30-08-2013, 07:54 07
Si ragazze, di una tristezza infinita. Ieri sera ne parlavo con mio marito e dicevamo che è come se si fosse attuato in famiglia lo stesso processo che c'è nelle dittature ben riuscite, dove non è più necessaria la coercizione, dove la forza non serve più, perchè le menti sono già plasmate. Un bambino che non chiede di andare più in là di dove viene piazzato, perchè sa già che non troverà risposte. Come diceva Cancy è un fiore a cui hanno bruciato le radici, immagine forte e perfetta.
Da piccolino fino al primo anno era lo spasso di tutti: spontaneo, socievole e affettuoso. Ma era come se fosse la scimmietta della famiglia: lo si considerava se era carino e buffo, stop. Hanno fatto la stessa cosa col mio Domenico: finchè cantava la canzoncina, finchè rispondeva in maniera buffa a domande assurde, era al centro dell'attenzione, ma se era lui a chiedere non si giravano nemmeno a guardarlo.
Pian piano è diventato un soprammobile: non poteva giocare dopo che la madre gli aveva fatto la doccia... poteva pure succedere alle 6 del pomeriggio; oppure... vi racconto per farvi capire: il padre era arrivato a casa della nonna, il bimbo era già lì che giocava con uno zio in terrazza; appena il bimbo (avrà avuto 2 anni e qualcosa, quasi tre) ha visto il padre passare nella stradina di sotto, ha cominciato a sbracciarsi e salutarlo tutto contento. E lui non ha fatto nulla, non si è fermato, non si è girato e tutto questo perchè altrimenti avrebbe dovuto portarlo con sè... stava andando a fare una passeggiata al mare (chè è a 50 metri).
Vi racconto piccole scene, piccoli sprazzi perchè io non sto più in Sicilia, li vedo in quel mese di vacanza in cui sto là e tra l'altro mi chiedo: se in vacanza c'è così poca considerazione, il resto dell'anno com'è?
Adesso quel bimbo che si sbraccia per salutare il padre non c'è più, ogni volta che viene al mare o con la madre o con il padre lui viene lasciato in spiaggetta e loro vanno a fare il bagno da un'altra parte. Altro piccolo episodio raggelante: la madre arriva, me lo lascia perchè "visto che guardi Domenico, già che ci sei guardami pure il mio" (a questa frase avrei voluto rispondere tante cose, ma ho sorvolato) lei intanto va a fare un tuffo un po' più in là e poi sarebbe tornata. Dopo un'ora il bambino mi comincia a chiedere di andare dalla madre; non volevo lasciarlo andare da solo e accompagnarlo mi avrebbe fatto perdere tempo, gli propongo di aspettare perchè magari la madre sarebbe tornata, lui con fare triste : "Tanto la mamma non torna, è meglio se vado io... perchè lei non torna".
Ok mi veniva da piangere, gli ho detto che anch'io avrei voluto fare un tuffo dove stava la sua mamma e che ne potevo approfittare per accompagnarlo.
E' abbandonato.
Mi avete proposto delle cose carine, come regalare loro un libro ma al di là del fatto che mi sorge il dubbio che sappiano leggere, non sono tipi, non credo che si interroghino su certe cose, scondo me non si vogliono bene nemmeno tra di loro, è come se vivessero in una specie di bolla anaffettiva dove certe cose vengono fatte in automatico: la festa di compleanno del bimbo (quattro giorni fa) è stata fatta perchè si doveva fare, ma non era presente nemmeno un amichetto, un compagno di scuola, solo parenti ottuagenari. Non lo considerano e credo che per loro sia normale così. A questa cosa si aggiunge Domenico mio, con il quale sono cominciati i confronti e mi vedrebbero come la mamma del bimbo che si crede essere perfetto, che pontifica da una cattedra. Per inciso Domenico viene considerato straordinario dai nonni rispetto al nipote per banalità come il fatto che saluta per primo, o che dice grazie. Cavolate insomma.
Potrei parlare con mia zia, ma sempre per telefono. Vi giuro che se fosse qua, lo adotterei.
Ho letto gli ultimi post ora perchè è da ieri che scrivo il mio e mi risulta pesante, per cui l'ho completato ora.
La sorella dodicenne ha avuto più attenzioni da piccola, da parte di tutti e fino all'anno scorso era il punto di riferimento del bambino, quest'anno lei ha cominciato a uscire con le amichette per cui era assente. Per punto di riferimento intendo che era lei a spiegargli le cose, era a lei che si rivolgeva quando voleva qualcosa, o se voleva qualcosa da qualcuno. Sembrava la sua interprete.
La materna per me rappresenta un grosso punto interrogativo, le opzioni sono due: o hanno segnalato ai genitori qualcosa e loro hanno fatto finta di nulla; oppure hanno fatto finta di nulla le maestre. Mi spiego: era una scuola privata e da un lato non so quanto fossero preparate, dall'altro mi è sorto il dubbio che non abbiano detto nulla per non perdere clientela. In fondo è un bimbo a cui se viene dato un morso sulla schiena, resta col compagno attaccato dietro anzichè piangere e distruggere tutto in una rissa tipo Bud Spencer e Terrence Hill.
Da piccolino fino al primo anno era lo spasso di tutti: spontaneo, socievole e affettuoso. Ma era come se fosse la scimmietta della famiglia: lo si considerava se era carino e buffo, stop. Hanno fatto la stessa cosa col mio Domenico: finchè cantava la canzoncina, finchè rispondeva in maniera buffa a domande assurde, era al centro dell'attenzione, ma se era lui a chiedere non si giravano nemmeno a guardarlo.
Pian piano è diventato un soprammobile: non poteva giocare dopo che la madre gli aveva fatto la doccia... poteva pure succedere alle 6 del pomeriggio; oppure... vi racconto per farvi capire: il padre era arrivato a casa della nonna, il bimbo era già lì che giocava con uno zio in terrazza; appena il bimbo (avrà avuto 2 anni e qualcosa, quasi tre) ha visto il padre passare nella stradina di sotto, ha cominciato a sbracciarsi e salutarlo tutto contento. E lui non ha fatto nulla, non si è fermato, non si è girato e tutto questo perchè altrimenti avrebbe dovuto portarlo con sè... stava andando a fare una passeggiata al mare (chè è a 50 metri).
Vi racconto piccole scene, piccoli sprazzi perchè io non sto più in Sicilia, li vedo in quel mese di vacanza in cui sto là e tra l'altro mi chiedo: se in vacanza c'è così poca considerazione, il resto dell'anno com'è?
Adesso quel bimbo che si sbraccia per salutare il padre non c'è più, ogni volta che viene al mare o con la madre o con il padre lui viene lasciato in spiaggetta e loro vanno a fare il bagno da un'altra parte. Altro piccolo episodio raggelante: la madre arriva, me lo lascia perchè "visto che guardi Domenico, già che ci sei guardami pure il mio" (a questa frase avrei voluto rispondere tante cose, ma ho sorvolato) lei intanto va a fare un tuffo un po' più in là e poi sarebbe tornata. Dopo un'ora il bambino mi comincia a chiedere di andare dalla madre; non volevo lasciarlo andare da solo e accompagnarlo mi avrebbe fatto perdere tempo, gli propongo di aspettare perchè magari la madre sarebbe tornata, lui con fare triste : "Tanto la mamma non torna, è meglio se vado io... perchè lei non torna".
Ok mi veniva da piangere, gli ho detto che anch'io avrei voluto fare un tuffo dove stava la sua mamma e che ne potevo approfittare per accompagnarlo.
E' abbandonato.
Mi avete proposto delle cose carine, come regalare loro un libro ma al di là del fatto che mi sorge il dubbio che sappiano leggere, non sono tipi, non credo che si interroghino su certe cose, scondo me non si vogliono bene nemmeno tra di loro, è come se vivessero in una specie di bolla anaffettiva dove certe cose vengono fatte in automatico: la festa di compleanno del bimbo (quattro giorni fa) è stata fatta perchè si doveva fare, ma non era presente nemmeno un amichetto, un compagno di scuola, solo parenti ottuagenari. Non lo considerano e credo che per loro sia normale così. A questa cosa si aggiunge Domenico mio, con il quale sono cominciati i confronti e mi vedrebbero come la mamma del bimbo che si crede essere perfetto, che pontifica da una cattedra. Per inciso Domenico viene considerato straordinario dai nonni rispetto al nipote per banalità come il fatto che saluta per primo, o che dice grazie. Cavolate insomma.
Potrei parlare con mia zia, ma sempre per telefono. Vi giuro che se fosse qua, lo adotterei.
Ho letto gli ultimi post ora perchè è da ieri che scrivo il mio e mi risulta pesante, per cui l'ho completato ora.
La sorella dodicenne ha avuto più attenzioni da piccola, da parte di tutti e fino all'anno scorso era il punto di riferimento del bambino, quest'anno lei ha cominciato a uscire con le amichette per cui era assente. Per punto di riferimento intendo che era lei a spiegargli le cose, era a lei che si rivolgeva quando voleva qualcosa, o se voleva qualcosa da qualcuno. Sembrava la sua interprete.
La materna per me rappresenta un grosso punto interrogativo, le opzioni sono due: o hanno segnalato ai genitori qualcosa e loro hanno fatto finta di nulla; oppure hanno fatto finta di nulla le maestre. Mi spiego: era una scuola privata e da un lato non so quanto fossero preparate, dall'altro mi è sorto il dubbio che non abbiano detto nulla per non perdere clientela. In fondo è un bimbo a cui se viene dato un morso sulla schiena, resta col compagno attaccato dietro anzichè piangere e distruggere tutto in una rissa tipo Bud Spencer e Terrence Hill.