19-07-2011, 06:09 18
Grazie davvero per l'incoraggiamento! Per quanto riguarda l'episodio ninja ha probabilmente ragione Arkadian: non era sceso in gola e non si è graffiato perchè incastrato (il pane aveva tra l'altro una consistenza molle), ma perchè l'ho graffiato io. Devo combattere delle paure, tutto qua. Il punto è che il pane lo stava mangiando da solo e in genere lo teniamo d'occhio. Ma quella volta ci siamo tutti distratti, per cui ha esagerato- ed è giusto che esageri e capisca che non può ancora riempirsi la bocca- e se ne è ficcati in bocca tre pezzotti ; con i primi due si è comportato egregiamente, col terzo ho letto nel suo sguardo un'invocazione d'aiuto, un attimo di paura, per questo ho agito d'istinto. Probabilmente ci sarebbe riuscito da solo e la sua paura in realtà era tutta mia.
Per quanto riguarda il pasticciare la faccenda è un po' più complicata, partiamo dal fatto che i suoi pasti seguono un rituale: lo piazzo sul seggiolone ancora distante dal tavolo e apparecchio sia per noi che per lui, quando è tutto pronto lo avvicino e si comincia. Per lui è un momento di grande attesa, mi guarda, batte i pugnetti sul vassoietto, partono urla di gioia quando vede il suo piatto, ecc. Quando finalmente lo accosto al tavolo lui VUOLE mangiare. Lo so perchè se nel frattempo ancora il suo pasto non è pronto, nel senso che magari sono ancora là a tagliare rigatoni o è troppo caldo e lo faccio aspettare, si innervosisce e piange, stessa cosa se gli metto la pasta d'avanti e lo spingo a fare da solo. Lui vuole mangiare e solo dopo che lo ha fatto partono gli esperimenti. Ci sono delle volte che gli porgo le cose perchè le afferri e lui si piega con la testa per mangiare dalla mia mano. Mi sono spiegata male quando dicevo che temevo mangiasse meno, lui mangia meno e manifesta frustrazione.
Oggi, per esempio, abbiamo mangiato insalata di pasta (fusilli): i primi bocconi li ha voluti da me, poi gli ho messo in mano dei fusilli e li ha mangiati di buon grado. Infatti mi chiedo se non devo fare un attimo marcia indietro, per cui farlo arrivare al pasto un po' più pienotto (allattandolo) in modo tale che si arrivi da subito alla "parte ludica" di pastrocchiamento; o continuare come sto facendo, ovvero farlo intanto mangiare imboccandolo e poi mettergli d'avanti il cibo con cui sperimentare solo dopo che è soddisfatto (rischiando però che quest'ultima parte non ci sia, perchè non sempre capita o sia solo una breve parentesi). Insomma che devo privilegiare?
Passiamo al diario, ieri per la prima volta ha fatto sia pranzo che cena:
A pranzo pasta col pomodoro fresco (tipo tre rigatoni), vellutata di zucchine e patate, frutta non ricordo ma con ogni probabilità ALBICOCCHE
A cena la vellutata che aveva riscosso tanto successo a pranzo è stata accolta con tiepido entusiasmo, probabilmente perchè la sua attenzione è stata attirata dal ben più colorato speck (lo ha sbocconcellato) e dalla più gustosa fesa di tacchino (una fetta è volata via in un attimo) e fagiolini che, come dicevo prima, sono arrivati a fine pasto perciò sono stati mangiati autonomamente. Nota di servizio: il tacchino lo aveva già assaggiato, ma non aveva riscosso tanto successo, ieri invece è stato ammore.
Oggi a pranzo insalata di pasta, per cui piccolo laboratorio di assaggini nuovi, vi elenco solo le novità:
olive- non le ha calcolate più di tanto, pertanto fra una settimana le adorerà
uova sode- dette anche LE TEMUTE, sotto lo sguardo disapprovante dei soceri, Domenico le ha mangiate, gustate e apprezzate
lattuga- non si è accorto probabilmente di averla mangiata, vista la reazione (anche questa andrà ad iscriversi immediatamente ai primi posti della top ten dei cibi amati). Anche con la pasta prima si è fatto imboccare, poi gli ho dato fusilli interi e ha fatto da sè.
Il pasto si è concluso con mezza fetta di fesa di tacchino, mezza banana e un pezzetto di anguria.
In questo istante sta mangiando yogurt ai mirtilli.
Piccola osservazione: sta cominciando a chiedere l'acqua, lo fa capire tendendo le mani verso il bicchiere e urlando - io e mio marito siamo molto perspicaci e il pargolo ci deve venire incontro . Beve per sete e per giocare, mi chiedo se quando il gioco dura troppo lo devo stoppare (ho nelle orecchie i rimproveri di mia madre che quand'ero piccola mi intimava di non riempirmi la pancia d'acqua).
Per quanto riguarda il pasticciare la faccenda è un po' più complicata, partiamo dal fatto che i suoi pasti seguono un rituale: lo piazzo sul seggiolone ancora distante dal tavolo e apparecchio sia per noi che per lui, quando è tutto pronto lo avvicino e si comincia. Per lui è un momento di grande attesa, mi guarda, batte i pugnetti sul vassoietto, partono urla di gioia quando vede il suo piatto, ecc. Quando finalmente lo accosto al tavolo lui VUOLE mangiare. Lo so perchè se nel frattempo ancora il suo pasto non è pronto, nel senso che magari sono ancora là a tagliare rigatoni o è troppo caldo e lo faccio aspettare, si innervosisce e piange, stessa cosa se gli metto la pasta d'avanti e lo spingo a fare da solo. Lui vuole mangiare e solo dopo che lo ha fatto partono gli esperimenti. Ci sono delle volte che gli porgo le cose perchè le afferri e lui si piega con la testa per mangiare dalla mia mano. Mi sono spiegata male quando dicevo che temevo mangiasse meno, lui mangia meno e manifesta frustrazione.
Oggi, per esempio, abbiamo mangiato insalata di pasta (fusilli): i primi bocconi li ha voluti da me, poi gli ho messo in mano dei fusilli e li ha mangiati di buon grado. Infatti mi chiedo se non devo fare un attimo marcia indietro, per cui farlo arrivare al pasto un po' più pienotto (allattandolo) in modo tale che si arrivi da subito alla "parte ludica" di pastrocchiamento; o continuare come sto facendo, ovvero farlo intanto mangiare imboccandolo e poi mettergli d'avanti il cibo con cui sperimentare solo dopo che è soddisfatto (rischiando però che quest'ultima parte non ci sia, perchè non sempre capita o sia solo una breve parentesi). Insomma che devo privilegiare?
Passiamo al diario, ieri per la prima volta ha fatto sia pranzo che cena:
A pranzo pasta col pomodoro fresco (tipo tre rigatoni), vellutata di zucchine e patate, frutta non ricordo ma con ogni probabilità ALBICOCCHE
A cena la vellutata che aveva riscosso tanto successo a pranzo è stata accolta con tiepido entusiasmo, probabilmente perchè la sua attenzione è stata attirata dal ben più colorato speck (lo ha sbocconcellato) e dalla più gustosa fesa di tacchino (una fetta è volata via in un attimo) e fagiolini che, come dicevo prima, sono arrivati a fine pasto perciò sono stati mangiati autonomamente. Nota di servizio: il tacchino lo aveva già assaggiato, ma non aveva riscosso tanto successo, ieri invece è stato ammore.
Oggi a pranzo insalata di pasta, per cui piccolo laboratorio di assaggini nuovi, vi elenco solo le novità:
olive- non le ha calcolate più di tanto, pertanto fra una settimana le adorerà
uova sode- dette anche LE TEMUTE, sotto lo sguardo disapprovante dei soceri, Domenico le ha mangiate, gustate e apprezzate
lattuga- non si è accorto probabilmente di averla mangiata, vista la reazione (anche questa andrà ad iscriversi immediatamente ai primi posti della top ten dei cibi amati). Anche con la pasta prima si è fatto imboccare, poi gli ho dato fusilli interi e ha fatto da sè.
Il pasto si è concluso con mezza fetta di fesa di tacchino, mezza banana e un pezzetto di anguria.
In questo istante sta mangiando yogurt ai mirtilli.
Piccola osservazione: sta cominciando a chiedere l'acqua, lo fa capire tendendo le mani verso il bicchiere e urlando - io e mio marito siamo molto perspicaci e il pargolo ci deve venire incontro . Beve per sete e per giocare, mi chiedo se quando il gioco dura troppo lo devo stoppare (ho nelle orecchie i rimproveri di mia madre che quand'ero piccola mi intimava di non riempirmi la pancia d'acqua).