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da circa 1 settimana Pietro gattona e va dappertutto. a poco a poco stiamo modicando casa a prova di bambino, eliminando solo le cose pericolose x lui x il resto gli lascio a disposizione tutto. questo però comporta che tocchi anche cose che non dovrebbe anche se non pericolose. il problema non è che le tocca ma che poi le mette in bocca come ad esempio le piante. queste ultime sono state traslocate in giardino ma il problema si presenta quando siamo fuori! oggi ha raggiunto un vaso di fiori che a me interessava poco e l'ho lasciato fare: l'ha svasato e si è riempito di terra, era felicissimo!!!!
la cosa più ambita è la ciotola d'acqua del cane lui "corre" nella sua direzione, si ferma a metà strada mi gurada e ride poi riprende la corsa ridendo come un matto finchè lo prendo (e io rido con lui), sembra proprio che x lui sia un gioco! in altre occasioni ogni volta che gli dico no ripete a fare quello che faceva sempre ridendo.
Mi chiedo se sia presto perchè capisca il no e devo lasciare perdere facendo solo attenzione alla sua incolumità o se invece devo insistere. inoltre mettendomi a ridere anche io sto rischiando di perdere di credibilità?!
Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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Mah.. io sento pareri discordanti, c'è chi dice che bisognerebbe dire un no fermo e poi allontanare l'oggetto che non deve toccare. Secondo me il no non lo capiscono (certo possono capire un tono fermo), e ti dico che mia figlia ha quasi un anno in più e ancora sembra non capire... comunque io ho fatto così:
ho eliminato solo cose pericolose o cose che se si fossero rotte mi sarebbe dispiaciuto.
A tutto il resto ha avuto libero accesso sotto il mio controllo. Per ogni cosa ha avuto fasi, tra cui anche defogliare le piante e mangiarsi le foglie, svuotare un mobiletto della cucina, tirare giù tutti i libri e cd dalla libreria. Una volta fatto N volte non è più divertente (ma attenta, N può raggiungere il centinaio...)
Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-06-2012, 11:18 23 da
chiaraC.)
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(26-06-2012, 12:06 00)rossanalib Ha scritto: ma sei tanto sicura che in queste occasioni è necessario dire NO??? non basterebbe magari offirgli un altro oggetto oppure spostare la sua attenzione su qualcos'altro? Credo che la necessità di dire no arriverà più in là, ovviamnte i no è meglio sempre che siano motivati da una spiegazione, semplice ,ma comunque da una spiegazione
Premetto che dico pochisimi no, mi ritego molto "lascia fare..."
concordo sulla spiegazione ed è x questo che nata la mia domanda, non credo sia ancora ora x Pietro, è troppo piccino.
proverò con offrirgli un altro oggetto ma lui è tenace. adora le mie ciabatte e se x sbaglio me le afferra se le fcca subito in bocca e se gli dico no (questo non mi sembra necessario, che schifo!!!!!!!) continua imperterritto e pure se la ride!!
Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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Anche noi siamo nella stessa fase, in realtà già da un mesetto buono. Io lascio che Elettra tocchi tutto quello che è alla sua portata, la casa è decisamente a misura di bambino, ma ci sono cose che ovviamente non può toccare, come per esempio il secchio del mocio pieno d'acqua e detersivo (che lei, ovviamente, adora!). Se lei si avvicina a oggetti come il suddetto, la guardo dritta negli occhi e le dico un NO deciso e convinto. Lei capisce, te l'assicuro, tant'è che avvicina nuovamente la manina ma piagnuncolando, titubante...
Ovviamente anche io cerco di distrarla con altro, ma non sempre funziona.
In ogni caso la casa dovrebbe essere organizzata in modo che siano davvero pochi i no da dire, lasciando così che il bimbo scopra il mondo in autonomia e lontano dalla frustrazione della negazione.
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Tranquilla, "no" lo capiscono benissimo, anche a 7, 8 mesi. l tuo Pietro si sta divertendo un mondo a giocare con il "no", e va benissimo, purché ridere non implichi cedere.
Anche la mia Cucciola si diverte da matti facendo cenno di fare cose proibite, e poi cose permesse (per esempio, nel bagnetto, "bang" = battere i giocattoli sulla vasca, è proibito, mentre "pash" = buttarli nell'acqua con tanto di splash, è permesso). E' un modo come tanti di acquisire il concetto.
Ed è anche giusto, secondo me, che nell'ambiente ci siano cose "no", e che il "no" sia franco e deciso, non punitivo/umiliante, ma chiaro, senza usare diversivi. Ovviamente, cuccioletto darà frustrato, piangerà, e allora bisognerà consolarlo, parlargli dolcemente, dargli i suoi tempi per superare la cosa, e allora presentargli tutte le altre cose "si" che può fare.
Ale e Cucciola (1/1/11)
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io come ho detto altrove sono dell'idea che i no devono essere pochi ma buoni. nel senso che dire no per ogni cosa perde di significato e la maggior parte delle volte non e' necessario. pero' quando una cosa e' no e' no con fermezza e decisione. nel mio caso e' no togliermi gli occhiali dal viso ogni mezzo secondo, mentre difficilmente mi trovo a dire che non deve toccare o ciucciare qualcosa in casa, semplicemente evito di metterle a portata quello che non voglio che tocchi.
Federica, Bianca (13 agosto 2011) e Fabio (24 aprile 2014)
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idem. ho tolto solo le cose pericolose tutto il resto è a disposizione. i no sono veramente pochi e limitati praticamente alle cose che non va bene metta in bocca come le ciabatte e le scarpe di mamma e papà, la ciotola del cane.... ieri ha rovesciato l'innaffiatoio e ha giocato come un matto con l'acqua e va bene, gli ho detto no quanto tentava di leccare l'acqua perterra
naturalmente non l'ha neanche sentito, l'unico metodo x il momento è allontanarlo!
Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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Beh, l'ultima volta che ha fatto il bagno nella ciotola dell'acqua del cane (inzuppando il tovagliolo e strizzandoselo addosso), ha sparso acqua ovunque, e non mi ascoltava quando le dicevo di non farlo, ma poi è scivolata sul bagnato e ha fatto un bel volo. Da allora, non lo fa più.
preciso che i "no" non sono mai arbitrari, c'è sempre un motivo che le spiego, e lei capisce molto bene, anche se qualche volta cerca di accertarlo per le vie sperimentali - cosa che le lascio fare se non è troppo pericoloso. Comunque, in sostanza, si fida abbastanza. Ormai è acclarato che non le impongo mai nulla per il solo scopo di essere ubbidita, e quindi se pretendo che faccia come dico, anche se non capisce tutto, gradualmente impara che va bene ubbidire.
Ale e Cucciola (1/1/11)