10-02-2012, 12:32 00
(09-02-2012, 11:56 23)blackbird Ha scritto:Perfettamente d'accordo su equilibri e serenitá, così come sul fatto che l'allattamento è una questione talmente personale che certo, su quella l'opinione del padre non dovrebbe prevalere.(09-02-2012, 10:18 22)Le83 Ha scritto: blackbird, come dicevo secondo me la regola generale non è che se mamma sta bene stanno bene tutti.
Poi nel tuo caso specifico, mi hai fatto riflettere e ti dico in tutta onestà io mai e poi mai sentirei mio marito come un "intruso", ma come diceva ax tanto dipende dalle persone e molto probabilmente tu sei molto più sensibile di me, mentre io probabilmente sento che il mio rapporto con Serena manca di qualcosa quando non c'è Elia (che per lavoro si assenta molto), cioè vedo il rapporto come una cosa a tre, mai solo a due e forse per questo non credo nella "mammocentricità"
Le, credo che tra di noi ci sia stato un attimo un fraintendimento: non reputo mio marito un intruso e se solo pensassi che il bambino fosse motivo anche di un solo piccolo e minuscolo distacco fra noi, probabilmente oggi non starei bene e non mi potrei dire felice. Anche per me il rapporto con Domenico è pienamente completo quando siamo in tre. Ma c'è questa piccola sfumatura, questo filo rosso che mi lega probabilmente con il mio essere più selvaggio. Oggi ne ho parlato con Donato (mio marito) è con candore mi ha detto che se per esempio decidessi di smettere di allattare, ne parleremmo, ma poi comunque sarei io a decidere: "E' il tuo corpo, è una cosa che tu ti devi sentire di fare, come potrebbe essere mia l'ultima parola?" E poi non è stato necessario avere l'ultima parola perchè fino ad ora siamo più o meno stati d'accordo su tutto (sia allattamento prlungato che AS).
Per cui ti chiedo: se per ipotesi tuo marito un giorno venisse da te e, senza sentire ragioni, senza ascoltare i tuoi ragionamenti, ecc mettendosi a martellarti da mane a sera ti dicesse che dovresti smettere di allattare tua figlia. Tu come reagiresti? Non proveresti fastidio?
Altra cosa, ma qui siamo proprio su un piano speculativo, tanto per parlare, insomma: tu pima dicevi che una visione "mammocentrica" non segno di equilibrio e felicità. Questa cosa mi ha portato a pensare a mia nonna e alla sua famiglia (un marito, cinque figlie femmine e un maschio) non mammocentrica, proprio matriarcale: equilibrati, felici e contenti con mia nonna che teneva saldamente in mano le redine di tutta la banda.
Mi sono chiesta ma esiste UN equilibrio, o sarebbe piuttosto giusto parlare di EQUILIBRI al plurale? E, al contempo, non sarebbe più corretto non definire la felicità al singolare, ma piuttosto ammettere che esistono diversi tipi di felicità. Per cui magari una famiglia con un solo genitore ha comunque un suo equilibrio e una sua felicità, un famiglia allargata altri equilibri e altre serenità, così come una famiglia con i genitori dello stesso sesso.
Gli esempi sarebbe altri e i più disparati.
Ma un conto è prevalere, una conto è cercare di far ragionare la madre nel caso, che riportavo, in cui lei non intenda allattare. Certo la decisione è sua e non è concepibile che possa farlo controvoglia, ma non è che per il diritto alla sua felicitá il padre debba farsi da parte a priori, senza cercare di farle capire quanto pesa la sua scelta per il figlio .
Poi comunque riporto il nocciolo della questione che mi era andato indigesto: esiste un diritto alla felicitá della mamma, anche a discapito di quello del papá/del bambino? Mi sembrava si ragionasse di questo, anche quando si parlava di visione "mammocentrica", che è cosa ben diversa dal matriarcato.
E per capirsi meglio calza benissimo l'esempio classico n.2 di Valina, quello sui rapporti con le suocere (questione ben diversa dall'allattamento!). Davvero deve prevalere la volontá della madre in casi come questo? E in casi inversi? (madre della mamma non ritenuta dal padre "degna" di accudire la nipote ma madre che invece lo desidera)
Iris 17/03/2011