06-06-2012, 10:57 10
Quoto completamente Alexandra. Penso che comunque otto mesi (ho beccato l'eta' di alice, prima ero da cell) siano pochi. Giorgia ha due anni e ora si sta intrippando con cappuccetto rosso e i tre porcellini. Anche il mio primo uguale, e su questo lato sono entrambi abbastanza precoci.
"La chiocciolina e la balena" e' meravigliosamente poetico, a me piace tutta julia Donaldson, ci piace moltissimo anche il Gruffalo', pero' e' sempre per grandetti. Anche i libri di Leo Lionni a me piacciono moltissimo (federico ad esempio).
Giorgia adorava saltumpo' ma era terrorizzata dal leone. Forse per piccoli prediligerei le filastrocche.
Anche io ho apprezzato moltissimo Leggimi Forte, e darei anche un'occhiata alla pagina di Nati per leggere per suggerimenti di titoli.
"La chiocciolina e la balena" e' meravigliosamente poetico, a me piace tutta julia Donaldson, ci piace moltissimo anche il Gruffalo', pero' e' sempre per grandetti. Anche i libri di Leo Lionni a me piacciono moltissimo (federico ad esempio).
Giorgia adorava saltumpo' ma era terrorizzata dal leone. Forse per piccoli prediligerei le filastrocche.
Anche io ho apprezzato moltissimo Leggimi Forte, e darei anche un'occhiata alla pagina di Nati per leggere per suggerimenti di titoli.
(06-06-2012, 10:33 10)Alexandra Ha scritto: Anch'io ho adorato "Storia di una Gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", il libro ancora più del cartone animato.
Avevo anche regalato alla mia nipotina un bellissimo libro illustrato che raccontava di una chiocciola che contemplava sempre il mare, e un giorno si faceva portare in giro attraverso gli oceani sulla coda di una balena ...
I libri di Astrid Lindgren sono bellissimi (qualcuno che ha come motto "date ai bambini amore, più amore, e ancora più amore, e il buon senso verrà da sé", può solo scrivere cose come piacciono a me ... restando inteso che l'amore non è sdolcinata smanceria, ma ascolto, rispetto, fiducia, sincerità e positività a tutto spiano). In generale tutto quello che fanno gli svedesi per bambini è stupendo, hanno proprio il senso dell'infanzia, quasi un mondo "parallelo" nel quale gli adulti sono una realtà più o meno remota. Da ragazzina mi piaceva tanto Andersen.
Il "perché muore sempre la mamma" è spiegato da Bettleheim ne "il Mondo Incantato", ed è qualcosa che riguarda bambini non piccolissimi: arriva un momento in cui la "mamma buona", quella che provvede a tutto e sorride sempre, diventa nella mente del bambino anche "matrigna cattiva", che esige e frustra le voglie immediate del cucciolo. Allora il cucciolo vorrebbe vederla sparire, ma allo stesso tempo è la cosa in assoluto che lo terrorizza di più. Ma c'è un bisogno fondamentale di "uccidere" la mamma buona, per interiorizzarla come forza propria e - almeno simbolicamente - cominciare a vedersela da solo con il mondo. Questa morte simbolica delle favole e la serie di "sfighe" di cui il bambino esce sempre vincitore grazie alla sua astuzia, alle sue qualità e all'aiuto di terzi benevolenti, servono a dare fiducia nella propria capacità a vedersela con la vita.
Il mondo truce delle favole esprime abbastanza la percezione emozionale del bambino, le sue paure, il suo senso di inadeguatezza ed impotenza, vedi la sua impressione di essere trattato ingiustamente rispetto a fratelli e sorelle, per esempio, e le esorcizza.
Per me, non è giusto cercare di blandire tutto ciò, di proteggere ad oltranza, perché è un vero bisogno del bimbo.
Ma valutare l'età adeguata e scegliere le versioni delle favole meno terrorizzanti, decisamente si (in particolare, togliere di mezzo quelle più improntate alla modalità educativa ultra-repressiva di alcuni secoli passati..., senza andare fino all'edulcorato totale).
Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)