COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Piange spesso...
#1

Ci stiamo avvicinando all'anno a mezzo, e sotto molti aspetti la mia piccola sta diventando sempre più 'indipendente' (mangia da sola con le posate, vuol far le scale da sola, vuole camminare e correre per strada da sola, vuol salire sullo scivolo alto alto da sola, cerca di mettersi le scarpine da sola, e cosi via...)
Ma se da un lato la vedo desiderosa di autonomia, dall'altro la vedo molto fragile e sempre piu attaccata alla sua mamma...
Ultimamente piange facilmente, per piccole cose (che evidentemente per lei sono grandi), tipo ad esempio quando un bimbo le si avvicina un po' troppo per giocare, o se magari cerca di prenderle un gioco, o se ad esempio a me o al papà scappa una risposta un po' più 'asciutta' del solito...
Si spaventa con poco, le viene il magone, scoppia a piangere, e mi cerca per abbracciarmi e trovare conforto.
Non che mi lamenti di questa sua vicinanza, per carità, sono ben felice del suo attaccamento e mi fa piacere rassicurarla, però mi chiedevo se anche i vostri cuccioli hanno attraversato una fase simile...
O secondo voi invece si tratta di un discorso caratteriale piuttosto che di una 'fase' transitoria?
È come se stesse diventando sempre più 'fragile' e sensibile a mano a mano che 'conosce' il mondo...
Come sempre... Grazie a chi vorrà rispondere Smile
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#2

mia madre diceva che anche io avevo passato una fase in piangevo per ogni cosa. Adesso dirti con certezza che è una fase non posso, ma se è carattere stai tranquilla che non significa granché. Io sono molto indipendente e difficilmente chiedo perché prima faccio da me.
Quello che ti consiglio è cmq di farti sentire sempre rassicurante. Questo non può che farle bene. Smile
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#3

Direi che non ti devi preoccupare,la tua bimba da una parte sente la spinta alla crescita,che la porta a una certa indipendenza (cammina, scopre ogni giorno cose nuove...)dall'altra ha probabilmente paura dell'ignoto e cerca la sua ancora di salvezza:tu.Farà cosi per tante cose e per tanto tempo.In questo momento è importante che tu (o il papà)siate disponibili in ogni occasione per rassicurarla,anche se piange perchè un moscone le è passato davanti!I bimbi poi piangono spesso per cose per noi banalissime ma che per loro sono in quel momento importantissime!
Sono come le navi dell'antichità,si allontanano dalla costa ma senza mai perderla di vista,cosi se c'è necessità ormeggiano nel primo porto!

10900 Ale 17/07/2010
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#4

Stellaluna.... è una fase, ne sono sicurissima!
L'avevo scritto anche in un altro post..da qualche parte. Dopo i 18 mesi io ho notato in Mario una progressiva scoperta e consapevolezza delle emozioni che mi ha stupefatta. Tanto da appuntare ogni emozione che esplorava. Per noi, nell'ordine, sono progredite così: rabbia (19 mesi) dolore (19-20 mesi) tristezza (20 mesi) paura (21 mesi) "spleen" (Smile) conclamato (22 mesi). Ovviamente, parallelamente affiorava anche la consapevolezza delle emozioni positive (affetto, gioia, altruismo, generosità....)
Sulla fase della tristezza annotavo questo: "piango spesso, Voglio vedere gli altri piangere. Voglio vedere barbapapà che piange. Mamma “bene no” ..”mamma piange”. Pupazzi piangono. Dico “triste”. Barbapapà “triste cancello” (è in gabbia). Tetta tetta tantissima tetta come quando ero neonato. Mamma tetta, consolami. No altro no solo tetta."

Ora mi reclama, ma approfondirò.....
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#5

si si giulieee approfondisci!!!! franco non ha assolutamente aumentato la quantità di pianto, ma anche lui spesso "gioca" a far piangere le cose, a volte anche facendo gesti chiaramente violenti (tipo butta per terra il pupazzo e poi me lo indica dicendo "guarda, piange").
devo ammettere che faccio fatica a capire questo gioco e non mi piace per niente... giulieee illuminami!!!! Smile

[Immagine: foxfoxsbu20100225_0_Fanco+is.png]

[Immagine: catcatcrd20120612_1_Alessandra+is.png]
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#6

Eheheh, Isotta grazie per la fiducia...ma non so se sono in grado proprio di illuminare...
E' che ossrevando Mario, noto un sacco di cose che secondo me sono proprie anche di altri bimbi.

Comunque ritornando a noi, io ho notato che Mario dai 18 mesi ha acquisito proprio una consapevolezza dei sentimenti ed ha iniziato ad esplorarli uno ad uno, a verbalizzarli, a cercare di capirne ogni sfumatura e, importantissimo, a provocarli anche negli altri. Come se ci fosse una corrispondenza biunivoca (!) fra il sentimento che si prova e quello che si vuole provocare negli altri. Parlo sia di sentimenti positivi che di negativi. Ma naturalemnte io ho appuntato solo quelli negativi, perchè quelli positivi li diamo per scontati, mentre gli altri ci turbano sempre un po'.

Mario nella sua fase "crepuscolare" Smile piangeva spesso (in genere è un bimbo che piange poco), voleva che io piangessi, voleva vedere sempre un episodio di barbapapà che piange perchè viene chiuso in gabbia. Cercava, come Franco di Isotta di far piangere i pupazzi. Io sono stata al gioco. Ogni volta che piangeva lo consolavo, se voleva far piangere me, facevo finta di piangere o ridendo gli dicevo che non avevo motivo di piangere. Quando vedevamo barbapapà (anche 25 volte di seguito il fotogramma in cui piange Sad) gli spiegavo perchè barbapapà piangeva. E lui usva tantissimo la parola "triste". Un giorno mi ha lasciata allibita. Io ero incinta da pochissimo ed eravamo stati con i figli di mia cugina al parco. Quandio siamo tornati lui ha voltuo giocare con tre barattolini in cui tengo l'origano. Due li ha sistemati vicini e uno lontano e mi ha detto "mamma questi due sono fratellini. Quello è solo e piange". Mi sono sentita morire e ho pregato con tutto il cuore che la gravidanza andasse bene.
Ed ha continuato con questa storia della solitudine (scoperta di un altro sentimento!) per un sacco di tempo. Se gli mettevo una scarpa mi diceva "piange, è sola" e io "ora mettiamo l'altra e non piange più".
Insomma, io con Mario ho fatto così. L'ho assecondato ed ho cercato di aiutarlo a fargli capire perchè si piange, a fargli capire che tutti piangiamo


si è svegliato...continuo dopo....

si è riaddormentato in braccio..vediamo se riesco a continuare.

Per quanto riguarda i comportamenti "violenti" io ho sempre cercato di arginarli. Se è capitato che facesse come Franco, gli dicevo "ti credo che piange, gli hai fatto bua! Vieni che lo curiamo e consoliamo".

Ora, per non dilungarmi troppo e tirando le somme di quel periodo, posso dire che io e Mario abbiamo appreso un sacco di cose. Lui ha imparato a provare "compassione" per gli altri. In quei giorni ho avuto un'esplosione di pianto anche io, per gli ormoni della gravidanza credo, e lui quando mi ha visto era molto turbato e poi è scoppiato a piangere anche lui. Per fortuna c'erano mio marito e mia sorella che hanno sdrammatizzato..
Io ho imparato ad "accettare" il suo pianto. Che non è poco per me, perchè avevo proprio difficoltà a sentirlo piangere...

Ora invece è nella fase "faccio finta di piangere e vediamo se ottengo quello che voglio". Ovviamente, ora non lo assecondo più.
E' un comportamento fastidiosissimooooo e spero proprio che sia solo una fase Scared!!!!
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#7

Giuliee ti ammiro per come riesci ad analizzare e interpretare i comportamenti dei nostri piccoli, dovresti fare la psicologa!
Un po' ti invidio, perchè io non riesco a fare altrettanto e non riesco a venire a capo con i capricci di Tommaso...dovresti venire a casa mia per una consulenza personalizzata! Scherzo eh!
StellaLuna penso anch'io che sia una fase e senz'altro la tua bimba è molto sensibile, stalle vicino e consolala quando ne ha bisogno, crescerà sicura di sè e la sua sensibilità sarà una grande qualità che manterrà per tutta la vita.

Marianna
+ Tommaso 16/12/2008
+ Giulia 11/06/2011
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#8

Grazie infinite ragazze per le vostre testimonianze e rassicurazioni.
Come sempre siete preziosissime per me! Smile
Attenderò dunque che la 'fase pianto' passi e lasci il posto a un altra fase.
Ancora noi non siamo arrivate alla fase "voglio vedere gli altri piangere", ma starò attenta a coglierla ai primi segnali .
Invece stiamo approcciando alla fase "rabbia", o meglio... "mamma faccio ciò che ti fa arrabbiare, vediamo come reagisci".
E puntualmente la mamma (che si ripropone di avere una reazione 'misurata') si lascia sopraffare dal nervoso, mannaggiaaaaaa!!!
A breve aprirò un post sull'argomento perché ho bisogno dei vostri consigli zen! Smile

Ps: Giulieee concordo con Maribok, hai un futuro da psicologa infantile, davvero...
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#9

grazie giulieee non avevo pensato che riflettendo sugli altri le emozioni facessero un'analisi dei sentimenti! anche io ho sempre assecondato franco quando diceva che c'erano i pupazzi che piangevano, e gli chiedevo sempre come mai lo facevano. l'unica cosa che appunto non mi piace è il trattar male per far piangere, ma in effetti anche lì si tratta di uno studio causa-effetto... gli dico sempre che non è una cosa bella far male agli altri, ma mi sembra che lui se ne freghi assolutamente :S

[Immagine: foxfoxsbu20100225_0_Fanco+is.png]

[Immagine: catcatcrd20120612_1_Alessandra+is.png]
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#10

@maribok e Stellaluna: tanti anni fa facevo volontariato in una struttura con bimbi molto piccoli in difficoltà. Sia noi volontari che gli operatori interni eravamo seguiti da una psicoterapeuta bravissima che ci ha insegnato davvero tanto.
Mi ricordo ch lei aveva una chiave di lettua semplice ed efficace per decodificare i comportamenti più "anomali" e che ci turbavano. Ogni volta che le raccontavamo di qualcosa che i bimbi avevano fatto e che ci mandava in tilt, lei diceva:"tu cosa hai provato?". Noi, ad esempio, dicevamo "rabbia, frustrazione... nervosismo" e lei:"questo è quello che provava in quel momento il bimbo".

Faccio un esempio recente. Ieri Mario per la prima volta si è addormentato nel pomeriggio senza tettina. Con la tettina crollava in un nanosecondo verso le 12.30/13.00. Ieri, erano le 16.30 e mi barcollava per casa. Io non riuscivo proprio a trovare un modo per addormentarlo, ero stanca e volevo riposare anche io. Stavo per innervosirmi, poi ho ripensato a quel "trucchetto" e mi sono detta "Giulia, cosa provi?". Provavo scombussolamento per il cambio di orario...perchè da mesi ormai dormiva presto... provavo nervosismo e voglia di dormire... sentivo che non c'era punto di incontro fra ciò che volevo io e ciò che voleva Mario.
Così ho capito che lui provava le stesse cose: ma che scombussolamento enorme è per lui dormire senza tetta! Era giustamente nervoso e voleva dormire ma non poteva...perchè la tettina, ormai, non ha più latte. Al che mi sono raddolcita, l'ho coccolato, gli ho spiegato che anche senza tetta possiamo fare ninna....

Insomma è un'ottima chiave di lettura... i bimbi, che ancora non sanno verbalizzare i propri sentimenti, li provocano negli adulti, per farsi capire e per capirli loro stessi.

@isotta: anche a me darebbe fastidio il gesto. Mario trattava male le piante. Giorni fa gli ho fatto piantare dei semini in tre vasetti e sembra che stia iniziando a capire.... Magari prova a fargli costrure un pupazzo con un po' di stoffa o un vecchio calzino. Non so se potrebbe funzionare....
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