Non riesco a esprimere (anche a me stesso) cos'è che mi dia davvero fastidio... NOn credo che sia un desiderio più o meno represso di avere un figlio maschio, in quanto avrei la stessa reazione se (come credo) sull'invito al party ci fosse stato scritto "VIENI VESTITO DA PIRATA" (i party Pirati e Principesse sono un classico da noi). Forse sarebbe stato più facile avere figli di sesso diverso, se non altro per offrire una panoramica più equilibrata, ma, per il momento almeno, non è andata così.
QUello che ho notato allì'asilo è che la differenziazione di genere comincia molto presto NEI GENITORI a giudicare dai cappellini e dagli zainetti che vedo: batman e uomo ragno per lui, Hello Kitty e Peppa Pig per lei. Chiaramente i bambini non hanno effettuato queste scelte, perché troppo piccoli, ma non c'è dubbio che le assorbono comunque, anche se non sonno loro i destinatari degli articoli suddetti, così crescendo e raggiungendo la soglia dei 3-4 anni hanno già ben chiaro che alcuni articoli sono per lui e altri per lei (Angry birds è per boys come abbiamo visto).
Forse però quello che mi dà più fastidio è il modo in cui vengo spinto verso questa segregazione dai media. Prendi ad esempio Tinkerbell (Trilli in italiano?): io ho visto solo l'ultimo film, "Tinkerbell e i pirati" mi pare si chiamasse, e, anche se mi è dispiaciuto meno di quanto non pensassi, riflette benissimo la stereotipizzazione per cui le ragazze anche nei momenti di crisi devono avere i capelli a posto - per non parlare dei vitini di vespa e delle formi procaci
. Al cinema c'erano anche alcune bambine vestite da fata... un po' come chi va a vedere il "Rocky Horror Picture show" truccato.
Come dicevo prima le pubblicità prima dei cartoni animati sono moooolto emblematiche (e a mio avviso dovrebbero essere vietate per legge) in quanto dipingono le ragazze (anche in senso letterale) in modo molto chiaro. I ragazzi sembrano esserne meno affetti, ma forse non ci faccio caso perché non mi interessa direttamente. Questo mi dà sicuramente fastidio e devo fare attenzione a quando guardano Rai Yoyo o anche Peppa Pig registrato. Forse devo settare meglio il video registratore, ma non è sempre facile.
Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto eccellenti siano i cartoni animati giapponesi, in particolare quelli marca Studio Ghibli, specialmente per i bambini più piccoli, in quanto i ruoli e i modelli che offrono non sono minimamente paragonabili a quelli marca Disney e compagnia e a mio avviso sono sicuramente più adatti a un pubblico molto giovane e impressionabile. Forse anche loro sono stereotipati, ma lo sono in modo diverso, così offrendo un'alternativa al dogma vigente sui ruoli dei maschi e delle femmine.
Insomma, cos'è che mi dà fastidio veramente? Forse sono i negozi con scarpe per bambini e bambine (nei negozi di giocattoli non entro proprio) e l'obbligo a dover scegliere a seconda del sesso e non della praticità (possibile che per BM non esistessero sandali che non avessero applicazioni fiorate?? Io non ce l'ho fatta a comprarli... c'è dovuta andare la madre.)
Purtroppo contro l'indottrinamento che avviene all'asilo (e non solo) posso fare poco, se non mostrare cartoni giapponesi
Che poi non mi venissero a dire che una bambina non deve scegliere per forza il rosa e il bambino l'azzurro o che la bambina si può anche travestire da pirata e il bambino da principessa (ma non alla festa di cui parlavo prima) in quanto il danno, ovvero la categorizzazione che il mondo si divide in principesse rosa e pirati azzurri, è stata già fatta, per cui se tu vuoi uscire da questi schemi devi in qualche modo trasgredire e questo non è sempre facile o anche desiderabile in quanto si scontra con il desiderio di conformarsi. Dopo tutto la pressione, specialmente la peer-pressure, non va mai sottovalutata.
Per cui non mi venissero a dire che le ragazze SCELGONO il rosa che sono tutte cretinate. Un po' come è una cretinata che scegliamo i vestiti che vogliamo indossare, invece di essere imposti dalle case produttrici (come diceva Mery Streep in una scena chiave di "Il diavolo veste Prada")