COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Sbattere la testa volontariamente, è normale?
#11

Hmmmm... per me la distinzione sta sopratutto nel fatto che il piccolo si faccia volontariamente male, o no. Se non si fa del male, per me sta solo scaricando la frustrazione. Di base, quando la mia piccola si butta faccia a terra, solo qualche volta capita che prenda una botta, e succede inavvertitamente. Quello che faccio è prenderla e consolarla, e la maggior parte delle volte lo accetta volentieri. Quando è proprio arrabbiatissima, si dibatte, e allora la trattengo dolcemente parlandole e affermando chiaramente che non voglio che si faccia male.
Se invece si fa male apposta, allora penso che venga spontaneo chiedersi perché, e non accontentarsi dal "è normale". (normale, si, ma ho sentito anche di tale, e pure autorevole, che avrebbe scritto è normale che un bimbo possa "farsi vomitare" per ottenere fraudolentemente il contatto fisico...). Mi sa che qui è l'ultimo posto al mondo dove un genitore darà la priorità alla "norma", per quanto rassicurante, sull'ascolto del proprio bambino e del proprio cuore.
Credo sia Bettelheim che ha scritto che il bimbo si vede come inadeguato, imperfetto, sporco, in qualche modo "colpevole" di tutto quello che non riesce ad essere "come mamma e papà"/come vorrebbero mamma e papà, sente "nemico" il proprio corpicino ancora poco abile e in larga misura impotente. A molti adulti, anche, capita odiare il proprio corpo perché non è in grado di seguire/eseguire la propria volontà, no?

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#12

Daniele lo fa/faceva in relazione alla sorella, ma ora che ha imparato a difendersi come dicevo sopra lo fa molto meno. Ho capito subito il motivo del suo disagio, ma non ho saputo aiutarlo ad esprimerlo in altro modo, anche se ci ho provato. Tra un po' si urleranno dietro e avremo risolto (o forse no?). Io non ho avuto fratelli, mi dicono tutti che è normale si litighi e io lo accetto come normale. Amelia quando era arrabbiata/frustrata perchè non le riusciva di fare qualcosa buttava tutto per aria.
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#13

Riporto su questa discussione perché siamo proprio in questa fase, e sta durando anche troppo per quanto mi riguarda!Sad non riesco a venirne a capo, mi sa che siamo entrati nei luminosi terrible two ( Giulieee ti cito! Smile ) con cinque mesi di anticipo e soprattutto senza saper proferire parole di senso compiuto se non "gno" "mamma" " papà" e i versi di mille animali... Mi sento così in crisi questi giorni, mi torna in mente quella canzone di De Andre " un matto" che iniziava così:" tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole..." ecco, giuggino mi sembra matto, è un continuo " gno" e appena lo contraddico si butta a terra e dà testate, sembra posseduto... Io sono sempre lì che cerco di verbalizzare, oggi era talmente rabbioso che gli ho fatto stritolare il didò ( casalingo, ricetta del blog) poi la spugna intrisa d'acqua mentre faceva il bagnetto, poi la buccia dell'anguria. Ad un certo punto, nel pieno di una crisi, l'ho messo nella puscinetta che è piena di palline e mi è sembrato che scalciare lì lo abbia fatto sfogare... Aiuto, che fatica... La notte nei tanti risvegli cerca tetta e ha ripreso a prendermi a calci...Sad sembra voglia dirmi qualcosa ma non sto riuscendo a capirlo... Nulla è cambiato, sono a casa con lui, cerco di coinvolgerlo sempre...boh! Scusate lo sfogo...


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#14

mi dispiace..considera che quello che puoi fare è "allentare un po' la presa" nel senso cerca di misurare davvero i no, solo quando strettamente necessari...per il resto hai fatto bene a cercare metodi alternativi per fargli scaricare un po' di frustrazione. è una fase di "aggiustamento", in questo senso lo considero normale e come dice alexandra in realtà non è che vogliono farsi male, se accade è solo per sbaglio Smile probabilmente non è cambiato nulla nell'ambiente ma è cambiato...lui! sta crescendo, cerca nuove modalità di relazionarsi. cerca di far caso non tanto a cosa è successo appena prima della crisi ma ciò che è successo un po' prima..magari è per questo che ti sfugge la ragione Wink

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#15

Mamitta ti rassicuro subito dicendoti che anche qui siamo in piena fase "gnò" (gia da qualche mese in realtà!!), e la mia cucciola è coetanea di Giuggino.
Anche lei ultimamente si arrabbia spesso, urla e lancia le cose per aria quando perde la pazienza. E, come avevo gia scritto in un post. piange più del solito.
Io, alla luce di quanto letto nel forum, cerco di prendere questi comportamenti come una normale e necessaria fase della loro crescita.
"Necessaria" per lo sviluppo della loro autonomia.
Con questo non voglio dire che sia una passeggiata, anzi.... A volte è molto dura, però pensare che è solo una fase mi aiuta a ridimensionare gli eventi.
Per quanto riguarda l'argomento nanna, noi siamo in balia di alti e bassi.
Noto molti miglioramenti (4 risvegli per noi son gia un successo!!!), ma a volte ripiombiamo nei consueti risvegli a raffica. Tipo la notte scorsa Scared
Come dire... "mal comune mezzo gaudio"
Coraggiooooo!!!! Sono con te!! Wink
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#16

Mamitta continua a verbalizzare più che puoi. Quando manifesta un sentimento prova a spiegargli che sentimento è. Se è arrabbiato cerca di dirgli "ora sei arrabbiato, ma vedrai che passerà. Non devi sbattere la testa, ti fai male e la rabbia non va via." e altre cose che gli facciano capire la normalità delle emozioni, tipo "anche io a volte mi arrabbio e faccio così...".
Secondo me è proprio come dici tu, citando la bellissima frase di De Andrè. Come da adolescenti, quando per la prima volta proviamo sentimenti di innamoramento molto molto forti e non sappiamo esprimerli..e ci sentiamo scoppiare. Alllora abbiamo bisogno di canzoni, poesie, libri che ci aiutino a decifrare quello che proviamo. Così noi siamo lo specchio dei nostri bimbi. Costantemente. In ogni attimo ci spetta spiegar loro ciò che si muove nel cuoricino.
Anche se ancora non parlano, capiscono davvero tutto ciò che gli spieghiamo.

Quanto alla necessarietà della fase di opposizione, prova a pensare come sei stata orgogliosa quando Giuggino ha cominciato a camminare. E' la stessa cosa: ora cammina fra i suoi impulsi più profondi, la sua voglia di affermazione e di autonomia e la consapevolezza delle sue emozioni. Dobbiamo essere orgogliosi dei loro no. Più sono forti, più il loro carattere ne gioverà. Quando saranno adolescenti e avranno la fase "seguo il branco" (Sad) il saper dire "no" tornerà loro molto utile e tranquillizzerà noi.
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#17

Scrivo dopo avervi letto e ho le lacrime agli occhi...grazie di cuore, lo sapevo che avreste trovato le parole per darmi forza...
Stamane è stata un'altra giornataccia, ora per fortuna sono riuscita a calmarlo e a farlo dormire, e mi sto tanto analizzando...credo che la cosa mi destabilizzi molto perchè io, non so se per educazione ricevuta o per indole, non mi arrabbio mai, davvero...e le rarissime volte che succede mi nascondo e piango, e non sopporto di vedere scenate, urla, violenza...mio marito invece è terribilmente incazzoso (ah, i geni...) e questa cosa fatico ad accettarla anche di lui, continuo a ripetergli "Stai calmo" col risultato che si inalbera ancora di più. Non si arrabbia con me, eh, ma magari per inezie lo vedi urlare smadonnare e ... fumare!Mad
C'è anche da aggiungere che giuggino fa così specie se è solo con me, appena torna il papà cambia faccia, a tavola ci guarda tutto innamorato continuando a dire "papà"..."mamma"..."Dade" (=Davide) tipo appello, come a dire ora che la famiglia è tutta riunita sono più tranquillo...anelo il mese di ferie del papà...e credo di aver bisogno in questo periodo di un paio di ore di decompressione per me, pensavo di andare a scaricarmi in piscina...Angel
Certo che fatica...
Se non ci foste voi sarei persa, davvero. Non ho altre persone con cui confrontarmi, a chiunque lo racconto taglia corto usando termini tipo "furbo"..."capricci"..."troppo buona"...Dodgy
Grazie.Heart


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#18

Anche la mia Cucciola è coetanea di Giuggino, e i "NO" li profera con un gaudio esultante che fa proprio ridere. E se la si contraria, s'incavola. Ma oramai non batte più la testa per terra, e quando piange, piange come una bambina, e non più come un bebè. Non so come spiegarlo: si desola, si arrabbia, reclama, protesta, non è quasi più quel pianto disperato del loro sentirsi impotenti. Neanche lei parla più di tanto, un pò di parole in più, forse, ma quando vuole qualcosa ha imparato a prendermi per mano e portarmi verso quello che l'interessa.

Anche Cucciola ha tirato fuori scene di disperazione inaudite al vedere (o credere) che non ci fosse il papà (e il cane), ed è manifesto che sia molto più contenta se ci siamo tutti.

Sicuramente fai bene a verbalizzare, ma ancora meglio a fargli spappolare e stritolare didò ecc. Forse Giuggino non riesce a verbalizzare e ha bisogno che tu e papà vi mettiate sulla sua modalità non-verbale di espressione, per non farlo sentire impotente e "insufficiente". Forse anche per questo è a suo agio col papà, perché sente che anche lui perde il controllo, è come lui. Credo fosse Françoise Dolto, e forse anche qualcun altro, a spiegare che si cerca di consolare e distrarre immediatamente un bambino per impedirgli di piangere, anche se solo con le buone, gli si fa passare il messaggio che il suo risentimento sia illegittimo, e che non abbia il diritto di esprimersi. Quindi, direi di non cercare di farlo calmare a tutta forza, ma, come stai facendo, di canalizzare la sua rabbia, di fargli sentire che la accetti.

Invece, mi sembra importantissimo che gli impedisci di farsi male, anche senza raccontargliela troppo, ma sia chiaro: tu sei prezioso, nessuna rabbia vale di farti del male. Questo poi rimarrà sempre un punto fermo nel suo modo di affrontare lo stress. Con Cucciola, sono stata sempre "impositiva", anche fisicamente, per quanto riguarda l'impedirle di farsi male, trattenendola puramente e semplicemente e adagiandola sul morbido. Dopo, però, la lasciavo urlare, dicendole paroline dolci (ma senza discorso costruito, solo robe tipo "amore mio piccolo"), allontanandomi di poco con una carezza o due, e poi aspettando che fosse lei a venire da me, mantenendo lo sguardo su di lei e, quando vedevo che si stava calmando, tendendole la mano.

Ecco, nella crisi, prova per un pò a non verbalizzare più di tanto, ma a privilegiare il contatto fisico, e la voce come "musica" emotiva più che come veicolo di parole. E invitalo a trovare modi non verbali di esprimersi, tipo puntare il dito o portarti dove vuole andare.

Al di fuori della crisi "acuta", infine, cerco di far vedere a Cucciola che tutti noi abbiamo i nostri limiti, che non facciamo tutto perfetto, e che costantemente accettiamo piccole contrarietà o limitazioni, non è solo imposto a lei perché è piccola, e le spiego sempre perché le dico di no. Un classico, in questi giorni: finisce di mangiare (o s'interrompe), e mi prende per mano cercando di tirarmi via dal tavolo. Io mi rifiuto e le spiego che voglio mangiare la mia cena 1) finché calda e 2) in compagnia del papà, e che ci fa piacere se resta con noi, dopo si va a giocare. Lei piange. applico sistema di cui sopra. mi viene in braccio e ruba tutto quello che può dal mio piatto.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#19

@Alexandra: per il punto due devo dire cha anche io faccio la stessa identica cosa. REsto a tavola con papà e lei ogni tanto mi chiede "HAi finito?"!!!
MA per la prima parte io verbalizzo più come giulieee, sono sempre portata più a parlare che a dirle parole dolci e basta.
Quelle le tengo per tutti gli altri momenti!!001_wub

Comunque ci sono molti "no" che rispetto anche se sono ai miei occhi insulsi. Mi pare che, dopo un tentennamento iniziale, adesso la piccola apprezzi la cosa.

@mamitta: anche io non litigo mai. Parlo tanto ma sempre con una certa calma. Mentre il papà è uno da "m'inalbero istantaneamente".
Con il tempo ho capito che più io ero calma e più si arrabbiava. Così ho fatto due cose: la prima è stata urlare un giorno. Credo di aver colto nel segno perché si zittì e poi farfugliò qualcosa che non ricordo (ma non ricordo nemmeno la discussione Lol)
La seconda cosa fu smettere di dirgli di stare calmo, lasciarlo sfogare e poi chiedergli "Sbollito?" o una cosa simile e farlo fino a che non ha smesso e si poteva parlare. Quando sono davveramente arrabbiata faccio fatica ancora a parlare, ma perché direi cose che non penso e credo sia una cosa stupida. Così tiro il fiato, me ne vado per calmarmi e poi affronto la questione. A volte mi viene voglia di lanciare tutto giù dal balcone... Sad
Per il fumo...mmmhhhh....dovresti fargli provare le sigarette elettroniche! (sponsor! sponsor!)

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#20

Una cosa che può aiutare è optare per un "questo NO ma questo sì". Non deve essere un modo per non negare nulla (tipo questo no ma ti do una caramella) ma qualcosa che aiuti il bambino a trovare una strada alternativa, un modo accettabile per lui per superare la frustrazione, senza andare contro a quello che vuole la mamma. Chiedersi cosa cerca in quell'esperienza il bambino ci aiuta a capire cosa altro proporre o comunque a capire quanto è importante per lui. Es.: molti bambini giocano a spegnere ed accendere le luci ma si rischia di fulminarne duemila e comunque se si è nella stanza non è accettabile. In verità è un gioco in cui il bambino fa esperienza dell'andare ed il venire e di come lui può controllare questo andare e venire delle cose. Si può dire che non si gioca con la luce ma si può dare una torcia con cui fare la stessa cosa sotto il tavolo, oppure giocare al bubbù settete o a giggino e giggetto. Quando non è possibile dare un'alternativa si dovrebbe dare un'alternativa di contenimento emotivo come cantare una canzone che si canta sempre insieme, così che il bimbo non si senta solo ad affrontare la frustrazione.

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Ultimo messaggio da mamitta
07-03-2013, 02:01 14

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