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Ho bisogno del vostro aiuto per un dilemma etico che mi tormenta.
Si tratta di un mio carissimo amico, che e' diventato papa' poco dopo la nascita della mia Emma. Abbiamo davvero un bel rapporto, anche se non ci vediamo spesso, dato che abitiamo in due Stati diversi.
Se da amici siamo stati quasi sempre d'accordosu tutto, da genitori stiamo facendo scelte molto diverse. Io cosleeping, autosvezzamento, allattamento prolungato; loro camere separate, pappe e allattamento misto (per scelta) fino ai 5 mesi. Finora mi sono limitata a sponsorizzare l'as (con scarsi risultati), non mi sono mai permessa di criticare la scelta della sua compagna di smettere di allattare e, in altri casi, mi sono limitata a dire che noi la pensiamo diversamente.
Finche' non mi ha scritto di aver estivillizzato la figlia, "perché vogliono che diventi indipendente e non mammona". Inoltre mi ha definita "mamma chioccia", perché in un'altra mail ho detto che non riuscirei a lasciare piangere mia figlia.
Ora, se dovessi ascoltare il mio istinto, gli scriverei per filo e per segno tutti i motivi per cui lasciare piangere i figli e' sbagliato e controproducente. Pero' la ragione mi dice che nessun genitore vuole sentirsi criticato per le scelte che fa, e che la maggior parte di queste scelte sono fatte in buona fede.
Insomma, si fosse trattato di qualsiasi altro tema, inclusi politica e religione, avrei fatto sentire e valere le mie ragioni, ma in questo campo sono presa da mille dubbi. Non mi riconosco quasi piu'!
Voi che fareste? Vi siete trovate in situazioni simili con i vostri amici? E se si, come vi siete comportate?
Emma - 15 aprile 2011
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A me è successo, sono d'accordo con te, non è come parlare di politica o religione, si toccano corde molto più profonde...io mi limito a informare, senza dare giudizi. Se poi c'è una vera amicizia alle spalle forse puoi spingerti un po' più in là senza timore di essere fraintesa...cosa che per me non è successa, visto che tutte le volte non erano persone veramente Amiche ma solo conoscenti o parenti di mio marito che non vediamo spesso.
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Ciao mamitta!
Ho pensato anche al tuo post "pubblicizzare l'as", quando ho scritto questa discussione. :-)
Il problema e' che, anche volendo mantenersi su un piano informativo, si rischia di offendere le persone o farle sentire cattivi genitori.
A chi mi dice"lascio piangere mio figlio così diventa indipendente" io risponderei che non gli sta insegnando ad essere indipendente, ma semplicemente che quando ha bisogno non c'e nessuno ad aiutarlo. E se dopo due notti non piange piu' non e' perché ha imparato a dormire tutta la notte, ma perché ha imparato che non vale la pena chiamare, dato che il suo pianto non verra' ascoltato. Per me (e Sears e Gonzales) questi sono fatti, per altri no. Ed e' abbastanza per sentirsi offesi!
Emma - 15 aprile 2011
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La mia più cara amica (anche noi ci vediamo poco, perché lei vive in Italia) ha una bimba di due mesi più grande della mia, che è stata allattata tre mesi (poi lei non aveva più latte...), dorme in stanza da sola credo dai due mesi (hanno provato anche Estivill, ma poi per fortuna hanno smesso perché la piccola piangeva troppo), è stata svezzata in modo tradizionale... Ogni tanto ci confrontiamo, ma in modo pacato, e io evito di criticare (e del resto anche lei non critica apertamente le mie scelte); sono stata dura solo su Estivill, perché mi sembrava davvero troppo.
In generale, ho molti cari amici con bimbi piccoli, ma hanno fatto TUTTI scelte diverse, talvolta opposte, rispetto alle mie. Quando sono con loro di solito parlo poco delle mie idee, anche se poi sono evidenti dal modo in cui mi comporto con Miriam, e da quello che lei fa. Diciamo che passo per una mamma un po´ "strana"...
Miriam 20/05/2011
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La mia parte razionale, l'esperienza e mio marito mi dicono sempre di farmi gli affari miei, che sono scelte personali e che qualunque lettura/spiegazione risulta sempre inutile, perché tutti alla fine vanno avanti sulla strada che hanno scelto... Insomma si rischia solo di risultare saccenti e antipatici senza ottenere alcunché...
Ma poi non riesco mai a stare zitta! E' più forte di me...
Salvo pentirmene 5 minuti dopo...
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Tocchi una nota molto dolente!!! Io sono in "brutte acque" con il mio migliore amico (un fratello, praticamente) e anche se non credo che il motivo sia solo questo, penso che sua moglie abbia abbastanza remato contro per via delle mie scelte. Scelte che, bada bene, io ho comunicato SOLO quando mi è stato richiesto ("ah ma non dorme solo???!!!" oppure "Ah..ma te lo porti sempre dietro??!! Non lo puoi lasciare ai nonni??!!" "oddio ma mangia già queste cose!!" "La fascia? Te lo vuoi tenere sempre appiccicato!!" "ma lo allatti nacora???!!"). E simili......
Le persone a volte si allontanano, quando ti vedono troppo diversa da loro ma poi, se ti vogliono bene davvero, ritornano.
Io sto ancora aspettando che ritorni....
Quanto ai consigli, io penso che l'esempio vale per tutto. Mario è un bambino estremamente sereno e credo che questo valga più di mille parole. Quando mi chiedono, io rispondo che è un bimbo a cui "non manca niente" nel senso che ha ciò di cui tutti i bimbi hanno bisogno DAVVERO!
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Io sono per il "ognuno fa ciò che vuole" e non è perchè le persone prendono scelte diverse dalle mie ad allontanarmi da loro. Se vedo che la persona in questione ama le discussioni e i confronti non ho problemi, anzi mi ci butto a capofitto, questo succede per esempio con mia sorella; ma se so che la persona che ho di fronte è convinto di quello che fa e non vuole sentire ragioni bè rispondo semplicemente se mi vengono fatte delle domande, cercando magari di evitare di passare per la "sputasentenze" della situazione.
Crescere i figli è qualcosa di molto personale, le teorie sono così tante, le persone sono così diverse che non credo nelle verità assolute e quindi penso che magari ci sia sempre da imparare e quindi cerco di ascoltare sempre le ragioni degli altri. Se poi non mi ci trovo, pace, non importa, io rimango della mia, tu della tua.
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(22-02-2012, 04:00 16)Frau Ila Ha scritto: Finche' non mi ha scritto di aver estivillizzato la figlia, "perché vogliono che diventi indipendente e non mammona". azioni simili con i vostri amici? E se si, come vi siete comportate?
Su Estevil dovrò scrivere sul Blog (ma ora non trovo il libro che sta in deposito).
Lo stesso vale per "E se poi prende il vizio" della Bortolotto (che sto finendo ora).
Quello che direi loro è che un bambino non piange per sport, ma per esprimere un bisogno. Una volta che il bisogno è stato soddisfatto la richiesta scemerà da sola perché non avrà più ragion d'essere. Se invece lo stesso bisogno viene frustrato, ci sarà qualcosa di non risolto nel bambino. I vizi sono altri.
Come dice Gonzalez, il bambino "estevilizzato" non smette di piangere perché si sente appagato, ma perché sa che la madre tanto non lo sta a sentire (vado a memoria).
BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-02-2012, 05:26 17 da
arkadian.)