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Purtroppo si:l'unica é eliminare i suoceri....
Ale 17/07/2010
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Quoto cancy. Io ci sto provando in tutti i modi, ma nulla!
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Penso che sia una di quelle abitudini "antiche" e radicate, anch'io ho visto comportamenti analoghi, i miei bambini per fortuna non replicano, anche perchè vedono i nonni così poco che tornati a casa non si ricordano neanche.
Marianna
+ Tommaso 16/12/2008
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non ci avevo mai pensato... e' davvero diseducativo? perche'? non l'ho mai fatto, ma a primo acchito, se fatto per scherzo, non mi pareva troppo nocivo...
Federica, Bianca (13 agosto 2011) e Fabio (24 aprile 2014)
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Credo che l'istinto dei piccoli di pensare che la causa di cadute o piccoli incidenti sia per lo meno da condividere con l'oggetto d'"inciampo" (tappeto, tavolo, piedi altrui) sia insita in alcuni momenti del loro sviluppo.
Lessi anni fa da qualche parte di una specie di fase 'animista' dei bambini che tendono ad attribuisce anche agli oggetti una sorta di personalità/volontà/intenzionalità.
Fin qui non ci troverei niente di strano.
Già però mi urta un po' quando un atteggiamento che potrebbe essere una fase naturale del bimbo viene invece sollecitato con le modalità standard dall'adulto. Chissà, magari lasciato libero da condizionamenti, avrebbe risolto con un altro sistema il proprio 'conto aperto' con lo spigolo del tavolino.
Ma anche questo credo sia stato un istinto dell'adulto assolutamente ignaro delle (però lievi) conseguenze condizionanti di quel gesto, una semplice questione di coscienza.
Quello che proprio cercherei di chiarire con genitori, suoceri e/o maestri è che proporre al bambino come modalità risolutiva di un 'contenzioso', sia esso con un oggetto d'inciampo o con un altro essere vivente, una botta (dalle mie parti il classico 'tottò') nella forma di uno schiaffo o un calcio o altro, ha delle ricadute sul suo modo di interagire con gli altri.
Sai che proprio pochi giorni prima di venire in montagna, mi è sfuggita non so come una di queste reminescenze della mia infanzia. E mi sono corretta in corsa proprio perché la mia coscienza ha fatto scelte di segno diverso rispetto al trend educativo corrente quando ero bambina io.
Credo che basterebbe condividere mostrando una certa sicurezza di sé e delle proprie convinzioni, questo pensiero.
Un esempio di 'discorsetto' potrebbe essere:
"Io sto cercando i fargli capire che si può reagire ad ogni genere di provocazione, contrasto o presunto torto subito in modi alternativi alla violenza, qualsiasi, a cominciare da un semplice schiaffetto o un urlo invettivo.
A tal scopo io stessa non la rimprovero così, ma la correggo quando necessario in altri modi (esempi, eventualmente) e vedo, come è ovvio per chi ha conoscenze di psicologia, che prende ad esempio le mie reazioni per modellare le sue.
Dal momento che fa necessariamente lo stesso con voi altri adulti di riferimento vorrei che evitassimo insieme comportamenti troppo contraddittori e fuorvianti per un bambino piccolo.
Che ne dite, collaboriamo?"
Se non sono d'accordo proprio per niente, imponetevi.
Altrimentti è molto più probabile che pur manifestando critiche al vostro sistema, convengano che sia meglio adeguarsi per la salute mentale e la serenità del nipotino.
In realtà, spesso criticano comunque con altri le impostazioni e i presunti i risultati discutibili secondo loro, ma di solito se ci vedono risoluti ma disponibili al dialogo, si adeguano. Se non altro per vedere come va a finire!
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-08-2012, 05:23 17 da
Linda Eva.)
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per inciso. Nonostante il mio ottimo rapporto con i miei suoceri e nonostante siano (soprattutto mia suocera) non predisposti alla 'violenza' nel senso educativo che intendiamo noi, alcune cose simili a questa di cui parliamo le danno così scontate come innoque che a volte mi danno garbatamente dell'esagerata.
Io spiego comunque il mio punto di vista e trovandolo coerentemente logico unito ad altri aspetti, vedo che si adeguano anche senza vederne l'importanza.
Altro paio di maniche i miei genitori.
Tipi diversi e io, credo, pure meno paziente con loro.
Finisco spesso con l'impormi.
Ma cercano di non contraddirmi.
_
oggi ho corretto il post 20 volte: tanto per restare in tema.....sto facendo a pugni con la tastiera!
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello
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noi ci limitiamo al brutto, fatto anche su oggetti "bambineschi"; mi spiego: lessi su libricino relativo alla gelosia tra fratelli che non bisogna mai sgridare il bambino che ha picchiato il fratello, ma sgridare la manina. In questo senso se Amelia pizzica il fratello "brutta manina che ha pizzicato Daniele" e così via. Per ora ha funzionato e alcuni dei comportamenti scorretti sono stati abbandonati; per quanto riguarda invece gli oggetti inanimati, colpiti per causa del bambino per errore, la suocera e io di coseguenza ci limitiamo a "guarì guarà guareserà mia nco guareserà ndoma'", filostrocca corredata da bacini e carezzine alla parte "colpita". Qualcosa bisogna pur fare no?