COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


lodare i bambini
#21

Aleberto, incantata dal tuo intervento... Perché ci ritrovo molto me stessa e la mia visione.
Interessante questa teoria dei diversi modi di sentirsi amati...

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#22

il libro è questo: http://www.libreriauniversitaria.it/cinq...8801028966
è un libro piuttosto cattolico come impostazione (infatti credo che la casa editrice sia una di quelle "religiose") ma me lo consigliò una volta un'amica in un forum di mamme e quando lo lessi vi trovai spunti interessanti

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#23

(06-10-2011, 04:32 16)rikierikki Ha scritto:  ho pensato a questa discussione giusto ieri

dopo un mese e passa abbiamo ritirato fuori il gioco con gli anelli da impilare, prima non riusciva a infilarli, lo smontava solo e quando lo faceva gli dicevo "bravo" perchè comunque si vedeva che per lui era un'impresa, li usava per tenerli in mano quando gattonava e per me era "bravo" anche così, ieri è riuscito a infilarli con una naturalezza incredibile e mi è sgorgato spontaneo un "bravo!!!", non erano nell'ordine in cui li metterebbe un adulto (quello crescente di dimensione) ma per me è stato bravo lo stesso, poi l'ha rifatto con un altro ordine ancora e ovviamente gli ho detto comunque "bravo", e ancora, e ancora ogni volta che ci ha giocato non mi sono trattenuta dal dirgli "bravo!", abbiamo anche fatto vedere al papà qualche risultato ottenuto... ci ha preso gusto al gioco ed è uno di quei giochi con cui sa intrattenersi anche da solo (almeno per il momento, anche se per una decina di minuti)

non credo che così facendo gli tarpo le ali (gli lascio infatti la possibilità di scoprire tutte le soluzioni che vuole), ma sicuramente fondo la sua autostima

Anche io mi regolo così con Mario. Ieri ha visto la luna in cielo e ha detto "ttelle", Mi è venuto spontaneo un "bravo, amore" e poi ho aggiunto "quella è la luna e sta in cielo proprio come le stelle". Per un bimbo di città che ha visto le stelle un paio di volte questa estate...mi sembrava un collegamento importante!
Non mi sembrano giudizi. Non mi sarei ma sognata di dire "sei stato poco bravo...quella è la luna!". Nè è una valutazione mia... o un modo di trasmettere quello che è giusto o sbagliato. La luna è luna e le stelle sono stelle. C'è poco da valutare...
A parte che lui, quando lo lodo, fa certi sorrisoni!!! A me sembra così naturale... Non riesco proprio a vederci nulla di sbagliato.

Mi sentirei male se mi sforzassi di non lodarlo. Crescerebbe pensando "mia madre mi voleva lodare ...ma aveva letto in un libro che non si fa e quindi...."


(06-10-2011, 10:46 22)aleberto Ha scritto:  A questo proposito ho letto anni fa anche un testo interessante, testo americano, coi limiti di tutti i testi americani. S'intitola "I cinque linguaggi dell'amore dei bambini", il suo autore (anzi i suoi autori), che credono molto nell'ascolto attivo e ripetono ogni due righe che il presupposto deve sempre essere quello dell'amore incondizionato, dimostrano come i bambini abbiano un serbatoio emozionale da riempire di amore e si differenzino gli uni dagli altri per prediligere certi modi in cui i genitori veicolano l'amore incondizionato che nutrono per loro. Ci sono bambini che si sentono più amati attraverso il linguaggio dei doni (ed è una cosa innata, non si lega all'educazione più o meno consumistica che si è ricevuta, è proprio il piacere di ricevere anche un sassolino trovato in strada in regalo), altri attraverso quello dei gesti di servizio (io faccio qualcosa per te), altri attraverso quello delle parole d'incoraggiamento, altri ancora attraverso il linguaggio del contatto fisico, altri infine attraverso quello delle occasioni speciali (momenti speciali che noi genitori dedichiamo loro).

E' interessante la distinzione fra i diversi modi in cui ci si sente amati, ma il concetto di "amore incondizionato" sinceramente mi sembra davvero contraddittorio. L'amore è un sentimento, mica una lampadina che accendi e spegni a piacimento. Se così fosse, non ci sarebbero pene d'amore!
Amare, di per sè, significa rispettare l'altro, mettersi nei suoi panni, COMPRENDERLO. E' un sentimento di emaptia fortissimo (e anche di telepatia a volte....). Come si fa a condizionarlo?
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#24

(06-10-2011, 09:41 21)giulieee Ha scritto:  In sostanza, il libro di Khon, che ho cominciato a leggere, non mi sta piacendo. Lo trovo forzato, scontato, contraddittorio e anche un po' razzista.

Pesco questo post a caso per dirvi che Khon è molto tecnico e i rimandi ai studi spezzettano un po' iragionamenti.All'inizio della lettura pensavo anche io che fosse un folle,ma alla fine si schiarisce il tutto.Bisogna però leggere senza giudicarci o fare confronti con l'educazione ricevuta,a meno che gli esempi non siano proprio calzanti,come è avvenuto nel mio caso.Leggetelo senza pregiudizi fino alla fine,poi ci direte

10900 Ale 17/07/2010
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#25

aleberto ma quello di cui parli tu non è la lode! nell'esempio di tua madre all'incontro con i professori o di tuo marito che dovrebbe mostrarti solidarietà ed empatia quello che cerchi, quello che tu stessa riconosci di aver bisogno non è la lode ma "l'interessamento" degli altri verso di te! ed è comprensibilissimo! infatti è proprio quello che kohn vuole ottenere: non lode ma interessamento da parte del genitore! è quello che ci fa sentire considerati e incentivati! Smile kohn usa anche un termine (in inglese) per definirlo....ora non mi viene! cmq la differenza è sottile ma c'è. In questo libro è anche vero che trovaimo delle parziali esagerazioni, ma pensate alla società americana dove kohn vive. quindi è anche vero che il contesto americano è fortemente incentrato sulle lodi e sui premi per ogni minima cosa.
una cosa che cmq ha un po' cambiato certi miei punti di vista da quando sono diventata madre è fare una sorta di autoanalisi, e a quanto vedo anche voi altre non ne siete uscite immuni! Smile io ormai spesse volte mi trovo là a rimuginare sulla mia infanzia, sull'educazione ricevuta, sul rapporto con i miei genitori, e devo dire che certe volte non è facile superare certe cose del nostro vissuto.

poi mi viene in mente un pensiero per rikierikki. hai raccontato del gioco della torre con gli anelli. ti vorrei dare un suggerimento: prendi il gioco, ti metti vicino a tuo figlio gli fai vedere come funziona (sfili gli anelli e li rinfili in ordine, lentamente, senza parlare, quasi esagerando i gesti Wink) poi gli lasci il gioco, può succedere che lui non sia interessato in quel momento e lasci perdere, lo levi. se invece mostra interesse glielo lasci e ti allontani un po'. non dici nulla e lo lasci esercitarsi fino a quando non si stufa. ogni tanto vedrai che mostrerà interesse per quel gioco (o materiale!) e di nuvo lo lascerai giocare in piena autonomia. lo puoi aiutare o fargli vedere di nuovo come funziona solo se lui chiede il tuo aiuto, altrimenti non intervenire mai. vedrai che nel giro di poco tempo riuscirà da solo a mettere gli anelli nel giusto ordine! Wink
è proprio quello che è successo a noi recentemente con la torre di cubi. sono dieci cubi di grandezza decrescente da impilare uno sull'altro per formare una torre (la famosa torre rosa della Montessori!). mio marito si ostinava più volte ad intervenire, aiutandolo, o dicendoli questo sì questo no, questo è più grande questo è più piccolo ecc...una sera rientra a casa ad ora di cena e ci trova in salotto con Francesco davanti alla torre che sta mettendo l'ultimo cubetto e io intenta a farmi i fatti miei sul divano. subito mi chiede:" ma l'ha fatta Francesco? tutta da solo?" e io:" certo! come puoi vedere lui non ha bisogno di nessun aiuto, ha solo bisogno di esercitarsi più volte per perfezionarsi!" Big Grin
mi viene sempre in mente l'esempio che fa la Montessori: se uno vi spiega come si suona il pianoforte, vi spiega perfettamente come mettere la mano, le dita...vi fa vedere come si fa...ecco questo vuol dire che poi sapete suonarlo anche voi? no di certo! per imparare avete solo bisogno di esercitarvi, di fare bene, di sbagliare, di fare bene di nuovo, di sbagliare di nuovo..ma è solo con l'esercito che riuscirete ad acquisire pienamente la padronanza dello strumento e le vostre mani impareranno a coordinarsi perfettamente! Wink


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#26

condivido il fatto di non lodarli mentre giocano e laciarli esplorare in autonomia, ma poi alcune cose comportano grande soddisfazione per loro e per noi ed è giusto mostrargli la nostra gioia per le loro conquiste: tipo pipì nel vasino, scale da soli etc... magari non 'bravo' ma tanta tanta manifestazione di gioia sì. oltretutto la nostra pedagogista di famiglia (cugina di mio marito) ci dice spesso che la Montessori lavorava in contesto storico completamente diverso dal nostro: i bambini bravi o cattivi erano additati fin dall'inizio dagli educatori e i genitori spesso correggevano con le maniere forti... il genitore guida era molto diverso da quello che noi intendiamo ora...
Aleberto hai proprio azzeccato il mio pensiero! grazie per la lettura!

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#27

(07-10-2011, 12:47 12)rossanalib Ha scritto:  aleberto ma quello di cui parli tu non è la lode! nell'esempio di tua madre all'incontro con i professori o di tuo marito che dovrebbe mostrarti solidarietà ed empatia quello che cerchi, quello che tu stessa riconosci di aver bisogno non è la lode ma "l'interessamento" degli altri verso di te! ed è comprensibilissimo! infatti è proprio quello che kohn vuole ottenere: non lode ma interessamento da parte del genitore!

no ecco io alle volte invece vorrei proprio la lode, vorrei sentirmi dire: "Ti fai un mazzo così e sei davvero una mamma coi fiocchi" mi sono rotta le scatole di presupporre che mio marito lo pensi, tra l'altro m'importa il giusto che me lo dicano gli altri, ma alle lodi delle persone che per me contano sul serio sono proprio sensibile... non vi dico le discussioni alle volte con Mario... così come lui mi ripete che d'altronde è più forte di lui e non rientra nel suo carattere di sbilanciarsi negli apprezzamenti a parole, io gli ripeto che per me è invece l'esatto contrario... tempo fa ho avuto anche un alterco con mio fratello, andammo sul pesante e il fatto che lui a parole mi affermasse di avere poca stima nei miei confronti mi fece proprio male.... se le sue stesse parole me le avesse dette una persona per me poco importante mi sarebbero entrate da una parte e uscite dall'altra, ma dette da lui mi ferirono non poco



Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#28

La cosa che cita Aleberto è molto importante e vale anche per gli adulti: c'è chi per sentirsi amato ha bisogno di un abbraccio, chi di un "ti voglio bene" chi di un dono inaspettato. Nel libro che ho letto io spiega con queste cose il fatto di essere felici o infelici in amore: sta tutto nel trovare una persona che ti sappia esprimere l'amore come tu ti senti amata. Comunque cerco il libro e poi vi spiego meglio.

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#29

Quoto Alberto, Ax e Giulieè.
Mai stata così sintetica, vero? Smile

Em0200 2/10/2007 Tartarughino
Em3600 27/6/2010 Torello
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#30

(07-10-2011, 12:47 12)rossanalib Ha scritto:  poi mi viene in mente un pensiero per rikierikki. hai raccontato del gioco della torre con gli anelli. ti vorrei dare un suggerimento: prendi il gioco, ti metti vicino a tuo figlio gli fai vedere come funziona (sfili gli anelli e li rinfili in ordine, lentamente, senza parlare, quasi esagerando i gesti Wink) poi gli lasci il gioco, può succedere che lui non sia interessato in quel momento e lasci perdere, lo levi. se invece mostra interesse glielo lasci e ti allontani un po'. non dici nulla e lo lasci esercitarsi fino a quando non si stufa. ogni tanto vedrai che mostrerà interesse per quel gioco (o materiale!) e di nuvo lo lascerai giocare in piena autonomia. lo puoi aiutare o fargli vedere di nuovo come funziona solo se lui chiede il tuo aiuto, altrimenti non intervenire mai. vedrai che nel giro di poco tempo riuscirà da solo a mettere gli anelli nel giusto ordine! Wink


ma è così fondamentale mettere gli anelli nell'ordine giusto?
magari esistono altre infinite soluzioni al problema (sono una matematica Biggrin) magari invece che in pordine crescente va bene anche in ordine decrescente, per gradazione di colore, oppure uno largo e uno stretto alternati, oppure che la figura finale sembri una donnina invece che un cono... (Eulero a 10 anni stupì la maestra che per far star buona la classe aveva dato il compito di sommare i primi 100 numeri naturali... lui ci riusci in 2 minuti perchè invece di fare 1+2+3+4+... aveva fatto (n+1)xn fratto 2)...
per questo non gli faccio mai vedere la soluzione giusta per un adulto... vorrei lasciarlo libero di esplorare tutte le soluzioni che vuole... di conseguenze devo farmi andar bene ogni soluzione che può inventare ed ecco che per me è sempre e comunque bravo Thumbup1

Erika & Riccardo

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