COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Ma che cos'ha l'AS che non va?
#21

Io, da "controllatrice" quoto arkadian: secondo me devi delegare molto alla competenza del bambino. E poi è una scuola di pensiero: devi farlo perché tu sei l'adulto ed è tuo ruolo far mangiare "bene" il tuo bambino. Almeno è quelli che hanno obiettato a me. Insieme al fatto che le cose non si possono mangiare senza denti. Che nessuno ti spiega il riflesso finto-strozzo, nessuno ti spiega delle competenze-segnale e così via. Per la maggior parte delle persone i bambini non sono competenti e ci devi pensare tu.

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#22

A questo punto sarebbe bello creare un nuovo thread sulle obiezioni più gettonate all'AS...


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#23

(21-11-2012, 12:04 00)alessimdon Ha scritto:  Io, da "controllatrice" quoto arkadian: secondo me devi delegare molto alla competenza del bambino. E poi è una scuola di pensiero: devi farlo perché tu sei l'adulto ed è tuo ruolo far mangiare "bene" il tuo bambino. Almeno è quelli che hanno obiettato a me. Insieme al fatto che le cose non si possono mangiare senza denti. Che nessuno ti spiega il riflesso finto-strozzo, nessuno ti spiega delle competenze-segnale e così via. Per la maggior parte delle persone i bambini non sono competenti e ci devi pensare tu.

Certo, se non si sa che sono competenti è ovvio che ci devi pensare tu.
Però, anche se sai che lo è, non è che lo lasci in propria balia.
E non credo che nessuna di noi creda che non sia compito di noi adulti CONTROLLARE il bambino e FARLO MANGIARE BENE.
Noi sappiamo che le competenze dei bambini sono in crescita continua e vanno agevolate, non frustrate e 'sfruttate' nel senso di cogliere i momenti felici verso sallti di livello spontanei.
Ma dalla mia esperienza su questo riesci anche a discutere con gli 'altri' e trovare un punto d'incontro.
Ma lo scarto lo fa molto il 'buon senso', il loro.

Ne fanno, come noi, una questione di RISPETTO della loro natura e dei loro tempi.
Io , qui, sento spesso contrapporre il 'Buon Senso' (appannaggio nostro) al 'Senso Comune' (il loro) come se essere 'fuori dal comune' fosse già di per sé garanzia di qualità.
(come se quello che va contromano in autostrada fosse lodevole perché 'non viaggia come tutti gli altri).
Questo, secondo me, è spia di una sorta di spirito elitario, al punto che si vorrebbe quasi che restasse di nicchia per potersi sentire fuori dal gregge, migliori della media.

Invece, ci scontriamo contro un mondo a cui tutto quello che fa parte dell'AS (e ci metto pure l'aspetto Allattamento in complementarietà e/o prolungato) suona 'meno rispettoso' del bambino a favore della 'comodità' di non fare doppie cucine e doppi orari ai pasti.

Ci dovremmo forse chiedere più cos'è che non capiamo noi in AS del mondo dello 'svezzamento', di coloro su cui fa presa il TuttoRegolineRicetteTabelleFrullatiPediatraiuto.


Cos'è che non va nella nostra modalità di trasmettere la nostra esperienza AS?


Mi sono sentita stimolata da una serie di interventi nel blog sulla comunicazione in fatto di Allattamento al seno.
E un fatto accadutomi ieri mi ha fatto riflettere su come ne parlo io.
Premetto che in casi come ieri ac stato casuale nel discorso, altre volte è più in tema e, ovviamente, sto meno sulla difensiva.

Ieri mi sono fermata in un negozio di scarpe dove ne comprai un paio una sola voltapiù di 10 anni fa. Avevo portato il piccolo a fare il tampone, e fermandomi non ricordo come mi è venuto un riferimento al fatto che sta scemando il suo allattamento. Prima che mi dicesse, come fanno spesso:
'Ma sì, tanto ormai il latte che prende è acqua, o ma dai ce l'hai ancora?! 8-O
ho messo le mani avanti dicendo che 'si è svezzato mangiando le nostre cose e a forza di non stimolare il seno il latte sta finendo'.
Pronta a sorrisini e occhi sgranati per l'irresponsabili (mia).
Perché mi sono giustificata?
In realtà mi viene spontaneo evitare di far passare un messaggio sbagliato.
Beh. Quella risponde:
"Ah, con me sfondi una porta aperta. Io sono una nipote di Piermarini!"
ahahahhhh ci sono rimasta 1 ora a parlarci!
/ot

Ma il punto è che a volte metto in chiaro qualcosa cercando di prevenire le obiezioni prima ancora che arrivino perché mi ferisce sentirmi dare, gentilmente e sotto-sotto, dell'ignorante, disattenta e mal informata che mette in pericolo la salute o lo sviluppo relazionale di mio figlio per suoerficialità, incuria o ingenuità.
Così come mi ferisce veder sottovalutato il mio impegno per e verso di lui.

Però credo che questo sia la stessa identica cosa che prova chi ha seguito una strada esattamente opposta alla mia, e, loro, anche con il conforto di quello che giudicano il 'mondo scientifico che passa loro attraverso il pediatra', l'ospedale, manuali vari, e il buon senso di una volta. Nonne, madri, zie che ci hanno cresciuto splendidi figli, spesso noi compresi!

Ai loro occhi ben informati (non solo quelli di chi fa così perché così fan tutti) proteggere i propri bambini vale quanto vale per noi.
Rispettarli significa prodigarsi per la loro salute e il loro benessere, come per noi.
Fare qualche sacrificio per i nostri figli è un gesto d'amore (come per noi) e quale disturbo comporta preparargli un brodino in più, o affrontare il dolore del distacco dal seno, quando il beneficio che se ne trae è la sua 'crescita armonica'?

Io vorrei che pensassimo un po' a questo piuttosto che prendere queste 'obiezioni' come frutto d'ignoranza, superficialità o massificazione. Queste persone spesso ne sanno quanto o più di noi di alimentazione.
Che non sono portate al 'rispetto del bambino', non lo credo.
I presupposti sono diversi, per loro siamo noi che non vogliamo prenderci cura dei cuccioli come 'si deve', come è buono per loro.

Per questo, per esempio, io evito sempre di parlare di 'semplicità', di praticità, dell'AS.

Sentir dire da una madre che le tabelle complicano la vita, se sai per certo* che è così che si salvaguarda la salute di tuo figllio, suona come superficiale ed egoistico.
* Testi, manuali, riviste, pediatri, siti, e coscienza popolare lo ripetono e lo difendono, e obiettare che non sono scientifici, vale poco.
Chi siamo noi per confutare, giustamente, ciò che afferma la maggioranza dei pediatri, che sono gli esperti dei nostri figli?
E il fatto che siano la maggioranza non influisce poco, e sentire che persino nella famiglia del pediatra LP c'è chi resta fedele all'usanza corrente mi ha colpita.

E torno al mio ot.
Da ciò che ho capito persino in casa il 'vate' ha i suoi detrattori (in città lo sapevo già) segno che ciò che chiamiamo spesso 'BUON SENSO' in realtà, così ovvio non è.

E posso testimoniarlo anche.
Per me, prima dei problemi alimentari del mio primo figlio:
-il fatto che il suo stomaco fosse 'delicato' e che dovesse 'imparare a digerire' era una questione di buon senso;
-che passare dal latte liquido al cibo in pezzi richiedesse una fase di passaggio intermedia era buon senso
-che se un bambino ha preso il latte, dopo non ha abbastanza fame per mangiare la sua pappa appariva ovvio
-che il bambino preferisca il latte alle pappe, noi sappiamo che non e' un ostacolo, il gioco d'imitarci gli farà scoprire gioiosamente qualcosa di nuovo, ma se pensi invece che il latte non gli basta più e i nostri cibi gli nuocciono, diventa buon senso cercare di trainarlo/forzarlo un po' per il suo bene.

Insomma, anche gli Altri, come noi, farebbero qualunque cosa per il bene di un figlio.
Quello che fanno lo fanno per amore e con amore.
E il buon senso è un concetto molto opinabile e soggettivo.
Il Rispetto dei tempi, dei bisogni e della salute del bambino sono fuori discussione, quel che si discute sono i criteri per rilevarli e valutarli.

Secondo me molte volte ce ne dimentichiamo.

Em0200 2/10/2007 Tartarughino
Em3600 27/6/2010 Torello
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#24

Sono totalmente d'accordo con te, in particolare sul fatto che tutti intendono rispettare il proprio figlio, amarlo e fare quello che è meglio per lui.
Per me, le pappette, alla base, non hanno nulla che non va. Quello che non va è la forzatura, ma non è detto che con le pappette si debba per forza forzare. Io per un giorno, un solo giorno, anzi, mezza giornata, ho accettato a malincuore che la mia Cucciola andasse "abituata" a mangiare pappa INVECE di latte, ma lei mi ha fatto capire in modo chiarissimo che per lei era una sofferenza essere privata della tetta, seppur non avesse nulla in contrario alla pappa. Mi vengono ancora i brividi per la maturità con la quale si è mossa, che aveva appena 8 mesi. Ho desistito all'istante, chiedendole anche scusa per il torto ingiusto. E infatti, alla facciazza di chiunque diceva "ma poi al nido non vorrà mangiare, piangerà, scatenerà l'inferno, ce la rimandano indietro "ecc. ecc. ... al nido non voleva neanche il bibo di latte mio tirato con tanto amore a notte fonda invece di dormire, e si sbafava con golosità tutte le pappette varie, curiosando anche verso i "cibi dei grandi".
l'AS è proprio un'altra logica, per questo non va capito con le assunzioni di base dello svezzamento tradizionale, ma insistendo sul fatto della naturalezza, della scoperta/sperimentazione, della gradualità, delle piccole quantità, della complementarità.
Per me, il mito principale da sfatare è che "ormail il latte è acqua", non basta ecc., e che un bimbo possa "non prendere abbastanza". Un bimbo piccolo è come un animale, quando ha fame, non sta mica zitto ... Da lì, tutto il resto viene quasi da sé. Credo che tutti più o meno sono fieri e felici di pensare che i loro bimbi sono "competenti".

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#25

non ti so rispondere, anche io mi faccio la stessa domanda. ultimamente ho parlato con una mia amica che avrebbe dovuto iniziare lo svezzamento dopo pochi giorni; lei mi chiede epressamente delle letture da fare che possano aiutarla a fare il meglio per sua figlia, le passo qualche libro tra qui naturalmente "io mi svezzo da solo" e una settimana dopo vedo sul suo profilo FB delle foto, intitolate prima pappa, che ritraevano la sua piccolina davanti ad un mega piattone di poltiglia Sad

Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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#26

Piermarini di che anno é? La pediatra privata di Amelia, che mi fece svezzare tradizionalmente, era davvero illuminata ma io ci sono andata dietro bene secondo me (2009, fine maggio):
1. prima di dare la pappa, finchè il bambino non l'accetta volentieri, dare il latte come al solito, piuttosto spostare un pochino la pappa, perchè se affamato non mangerà;
2. non forzare mai, se assaggia due cucchiaini va bene lo stesso; se ha ancora fame proporre sempre il latte;
3. fare le cose con calma, non offrire la seconda pappa finchè il bambino non è pronto (e l'abbiamo inserita talmente tardi che siamo passate da bibe di latte tirato a pollo al forno, pasta e verdura come contorno!);
4. si va a step successivi, entro gli 8 mesi devono poter maneggiare il cibo e quindi mangiare a pezzetti più o meno da soli;
5. allattamento a richiesta finchè mamma non si stufa o bambino cede, a meno che (come nel mio caso) il bambino smetta di crescere; in quel caso si procede con tetta a offerta, prima di passare all'aggiunta (e così ho fatto);
6. consiglio di non usare biberon per bere o strumenti da tavola apposta per bambini, ma faccia un po' come le pare;
7. non mi ha mai imposto il vasetto o la marca, tanto che sapeva benissimo che io già dai 6 mesi facevo il risotto per tutti, aggiungendo il sale alla fine solo per noi (beata ignoranza), ma per il resto era la stessa padella!!!
8. ad ogni mia proposta di sperimentazione non si è mai tirata indietro, non mi ha mai detto baggianate tipo che un determinato tipo di verdura è pesante (ero dubbiosa sui peperoni, ma lei li ha sdoganati); c'era solo l'attenzione alle allergie e l'inserimento uno alla volta, ma credo fosse prima dello studio israeliano che dimostrava che anzi prima di introducono gli alimenti allergizzanti e meglio è (studio di cui mi parlò la mia attuale pediatra quando le proposi AS);
9. quando mi disse di introdurre la pastina e io introdussi una normale pastina (anellini) non mi sgridò, al contrario di mia madre che quando mi vide me ne cacciò di ogni (ma come, ma non le hai preso la sabbiolina?); io davvero NON SAPEVO che esistesse la sabbiolina, per me pastina era pastina, bon, ma lei comprensiva mi chiese solo se cucciola mangiava e si, mangiava (Amelia masticava i pezzetti di pera che mi scappavano nel grattuggiato già a 4 mesi, figurarsi se si faceva spaventare dagli anellini stra cotti Thumbup1).
I controlli erano mensili, ma scontati quindi non era per guadagnarci su, solo perchè Amelia in effetti stava male e non cresceva.
Quando mia mamma obiettò che facevo autosvezzamento perchè non avevo voglia di cucinare doppio le dissi: si, hai ragione, e l'altro motivo è che anche con Amelia ho cucinato doppio per quanto, un mese? E allora che senso ha? Comincio un mese dopo (ma non ci sono riuscita) e sono a posto!
Ricordo che andavo allo spazio allattamento e raccontavo che non riuscivo più a tenere tranquillo Daniele a tavola, che cercava di prendere le nostre cose e io gli davo il pane (ma ha il glutine!) da ciucciare; a merenda me lo mettevo in braccio e si ciucciava la mia arancia tarocco direttamente dalle mie mani (è acida! E se si strozza con la buccia? Non è allergizzante?). Io sinceramente ho seguito solo il mio istinto, che mi diceva che stavo facendo bene. Il pomeriggio che invece dell'arancia gli ho dato mela grattata è stato male tutta la notte per il mal di pancia poverino, forse era troppa o gli dava aria, che ne so! Boh, non ci vedo niente di male a dire che AS è anche comodo, oltre che assolutamente non pericoloso! Io se contestano riporto gli studi scientifici citati dalla mia pediatra e lo stesso sito del ministero della salute. E se lo dicono loro!
Di solito faccio la premessa che io racconto solo la mia esperienza, anche perchè secondo me esiste una via di mezzo, quella che io feci con Amelia (prima che iniziasse il calvario del "mangia" e del lattosio). Io però se devo avere tutto quello sbattimento per un mese consiglio di iniziare un mese dopo, tanto che cambia?!? Alla fine poi raccontando capisco che all'inizio ci siamo un minimo adattati anche noi a lui, non ho fatto gli spaghetti per un bel pezzo, magari tanti fusilli, più facili da prendere, carne morbida... la lonza di maiale all'inizio non la compravo, perchè più complicata. Con i legumi ci facevo le zuppe e li passavo... insomma, è vero che un po' la famiglia si adatta, ma non mettiamo forse i cancellini alle scale quando temiamo che cadano? Non esistono forse blocca ante e paraspigoli? E non preferiamo magari un parco la domenica invece che le vie del centro? Per forza se hai figli ti adatti, ma è solo per un po'. Io questo dico.
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#27

Libro di Piermarini 2007, credo giugno.
Mio figlio nacque a ottobre e io neanche sapevo esistesse un linbro!

Quello che hai fatto con Amelia è veramente uno 'svezzamento' illuminato e anche alternativo rispetto alla edia. In molte cose mi ricorda il libro 'Fate la pappa' (vedi questione pezzetti, ad es).
Uno 'svezzamento', comunque, anzi, Alimentazione Complementare (non A Richiesta), ma è esattamente il nuovo nome dello 'svezzamento tradizionale'.

Anche se molto intelligente e rilassato non è neanche un AS in vvia di mezzo.

Tu in cosa ce la vedi?

Em0200 2/10/2007 Tartarughino
Em3600 27/6/2010 Torello
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#28

nel fatto che la pappa non era imposta per fame, ma proprio come proposta. La pediatra mi ha sempre fatto essere molto rilassata, se mangia bene, se no latte. Io poi devo dire che quando ha iniziato a chiedere altro non ho mai detto no, la pasta scondita l'ha mangiata con le mani dai 7 mesi, non molto diverso da tanti autosvezzanti. A luglio si allungava su melone e cocomero e non mi son mai fatta problemi, glieli davo, in mano o a pezzettini. Stavo un po' più attenta solo sull'inserimento graduale, tieni conto che ho dato anche le ciliegie... son frutti rossa, io non lo sapevo! Ahhh, la tabellina a parte tre cose base, cioè pesce, pomodoro, uovo, non me l'ha data.
Siamo state un po' meno rilassate quando cresceva un etto al mese e non voleva nè tetta nè pappa. Lì si, però stava male e infatti la peddy mi ha fatto cercare la causa.
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#29

Ok, qundi era uno svezzamento 'illuminato' da Gonzales.
Per il mangiare da soli, non è prerogativa dell'AS. Molti pediatri hanno recepito indicazioni simili a Rapley, ma restano convinti che il genitore debba operare lui il passaggio dal latte al cibo.

L'Autosvezzamento ha solo un elemento che cambia tutto nell'approccio:
RICHIESTA per IMITAZIONE.

Farlo con omo mangiati da tutti, o ingredienti freschi frullati, infilarci o meno una preparazione ad hoc per il bambino, far mangiare da soli o no, cucinare più sano o esagerare cucinando per tutti dietetico, possono essere tutte varianti sull'AS.

Anche la richiesta può virare leggermente verso la proposta se il bambino inizia ad aspettarsi di partecipare (almeno finché non si aspetta il suo piatto, è un rischio, però...), ma deve comunque partire da lui l'iniziativa.

Tra gli elementi che ci spiccano all'occhio in AS e che sono i presupposti necessari per renderlo possibile e in sicurezza.:

- Non insistere
- mantenere la complementarietà con il latte
- avere un sano, ma normale regime alimentare valido per tutti

le prime 2 indicazioni sono valide anche per lo svezzamento classico intelligente (vedi Gonzales, appunto);

l'ultima diventa, utile per tutti, ma essenziale per l'AS in quanto al bambino si da ciò che vuole, e vuole quello che vede, quello che proponiamo per la famiglia, in tavola.
Se glielo diamo perché lo chiede è AS, se lo mangia perché glielo proponiamo prima noi, No.
(non parliamo poi quando viene imposto, ma è un'altra cosa)

Poi diventa anche via di mezzo se pur predominando la richiesta, si cadesse spesso nella proposta.

Nel percorso Auto-svezzamento, la differenza sta nell'Auto che non significa mangiare da solo, ma decidere da solo se, cosa, quando e quanto mangiare, anche se imboccati.

capito? ;D

Però, adesso, una cosa devo dirtela: incidenti di percorso a parte, ma magari tutti i pediatri fossero come quello di Amelia in tema di Svezzamento!!!
Praticamente un Gonzales italiano in persona!!!

Em0200 2/10/2007 Tartarughino
Em3600 27/6/2010 Torello
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#30

capito :-) Io però la benedico ancora, sia per l'approccio sia per il "dopo", cioè è stata illuminata a capire anche cosa ci fosse che non andasse e ci ha aiutati a risolvere il problema, almeno un po'.
Avrò sbagliato, ma io da quando si è mostrato interessato ho sempre preparato un piattino per Daniele, con dentro tutto ciò che mangiavamo noi in quantità molto ridotta, tipo due penne, una rondella di carota, un boccone di pane... questo per non sprecare troppa roba perchè se sputava nel mio piatto sinceramente poi non mi andava più di mangiare e non volevo minimamente sprecare cibo. Per carità, un po' andava sprecato comunque, ma in minima parte. E mi segnavo quel che mangiava, per "pilorarlo"; se era da tanto che non mangiava carbo li proponevo per primi, idem per il resto. Non ha MAI funzionato, mangiava quel che voleva e piuttosto saltava! Furbo eh!
Continuo a non trovare sbagliato che l'AS sia comodo, fosse solo per un fatto di "cucino per meno tempo, gioco per più tempo"!
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