(08-02-2012, 01:04 01)blackbird Ha scritto: , quello che ho detto invece è stato un diplomatico: "Su quello che mangia Domenico decido IO".
In casa sono la più dialettica quindi di solito la mia posizione è quella che ha più peso,anche perchè è vero che spesso per quante argomentazioni scientifiche si riportano,ci sono delle scelte o posizioni che sono dettate fondamentalmente dall'istinto.Di Ale ce ne occupiamo al 50 e 50 come Ax perchè ho voluto da subito che mio marito avesse col bimbo un buon rapporto,visto anche il rapporto schifosissimo che ha col padre.Il primo bagnetto glielo ha fatto lui,da sempre il bimbo si addormentava indifferentemente con me e con lui (ora la notte solo con me) e sta tranquillo mentre io sono a lavoro.Posso dire che hanno un bel rapporto.Faccio la dispotica solo sulle incoerenze tipo: "ma perchè vuole ancora le tetta,ormai è grande" che si scontra con "dagli la tetta cosi si addormenta e stiamo tranquilli".E sulle idee partorite da miei suoceri,purtroppo anche su quelle buone (moooooolto poche).E' questa è una reazione irrazionale/istintiva ? bo
Nonostante i rapporti tesi mi piace ricordarlo in sala parto,al mio fianco,che mi richiamava alla mente le nozioni del corso preparto, di tutte le volte che mi ha messo la baccinella per vomitare sotto la faccia, di quando mi asciugava il sudore dal viso e la sua faccia quando gli ho messo il bimbo in braccio la prima volta.Mi piace ricordare quando gli chiedevo,in preda alla fase depressiva post parto, se ero una brava mamma (ha sempre risposto si),tutte le volte in cui mi ha stretto la mano mentre attaccavo Ale alla tetta "malata" come diceva lui.