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Sì, Cinerca esiste questa possibilità e pure io la farò (se mi sarà possibile e se non potrò far di meglio)
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La ragazza che conosco che vi dicevo aver partorito in casa (quella che ha fatto tutto da sola, senza ostetrica e anche lontana dall'ospedale) ha ovviamente anche conservato la placenta....non so se va messa tipo sotto sale o che finchè non cade il cordone...non ricordo, non vorrei dire "bischerate"!!
Io condivido un po' il pensiero di Arkadia e di Ax perchè in ospedale sto più tranquilla...son fifona :-)
Nell'ospedale dove ho partorito io non ci sono soprusi e prese di poisizione tipo glucosata (che altro non è che soluzione fisiologica e glucosio...insomma, qualcosa di calorico da dare ai bimbi) o latte artificiale. Da me c'era e c'è il rooming-in....ossia i bimbi stanno con le mamme 24 ore su 24...li vengono a prendere per le visite e te li riportano...io per quanto stanca mi son trovata bene!
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è già un po' che leggo questo topic e penso se rispondere o no... alla fine si dai, vesto i panni dell'uccellaccio del malaugurio e rispondo.
Premetto che è vero che in alcuni ospedali hanno metodi dittatoriali, ma visto che ospedali ce n'è tanti in genere uno riesce ad organizzarsi per trovare quello adeguato alle sue esigenze (io per esempio ho scelto di fare 70 km al posto di 15, ma ho fatto travaglio in acqua e rooming-in).
Premetto anche che io ho avuto un parto favoloso, ho fatto tutto in 3 ore (primo figlio) e la ginecologa l'ho vista solo quando mi ha cucito.
Se si verifica un'urgenza (tipo il riscontro di liquido tinto alla rottura delle membrane, indice come tutti sapete di sofferenza fetale) avete perfettamente ragione sul fatto che ci sia tutto il tempo di arrivare in ospedale, tant'è che, per l'appunto, il pediatra se ne guarda bene dal correre in sala parto: il bambino al momento della rottura delle membrane se ne sta ancora bello incastrato da qualche parte nel bacino della povera quasi-madre, e sicuramente ci mette un po' ad uscire. Io personalmente durante la fase espulsiva avrei preferito essere cesarizzata da sveglia piuttosto che caricata su un'ambulanza e trasportata sdraiata in ospedale cambiando almeno 2 barelle, ma questo è un altro discorso.
Diverso è il caso dell'emergenza. Esempio: atonia uterina. Il bimbo nasce, tutti felici, improvvisamente l'ostetrica si rende conto che l'utero non si contrae. Massaggia, fa l'iniezione di nonmiricordocomesichiama (che peraltro non potrebbe fare) ma ha il sospetto che qualcosa non vada. Chiama il 118, risponde la centrale operativa che prende i dati e l'indirizzo e inizia a mandare ambulanza e medico (2 minuti). Abitare vicino all'ospedale non vuol dire abitare vicino all'ambulanza, fra l'altro. Diciamo che siamo fortunati: arrivano tutti in 10 minuti (tempo di salire in macchina, partire, arrivare, scaricare gli zaini e salire in casa), e siamo a 12. Tempo di vedere la situazione, caricare la paziente, magari prendere una vena (non dimentichiamoci che sta sanguinando) e iniziare ad infondere dei liquidi (io personalmente non trasporterei un sanguinante senza accesso venoso, è un minuto speso bene) e si va in ospedale. Ci vogliono altri 15 minuti, e siamo a 27 (e vi giuro che sono stime MOLTO ottimistiche). Nel viaggio il medico chiama anestesista e ginecologo, che saranno prontissimi all'arrivo della paziente ma devono comunque capire chi è sta tizia e cosa sta succedendo e decidere come intervenire. Nel frattempo non dimentichiamoci che a casa c'è un neo padre con un neonato, o più probabilmente sono tutti su un'altra ambulanza in viaggio verso l'ospedale in parallelo alla madre (sulla stessa ambulanza no perchè già c'è una ressa: paziente, ostetrica e medico).
Se la stessa paziente si fosse fatta venire l'atonia uterina in ospedale si sarebbe risparmiata 30 minuti di sanguinamento, che sono tanti. Ma tanti-tanti.
Detto ciò... non succede mai niente. Ma se poi succede, possono essere problemi seri.
Ah, dimenticavo: l'ospedale non è una galera, si può firmare e andare via in qualunque momento, anche durante il parto volendo. Io ho partorito alle 2 di notte e mi sono portata Franco a casa dopo 36 ore al posto delle 48 canoniche...
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-06-2010, 11:20 23 da
isottablu.)
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Mi ritrovo da buon operatore sanitario a condividere in pieno,sono un sacco le variabili che possono ostacolare l'arrivo in osp
edale il traffico,il tempo(Flavio è nato a gennaio,se nevicava nasceva a casa per forza!!!)un incidente per strada ecc..
E svariate sono le situazioni d'emergenza,tu parli di atonia uterina ma personalmene conosco persone con rottura d'utero e in quel caso in ospedale non ci arrivi proprio!Tutte queste cose mi fanno optere per un parto in ospedale anche se sono convinta che la maggior parte dei parti potrebbe tranquillamente avvenire in casa.Le complicazioni sono rare ma egoisticamente se capitano a me vorrei fossero prese in tempo,un asfisia neonatale che dura piuù di tre minuti può portare danni neurologici permanenti,io preferisco avere una rianimezione a portata di mano!
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Come ti capisco!anche io, soprattutto per le prime due bimbe,avevo egnte che arrivava in continuo e il telefono che squillava ogni momento,tanto che mio marito ha staccato la spina.E anch'io come te avrei dovuto dopo io parto alzarmi a pulire e cucinare,magari mia suocera si sarebbe prodigata ma io non riesco a stare a guardare mentre gli altri mi fanno le cose.In ospedale mi sono sempre trovate bene l'unico neo è stato per Flavio che essendo nato in prontosoccorso mi è stato portato via quasi subito e poi nessuno pensava di riportarmelo.Dopo un'ora che sono uscita dalla sala parto dove mi avevano portato per il secondamento e i punti ancora non lo avevo attaccato(anche perchè in ospedale non c'erano posti letto e sono stata messa in sala travaglio lontana dal nido)tanto che ho chiesto a mio marito dove fosse il bambino e lui mi ah risposto che lo aveva visto e passeggiato così gli ho detto se non fosse stato il caso che lo vedessi anche io!Allora è andato a prenderlo e ho potuto attaccarlo.L'altro neo è stata la somministrazione idi un antibiotico perchè non era nato in un ambiente adeguato,io non ero troppo d'accordo e penso che avrebbero almeno dovuto chiedere il mio consenso,pazienza.
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Io il "problema" visite l'ho avuto anche all'ospedale. Ripeto, mi sono trovata bene, sia per il rooming in che per il personale...però quando ho partorito io c'era il passo continuo dalle 8 alle 20!!!!!!!! Vi lascio immaginare la stanchezza dopo un cesareo e 5 giorni di ospedale quando a tutte le ore c'era qualcuno!!! Che magari mi faceva anche piacere eh....però in certi momenti avevo più bisogno di dormire che di conversare!!! Adesso questa cosa non c'è più...c'è il passo in due orari della giornata come è sempre stato....probabilmente qualcuno ha protestato!!! :-)
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Eh sì Giuliana che dovevano chiederti il consenso! Almeno se non a te al papà! Ma dico io: chi è il responsabile del bimbo??