11-02-2012, 05:57 17
alla fine io penso che il cambio degli orari sia il nocciolo della questione. Purtroppo anche noi abbiamo dovuto uniformarci ai piccolini di casa e per me, che pranzo alle 14,30, cenare alle 18,30 è difficile. Ho visto però che così facendo, in special modo la grande, ma tutto sommato entrambi, mangiano di più. E non è una forzatura per loro, caso mai per noi. Forzatura che io trovo giustissima, se dobbiamo svegliarli la mattina per nostre esigenze lavorative, come nel nostro caso. Non si può pretendere che si alzano quando glielo diciamo noi, mangiano (tutto sommato anche la colazione è vincolata ai nostri orari e non al loro appetito) quando glielo imponiamo noi (eh si, se noi li svegliamo e non si svegliano da soli chi ci assicura che avrebbero fame a quell'ora? Io noto una certa difficoltà nel mangiare al risveglio e lo imputo a quello), stanno la giornata fuori casa seguendo altre regole, cenano quando lo fanno gli altri e vanno a nanna ai nostri orari (perchè poi la mattina si devono alzare). Io credo che in bambini particolarmente sensibili questo incida eccome. Io ero una "bambina sensibile", visto che fino ai 18 anni compiuti e forse oltre, ho saltato la colazione perchè io al risveglio (imposto) non avevo fame. Il risultato era che pasticciavo a scuola in mattinata, arrivavo a pranzo e saltavo di nuovo per mancanza di appetito, pasticicavo a merenda e poi di nuovo poco o nulla a cena. Insomma, un passato sempre sotto-peso anche se ora purtroppo ho recuperato