[Valina]

Ci pensavo anche io a questa cosa giulieee. Probabilmente si sono trovate in mezzo ad una rivoluzione culturale loro malgrado. Nel senso che i loro genitori facevano parte delle cosiddette famiglie patriarcali e loro non erano in condizione di potersene liberare. E poi avevano i pediatri che inculcavano come crescere i loro figli e probabilmente percepivano un senso di inadeguatezza.
Noto che nelle famiglie di città, dove le mamme rivendicavano i loro diritti e all'estremo opposto, dove i pediatri non arrivavano, i problemi sembrano minori. Chiaramente è una generalizzazione. Ci saranno sicuramente degli studi sociali in proposito.
Io ho la fortuna di essere nata da figli di famiglie libere anche se molto lontane fra loro. Problemi ne ho avuti, ma di sicuro mia mamma si è presa ciò che voleva per essere tale e si è fatta andare bene di buon grado quando ha dovuto occuparsi poco di noi. Chi mai lascerebbe a casa i propri figli di sette, sei e cinque anni al giorno d'oggi???
A volte mi chiedo perché si decida di essere tanto teneri con i nipoti quando non lo si è stati con i figli, ma in fin dei conti, meglio così.
Essere, invece, dure come madri e anche come nonne...ecco questo me lo spiego ancora meno. Certo che con l'età molte cose cambiano, ma santoilcielo, un po' di autocritica? Di voglia di parlare? Di raffrontarsi?
Mia mamma mi disse che non capiva tutta la mia ansia e la mia tristezza nel lasciare la piccola e che non si ricordava di avere fatto tante storie. Le feci notare che lei stette a casa fino ai sei anni del primo figlio (e cinque io e quattro mia sorella) mentre io rientravo al lavoro 40 giorni dopo il parto. Da lì abbiamo cominciato un dialogo molto diverso e un rapporto molto più "paritario". Mamma passata che ascolta e appoggia mamma in divenire. (e nel mentre cerca di ricordarsi cose dei suoi figli dimenticate nel tempo)
In tutto questo disquisire mi chiedo che ne sia dei padri? Di allora e di oggi.
Apro nuova discussione.

[principessavespa]

ieri sera avevo scritto una risposta per isotta ma sta cianfrusaglia di pc si è inchiodato e mi si è cancellato tutto
sostanzialmente ti avevo scritto di riprovarci finchè te la senti tu cioè finchè non subentra da parte tua la rassegnazione e la filosofia del bè io ce l'ho messa tutta...non è detto che non ci sia un punto d'incontro ma vista la risposta che ti ha dato mi sembra davvero dura! magari per lei è un modo di difendersi da emozioni che non sa gestire ma non voglio fare della psicologia spicciola...io ho provato a farle capire alla mia anche dicendole cose che forse l'hanno ferita ma mai un "mi dispiace" sentito mai un "scusa" col cuore ma sempre frasi come ma eri piccola è passato tatnto tempo, cosa ti viene in mente adesso, evvabbè errori se ne fanno eppure veniamo grandi tutti, no? cosa ci posso fare lo sai che sono un po'matta!!!
poi se incalzo la vedo arrancare seriamente in difficoltà (l'ho sempre messa in difficoltà)e alla fine mi fermo per paura che tiri fuori il peggio di me!!! quindi sostanzialmente mi sono semirassegnata anche se vado a fasi alterne come probabilmente capiteràa ate!!!
per rispondere a valina e giulieee sicuramente la propaganda a tappeto su latte artificiale e su questa necessità di modernizzare e plastificare anche la figura della mamma ha lasciato tracce...su di loro ma anche sui figli, direi (quante dipendnenze da droghe, quante persone incapaci di amare e costruirsi un futuro)!!!per contro spesso dovevano accudire quasi come surrogato di madri anche i loro mariti ed ecco quindi questi padri/figli che magari tornavano a casa prima dal lavoro ma cascasse il mondo se mettevano su un po' d'acqua per la pasta!!!!

[alessimdon]

Ora non me la sento, ma prima o poi la psicoterapia catartica di gruppo cerchero' di farla anche io.
Infatti quando ho saputo che giorgia era una bambina sono stata molto terrorizzata per un po'. Ora con lei vorrei tagliare definitivamente la catena di "rapporti schifosi con la madre" :-(. O almeno provarci...
L'ultima? Al mio racconto: "giorgia da due giorni chiede di dormire nel suo letto bello (invece che con noi, poi di notte migra)", anche a voler dire che poi naturalmente il passo lo fanno, da soli, quando sono pronti, e non ci sarebbe stato bisogno di rotture di scatole, la risposta "ah, che bello, ora la nonna puo' smettere di preoccuparsi di notte!".
va bene, non hai capito NIENTE!

[Valina]

eeeehhhhhhh che pazienza che cce vò.

[StellaLuna]

Scusa, io sarò pure un po' tonta ma non l'ho capita... In che senso la nonna si preoccupava? Cosa c'era da preoccuparsi?
Mi sforzo ma proprio non ci arrivo... (non so come si fa la faccina interrogativa )

[Valina]

mi pare di capire che la nonna non apprezzasse il fatto del co-sleeping e che poi non si sarebbe staccata mai. Del tipo "guarda che così lo vizi". Certe nonne si preoccupano per cose inutili, rompono le palle e poi altre volte dicono che nemmeno ci dormono da quanto si preoccupano.
Mia mamma dormiva anche quando uscivo e tornavo sbronza alle cinque del mattino. Così al mattino era più rilassata e poteva parlarmi seriamente senza essersi fregata il fegato tutta la notte! Mi sa che io ho preso lo stesso andazzo.

[StellaLuna]

Si, in effetti è un tantino apprensiva (la nonna)...
Comunque ci vuole davvero una pazienza infinita, a volte più con le nonne che con i bimbi.
La mia ad esempio settimana scorsa mi ha fatto una filippica perché sostiene che non sono abbastanza di polso con la mia piccola e che se vado avanti cosi mi metterà i piedi in testa di sicuro. Bella fiducia eh?!
E questo solo perché mi ha visto lasciarle fare la bambina, e cioè permetterle di aprire e chiudere i cassetti, curiosare negli armadi, giocare e correre in tutte le stanze, e così via.
Non so... Evidentemente io da piccola stavo ferma e muta su un piedistallo..

[Valina]

una bimba soprammobile.
se ne trovano ancora sulle bancarelle, ma pare abbiano finito gli stampi!!!
da piccoli eravamo tutti migliori!
aahhahahahha!


Per la terapia, quando si senta di averne bisogno, ci si può anche rivolgere al consultorio, la figura dello psicologo è prevista nel piano di tutela della famiglia e dei rapporti familiari. Nella mia città c'è ed è anche molto brava, ha seguito il corso preparto che frequentai e mi diede molti spunti di riflessione sul diventare madre e l'essere (ancora, sottolineò) figlia.

Per il lodare. Il metodo "scansa eccesso di lode" sta dando buoni frutti, la piccola si fa forza da sola, si consiglia e consiglia anche le sue bambole e peluche. Si chiede spesso se le cose le piacciono e manifesta spessissimo il suo gradimento o il suo disappunto.
Altre volte, invece, si dice "brava" da sola, ma in modo indipendente dal mio giudizio, anche se vedo che mi guarda di sottecchi ed io ovviamente sorrido e annuisco!!

[rossanalib]

Si, in effetti è un tantino apprensiva (la nonna)...
Comunque ci vuole davvero una pazienza infinita, a volte più con le nonne che con i bimbi.
La mia ad esempio settimana scorsa mi ha fatto una filippica perché sostiene che non sono abbastanza di polso con la mia piccola e che se vado avanti cosi mi metterà i piedi in testa di sicuro. Bella fiducia eh?!

oddio le fanno con lo stampino ste nonne! pensate un po' che mia mamma mi ha anche portato un libro: "I bambini hanno bisogno di regole" e vi dico che....è bellissimo e la penso esattamente come è scritto nel libro con il beneplacito di mia madre che voleva fare la nonna-so-tutto-io e invece la situazione le si è rivoltata contro! eheheh

[isottablu]

stellaeluna quando ci incontriamo per parlare delle nostre madri e della nostra infanzia repressa??

per il lodare, che poi era anche l'argomento del topic (ops): anche secondo me l'assenza di lodi in favore dei commenti dà buoni risultati. In effetti quando franco sta un po' di tempo con la suocera (nonna "standard" che gli dice bravo e cattivo in continuazione, ma perlomeno è molto affettuosa) poi torna a casa e vedo che spesso mi chiede "franco bravo?" quando fa qualcosa. quindi mi sa che è vero: il giudicare spesso porta il bimbo solo ad interessarsi del prossimo giudizio!