(18-04-2011, 10:58 22)arkadian Ha scritto: (18-04-2011, 10:57 22)aleberto Ha scritto: l'autosvezzamento non è per tutti, non è certo per chi non mangia sano
L'autosvezzamento È per tutti; se poi i genitori mangiano porcate non credo che saranno due omogeneizzati a risolvere la situazione.
(18-04-2011, 11:03 23)Acciderbolino Ha scritto: Se mangi porcate, boh, che tu le mangi a partire dai 6 mesi o dai 12, non mi pare sta gran differenza...
Sono d'accordo con Arkadian e Acciderbolino!!!!
(19-04-2011, 12:35 00)aleberto Ha scritto: però per come la vedo io l'autosvezzamento dovrebbe anche essere un'opportunità per tutta la famiglia di interrogarsi sulla sana alimentazione, se la sana alimentazione non c'è (e non si parla di eccezioni, quelle ci sono in tutte le famiglie e non vanno certo demonizzate, ma appunto di regole, regole di cattiva alimentazione)
E sono d'accordo anche con questo.
Però, con queta affermazione, no!
(19-04-2011, 12:35 00)aleberto Ha scritto: ecco che non mi sento di dire che l'autosvezzamento sia la via migliore per svezzare un bambino, Paola Negri, sottolinea questo aspetto e sinceramente mi pare anche Piermarini.
Io, da Piermariniana, non sono affatto d'accordo con questa idea che leggo e sento spesso che l'autosvezzamento non sia per tutti, ma solo per chi ha una cucina "sana" parola che poi assume significati diversi a seconda dei criteri di chi parla.
Ovviamente, ogni abitudine, di qualunque tipo, che non rispetti norme igieniche o di sicurezza, può essere dannosa per i bambini piccoli, in ogni settore della vita quotidiana, ed dovrebbe essere quindi una conseguenza dell'ntelligenza e dell'istinto di protezione del genitore adottare nella casa e nella cucina le misure più adatte a non mettere in pericolo la salute dei propri figli:
chi di noi metterebbe in tavola carne andata a male o cibi abbondantemente scaduti? Chi lascerebba coltelli sul tappeto in cameretta del bambino?
Chi, potendo, non cucinerebbe la pasta in modo che non sia "troppo saporita"?
Inoltre, se un bambino come un adulto è indisposto, per esempio di stomaco, chi gli farebbe mangiare risotto ai funghi e salsicce invece che in bianco, o pomodorino e basilico al massimo?
L'
autosvezzamento non è solo l'introduzione dei cibi solidi, ma l'opportunità per un bambino di avvicinarsi al cibo, al piacere e il gusto del mangiare secondo i suoi tempi e nel rispetto del suo sviluppo e della sua personalità:
dovrebbe essere la via per tutti a prescindere!
Prendiamo l'esempio del sale:
in nessuna pagina del libro di Piermarini c'è scritto chei bambini debbano mangiare "sciocco", "sciapo", insipido.....a meno che abbiano raggiunto come per tutto il resto i requisiti che dimostrino che sono pronti a mangiare.
Anzi, evidenzia esplicitamente che il sale non fa male a loro nelle stesse quantità in cui non fa male a noi.
Noi adulti, se non abbiamo problemi di ipertensione o ritenzione liquidi, non vediamo la ragione di limitare il sale "giusto" nelle pietanze.
Al momento della stesura del suop libro, sostiene che non esistono studi che siano in grado di dimostrare la maggiore predisposizione alle malattie cardiovascolari da adulti di bambini che abbiano mangiato "sale" fin dallo svezzamento, anzi esistono, al contrario, prove (mi sembra un esperimento) che non c'è alcuna relazione.
Secondo me l'unico problema vero che può creare è nella formazione del gusto personale: abituare al troppo saporito può innescare l'abitudine all'eccesso che potrebbe a lungo andare essere una complicazione in età adulta.
Riguarda l'educazione alimentare, l'educare all'apprezzamento del gusto naturale dei cibi, non la salutarietà o meno di una cucuna rispetto ad un'altra.
Chiaramente l'eccesso non è positivo per nessuno e se combinato a troppi grassi, a corposi soffritti di uso abituale, troppi dolci, frequenti fritti e/o l'abituale ricorso a cibi pronti e industriali (per il fatto principale che contengono additivi vari, grassi idrogenati....cioé "chimica") può essere sintomo di una cucuna non sana.
Lo stesso Piermarini, invita ad evitare di rifare l'esperimento dello studio di cui sopra con i propri figli sottoponendoli a cure di sale!!!!
Cosa vuol dire?
Secondo me che se in una ricetta ci vanno 2/3 cucchiaini di sale meglio optare per 2, così come 1 cucchiaio d'olio invece di 2, e cuocere preferibilmente al forno piuttosto che fritto....è una questione di moderazione ragionevole.
Questo è un consiglio, così come lo è mettere in tavola sempre anche portate di frutta e verdura (anche se il bambino non è propenso e magari neanche uno dei genitori: il bambino, per curiosità, probilmente prima o poi assaggerà e maturerà, a differenza del genitore refrattario!).
Insomma, ferma restando l'osservazione della prima frase che ho
grassettato, la seconda a me non risulta.....ma mi piacerebbe sentire il parere diretto dell'interessato!
E, aggiungo, è proprio per guidare alcuni casi di evidente "ignoranza" nelle abitudini alimentari (a volte in alcuni dubbi che abbiamo anche tutti noi!) che anche i pediatri si dovrebbero svegliare ed aggiornare....altrimenti, nella maggioranza dei casi, come abbiamo visto anche noi, non serve a niente che parlino di alimentazione se non a sviare dalla (o ignorarla) "giusta strada maestra dell'autosvezzamento".