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autosvezzamento per tutti


Sbattere la testa volontariamente, è normale?
#1

Ciao a tutti,
nella frenesia della mia quotidianità trovo un attimo per chiedere consiglio e magari rassicurazioni. D. ha 17 mesi e da un pò di tempo, quando è arrabbiato o frustrato sbatte volontariamente la testa sul pavimento o su qualsiasi altra superficie gli capiti a tiro (porta, sponde del lettino, spigoli vari, marmo del camino).
Finora ho creduto facesse parte del normale processo di crescita ed ho cercato di ignorarlo, provando a distrarlo. Ora però ho la sensazione che questo atteggiamento si stia consolidando e mi sembra anche che tenda a farsi più male ( oggi ha la fronte livida).
Qualcuno ci è già passato? Come vi siete comportati?
Grazie
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#2

Lo fa anche Daniele, non so se sia normale e non ho soluzioni. Anzi, se aiutate anche me... vi ringrazio! Lui lo fa quando è arrabbiato con la sorella, per piangere, così poi sa che lo consolo. E anche lui si fa i lividi.
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#3

Lìho letto proprio l'altro giorno. Sì, è normale. Ora provo a vedere chi lo diceva.

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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#4

Si, l'ho letto anch'io. (http://www.bambinonaturale.it/2012/03/so...-estivill/ commento della redazione Data 3 marzo 2012 alle 06:34).
Lo fa anche la mia cucciola (14 mesi), non sbatte la testa apposta, ma si "prosterna" faccia a terra, e ogni tanto presa dall'estro sbatte la fronte, ma non lo fa apposta, e piange per la brutta sorpresa. Ma non si è mai fatta i lividi. Invece, non ha aspettato i due anni per “picchiare” mamma se frustrata (frustrata fisicamente: intendo, quando la mano "nemica" le impedisce materialmente l'azione che aveva in mente, o le prende una cosa dalla sua mano).

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#5

sì è normale. passa...magari cerca di verbalizzare la frustazione, chiedigli che succede e anche se non sa parlare bene cerca di capire perchè è frustrato, di farti spiegare a modo suo. poi passa questa fase Wink

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#6

Anche Ale lo fa già da qualche mese... e lo fa coscientemente tutte le volte che gli dico un no secco oppure che gli tolgo qualcosa di mano. O sbatte la testa su quello che trova o si butta a faccia in giù sul pavimento oppure si batte le manine in testa. Per fortuna non si fa male (o almeno non ho trovato lividi finora!)!
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#7

come dondolarsi, è un modo per scaricare la frustrazione
però sia dondolarsi che sbattere la testa in modo frequente possono essere campanello d'allarme di altre problematiche
insomma si sta manzi, ma è meglio provare ad uscire da questo empasse
ottimo il suggerimento di rossana di verbalizzare i motivi della frustrazione (capiscono tutto quello che gli diciamo, quindi se loro non parlano possiamo provare noi a verbalizzare) ma un'altra cosa che si può fare è proporre attività da fare insieme di "scarico fisico" tipo pestare i piedi o sbattere un cuscino, in modo da poter passare oltre

Erika & Riccardo

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#8

Daniele comunque da quando ha imparato a rispondere alla sorella morsicandola Crying lo fa molto meno. Magra consolazione.
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#9

Scusate. Non mi persuade. Leggevo proprio ieri notte Gonzalez (Besame mucho) che dice che capita che i bambini lo facciano ma appunto, come sostenete voi, per una frustrazione o per una questione emotivamente difficile. Ma non lo definirei "normale".
Se fosse normale sarebbe molto frequente, mentre mi pare che non lo sia, che sia una cosa limitata. Probabilmente il bambino trova modo per sfogarsi mentre i vostri hanno qualche difficoltà ad individuare come mai.
Rossana suggerisce di aiutare il piccolo a manifestare il suo disagio. Mi sembra l'unica soluzione possibile oltre a guardare la propria famiglia e cercare cosa ci sia che gli provoca disagio.
Nelle ultime settimane la mia piccola ha ricominciato a svegliarsi urlando di notte e a manifestare "no" costanti e fermi, quasi brutali. Ma la realtà è che io ho ricominciato a lavorare e il papà ha la testa altrove. Siamo impegnati nelle visite per il secondogenito. Lei per due interi giorni alla settimana non mi vede del tutto. Ecco...è andata in crash. Così ho deciso che, quando siamo insieme, concederò a lei, in modo totale, le mie attenzioni. Sta già funzionando.
Magari qualcosa ci sfugge. Però non aspetterei che la cosa passi da sola...come suggerisce bene Riki.

@amelia: Beh, ha imparato un modo per manifestare cosa lo disturba. Basta che la sorella non diventi un capro espiatorio!! Forse la grande dovrebbe smettere di provocarlo (leggo giusto fra le tue parole?)
Quando ero piccola mio fratello mi rompeva le palle in modo assurdo, trovai il modo di ignorarlo, e lui smise. Avrò avuto sui 4 anni. Alla scuola materna, invece, mi mandavano in crisi gli stupidini che mi tiravano sempre su la gonna e manifestavo disagio. Mia mamma mi disse di mettere i calzoncini sotto la gonna: i bambini persero il divertimento. Non ebbi bisogno di arrabbiarmi e imparai poi a cavarmela!

Doveroso: non sto muovendo accuse di alcun tipo, eh, che sia chiaro.

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#10

Eccomi, ci sono anche se sempre di corsa. Grazie a tutti del supporto!

La verbalizzazione della frustrazione (o quantomeno il tentativo di verbalizzare, visto che posso intuire ma non ho la presunzione di comprendere ogni stato d'animo di Davide) l'ho sempre fatta. Alcune volte va bene, altre sembra inutile.

Ottimo il suggerimento di proporre diversi modi per sfogare la rabbia, non ci avevo pensato e tenterò. In realtà ho accettato questo atteggiamento senza particolari preoccupazioni perchè inizialmente mi era parso solo un'espressione di rabbia e come tale, l'ho accettato e non contenuto. Pensavo fosse meglio esprimesse disagio piuttosto che il contrario!

Se provo ad analizzare la situazione con una visione più ampia, dico che D. in questo momento attraversa una fase Koala mai passata prima e che solo da poco ha cominciato ad avere crisi forti di pianto alla separazione da me. Ci vediamo poco e la sera quando mi vede per prima cosa mi dice:"Mamma, cocche (N.D.R: Coccole)!". Gli manco e mi manca molto e forse questo già basta.
Ciò che mi consola è che è comunque un bimbo estroverso e che esprime molto (anche i disagi, appunto). Spero solo di essere sempre, o quasi, all'altezza di ascoltare, comprendere ed agire.

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