Noi abbiamo scelto di provare a non invadere eccessivamente i rispettivi ruoli. Mi spiego prendendo ad esempio l'alimentazione.
Con i nonni paterni, che sono quelli che si occupano della bimba quando non ci sono, abbiamo messo dei paletti. Il primo è non forzare la bambina a mangiare e lasciarla libera di decidere cosa e quanto mangiare, e questo è stato facile perché eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Poi serenità ai pasti e su questo abbiamo mediato, ad esempio per la faccenda dei "pezzi sì o no": la nonna è molto ma molto ansiosa. Se l'avessimo costretta a dare dei pezzi quanado non se la sentiva si sarebbe caricata d'ansia e l'avrebbe trasmessa alla piccola, cosa che non volevamo. IL tempo c'ha dato ragione visto che ora anche la nonna si è rassicurata e non si fa più problemi. Anche lei ha diritto ai suoi tempi.
Il terzo paletto è stato sulla salubrità dei cibi e su questo abbiamo fatto un trattato di non belligeranza. Per l'autosvezzamento è salutare per i piccoli quello che gli adulti ritengono salutare per loro stessi e su questo punto io e i miei suoceri abbiamo visioni molto diverse. Loro ad esempio mangiano carne due volte al giorno, noi due volte a settimana (forse); loro preferiscono legumi in scatola io freschi se possibile o al massimo secchi da ammollare, io yogurt bianco loro agli aromi ecc... Però io e il babbo ci siamo detti che se venissero a rompere le scatole a noi sulle nostre scelte di spesa di darebbe parecchio fastidio, così per rispetto ognuno fa la spesa che crede a casa sua. Ed è anche una questione, per noi, di educazione alle diversità. Al mondo ci sono tante abitudini alimentari, finché non ci si dà al cannibalismo penso che ognuno si a libero di mangiare quel che crede. E' anche una questione pratica: a casa nostra e dei miei genitori transitano un sacco di stranieri. Tutto vorremmo tranne che la bimba pensasse che l'unico modo di mangiare sia quello italiano con primo secondo contorno ecc... Così tolleranza con le scelte alimentari dei nonni, e per estensione, con quelle di parenti nigeriani, spagnoli e moldavi, amici russi, ospiti israeliani eccetera eccetera eccetera.
Ma il portarsi la merenda da casa loro a casa nostra è stata una chiara violazione del art. 3 del trattato di non belligeranza: "ognuno padrone a casa propria". Mi ha dato parecchio fastidio. Lunedì le parlerò e spero che la cosa si risolva con una chiacchierata.
Scusate il papiro.