(09-03-2011, 10:18 10)arkadian Ha scritto: Mi ero riproposto di rispondere a questo messaggio, ma Cancy mi ha battuto sul tempo
Senza essere scortese, ma siamo sicuri che quelli ad avere problemi sono i bambini? Voglio dire, uno va da tre dottori nel caso in cui sia afflitto da una malattia più unica che rara e molto difficile da diagnosticare/curare (ma anche in quel caso uno certo non ci va contemporaneamente...).
Insomma, se due su tre sembrano essere avversi all'AS, lasciali perdere e concentrati sul numero 3 (ma che stiamo a Rischiatutto???), però mi sa che l'approccio di fondo è sbagliato. Il dottore non è come il supermercato dove scegli tra 5 marche diverse; se continui a cercare prima o poi ne troverai uno che dice quello che vuoi sentire. Nel dottore si dovrebbe avere fiducia e questi deve essere in grado di ascoltare il paziente. Se hai paura di parlarci, forse ne dovresti cercare uno che ti incuta meno timore; mica stiamo a scuola dove il maestro ti mette un bello ZERO perché non hai imparato tutta la lezione a memoria (e se così fosse, cambia dottore!)
In ogni caso, ma che un bambino in salute che sta cominciando a mangiare deve stare a tutti i costi sotto continua osservazione? Ma allora mettiamolo in terapia intensiva e non ci si pensa più.
Se ci sono disturbi gastrointestinale seri, allora credo che dovrai andare dallo specialista apposito e lui ti consiglierà, altrimenti un po' di frutta cotta, legumi, kiwi e compagnia bella credo che basteranno.
Comunque, in entrambi i casi STIAMO MANZI!!!
Il motivo per cui ho 3 pediatri non è il mio essere più o meno ansiosa nei riguardi dei miei figli (e anche se lo fossi, in effetti il problema sarebbe mio, no?). No, non è per mie ossessioni, ma per "sfiga", ora spiego il perché.
Abito in un paesino di montagna, in cui i pediatri disponibili al momento della scelta del pediatra sono 2: quello che ho scelto io è perché ha più ore in valle dell'altro. Punto. Poi, per competenza o meno nel suo lavoro (discutibile, visto che non ha riconosciuto una bronchite a mio figlio), mi son dovuta adattare, perché, oltre tutto, non lascia alcun numero di telefono, a parte quello della madre, per cui, per eventuali consigli, si tratta di chiamare a casa sua, poi la madre chiama lui, poi lui richiama me...insomma, un po' macchinoso, no? Bene, sono andata da un pediatra diverso perché la tosse che aveva mio figlio non mi convinceva. Il pediatra (a pagamento) che ho trovato è chiaramente più competente (mi ha curato il piccolo per la bronchite che aveva), ma lontano da casa mia; la cosa che conta è che mi ha lasciato un numero di cellulare con cui lo posso contattare se uno dei miei figli dovesse stare male anche nella notte, ed in una valle a 25 minuti dal primo ospedale, fa comodo avere un riferimento più o meno sicuro.
Il terzo pediatra è venuto fuori dal fatto che io, precedentemente, abitavo nella provincia di Milano ed ho lì ancora i miei genitori, che vado periodicamente a trovare....ed in questi famosi "periodi", mi si è ammalato uno dei miei figli...quindi, per farlo visitare, l'ho portato da questo pediatra, che mi ha lasciato anche lui il cellulare per chiamarlo.
Ora: cosa fareste voi? A turno chiamo o l'uno o l'altro quando SI FANNO TROVARE, perché anche con i loro numeri, è un terno all lotto avere un consulto con loro.
Per quel che riguarda la stitichezza del primo figlio, so anch'io che non dipende dallo svezzamento attuato (cito Cancy), ma, essendo una cosa un po' preoccupante per me, vedendo la sua sofferenza per le evacuazioni, mi riservo di essere preoccupata anche per il secondo figlio, che sta un po' calcando i passi del primo in questo problema.