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Chiara... si anche qui si grida al miracolo perchè il bimbo - NONOSTANTE ME- è uscito "non viziato", hehehe!!! Io speravo tanto che l'esempio di Mario fosse costruttivo. Ma in persone anziane, alcuni concetti sono troppo radicati. Forse gli amici, più giovani, possono cogliere con maggiore sensibilità alcune cose. I familiari no. Io ora vedo che con il cuginetto di Mario si ripropongono le stesse identiche cose: "non tenerlo in braccio che lo vizi"..."a questa età fanno solo capricci (ha un mese e mezzo!!!!)" etc. Io, all'epoca, misi molti paletti per evitare ingerenze e scatenai ire sommesse.... ma non me ne pento affatto. Mio figlio non ha passato i primi mesi della sua vita a piangere e io ne sono felice.
@allessimdon: politica? Io ho sposato un uomo che la pensa in modo diametralmente opposto al mio ...ma non parliamo mai di politica, altrimenti litighiamo! Meno male che Monti non piace a nessuno, così ha messo d'accordo tutti ahahahahaha!!!
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Giulilee, Chiara, il problema dell'esempio e' che vale anche al contrario. Nel caso in questione, i genitori si sentono confortati sulla giustezza della loro scelta di lasciare piangere la bimba, perché quest'ultima di giorno e' serena (addirittura più di prima), ride, non cerca sempre la mamma (quindi e' indipendente), etc. Come si fa in questo caso? Hai voglia di dire che i bisogni non soddisfatti si ripresentano, più tardi, in altre forme, e che i bambini hanno un'enorme capacita' di adattamento anche alle situazioni più difficili, il genitore Estivilliano si sentirà comunque nel giusto, per via di quest'impressione superficiale che ha del figlio (e del fatto che finalmente dorme tutta la notte!).
Ax, in questo caso ci sono volute due notti. Nella prima sono andati avanti per un'ora, fra lamenti e pianti; nella seconda sono bastati 20 minuti, se non erro. A me sembra più che sufficiente per mandare un genitore fuori di testa. Il mio amico mi ha detto di aver dovuto lottare contro il proprio istinto, che gli diceva di correre dalla bimba e coccolarla, ma era convinto di agire per il suo bene...
Alesimdon, io sono come te. E infatti temo che succederà quello che scrivi tu, che pian piano si perderanno i contatti perché ci si accorge che non si riesce più a star bene come prima. Perché mi sono accorta che il modo in cui si decide di crescere un figlio, così come la politica, e' un campo troppo importante, che a ben vedere implica una visione del mondo e dei rapporti fra le persone, sulla quale io non sono disposta a negoziare. Vorrei essere più tollerante, ma proprio non ci riesco. Poi e' ovvio che non mi circondo solo di persone che la pensano in tutto come me, pero' gli amici più intimi, in effetti, si.
Emma - 15 aprile 2011
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Appunto, vale anche il contrario: un bambino può essere benissimo sereno anche se non fa autosvezzamento, allattamento prolungato e cosleeping...non pensate che semplicemente un bambino è sereno perchè lo sono i suoi genitori? Con questo non voglio dire che se un genitore è sereno nel croccare di mazzate il figlio, allora è giusto che lo faccia, ma forse alcune scelte non sono per forza o bianco o nero.
Per esempio noi non siamo fatti per il cosleeping e se potessi nemmeno nel tenere il lettino in camera perchè il mio sonno è leggerissimo e dormire con Serena nel letto (che tra parentesi soffre il caldo e si muove tantissimo quindi nel letto con noi non è mai stata bene) significherebbe non dormire e il mattino dopo essere isterica, non credo che questa sia per noi la soluzione ideale. Ciò non toglie che quando Serena ne ha avuto bisogno (la notte del primo vaccino non voleva staccarsi da me) l'ho tenuta senza problemi, a parte la notte in bianco.
Certo se poi chi la pensa diversamente non riesce a confrontarsi serenamente e critica qualasiasi vostra scelta, è un altro discorso. Non lo so ma per me è strano pensare di dover escludere dalla mia vita chiunque la pensi diversamente, anche perchè vorrebbe dire escludere davvero tante persone a partire da quelle che più amo: mio marito (non riguardo a Serena, ma per il resto siamo diversissimi perchè proveniamo da diversi contesti) e mia sorella.
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(23-02-2012, 10:18 10)Frau Ila Ha scritto: Giulilee, Chiara, il problema dell'esempio e' che vale anche al contrario. Nel caso in questione, i genitori si sentono confortati sulla giustezza della loro scelta di lasciare piangere la bimba, perché quest'ultima di giorno e' serena (addirittura più di prima), ride, non cerca sempre la mamma (quindi e' indipendente), etc. Come si fa in questo caso? Hai voglia di dire che i bisogni non soddisfatti si ripresentano, più tardi, in altre forme, e che i bambini hanno un'enorme capacita' di adattamento anche alle situazioni più difficili, il genitore Estivilliano si sentirà comunque nel giusto, per via di quest'impressione superficiale che ha del figlio (e del fatto che finalmente dorme tutta la notte!).
Ax, in questo caso ci sono volute due notti. Nella prima sono andati avanti per un'ora, fra lamenti e pianti; nella seconda sono bastati 20 minuti, se non erro. A me sembra più che sufficiente per mandare un genitore fuori di testa. Il mio amico mi ha detto di aver dovuto lottare contro il proprio istinto, che gli diceva di correre dalla bimba e coccolarla, ma era convinto di agire per il suo bene...
Alesimdon, io sono come te. E infatti temo che succederà quello che scrivi tu, che pian piano si perderanno i contatti perché ci si accorge che non si riesce più a star bene come prima. Perché mi sono accorta che il modo in cui si decide di crescere un figlio, così come la politica, e' un campo troppo importante, che a ben vedere implica una visione del mondo e dei rapporti fra le persone, sulla quale io non sono disposta a negoziare. Vorrei essere più tollerante, ma proprio non ci riesco. Poi e' ovvio che non mi circondo solo di persone che la pensano in tutto come me, pero' gli amici più intimi, in effetti, si.
Estivil: secondo me ci sono bambini che riescono, piu' o meno velocemente, ad addormentarsi da soli. Giorgia da neonata per esempio lo faceva, ora invece se non ha tetta si deve mettere trasversale sulla mia pancia! Certo avrei potuto "cogliere l'attimo" anche io, e "sollecitare" certi suoi comportamenti. Per me pero' era piu' importante allattare a lungo. Forse mi pentiro' di questa scelta... per ora mi mantengo interlocutoria.
Amici: non penso che si tratti di dover essere piu' tolleranti (o forse io lo sono poco
), ma di scelte. Non so voi, ma io mi trovo a "dover" scegliere le persone con cui stare... ho piu' amici che tempo libero (nonostante faccia moltissimo con gli amici). A quel punto se devo scegliere chi chiamare per organizzare qualcosa, mi scelgo semplicemente quelli con cui ho piu' "affinita' elettive". E siccome i rapporti, per continuare, hanno bisogno di essere coltivati, naturalmente si diradano quelli con cui mi sento meno in sintonia.
@giulee: wow tanto di cappello! Io non ce la farei! Per me piu' che politica si tratta del modo di vedere i rapporti tra le persone (come frauila)
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Letta questa dscussione ho pensato a due cose: al mio migliore amico che ancora non ha figli e alla situazione contraria. Partiamo dalla fine: se Salvo (così si chiama) un giorno venisse da me con tutta una serie di idee strampalate sul fatto che allattare un maschietto per troppo tempo lo trasformerà in un maniaco (non è frutto della mia fantasia, non voglio prender meriti non miei: mi è stato detto); che fare AS un giorno lo porterà ad avere allergie, alterazioni della crescita e che in generale lo sto avvelenando; farlo dormire con noi invece condurrà me e mio marito ad un sicuro divorzio.
Io come reagirei? Malissimo. Perchè mi sto sforzando per fare il meglio, quello che per me è il meglio, per mio figlio. Probabilmente questo MEGLIO è pure supportato da solide letture, come lo è in fondo chi ha optato per Estivill (come diceva Ax 'se incappi nel libro sbagliato, che ti dà l'imprinting, non è facile mica uscire fuori dalla visione che ti ha inculcato... ') e allora che si fa? Noi siamo certe che il percorso che stiamo intraprendendo sia indubbiamente quello giusto, ma in una galassia lontana-lontana c'è un forum in cui chiamano Estivill il vate, hanno figli che le fanno dormire da regine (io stanotte con un culetto maleodorante in faccia), non si sbattono più di tanto in cucina e hanno il tempo di fare yoga, e alla fascia non ci hanno mai pensato perchè con un passeggino da un milione di fantastiliardi arrivano ovunque. Che gli vuoi dire? Il tempo ci darà ragione... forse, o forse no.
Mi spiego: io sono stata allattata artificialmente, a un anno e mezzo/due sbattuta in una cameretta rosa tutta mia, non ho fatto travasi, giravo in passeggino e sono stata svezzata tradizionalmente (ma mia madre ci tiene a dire che lei però non ha mai comprato gli omogenizzati, perchè li prepararva in casa ).
Mia madre e mio padre hanno fatto tutto questo credendo di fare il meglio.
Ad oggi conduco una vita sana, ho smesso di fumare, non picchio mio figlio, non voto Berlusconi, so guidare, non vado dallo psicologo e l'unica cosa di cui necessito è un bagno turco. In più sto facendo per mio figlio ALTRO rispetto a quello che mi ha insegnato mia madre. Come la mettiamo? Non sarà che in fondo, i bambini possano comunque sopravvivere alle scelte sbagliate dei genitori? Non sarà che un essere umano non è una formula matematica per cui se fai le cose così e cosà è sicuro che ti verrà fuori quel risultato specifico (si vede che ho fatto il classico?). Non sarà che certe cose non sono determinabili a priori, in soldoni? Che intanto noi si fa così perchè ci sentiamo e stiamo bene , perchè in base a quello che ne sappiamo questo è il famigerato MEGLIO, ma poi come andranno le cose chi lo può sapere?
E' sicuro che un bimbo Estivil poi non sarà, un giorno, più felice- più equilibrato del mio?
Se il mio amico Salvo facesse dei bimbi io gli regalerei il MIO MEGLIO, ma poi può fare come vuole. Mi piacerebbe solo che i nostri figli giocassero assieme. Tutto qua.
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beh se hanno pianto la ferita, per quanto piccola, c'è. E' che l'essere umano ha risorse infinite...questo si.