06-06-2011, 10:50 22
Dopo aver letto la domanda ho deciso che era meglio evocarLo; ecco cosa mi ha detto:
Lucio Piermarini Ha scritto:L'autosvezzamento non è affatto fallito; tutt'altro, soprattutto se prima di questa fase la bambina aveva imparato a mangiare di tutto. Quello che sta accadendo ora fa parte della fase successiva, quella della stabilizzazione dei risultati una volta usciti dalla fase di curiosità e scoperta che garantisce l'acquisizione della familiarità con il gusto dei cibi della famiglia. Dopo l'anno di vita, tanto per rinfrescare la memoria a chi non ricorda più quel che ha letto, bambini e genitori hanno a che fare con due fenomeni molto importanti: un calo anche vistoso dell'appetito (con relative ansie), dovuto al rallentamento fisiologico della crescita che trasformerà il bambolotto di un anno nel segaligno di tre anni (e guai se ciò non avviene), e una sempre maggiore influenza dell'ambiente extrafamiliare sulle scelte del bambino (e anche dei genitori). Questi due eventi combinati, in ambito alimentare, possono portare a una certa confusione dietetica.
Nel caso specifico la bambina non mangia affatto poco e non si può dire che mangi poi così male, a parte quello yogurt pomeridiano che in un menù così ricco di latte non c'entra proprio nulla, e, in questo contesto specifico non fa altro che saziare eccessivamente la bambina e diminuire il suo appetito per la cena. Inoltre se il suo calo di percentile è riferito al peso senza interessare l'altezza, dovrebbe inserirsi nel processo di aggiustamento di cui ho parlato. Infine, se il livello di attività fisica è il solito di sempre non vedo motivo di preoccupazione. Se non fosse stata allattata la seno non avrei esitato a consigliare una riduzione progressiva delle poppate notturne per consentire una colazione puntuale, e avrei lasciato la poppatina pomeridiana dosando le quantità in funzione dell'appetito ai pasti solidi. Visto che prende il seno, invece, non avrei fretta e gli darei tempo, ma attenzione, non insistete per farla mangiare se no son guai veri e peggiori. Ovviamente sarebbe utile parlarne con calma con idoneo pediatra in carne e ossa.