COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Amici e genitori
#51

(24-02-2012, 10:41 10)blackbird Ha scritto:  Questo è il punto di tutto. Noi fino ad ora abbiamo fatto le nostre scelte con Domenico prima di tutto perchè andavano a collimare con la nostra sensibilità. La prima cosa che mi colpì dell'AS, per esempio, era che si aveva rispetto per il bimbo in quanto uomo. Non era considerato un esserino inferiore da guidare, a costo di infliggergli delle forzature.
Conferme scientifiche, ricerche, dati sono cose che vengono dopo. Se non me la fossi sentita di fare AS avrei potuto leggere enciclopedie intere sui benefici che avrebbe apportato, ma non lo avremmo intrapreso.
Per questo credo che non esista IL metodo educativo, e in ogni caso credo che- quasi- qualsiasi cosa si faccia col proprio figlio la si debba intraprendere considerando che prima di tutto debba valere per il presente: lo tengo a letto con me perchè so che ne ha bisogno adesso e non perchè secondo lo studio di Harvard i bambini tenuti a più stretto contatto con i genitori poi un giorno saranno direttori di banca.
Io faccio quello che a me pare essere il famigerato MEGLIO perchè questo MEGLIO, innanzitutto, lo renda sereno e felice ORA.
Poi, ribadisco, ci sarà una madre che si autoflagellerà per non accorrere dal figlio che piange da un'ora nella culla, perchè ha letto che quello è il meglio; ma sono abbastanza certa del fatto che quel bambino non abbia più chance del mio di diventare uno squilibrato: non sono plumcake che hanno una ricetta. Come diceva Ax i bambini sono fatti di materiale elastico e direi grazie ad Allah, Dio, Vishnu perchè altrimenti io avrei con mio figlio lo stesso slancio affettivo di super Vicky per paura di sbagliare in qualcosa.
Ciò non toglie che mi monto e mi rismonto, mi metto in discussione, parlo con voi, mi confronto, perchè questo MEGLIO è comunque qualcosa verso al quale tendo.
E comunque è sempre in fase di definizione. Per cui ad una madre Estevill lancerei un semino, se attecchisce vuol dire che c'era terreno fertile, altrimenti ciccia. Non posso pormi come la detentrice del sapere, quando le mie certezze sono così magmatiche.
Scusate ho scritto con Domenico che reclamava cibo ed è tutto un po' ingarbugliato.
Ancora una volta blackbird illuminante. Il famigerato meglio, inoltre, è purtroppo molto spesso parecchio soggettivo - giustamente blackbird dice "quello che a me pare" - salvi casi estremi come le botte ai figli o le pratiche disumane che qualcuno citava. Includerei anche l'Estivil radicale da annegamento nel vomito che citava Ax. Ma per il resto io vedo davvero tanta soggettivitá, cui si può ovviare è vero con lo studio e l'informazionie che in certi casi è fondamentale e doveroso sia fornita - caso dell'allattamento al seno - ma con i limiti cui si riferisce Ax. Le scelte quotidiane che coinvolgono un genitore nel crescere un figlio sono talmente tante e varie che è impossibile e per me persino insano doverle soppesare in toto sulla base di studi e approfondimenti, fare il genitore dovrebbe venire naturale!
Quello che mi viene da pensare, così su due piedi, anche in seguito ad un esperienza fresca fresca di questi giorni che cade a fagiolo, è che forse spesso il meglio che possiamo fare è fornire le più ampie possibilità di scelta, come pietanze su una tavola. Non credo che di fronte ad un ventaglio di scelte, tutti i bambini si dirigerebbero nella stessa direzione. Vi riporto le mie esperienze:
- la fascia: l'ho comprata che Iris aveva un paio di mesi, ne ero entusiasta, è stata spesso l'unico modo in cui riuscivo a fare le pulizie in casa. Poi quando Iris è cresciuta, è diventata più consapevole, ha sviluppato la sua motricitá (presto, a 4 mesi stava seduta e a poco più di 6 gattonava), della fascia non ha voluto saperne più. Si divincolava, piangeva, strepitava, così l'ho abbandonata a favore del passeggino e, più spesso, di passeggiate in braccio a mamma e papá e, adesso che cammina,mano nella mano.
- il sonno: argomento dolente. Premetto che io non amo il cosleeping perchè mi rende impossibile chiudere occhio, avevo ovviato con il side bed. Poi Iris inizia l'inserimento al nido, contemporaneamente si ammala, passiamo nottate di inferno, la,bimba nel lettone attaccata alla tetta. Finchè ha febbre la nottata va così, poi la febbre passa, lasciamo Iris con noi nel letto chiedendoci se le possa far piacere visto che ancora è malaticcia e visto il distacco del nido. Bene, Iris non dorme più. Si sveglia alle 3 per cucciare e poi non si riaddormenta fino alle 6 rimbalzando dalla mia tetta al petto di babbo, alla mia pancia, al cuscino, si gira, si rigira, si vede che cerca di addormentarsi ma non ce la fa. La culliamo,,sembra addormentarsi, si risveglia, piange, piange anche 2 ore, con tutto il nostro amore eppure piange. La mettiamo nel lettino e si arrampica nel lettone, la teniamo, lettone si butta nel lettino e poi torna su, continuamente.
Dopo 4 notti insonni, decidiamo di provare: facciamola,addormentare da sola. Aspettate a gridare all'Estivil. Stacchiamo il lettino e lo mettiamo accanto al muro, sempre vicino al lettone. Ci mettiamo dentro Iris dopo averla riempita di baci e carezze. Non spegniamo la lucetta, non ci allontaniamo dalla stanza, semplicemente la mettiamo nel lettino dicendole che adesso facciamo tutti la nanna, e ci sdraiamo nel lettone.
Lei piange una manciata di minuti, poi piagnucola un'altra decina al massimo. Si lagna un po', poi si sdraia, si rialza, si lagna un pochino, e appunto in neppure un quarto d'ora si addormenta.
Il giorno dopo ripeto l'esperimento al pisolino del pomeriggio: piange in tutto 2 minuti e dorme.
Ieri sera di nuovo riprovo: piange 1 minuto e mezzo. Poco fa, di nuovo pisolino: la sdraio nel lettino e si lascia andare beata al sonno senza piangere affatto.
Vi specifico che ogni volta prima di lasciarla nel lettino le do la tetta, la tengo,stretta con la testa sulla spalla -le piace così001_wub - e quindi certo, questo non è Estivil. Ma per lei davvero quel pianto è male? Davvero non piange più perchè sa che io per lei non ci sono? Le sono bastati pochi minuti per rassegnarsi? Eppure in altre occasioni lotta eccome per avere ciò che vuole, anche quando non è possibile averlo!
E inoltre, quel pianto nel lettino, quanto differisce dal pianto per non riuscire ad addormentarsi? Non è anche quello sintomo di un disagio, un desiderio non appagato, che è quello di riuscire finalmente a dormire?
Io la vedo così: le ho offerto un'alternativa, lei pur con la ritrosia iniziale che accompagna qualsiasi cambiamento, la ha sperimentata, valutata, e alla fine accettata come la soluzione PER LEI migliore. Che poi sia risultata la migliore perchè, di fondo, io non amo fare cosleeping e quindi quando questo accade le trasmetto le mie ansie, il nervosismo, la stanchezza di dover andare a lavoro con una manciata di ore di sonno sulle spalle, ci sta. Ma alla fine quello madre-figlio è un rapporto e come tale richiede di trovare un equilibrio fatto di benessere di entrambe le parti.
Credo che con i bambini questo si dovrebbe fare, anche se non è sempre facile, n'è sempre possibile, fornire più possibili alternative in modo che possano naturalmente indirizzarci versi ciò che è meglio per loro. D'altronde è ciò che ho fatto anche con l'AS: ho iniziato svezzamento posologico, ho visto la sua sofferenza e il disappunto, ho cercato un'alternativa che è stata graditaThumbup1
(24-02-2012, 01:58 13)ax76 Ha scritto:  Comunque io continuo a sentirmi in pieno accordo con Blackbird. Non sarei stata in grado di mettere insieme le parole, ma nella sue mi rispecchio molto.
Credo anche io nel confronto, che può anche avvenire con dei be polemiconi accesi

Per rispondere a Valina, invece, io non credo che si possa (e voglia) necessariamente informare su tutto, non è umanamente possibile. Ci sarà sempre, per forza, qualcosa che non abbiamo approfondito o non abbiamo approfondito abbastanza (è un circolo vizioso), e non si può nemmeno vivere la vita a studiare un mestiere che dovrebbe essere innato.


Iris 17/03/2011Heart
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#52

io più che informare di come faccio ed eventualmente dire i motivi per cui ritengo valida la tal cosa, non mi sento di dire nient'altro a nessuno
anche perchè molto spesso a nessuno interessa ninet'altro che le loro convinzioni e quindi è inutile cercare di fare proselitismo

io capisco che loro abbiano il diritto di fare le loro scelte (sbagliate)
tu ti fai gli scrupoli, ma mi sembra che loro non se ne siano fatti mezzo nel bollarti come chioccia o nello stabilire che se non si estivilizza il figlio questo sarà mammone e non diventerà mai indipendente...
quanto meno io rivedrei un attimo il grado di amicizia

detto questo penso che solo il tempo ti darà ragione

a me sembra già di cogliere buoni frutti
allattamento prolungato e cosleeping non lo stanno rendendo mammone (forse sono io che sto diventando figliona)
relativamente alla sua età lo vedo indipendente e sicuro di sè, capace di affrontare brevi distacchi dalla mamma e di giocare da solo

Erika & Riccardo

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#53

Madregeisha...fantastico! Sei l'esempio della mamma che "intuisce" qualcosa ed ha il coraggio di applicarlo con padronanza e al tempo stesso attenzione dei confronti della bimba.
Io credo che essere mamma significhi anche interpretare il pianto del proprio bambino. E sapere se magari questo pianto può essergli necessario.
Sembra che abbia funzionato e certamente non ha niente a che vedere con il metodo di Estivill.

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#54

(24-02-2012, 04:52 16)madregeisha Ha scritto:  Ancora una volta blackbird illuminante. Il famigerato meglio, inoltre, è purtroppo molto spesso parecchio soggettivo - giustamente blackbird dice "quello che a me pare" - salvi casi estremi come le botte ai figli o le pratiche disumane che qualcuno citava. Includerei anche l'Estivil radicale da annegamento nel vomito che citava Ax. Ma per il resto io vedo davvero tanta soggettivitá, cui si può ovviare è vero con lo studio e l'informazionie che in certi casi è fondamentale e doveroso sia fornita - caso dell'allattamento al seno - ma con i limiti cui si riferisce Ax. Le scelte quotidiane che coinvolgono un genitore nel crescere un figlio sono talmente tante e varie che è impossibile e per me persino insano doverle soppesare in toto sulla base di studi e approfondimenti, fare il genitore dovrebbe venire naturale!
Quello che mi viene da pensare, così su due piedi, anche in seguito ad un esperienza fresca fresca di questi giorni che cade a fagiolo, è che forse spesso il meglio che possiamo fare è fornire le più ampie possibilità di scelta, come pietanze su una tavola. Non credo che di fronte ad un ventaglio di scelte, tutti i bambini si dirigerebbero nella stessa direzione. Vi riporto le mie esperienze:
- la fascia: l'ho comprata che Iris aveva un paio di mesi, ne ero entusiasta, è stata spesso l'unico modo in cui riuscivo a fare le pulizie in casa. Poi quando Iris è cresciuta, è diventata più consapevole, ha sviluppato la sua motricitá (presto, a 4 mesi stava seduta e a poco più di 6 gattonava), della fascia non ha voluto saperne più. Si divincolava, piangeva, strepitava, così l'ho abbandonata a favore del passeggino e, più spesso, di passeggiate in braccio a mamma e papá e, adesso che cammina,mano nella mano.
- il sonno: argomento dolente. Premetto che io non amo il cosleeping perchè mi rende impossibile chiudere occhio, avevo ovviato con il side bed. Poi Iris inizia l'inserimento al nido, contemporaneamente si ammala, passiamo nottate di inferno, la,bimba nel lettone attaccata alla tetta. Finchè ha febbre la nottata va così, poi la febbre passa, lasciamo Iris con noi nel letto chiedendoci se le possa far piacere visto che ancora è malaticcia e visto il distacco del nido. Bene, Iris non dorme più. Si sveglia alle 3 per cucciare e poi non si riaddormenta fino alle 6 rimbalzando dalla mia tetta al petto di babbo, alla mia pancia, al cuscino, si gira, si rigira, si vede che cerca di addormentarsi ma non ce la fa. La culliamo,,sembra addormentarsi, si risveglia, piange, piange anche 2 ore, con tutto il nostro amore eppure piange. La mettiamo nel lettino e si arrampica nel lettone, la teniamo, lettone si butta nel lettino e poi torna su, continuamente.
Dopo 4 notti insonni, decidiamo di provare: facciamola,addormentare da sola. Aspettate a gridare all'Estivil. Stacchiamo il lettino e lo mettiamo accanto al muro, sempre vicino al lettone. Ci mettiamo dentro Iris dopo averla riempita di baci e carezze. Non spegniamo la lucetta, non ci allontaniamo dalla stanza, semplicemente la mettiamo nel lettino dicendole che adesso facciamo tutti la nanna, e ci sdraiamo nel lettone.
Lei piange una manciata di minuti, poi piagnucola un'altra decina al massimo. Si lagna un po', poi si sdraia, si rialza, si lagna un pochino, e appunto in neppure un quarto d'ora si addormenta.
Il giorno dopo ripeto l'esperimento al pisolino del pomeriggio: piange in tutto 2 minuti e dorme.
Ieri sera di nuovo riprovo: piange 1 minuto e mezzo. Poco fa, di nuovo pisolino: la sdraio nel lettino e si lascia andare beata al sonno senza piangere affatto.
Vi specifico che ogni volta prima di lasciarla nel lettino le do la tetta, la tengo,stretta con la testa sulla spalla -le piace così001_wub - e quindi certo, questo non è Estivil. Ma per lei davvero quel pianto è male? Davvero non piange più perchè sa che io per lei non ci sono? Le sono bastati pochi minuti per rassegnarsi? Eppure in altre occasioni lotta eccome per avere ciò che vuole, anche quando non è possibile averlo!
E inoltre, quel pianto nel lettino, quanto differisce dal pianto per non riuscire ad addormentarsi? Non è anche quello sintomo di un disagio, un desiderio non appagato, che è quello di riuscire finalmente a dormire?
Io la vedo così: le ho offerto un'alternativa, lei pur con la ritrosia iniziale che accompagna qualsiasi cambiamento, la ha sperimentata, valutata, e alla fine accettata come la soluzione PER LEI migliore. Che poi sia risultata la migliore perchè, di fondo, io non amo fare cosleeping e quindi quando questo accade le trasmetto le mie ansie, il nervosismo, la stanchezza di dover andare a lavoro con una manciata di ore di sonno sulle spalle, ci sta. Ma alla fine quello madre-figlio è un rapporto e come tale richiede di trovare un equilibrio fatto di benessere di entrambe le parti.
Credo che con i bambini questo si dovrebbe fare, anche se non è sempre facile, n'è sempre possibile, fornire più possibili alternative in modo che possano naturalmente indirizzarci versi ciò che è meglio per loro. D'altronde è ciò che ho fatto anche con l'AS: ho iniziato svezzamento posologico, ho visto la sua sofferenza e il disappunto, ho cercato un'alternativa che è stata graditaThumbup1




Assolutamente d'accordo.

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#55

Grazie veramente a tutte per i consigli e le riflessioni, che hanno dato vita a questa bella discussione ricca di stimoli, come spesso accade da queste parti. :-)
Se vi interessa com'è andata a finire... beh, ho scelto la via della discrezione. Gli ho detto chiaramente che mi ha dato fastidio essere etichettata in quel modo, che se dissento con lui sulla questione del lasciar piangere è perché ho dei motivi per me validi, fondati sui miei studi, le mie letture e - soprattutto - il mio istinto di mamma, e che, se vorrà, li condividerò volentieri con lui, altrimenti amici come prima. Ovvio che spero che un giorno potremo confrontarci apertamente e pacificamente sulle rispettive idee riguardo l'educazione dei figli, e che magari si riesca a trovare un punto d'incontro, ma se così non sarà pazienza.

Heart Emma - 15 aprile 2011 Heart
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#56

(24-02-2012, 04:52 16)madregeisha Ha scritto:  
(24-02-2012, 01:58 13)ax76 Ha scritto:  Comunque io continuo a sentirmi in pieno accordo con Blackbird. Non sarei stata in grado di mettere insieme le parole, ma nella sue mi rispecchio molto.
Credo anche io nel confronto, che può anche avvenire con dei be polemiconi accesi

Per rispondere a Valina, invece, io non credo che si possa (e voglia) necessariamente informare su tutto, non è umanamente possibile. Ci sarà sempre, per forza, qualcosa che non abbiamo approfondito o non abbiamo approfondito abbastanza (è un circolo vizioso), e non si può nemmeno vivere la vita a studiare un mestiere che dovrebbe essere innato.
Mi era sfuggito questo appunto che non ho capito se sia di Ax o di Madregeisha, però mi sento di dire che è così. Certo che ci sarà sempre qualche cosa che per qualsivoglia ragione non abbiamo approfondito o studiato. Ma proprio per questo mi sento di dovermici impegnare. Sul fatto che dovrebbe essere innato sono anche d'accordo, però io sento di avere avuto molte influenze sbagliate che solo studiando un po' sono riuscita a cambiare. Mi pare in meglio.
Ma tra il non volere informarsi, il farlo poco e il farlo moltissimo c'è un sacco di spazio. Credo che la nostra società sia in una fase di cambiamento (o almeno lo spero) e perciò informarsi un pochino dpvrebbe essere la norma.
Ad esempio ieri ho trovato in un negozio per bambini un opuscolo della Medela. L'ho preso e letto, si intitola: Allattamento al seno. Per un bambino felice e sano. In questa guida troverete tutto ciò che vi serve.
Certo, è pubblicitario. Però contiene tante preziose informazioni che anche a chi non compra libri darà ottimi spunti. E magari sufficienti ad essere informati!


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#57

Eccomi con un esempio fresco fresco.. una delle mie migliori amiche ha una figlia di 4 mesi e oggi mi manda un messaggio (abitiamo a 1000 Km di distanza..), dicendo che è contenta perchè su consiglio della pediatra sua figlia ha assaggiato la prima mela grattuggiata e introducono la pappa lattea così faranno svezzamento lentamente ed eviteranno l'uso di latte artificiale...

e io cosa devo fare? L'ha allattate esclusivamente per 4 mesi, perchè bisogna temere l'uso dell'artificiale? Era già da settimane che mi diceva che secondo la pediatra sua figlia non cresceva abbastanza, che faceva troppe poppate, che faceva pesate doppie.. e ora svezzamento a 4 mesi.. mi viene da piangere e ho veramente nervoso da oggi pomeriggio. Ma come è possibile che così tanti pediatri consigliano ancora lo svezzamento a 4 mesi.. io non pretendo che nessuno faccia come me, ma almeno seguire le indicazioni dell'OMS..
Ho cercato di rispondere in modo delicato, dicendo che bene che la bimba è contenta, ma chiedendo se lei era sicura della scelta, che 4 mesi a me sembrano prestissimo per svezzare, chiedendo se aveva considerato l'autosvezzamento, e ha risposto che per ora fanno così, poi si vedrà, che tanto le poppate non vengono sostituite.. sono veramente dispiaciuta.. capite bene, non sono delusa perchè non ascoltata, mi dispiace proprio che magari essendo più vicine avrei potuto parlarle di più, mi spiace che un pediatra consigli una cosa del genere.. lo so che in molti lo fanno, non capisco...

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#58

Prova a dirle che tutti i bimbi allattati al seno, intorno al terzo/quarto mese, diminuiscono la crescita rispetto a quelli allattati con la. E che i pediatri non se ne sono ancora accorti....
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#59

chiarac, che storia triste...
io mi trovo spesso davanti a situazioni simili, per fortuna non con amiche troppo strette, ma è comunque difficile confrontarsi con chi fa scelte diametralmente opposte...
qualche giorno fa mi hanno detto che faccio lo svezzamento brutale...ci son rimasta un po', e non ho neanche replicato, fiato sprecato purtroppo...
quello che secondo me sfugge un po' è che non è tanto colpa dei pediatri che continuano a reiterare comportamenti superati dai nuovi studi..
la radice del problema è che siamo noi, genitori, madri e padri, ad aver perduto le nostre competenze per metterle nelle mani degli specialisti e dei professionisti..le conoscenze riguardo la crescita naturale dei bambini sono sepolte sotto secoli ed anni di oblio, così come quelle riguardo la gravidanza, il parto naturale, e tantissime altre cose in questa società..
se provassimo noi a riprenderci il nostro ruolo, seguendo l'istinto, davvero, senza delegare le responsabilità a qualche camice?
-il tono può sembrare provocatorio, ma non lo è!-
un caro abbraccio 11900
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#60

giulieee già detto.. questo ancora nelle settimane scorse mi mandava messaggi con pesate e doppie pesate della bimba.. le ho detto tutte le cose in cui credo fermamente, che la crescita a 3 mesi spesso diminuisce, che il latte non cala di colpo, che un bimbo soddisfatto non si vede dalla bilancia, che diventano più veloci a ciucciare.. niente.. o poco risultato.. finchè non è arrivata questa visita dalla pediatra e la novità della frutta e pappa lattea.. uff me n'ero un pò dimenticata oggi, ma ora mi è tornata tristezza.. mi sento proprio inutile..
e comunque estrellita ha ragione, la colpa è dalle due parti. Il pediatra sbaglia, ma basta informarsi anche poco per sapere le linee guida.. ci sono libri, siti, forum.. io queste cose le ho lette mille volte.. anche solo per fare una domanda in più al pediatra e avere una spiegazione..

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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