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ti quoto e straquoto e a tal proposito vorrei citare un medico che stimo molto e che quando parla di latte artificiale lo paragona ad una protesi: ben venga la protesi quando ce n'è effettivo bisogno (se ti manca una gamba utilizzarla è tornare a vivere normalmente) ma chi si sognerebbe mai, se dotato di gambe sanissime, di prendersene una? Oppure se si hanno problemi a deambulare la soluzione è forse quella radicale di farsi tagliare la gamba? Perché questo avviene quando di fronte alle prime difficoltà il medico di turno consiglia una bella aggiunta che, se non supportata da una adeguata strategia volta ad incrementare la produzione (la quale può pure essere insufficiente soprattutto se si sta gestendo in modo errato l'allattamento seguendo orari, utilizzando ciucci o tettarelle etc...), altro non è che l'inizio della fine.
Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-04-2011, 02:07 14 da
aleberto.)
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Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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io ho trovato del tutto impreparato il personale infermieristico del nido, ne sapevo di più io che avevo solo frequentato il corso preparto (cosa che la maggior parte delle future mamme non fa)
chi mi ha detto di procurarmi i paracapezoli, chi mi ha detto che l'allattamento deve fare male, chi mi ha detto che l'attacco (che si vedeva un miglio che non era corretto) era così perchè era la forma della bocca di mio figlio... per finire con quella che il giorno dopo il cesareo mi ha sbattuto il bimbo sulla pancia senza nemmeno aiutarmi a tirarmi su semiseduta e ad attaccare il piccolo
io fatto sempre la gnorri e ho aspettato pazientemente di tornare a casa a leggermi gli appunti che avevo preso al corso, ma immagino quante mamme abbiano preso come oro colato tali indicazioni
tornata a casa sono andata avanti per un mesetto con l'aggiunta di LA data sempre dopo aver attaccato il bambino ad entrambi i seni per il tempo che voleva lui ogni volta che voleva lui... all'inizio serviva anche perchè durante il travaglio mi avevano trovato valori sballati della pressione e avevano cominciato a darmi dei farmaci betabloccanti che ho sospeso gradualmente quindi in tal modo la quantità di farmaco che avrebbe potuto passare attraverso il mio latte era diluita con il LA... nel giro di un mese nemmeno siamo comunque riusciti a passare all'allattamento esclusivo a richiesta
utile in tal senso è stato anche il consiglio della moglie di mio cugino (infermiera ungherese con 2 splendide bambine) di tirarmi sovente il latte con il tiralatte e in effetti nel giro di poco ho cominciato a produrne in quantità
Erika & Riccardo
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Io sono qui a testimoniare che anche con tutto il supporto del mondo, tutta l'informazione che ti pare, e la volontà di farlo, le cose possono non funzionare per motivi più o meno oggettivi (non tutti abbiamo la stessa capacità di sopportazine e i limiti personali sono diversi).
Qui le ostetriche vengono a casa 10 per 10 gg dopo il parto a darti aiuto, controllare te e il bambino ecc... e fanno il possibile perchè l'allattamento vada a buon fine. E ti danno un sacco di informazioni in merito. Al punto che... può diventare proprio pesante.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-04-2011, 04:02 16 da
ax76.)
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ecco ax può pure essere possibile (e tu sei emblematica) che nonostante tutta l'informazione, il sostegno e la volontà le cose non possano andare (ho anche una cara amica a cui è andata così) però se mi guardo intorno mi accorgo che accade davvero rarissimamente e il più delle volte è una di queste tre cose (ma spesso più di una) che viene a mancare facendo in modo che l'allattamento parta con difficoltà o non parta affatto.
Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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Per rispondere a questo thread mi ci vorrebbero almeno due ore. E troppe lacrime.
Ci penso e poi vi dico...