COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


mamme e lavoro: una riflessione
#1

Mi capita sempre più spesso di riflettere su una questione che riguarda le mamme che lavorano, ma anche no. Spesso si leggono post di mamme disperate perchè devono rientrare dopo la maternità e ho provato anche sulla mia pelle non si è mai pronte. La mia riflessione è questa: i bambini si mettono al mondo non perchè stiano sempre con la loro mamma, ma perchè circondati dall'amore possano iniziare la loro vita. Insomma, lasciamoli andare! Una nonna, una maestra, semplicemente un'amica di scuola... possono dare molto amore, anche se mamma non c'è. E donare una sicurezza che porta ad intraprendere la giusta strada per diventare adulti. A volte meglio, molto meglio, delegare che fare male tutto. Esempio stupidissimo: io la mattina non ho i minuti, ma i secondi contati. Se dovessi portare entrambi i bimbi a destinazione probabilmente arriverebbero a 6 anni senza sapersi preparare nemmeno un minimo da soli, perchè non c'è tempo. Ho scelto quindi di farli preparare a mia mamma e a mio marito, per la maggior parte delle mattine; loro hanno tempo "da perdere" e possono farli vestire da soli, farsi aiutare a preparare la colazione, mangiare con calma e infine fare la strada a piedi con calma, invece che in auto; tutte sappiamo quanto una camminata sia salutare anche per un bambino piccolo!
30 gennaio 2010: incontro in paese una mia amica, in ansia perchè il lunedì avrebbe ricominciato a lavorare dopo la maternità. Il 31 io parto per il mare. Quando ritorno scopro che la mia amica ha si ricominciato a lavorare, ma poi si è sentita male di nuovo (aveva avuto problemi prima di sposarsi), è andata in ospedale ma non l'hanno soccorsa in tempo ed è entrata in coma. Ora è ancora in coma, in un centro dei risvegli... ha lasciato il suo bambino per sempre. Il bambino va a scuola con mia figlia, lo sto vedendo crescere, è un bimbo sereno e circondato da un mucchio d'amore, anche se ma scendono lacrime silenziose ogni volta che li penso (e mi capita spesso perchè eravamo vere amiche). I miei figli hanno la fortuna di avere una mamma e un papà, tre nonni, una maestra affettuosa e un mucchio di altra gente intorno che gli vuole bene e li aiuta a crescere; non dico che io non servo, ma forse servono più loro a me che il contrario.
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#2

Manco da settimane sul forum, torno e mi imbatto in questo thread... mmm... non è nel mio mood natalizio!
Credo di aver compreso il tuo punto di vista, poi mi dirai se l'ho sviluppato correttamente.
All'inizio è evidente che mamma e bambino sono un tutt'uno molto particolare, in cui è complicato entrare anche per il papà. Dura diversi anni, ma pian piano una mamma farà in modo che il bambino possa entrare "in società". E' fondamentale che il bambino faccia esperienze proprie quando ancora gode del supporto dei genitori, che si spera possano godere a lungo della loro salute.
Può capitare che accada loro qualcosa, anche l'irreparabile, ma non per questo accelererei o influenzerei il rapporto con gli altri.
Nella gran parte dei casi le famiglie vivono in rapporti continui con gli altri anche se non gli delegano compiti di accudimento e i bambini imparano a fidarsi e riconoscere chi vuol loro bene. Capita che un genitore non possa fare a meno degli aiuti esterni e capita anche di rifiutare un aiuto esterno, ma in tutti i casi i bambini apprendono un vivere sociale. La metterei così: in un sano rapporto di crescita familiare entrano pian piano tutti gli elementi che andranno a formare una persona.
Ma è un rapporto, quello tra mamma e bambino, paritario. Entrambi necessitano l'uno dell'altra. Per molti , molti anni. Io ho la fortuna di avere ancora, e spero per tanto, la mia mamma: lei conta moltissimo anche se per vivere non mi è fondamentale. E viceversa.
Quando accade qualcosa si fanno i conti con il futuro e con chi ci sarà in quel dato momento.
Io so di servire moltissimo a mia figlia, sono il suo parametro di giudizio sul mondo, ma lo divento meno di giorno in giorno. Sono anche il suo abbraccio più dolce (e non ci sono papà o nonni o educatori che tangano) e un giorno saranno altre le braccia più dolci (ma per "amorevoli" noi mamme conserveremo il primato, se saremo state brave!)
In tutto questo c'è la vita di tutti i giorni e c'è la logica. Anche io delego diversi compiti, ma non accelero tutto perché potrei non esserci. E mia figlia (una sola, l'altra è momentaneamente una sorta di parassita che, pur non minacciando la mia vita, mi continua a fare da appendice...) è ugualmente libera di andare per il mondo e godere dell'amore altrui, ma io è giusto che resti la sua mamma, finché son qui.
Prova a leggere questo tuo scritto ai tuoi figli: credi la penserebbero come te? Tu non servi a loro, tu sei il loro sole. Troveranno da soli il loro asse di rotazione. Certo, tu diminuirai l'attrazione gravitazionale su di loro, ma per ora vivete in un sistema mammocentrico (o genitore-centrico) con un sacco di satelliti e pianeti più o meno allineati...
E, come in un universo parallelo, c'è un sistema solare identico ma con al centro i tuoi figli!
ma si capisce quello che scrivo?? meglio che io torni ai miei casini dell'ultimo mese...

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#3

Non hai colto il punto; il punto è che se non si può fare diversamente, e spesso non si può fare diversamente, i figli sono nel mondo lo stesso. Vivono la loro vita lo stesso. La vita è un dono comunque prezioso. Quando ho fatto il secondo bimbo tanti mi hanno tacciata di incoscienza, perchè già con una dovevo delegare. Ecco, io a questo mi oppongo. Io gli dono la vita, e quel che posso, al resto ci possono pensare con successo anche gli altri.
Mi ha cresciuta mia nonna, la adoravo, come adoro mia mamma... insomma, è un thread molto più natalizio di quanto non si pensi: il senso è che l'amore non si divide, ma si moltiplica. Le mamme gelose delle nonne, delle maestre, delle zie... non servono. Non servono a loro stesse, non servono ai loro bambini, non servono alle nonne, perchè comunque le nonne danno amore da nonne e fanno del loro meglio in questo ruolo.
Io mi chiedevo però se il rapporto con mamma è davvero così insostituibile. Se lo fosse, il legame di sangue intendo, non avrebbero senso le adozioni, gli affidi... e c'è tanto tantissimo amore in questo, forse un dono ancora più grande della maternità biologica.
Mi sono spiegata ora?
Ti rispondo: io la storia della mia amica a mia figlia l'ho spiegata, perchè il bimbo è un suo compagno di classe, perchè ha trovato delle foto e mi ha chiesto chi erano quelle persone... gliel'ho spiegata e ha capito. Lei è sempre stata molto molto indipendente come carattere, anche se molto dipendente quanto a cose pratiche. Lei odia le coccole, ma per lei l'equivalente della coccola è per es. farsi imboccare. E io dico no, spesso, perchè non posso/nn lo trovo giusto. Così come dico no a Daniele, quando fa troppo la colla e non mi lascia spazio per altro (la sorella per es.). Ho detto no molto presto, per entrambi anche se per motivi diversi. Amelia l'ho lasciata a tre mesi, è stata dura per me, ma per lei... no, non lo è stata. Ha trovato amore in modi diversi. Vedo tutto rosa, non nero come pare dal tuo post di risposta, non era chiaro mi sa. Il mondo nn è pieno solo di cose brutte, è pieno d'amore, ma abbiamo i paraocchi e non lo vediamo. Ho visto la maestra di Amelia piangere perchè entrando in maternità doveva lasciare i suoi bimbi. Non è forse amore questo? E' da lì che è partita la riflessione.
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#4

Ecco che mi fate piangere... ma ho la lacrima facile..

Come la penso io.. io devo dire che quando leggo di mamme disperate per il tornare al lavoro arrivo quasi a sentirmi in colpa, perché io non lo sono stata. Veramente, per me non é stato un distacco difficile, eppure (aveva 4 mesi) fino al giorno prima abbiamo vissuto in simbiosi totale. Forse é stato il fatto che essendo un nido aziendale sapevo che era a due passi da me, che se c´era bisogno sarei stata chiamata, forse perché ho iniziato con solo 6 ore e andavo ad allattarla a metá giornata, quindi non é stato un distacco netto. Il mio problema principale era riuscire a far quadrare tutto, lavoro, figlia, casa, soprattutto quando qualche mese dopo ho ricominciato full time.
Sono contenta anche ora quando va all´asilo, non ha mai fatto un pianto, ha sempre qualcosa da raccontarmi quando la vado a prendere, so che é con altri bambini, con una maestra bravissima, so che fanno cose creative, che impara cose nuove, che ha a disposizione spazio, giochi e un bel giardino..

I nonni per noi sono lontani, ma sono cosí contenta che abbiano stretto un bellissimo rapporto con lei, e quando ci sono i nonni io non esisto, vuole solo giocare e stare con loro. Cerchiamo di coltivare questo rapporto, anche perché ci stupiamo noi stessi di come si sia potuto creare, dato che si vedono quattro volte l´anno..

Sono convinta, come dici tu (AmeliaeDaniele), che i figli li facciamo e poi devono andare nel mondo, anche cosí piccoli, e troveranno tante diverse fonti di amore. Peró penso anche, come ha detto Valina, che il rapporto con la mamma (non necessariamente biologica) sia insostituibile, almeno nei primi anni. E se probabilmente non si é mai pronti a far andare un genitore, nemmeno da adulti, é peró tremendamente ingiusto che si debba crescere senza un genitore. Lo so che puó succedere, e i nostri figli troveranno la loro via in questo caso, e speriamo di averli fatti forti abbastanza, ma é una cosa a cui non voglio nemmeno pensare. Io faccio molta fatica ad affrontare queste cose, non so se avrei trovato il modo di spiegare a mia figlia la situazione del suo compagno di asilo e della tua amica... E´cosí ingiusto che queste cose accadano..

Mi hai fatto piangere parlando della maestra, anche noi forse perderemo la nostra maestra, che probabilmente cambierá a Gennaio, e ci siamo giá fatte dei pianti, sia io che lei, assieme, perché per me é la seconda mamma di Sofia, l´ha cresciuta da quando aveva 4 mesi, e non posso credere che non la porterá fino all´asilo, gli ultimi 7 mesi...

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#5

oddio non vi volevo far piangere!! Certo che il rapporto con la mamma è speciale, certo che è fondamentale, ma mamma dovrebbe vivere il suo rapporto con i figli senza quel "senso di colpa all'italiana" che tutte ci attanaglia, perchè "nessuno gli cambia il pannolino come faccio io".
OT il bimbo di cui sopra era all'asilo con il papi oggi... c'era un festa di Natale con merenda per tutti i bimbi e i loro genitori. E' un bambino sereno ed equilibrato e l'ho visto proprio che sta bene. Mi spiace tanto immancolirvi tutte, mi dovevo anche un po' sfogare, non posso non pensare a questa storia in questo periodo dell'anno.
Chiara, per la maestra si adatterà, vedrai, anche io avevo paura per Amelia, invece è andata benissimo e ho già visto dei miglioramenti con la nuova maestra!
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#6

proprio oggi leggevo su fb un post di mia cognata, bambina con la febbre e sta male e lei e il marito lavorano e l'ha dovuta lasciare per forza all'asilo (2 anni) e lei si sente in colpa. mi ha fatto tenerezza. tante volte mi sento in colpa per cose meno difficili e mia madre mi ripete sempre che non bisogna sentirsi in colpa per il tempo che non si può dedicare ai figli. l'importante è la qualità del tempo che loro dedichiamo quando ci siamo. cmq grazie a tutte ho riflettuto molto. buon natale

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#7

nonostante il tread impegnativo e la triste storia della tua amica Sad .. valina, mi hai fatto sbellicare! Big Grin
ho poco tempo e posso solo dire che grosso modo la penso come valina.
mia mamma mi ha lasciata dalla nonna a 15 giorni perche' doveva lavorare. tra di noi non si e' mai creato quel rapporto speciale mamma-figlia. e se devo essere sincera, nemmeno si e' creato con mia nonna. oggi, so che posso contare su di lei per tutto, mi ha aiutata con le faccende di casa, mi aiuta con le commissioni e se serve mi fa pure la spesa. ma io non so chi e' lei e lei non sa chi sono io. nella mia infanzia non ho riordi dei miei genitori perche' dovevano sempre lavorare e tornavano tardi. quindi: ok che ci sono altre fonti d'amore nell'universo, ma la mamma e' sempre la mamma e se non si crea un rapporto speciale nei primi anni di vita (specie nel primo anno), si e' perso per sempre. con questo non voglio comunque dire che mamma e figlio debbano vivere isolati dal mondo fino all'eta' delle scuole! cito valina: "tu sei il loro sole" bellissima!!

Padellina 001_wub 26 9 2011
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#8

Avete una buona ragione entrambe... posso testimoniare: ho "perso" la mia mamma da bambina perché lei ha deciso di fare le valigie e di cambiare vita, era giovane e tutto il peso della famiglia la faceva soffrire... Non so descrivervi il vuoto incolmabile che da quel giorno ha accompagnato il mio cuore di bambina e ora di adulta. Sono stata ricolamata di amore, il mio papà, le mie adorabili nonne, ma la mamma era insostituibile...
Un'altra cosa peró è una mamma che lavora: insomma, lo sai che ti vuole bene e che ti pensa e che prima di sera tornerai tra le sue braccia!

Per molti aspetti non vorrei mai essere una mamma che non lavora: assieme alla frustrazione personale e all'isolamento sociale e culturale(che io personalmente proverei) poi i figli ed il marito con gli anni finiscono per dare per scontato te e il tuo lavoro... Ci si ammazza di faccende, spesa, cucina, lavatrici, stira etc... Ma se sempre quella che non lavora! Al servizio di tutti ma non puoi chiedere niente a nessuno perché loro lavorano...

È anche educativo nei confronti dei figli prima bambini e poi adolescenti vedere che ognuno contribuisce al lavoro fuori casa e che ognuno svolge una parte di lavori in casa... E comunque, per aggiungere una nota scherzosa, gli uomini se ne approfittano già abbastanza della nostra capacità di gestire la casa...

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#9

Per molti aspetti non vorrei mai essere una mamma che non lavora: assieme alla frustrazione personale e all'isolamento sociale e culturale(che io personalmente proverei) poi i figli ed il marito con gli anni finiscono per dare per scontato te e il tuo lavoro... Ci si ammazza di faccende, spesa, cucina, lavatrici, stira etc... Ma se sempre quella che non lavora! Al servizio di tutti ma non puoi chiedere niente a nessuno perché loro lavorano...
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Forse vado un po' fuori tema con questa mia riflessione ma Maryluisette mi ha fatto pensare molto. M sta per compiere il suo primo anno ed io sto facendo una fatica immensa ha ricominciare a lavorare. Non so come fare. In casa faccio tutto io e in piu' la maggior parte del tempo ovviamente la passo con mio figlio. Mio marito si lamenta perche' e' passato in secondo piano. I nonni vivono lontani e non conosco nessuno di fidato a cui lasciare il mio piccoletto. Vedo che il mio bimbo ha sempre piu' bisogno di me, ma sento che anch'io ho bisogno di fare qualcosa per me stessa. Come fate????

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#10

noi abbiamo diviso ulteriormente i compiti a casa,io lavoro solo partime ma ho visto che a volte basta poco per avere un attimo di respiro.Tipo preparare il bimbo per andare al nido (così dormo mezz'ora in più),stendere o ritirare la lavatrice.Sono stata a casa fino ai 10 mesi del bimbo e non mi sentivo proprio di lasciarlo.Però mi ha fatto bene,sono tornata me stessa al 100%.Credo che se arrivasse il secondo non rientrerei a lavoro prima dell'anno.

DimenticavoConfusede il marito ti toglie di dosso un po' di carico,tu avrai un po'di tempo in più per lui

10900 Ale 17/07/2010
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