16-01-2012, 06:48 18
Madregeisha, oltre all'apprezzamento sulla qualità e la forza di mamma di Alessimdon e alla sincera comprensione per il suo stato d'animo e i suoi dubbi (tra l'altro indice d'intelligenza), che spero traspaiano anche dal mio intervento, ti quoto questo:
ma sottolineo la 'bidirezionalità.
Mi permetto di far notare l'ottusa insistenza di quanti trovano comprensibilmente rassicurante la vecchia strada collaudata da nonni, zii e pediatri, industrie alimentari e la letteratura sull'alimentazione pediatrica da un secolo almeno a questa parte.
Il discorso della crociata alimentare di cui parlava Piermarini credo (forse ho inteso male io?) intendessero ben altro.
Un richiamo alla concretezza.
E la concretezza di cui lo vedo scrivere ovunque è basata sull'evidenza scientifica'.
Quello che c'è da capire ora, visto che lo stato di allarme a torto o a ragione è stato innescato e una mamma, qualunque mamma, in tutta coscienza, figuriamoci una persona attenta e rispettosa della sua bambina come Alessimdon, non può spegnerlo senza verificarlo, è se l'allarme ha un suo fondamento o no.
L'unico strumento per farlo è l'approfondimento scientifico fatto di analisi/ricerche se i dubbi dei medici hanno un 'fondamento scientifico'. Se questi medici non li prescrivono, sorge legittimamente il dubbio che questo fondamento non sussista. Il dubbio che succubi della consuetudine di misurare il benessere dei piccoli da peso e lunghezza come fossero kg di polli in batteria, non abbiano neanche il fondamento dell' 'EVIDENZA scientifica' e cioè dell'osservazione empirica dello stato di salute della bambina.
Ovvero, a parte peso e costituzione minuta, nulla in lei, forse, a me sembra, segnalerebbe uno stato di salute compromesso.
Ora, visto che la risposta della crociata alimentare proposta da costoro, potrebbe non avere neanche una fondatezza sul piano scientifico (e da ciò che ne so, che ho imparato io da forum aggiornati ed esperti come Piermarini e Gonzales, e da molti altri compreso l'OMS non sembra ne abbia) ha senso porla in atto come cura già discutibile in sé, di una NON malattia (discutibile in sé pure questa) in quanto se non c'è una malattia non andrebbe neppure curata?
Tutto appare astratto:
-non si sa se c'è un problema (è davvero un problema la sua minutezza?),
-però proviamo a farla ingrassare (è davvero un valore l'essere più pesanti -dubito che ciò aumenti l'altezza- e forzatamente rispetto ad una potenziale natura magra?).
L'unica uscita è verificare.
L'allarme va 'fatto rientrare', non va trascurato e spento a colpi di calorie e grassi.
O c'è un problema da verificare, o l'allarme è scattato a vuoto.
Si vuole rispettare o no la natura di un individuo?
O si dà voce all'evidenza scientifica secondo cui è vitale, allegra, partecipe e attiva, fa pipì e non sembrerebbe sofferente [a meno che io non mi sia persa qualcosa :-|?]
O ALMENO, chi accende il dubbio abbia il coraggio di verificarlo scientificamente.
Alessimdon sta nel mezzo, fra l'ottusità della consuetudine: "Mah, chissà, nel dubbio facciamo come è scritto sui deplians PlasmoMmellinHiip! Sono 40 anni che ci tirano su figli belli grassocci!"
e l'apertura mentale di una persona informata che però è cosciente di battere una strada tanto vecchia come la specie umana quanto nuova perché rivalutata solo dalle recenti consapevolezze scientifiche che non tutti conoscono e passano per 'teoria non verificata'.
Ama sua figlia, ha il peso della responsabilità della scelta sulle sue spalle in AS, condiviso con tutto il resto della famiglia e i pediatri nel 'tradizionale', come molte di noi, ma in una situazione di stress e tensione che la spezzano in due.
Sbaglierò, ma anche il Vate mi sembrava consigliarle di chiarire i termini della questione.
(16-01-2012, 05:01 17)madregeisha Ha scritto: Il radicalismo lo trovo ottuso e controproducente, che vada in una direzione o nell'altra
ma sottolineo la 'bidirezionalità.
Mi permetto di far notare l'ottusa insistenza di quanti trovano comprensibilmente rassicurante la vecchia strada collaudata da nonni, zii e pediatri, industrie alimentari e la letteratura sull'alimentazione pediatrica da un secolo almeno a questa parte.
Il discorso della crociata alimentare di cui parlava Piermarini credo (forse ho inteso male io?) intendessero ben altro.
(16-01-2012, 12:38 12)Lucio Piermarini Ha scritto: richiamo alla concretezza. I bambini se hanno fame mangiano quel che c'è, se non hanno fame scelgono. Se stanno male, e si vede!, non mangiano, ma in tal caso va fatta una diagnosi e non una crociata gastronomica.
Lucio Piermarini
Un richiamo alla concretezza.
E la concretezza di cui lo vedo scrivere ovunque è basata sull'evidenza scientifica'.
Quello che c'è da capire ora, visto che lo stato di allarme a torto o a ragione è stato innescato e una mamma, qualunque mamma, in tutta coscienza, figuriamoci una persona attenta e rispettosa della sua bambina come Alessimdon, non può spegnerlo senza verificarlo, è se l'allarme ha un suo fondamento o no.
L'unico strumento per farlo è l'approfondimento scientifico fatto di analisi/ricerche se i dubbi dei medici hanno un 'fondamento scientifico'. Se questi medici non li prescrivono, sorge legittimamente il dubbio che questo fondamento non sussista. Il dubbio che succubi della consuetudine di misurare il benessere dei piccoli da peso e lunghezza come fossero kg di polli in batteria, non abbiano neanche il fondamento dell' 'EVIDENZA scientifica' e cioè dell'osservazione empirica dello stato di salute della bambina.
Ovvero, a parte peso e costituzione minuta, nulla in lei, forse, a me sembra, segnalerebbe uno stato di salute compromesso.
Ora, visto che la risposta della crociata alimentare proposta da costoro, potrebbe non avere neanche una fondatezza sul piano scientifico (e da ciò che ne so, che ho imparato io da forum aggiornati ed esperti come Piermarini e Gonzales, e da molti altri compreso l'OMS non sembra ne abbia) ha senso porla in atto come cura già discutibile in sé, di una NON malattia (discutibile in sé pure questa) in quanto se non c'è una malattia non andrebbe neppure curata?
Tutto appare astratto:
-non si sa se c'è un problema (è davvero un problema la sua minutezza?),
-però proviamo a farla ingrassare (è davvero un valore l'essere più pesanti -dubito che ciò aumenti l'altezza- e forzatamente rispetto ad una potenziale natura magra?).
L'unica uscita è verificare.
L'allarme va 'fatto rientrare', non va trascurato e spento a colpi di calorie e grassi.
O c'è un problema da verificare, o l'allarme è scattato a vuoto.
Si vuole rispettare o no la natura di un individuo?
O si dà voce all'evidenza scientifica secondo cui è vitale, allegra, partecipe e attiva, fa pipì e non sembrerebbe sofferente [a meno che io non mi sia persa qualcosa :-|?]
O ALMENO, chi accende il dubbio abbia il coraggio di verificarlo scientificamente.
Alessimdon sta nel mezzo, fra l'ottusità della consuetudine: "Mah, chissà, nel dubbio facciamo come è scritto sui deplians PlasmoMmellinHiip! Sono 40 anni che ci tirano su figli belli grassocci!"
e l'apertura mentale di una persona informata che però è cosciente di battere una strada tanto vecchia come la specie umana quanto nuova perché rivalutata solo dalle recenti consapevolezze scientifiche che non tutti conoscono e passano per 'teoria non verificata'.
Ama sua figlia, ha il peso della responsabilità della scelta sulle sue spalle in AS, condiviso con tutto il resto della famiglia e i pediatri nel 'tradizionale', come molte di noi, ma in una situazione di stress e tensione che la spezzano in due.
Sbaglierò, ma anche il Vate mi sembrava consigliarle di chiarire i termini della questione.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello