l'ho già letto il link, prima di partorire, dopo, più volte, ma non funziona.
Raccogli la bavaglia, risposta: no. Ah ok, allora fallo dopo
No, non esiste. Se non fosse un problema la bavaglia a terra non te la farei raccogliere, se è un problema lo è adesso, non tra due ore
Motivo del dovere raccogliere la bavaglia: disordine? Ok, ci posso passare sopra. La bavaglia ha il sotto di plastica, se un duenne ci mette su il piede si può fare male, o io, e magari è in cucina e sto per scolare la pasta (=pentola bollente). Ergo: lo fai adesso, dopo non mi serve a niente.
Sarà che sono stata educata a non rimandare mai le cose da fare: prima il dovere e poi il piacere. Le mie amiche arrivavano da scuola, guardavano la tv e poi facevano i compiti. Io facevo i compiti e poi mi potevo dedicare alle attività piacevoli. Non mi sono mai pentita di questa educazione.
Stasera Amelia ha sparso tutti i giochi davanti alla porta della cucina: io non potevo uscire, il fratello non poteva entrare e per di più davanti c'è la scala, quindi Daniele poteva farsi male cercando di scavalcare. Prima li ha raccolti e solo poi è venuta a sedere a tavola con noi. Fallo dopo?! Ripeto: non esiste!!! Se le lascio fare quello che vuole dove andiamo a finire?! Tra un paio di anni ti ritrovi con un incivile per figlio che butta le carte a terra, sai, magari ci ripassa dopo. Scusa se sembro polemica, ma davvero: o non ho capito io o proprio il metodo non mi va giù.
Io di no ne dico pochi, ma perchè sanno che se fanno danno rimediano loro due. Scrivi per terra? Prendi la spugna e pulisci, se vuoi sfogare la creatività prendi un foglio. Butti a terra i giochi di proposito? Se vuoi continuare a giocare raccogli. Vuoi che mamma giochi con te? Collabora.
Amelia quando allattavo saliva di proposito sulla scala, perchè poi non sapeva scendere e io dovevo staccare Daniele per andarla a riprendere. Fai una, due, tre volte... mi tappavo le orecchie (in senso metaforico) e la lasciavo di sopra a strillare fino alla fine della poppata. Non l'ha più fatto.
Cerco di non usare mai la violenza, ma parlando con Gonzales qualche bottarella al marito è capitata e non per questo stiamo male insieme o uno dei due si sente umiliato.
Gonna: successo anche a me, alle elementari. Mia nonna non è stata ingegnosa come tua mamma, mi ha tirato su la gonna lei davanti a tutti spiegando l'anatomia esatta. Questa si che è umiliazione: le femminucce hanno il taglietto, i maschietti il pisellino. Da lì non mi hanno più lasciata stare e ancora al ricordo ho gli incubi. In più il bambino che mi perseguitava a casa poi le prendeva (un giorno mi ha buttato di proposito giù dalla scalinata della scuola e un altro mi ha presa a calci, tanto che non riuscivo ad arrivare a casa). Lì non hanno risolto perchè erano solo botte, i suoi pestavano lui e lui pestava me. Così è sbagliato. Alimenti la rabbia.
Io se mia figlia o anche il piccolino alza le mani su un altro bambino la porto a casa, bon, punto. La volta dopo non lo fa più. Se la devono vedere tra loro fino ad un certo punto e la violenza è oltre questo punto, anche tra fratelli a parere mio.
Sul tema gelosia ne riparleremo, anche perchè io non credo sia sempre quello il nocciolo, per me è altro. Amelia si arrabbia perchè Daniele non gioca con lei come vuole lei, non si arrabbia (quasi) mai per me.