09-09-2011, 08:41 20
Domani pomeriggio (10-09). Alle 16, più o meno.
Le ho telefonato e le ho detto che è il caso che ci si incontri per parlare a quattr'occhi. Che non si può più andare avanti con il mio compagno a fare da mediatore.
Ha detto che non ha niente da dirmi. Ho risposto che magari ho qualche cosa da dire io e magari lei avrà voglia di dire cosa ne pensa. E che comunque se continua a lamentarsi con figlio di me, forse forse qualcosa da dirmi ce l'ha.
Così mi ha chiesto di avvisarla quando finisco il turno e di passarla a prendere.
RAGAZZE!!!!
Adesso è il momento di darmi consigli su consigli per non farmi prendere dalla rabbia (che non è nella mia indole) e per riuscire a sopportare senza sbottare la sua aria lamentosa, le lacrime inutili, il continuo lavorio di sfinimento perché si ceda ai suoi voleri.
Che fondamentalmente si possono ridurre in: "Insomma ma di questa bambina non posso decidere nulla?"
"Io sto bene solo quando la vedo"
"Voglio vederla da sola, dobbiamo costruire il rapporto con i nonni"
"Mezza giornata - senza il pasto - sono come l'ora d'aria del condannato, devo vederla di più"
...e via su questa lunghezza d'onda...da due anni...prima che nascesse.
- aggiungo solo una curiosità per capire il tipo. Prima che nascesse la piccola avevamo chiesto che al momento fossimo noi a comunicare l'evento ad alcuni e che solo dopo di questo le nonne avrebbero potuto chiamare a destra e manca. Dal momento che entrammo in ospedale cominciammo a ricevere messaggi... e il giorno dopo, un'ora dopo la nascita, prima che io potessi telefonare a mia mamma già arrivavano congratulazioni.
Quando mesi dopo portai le mie rimostranze per il suo atteggiamento e citai questo esempio lei mi rispose che:
"Va beh, voi sarete anche i genitori ma io sono diventata nonna, non posso mica stare qui ad aspettare. Devo essere felice, non potete impedirmelo..." -
Le ho telefonato e le ho detto che è il caso che ci si incontri per parlare a quattr'occhi. Che non si può più andare avanti con il mio compagno a fare da mediatore.
Ha detto che non ha niente da dirmi. Ho risposto che magari ho qualche cosa da dire io e magari lei avrà voglia di dire cosa ne pensa. E che comunque se continua a lamentarsi con figlio di me, forse forse qualcosa da dirmi ce l'ha.
Così mi ha chiesto di avvisarla quando finisco il turno e di passarla a prendere.
RAGAZZE!!!!
Adesso è il momento di darmi consigli su consigli per non farmi prendere dalla rabbia (che non è nella mia indole) e per riuscire a sopportare senza sbottare la sua aria lamentosa, le lacrime inutili, il continuo lavorio di sfinimento perché si ceda ai suoi voleri.
Che fondamentalmente si possono ridurre in: "Insomma ma di questa bambina non posso decidere nulla?"
"Io sto bene solo quando la vedo"
"Voglio vederla da sola, dobbiamo costruire il rapporto con i nonni"
"Mezza giornata - senza il pasto - sono come l'ora d'aria del condannato, devo vederla di più"
...e via su questa lunghezza d'onda...da due anni...prima che nascesse.
- aggiungo solo una curiosità per capire il tipo. Prima che nascesse la piccola avevamo chiesto che al momento fossimo noi a comunicare l'evento ad alcuni e che solo dopo di questo le nonne avrebbero potuto chiamare a destra e manca. Dal momento che entrammo in ospedale cominciammo a ricevere messaggi... e il giorno dopo, un'ora dopo la nascita, prima che io potessi telefonare a mia mamma già arrivavano congratulazioni.
Quando mesi dopo portai le mie rimostranze per il suo atteggiamento e citai questo esempio lei mi rispose che:
"Va beh, voi sarete anche i genitori ma io sono diventata nonna, non posso mica stare qui ad aspettare. Devo essere felice, non potete impedirmelo..." -