Solita paternale in arrivio, ma documentata
....però vi amo!
Un consiglino in primis:
il caffè basta fargliene assaggiare una goccia col cucchiaino, ma con l'accortezza che sia prima di metterci lo zucchero.
Qualche considerazione in secundis
:
-Per quanto riguarda il fritto, non vedo il problema soprattutto visto che non è un'abitudine cucinarlo spesso: se lo mangiate voi può assaggiarlo.
-La mayonese, meglio usarla occasionalmente e allora che assaggi.
-Penso che se un bambino smania ogni volta che vede il tubetto, allora è giusto spiegargli ,che so, che non è ancora l'ora della pappa, e spostare la sua attenzione su altro.
(Mio figlio smania sempre anche quando vede i finocchi appena apro il frigorifero, ma se sto preparando la cena e c'è altro non gliene do, eppure sono sani.)
-Secondo me rispettare la richiesta, non comporta che debba ottenere cibo in ogni momento che ha una curiosità anche se senza relazione con alcun pasto!
-Se invece sgranocchiamo noi delle patatine e lui vuole partecipare in quanto dal suo punto di vista assiste a un pasto è giusto fargliene assaggiare e poi mettere via, ad es.
-E impariamo a non mangiare ciò che ci fa male (così neanche lui impara a farlo), ma nello stesso tempo se ne assaggia non ne trarrà un danno se davvero occasionale...oppure a farci del male insistentemente, ma senza farci vedere, almeno.
-E se qualcuno pensa che sia 'imbrogliarlo' può scegliere se non mangiare mai patatine o facciamolo pure, ma almeno non mangiamone mai almeno in sua presenza.
Dulcis in fundo: il pi@@@ne....
Quello che va salvaguardato a prescindere è il suo approccio A Richiesta al cibo.
Come dice il Vate più volte anche nel suo libro è molto importante che una volta avviata la richiesta da parte sua, anche da parte nostra si mantenga una semplice linea di coerenza: non cadere in contraddizione.
Perché quando inizia il 'suo' gioco dell'imitazione dei genitori, prima di formarsi l'idea del pasto (qualunque,anche quella dello spuntino fuori pasto) la sua natura lo porterà attraverso varie fasi su di un percorso che dovremmo incoraggiare senza interruzioni da parte nostra che va -ognuna di noi lo sa- dalle leccate durante la manipolazione, agli assaggi risputati, agli assaggi occasionali per proseguire ad interessarsi solo del portatovagliolo, alla scoperta di gusti graditi ecc....
Unico punto fermo, l'inizio del processo di PARTECIPAZIONE ATTIVA in seguito a libera iniziativa.
Se si parla di 'offerta', certo, impariamo a non offrire ciò che riteniamo inappropriato.
Ma proprio questo punto ci rappresenta chiaramente la differenza fra l'AS/richiesta e uno svezzamento libero da schemi Ad Offerta.
Il problema di coerenza da parte nostra si pone solo nel primo caso A Richiesta. Il percorso che ci prendiamo la felice e naturistica responsabilità di 'lasciargli' iniziare, dobbiamo sforzarci (all'inizio, poi ci verrà naturale) di renderlo il più possibile limpido e semplice da capire (percepire) per lui.
"Io vedo mamma/papà mangiare-giocare e lo voglio fare anch'io....che bel gioco facile" e una volta iniziato perché creare continue fratture nel processo mentale che si attiva in lui, negando, e cadendo, così, in una contraddizione frustrante e fonte inevitabile di confusionne per lui?
Coerenza è la parola chiave.
Se proprio non riusciamo ad essere coerenti nella sostanza, a non far ciucciare il dito intinto nel caffè amaro (solo un accorgimento furbo da parte nostra), almeno cerchiamo di non creare occasioni di delusione che per alcuni caratteri potrebbe risultare intimidenti e d'inciampo, distraiamolo con altro (io mi svezzo da solo p.72)....ogni genitore sa come fare all'occorrenza.
E comunque ricordiamoci sempre che:
"
il nostro organismo non è così pignolo come la piramide degli alimenti sembrerebbe suggerire. Un solo errore grossolano, lo ammortizza bene. Un piccolo errore, anche sistematico, lo stesso. Quello che a lui interessa è che non si facciano errori grossolani e sistematici insieme." (p.121)
E per errore grossolano sistematico s'intende lì, l'esclusione più o meno totale di una o più intere categorie alimentali (difficili, ma non sempre impossibili da gestire per gli adulti, pericolose e complesse da gestire con i bambini).
Però, leggendo il libro e i tanti dubbi o esitazioni che affollano questo post (nb.perfetto specchio di altrettanti avuti io fra primo svezzamento e primi tempi dell'esperienza AS) oserei estendere questa considerazione, che a me sembra sottesa all'intera 'illuminazione' Neo naturalista-Piermariniana.
I tanti piccoli assaggi di alimenti/bevande che noi tutte/i effettivamente non riteniamo propriamente salutari o consoni a bambini di cui parliamo spesso, possono rientrare tranquillamente nella categoria piccoli 'scivoloni' occasionali. Se lo sono, occasionali, intendo, non facciamoci 'pi@@e mentali' (come efficacemente ha detto qualcuno) e facciamo il possibile perché non siano occasione per cadere in contraddizione con
l'unico criterio base non contraddicibile dell'A RICHIESTA.
Mangiare fritti più volte al giorno (sì, c'è chi lo fa abitualmente) o a settimana....beh, sì, potrebbe essere un'ulteriore estensione del grossolano (nel senso di GROSSO) errore alimentare sistematico, da evitare persino per un adulto. Allora correggiamolo.
Ma l'errore più macroscopico, dannoso e grossolano DI TUTTI credo sia negare.
E soprattutto in fase di avvio, prima che il processo di imitazione, l'innesco del 'gusto' dell'assaggio e una parvenza di acquisizione del senso di attesa e piacere del pasto si siano consolidati.
Ripeto: spostare l'attenzione su altro (cibo o dell'altro proprio) o evitare che cada sotto gli occhi della sua curiosità, sì.
Negare meglio evitarlo.
Se poi capita, una sola volta, vabbè.
Ma, impariamo a non crearne le condizioni.
N.d.A: non è che sia Vangelo, di per sé il libro di Piermarini, né che si debba essere integralisti nel riferirsi a ciò che scrive, ma se una differenza c'è tra AS e tutto il resto, è proprio su questo punto.
Sennò: dove finisce la prerogativa dell' AS?
Errare humanum est, capirlo e saper fare autocritica, se serve, è sano e intelligente.
Firmato:
una che di sbagli ne fa a milioni.