COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Chiedere scusa
#21

non sono per niente d'accordo con il vostro punto di vista; certe cose sono dei bambini e certe altre di mamma e papà. Io ho insegnato che determinate cose semplicemente non si toccano, perchè sono di mamma e papà. I dvd sono al sicuro, ma per es. i miei libri sanno che non si toccano (i loro invece si) e idem per pc, telecomandi, ecc. Delle regole e dei limiti ci devono essere e non è mai troppo presto per impararli. Io non usavo punizioni, mi limitavo a togliere dalle mani l'oggetto incriminato e a spiegare: non si tocca perchè non è tuo. Piano piano invece che toglierlo dalle mani lo rimettevano loro a posto e ora non ci provano nemmeno più.
I dvd sono pericolosi, i bordo potrebbero tagliare, non sono proprio cosa con cui farei giocare i miei figli.
Per quanto riguarda le scuse invece sono d'accordo nello spiegare che le scuse vanno benissimo, ma si cerca comunque di rispettare le regole, perchè se no nessuno vive bene. Esempio banale: ci ho messo un bel po' a spiegare ai bimbi che i giochi non utilizzati vanno riposti, perchè altrimenti si scivola e ci si fa male. Un giorno mio marito è caduto per un gioco e si è fatto male sul serio perchè avevo un sacco di pelletts sulla spalla. A parte le scuse doverose hanno finalmente capito il messaggio.
E poi si, uso anche il castigo se serve e per cose veramente gravi, tipo picchiare il fratello o la sorella o papà e mamma. Un morso non la passa liscia, prima castigo e poi scuse. Il castigo consiste nello stare seduto per 1-2-3 minuti sul gradino della scala senza giochi, scala che si trova nella stessa stanza su cui siamo noi, quindi non li lascio soli. Se la marachella viene commessa per la prima volta o comunque nn è abituale spiego anche il perchè, mettendomi in castigo con loro. Se litigano e nn capisco di chi è bene la colpa, ma si sono fatti male (capita che Amelia graffi Daniele in faccia e lo faccia sanguinare o che lui la morda lasciando il segno) li metto in castigo entrambi.
Per carità, cose da bambini ci stanno, un giorno Daniele mi ha rotto due bicchieri perchè dopo averli tolti dalla lavastoviglie (cosa che mi aiutano a fare sempre) li ha sbattuti insieme perchè gli piaceva il rumore. Ci è rimasto tanto male che si sono rotto che non l'ho nemmeno sgridato, ho solo rimarcato il fatto che i bicchieri sono fragili e se non sta attento si possono rompere, mentre i coperchi e le padelle li può suonare come vuole.
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#22

Provo a rispondere a tutte in ordine sparso.
Se ogni volta che Domenico in un momento di nervosismo ha messo qualcosa in disordine, io mi fossi messa là a muso duro a fargli rimettere tutto apposto, non ne saremmo più usciti. Sarebbbe finito in tragedia, con un urla nel cuore della notte. Probabilmente sto sbagliando tutto, ma quando fa così, lo rimprovero e poi tolgo tutto io, e ci concentriamo su cosa ha combinato. Se Domenico gioca allegro e spensierato e tira fuori tutti i giochi, e lì che gli chiedo di aiutarmi a sistemare. E lui lo fa. Lo faccio per una questione di sanità mentale di tutta la famiglia e perchè ho l'impressione che abbia il mio carattere: se lo obbligassi a rimettere tutto in ordine quando gli girano, il suo nervosismo, il suo malumore si sposterebbero su quello, invece io voglio che resti concentrato sul rimprovero, cha abbia ben presente che ha fatto una cosa "grave".
Poi è vero che ci sono cose che fa istintivamente, come lanciare la roba e lo fa, ha il permesso di farlo: lanciamo palline, pupazzi gli ho anche regalato un omino col paracadute che più lo scagli con violenza, meglio è. Quand'era più piccino buttava la roba da mangiare a terra, tanta disperazione poi mi sono rassegnata; ora su questo ha un bel paletto, perchè ha quasi due anni e capisce tutta una serie di cose. I dvd di mamma e papà (ma anche suoi) per esempio li può toccare, gli piacciono le copertine, gli piace rimetterli in ordine. Tuttavia è una piccola responsabilità, nel senso: se io ti do il permesso di toccare una cosa non tua, la devi trattare con cura e rispetto. Lo fa, ma quando è incavolato e vuol fare incavolare anche me, sa che tasti premere, per cui lancia dvd.
E' questo il punto, lui impara dalle esperienze, sa cosa può fare e cosa scatenerebbe le nostre ire funeste, non mi odiate per quello che sto per dire, ma lo fa di proposito. Ieri finita la cena non voleva la frutta, voleva la tetta, gli dico di sì ma che prima volevo mangiare una pera quindi doveva aspettare; per circa cinque minuti siamo in un delirio di "tetta tetta... mamma tetta! TETTA TETTA TETATETTATETTA!!!!!!!"- ed io a ripetergli che sicuramente, ma dopo la pera. Ad un certo punto, mi guarda e mi chiede l'ultima fetta di pera, gliela do... e la lancia per terra... cosa avrei dovuto fare? Vede che mi rabbuio in volto (immaginatemi tipo Ken il guerriero) e mi fa "Scusa mamma pera giù. Tetta?".
Distinguiamo tra, gioco e mentre gioco prendo una polaroid di mamma (colleziono polaroid) e la spatacco a terra, mamma si arrabbia- io mi mortifico e le chiedo scusa; da faccio una cosa che so già che farà arrabbiare mamma o papà, ma durerà poco perchè poi tanto chiedo scusa. Io temo che stiamo imboccando quest'ultima strada. Ho conosciuto adulti così e li ho odiati.
Ieri sera sono arrivate le scuse, ma non le ho accettate subito, la sua disperazione nasceva non da questo, ma... indovinate? LA TETTA! Mi sento una tetta, mi sto chiedendo come sarebbe stato il nostro rapporto se non lo avessi allattato. Perchè, particolare che m'ero scordata, quando c'è tutta la tiritera di guaio- rimprovero- scusa, poi c'è la richiesta della tetta, probabilmente vuole la conferma che tra noi le cose vanno bene, che ci siamo riappacificati. Ma io mi sento una tetta.
Scusate lo sfogo, ci riflettevo da po' di giorni e l'ho osservato, queste le mie considerazioni.

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#23

Non credo tu stia sbagliando sulla questione del rimettere in ordine e neanche sul fatto che sembra volere farti arrabbiare.Il punto é proprio questo.Tu sei la persona a cui vuole più bene,cosa pensa di ottenere ?Mio figlio mi fa arrabbiare per due motivi
1) errore involontario ,frequenza di 1-2 volte al giorno
2) comportamenti che sa inaccettabili ,frequenza 1-2 al minuto per un tempo indefinito.
La 2 ho capito che succede quando é troppo stanco ma non sa come fermarsi o vuole che mi fermi io,esempio una sera intera di sali scendi dalla macchina più commissioni;quando non lo calcolo per molte ore.É vero che la richiesta di tetta può essere il tentativo estremo di mandarci un segnale.Io ad esempio quando sono arrabbiata mi calmo solo se faccio arrabbiare un altro (simpatica eh!)

10900 Ale 17/07/2010
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#24

(23-11-2012, 11:09 11)blackbird Ha scritto:  Mi sento una tetta, mi sto chiedendo come sarebbe stato il nostro rapporto se non lo avessi allattato. Perchè, particolare che m'ero scordata, quando c'è tutta la tiritera di guaio- rimprovero- scusa, poi c'è la richiesta della tetta, probabilmente vuole la conferma che tra noi le cose vanno bene, che ci siamo riappacificati. Ma io mi sento una tetta.
Scusate lo sfogo, ci riflettevo da po' di giorni e l'ho osservato, queste le mie considerazioni.

secondo me hai inteso bene, per lui la richiesta di tetta è proprio una conferma che le cose fra voi vanno bene. Però io ti dico pure che non è detto che tu debba poi per forza accontentarlo...cioè quando capitava che Francesco faceva così io a volte gli dicevo che in quel momento ero arrabbiata e non mi andava...poi dopo un po' lo accontentavo oppure lui cambiava rotta Wink
ameliadaniele non è che un bambino debba per forza toccare tutto, ma direi che è normale per loro voler toccare tutto ciò che è a loro portata di mano, quindi nel caso uno non voglia fargli prendere certe cose sarebbe sempre preferibile toglierle di torno. poi non sempre questo è possibile e allora magari certe cose sono off limits ma è sempre preferibile che siano veramente poche. Wink

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#25

Gonzales dava un'interessante spiegazione del perchè i bambini, quando ci arrabbiamo, hanno poi bisogno di appiccicarsi a noi come fossero spaventati. Dice che negli uomini primitivi si urlava ai bambini quando c'era un pericolo e quindi istintivamente la cosa migliore da fare era appiccicarsi alla mamma per salvarsi....e questa cosa è rimasta nei loro geni fino ad ora! Chissà se è vero!

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#26

si secondo me lo è. L'ho letta anche io la teoria di Gonzales e mi sembra molto molto sensata. Tra l'altro ricordo molto bene che lo facevo anche io da piccina. E noto che lo fanno anche i miei bambini. Devo dire che io strillo proprio poco, solo in casi gravi e per rispondere alla domanda sopra... si, i divieti anche per noi sono proprio pochi!
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#27

Ecco, Cancy solleva un'altra delle possibili cause di un comportamento del genere: il bisogno di contenimento. A volte i bambini non sanno come gestire la propria rabbia o la propria stanchezza e le sentono come "pericolose" perchè hanno paura che non gestendole possono fare male a se stessi o agli altri....e chiedono all'adulto di contenere queste emozioni così forti! Hanno bisogno che la mamma dia nome e parola a queste emozioni e che li aiuti a sfogarle nel modo giusto (anche magari sbattendo a terra dei peluche invece che i cd).
Si tratta sempre di capire quale è la vera domanda di tuo figlio (e questo lo puoi capire solo tu provando varie soluzioni e vedendo quale risponde meglio) e da li decidere come intervenire.

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#28

(24-11-2012, 04:05 16)Laurag Ha scritto:  Ecco, Cancy solleva un'altra delle possibili cause di un comportamento del genere: il bisogno di contenimento. A volte i bambini non sanno come gestire la propria rabbia o la propria stanchezza e le sentono come "pericolose" perchè hanno paura che non gestendole possono fare male a se stessi o agli altri....e chiedono all'adulto di contenere queste emozioni così forti! Hanno bisogno che la mamma dia nome e parola a queste emozioni e che li aiuti a sfogarle nel modo giusto (anche magari sbattendo a terra dei peluche invece che i cd).
Si tratta sempre di capire quale è la vera domanda di tuo figlio (e questo lo puoi capire solo tu provando varie soluzioni e vedendo quale risponde meglio) e da li decidere come intervenire.

Questo è assolutamente vero: io vi parlo di Domenico come un mostriciattolo, in realtà vi chiedo aiuto per situazioni limite. Si comporta "male" quando è stanco o quando ha fame; per il resto è tranquillo, anzi direi allegro e gioioso. Per farvi un esempio: quest'estate dopo una decina di giorni che eravamo arrivati alla casa al mare, è venuto un mio cuginetto (oddìo, non molto "etto" ha diaciassette anni ora) a farci i complimenti perchè non lo aveva mai sentito piangere. Giocare e fare casino sì, ma piangere mai.
E' vero probabilmente dovrei essere io l'adulta della situazione e a volte mi riesce, altre volte arriviamo siamo stanchi insieme e quindi nervosi in due; sarebbe come la storia delle cose lanciate a terra: le raccolgo io perchè sarebbe inutile farlo fare a lui in un momento di nervosismo, genererebbe un ulteriore scontro.
Io intanto provo nuove strategie: l'altra mattina, aveva fame, voleva il mio latte, ma avevo già la pasta sul fuoco pronta da lì a pochissimi minuti, e gli ho chiesto d'aspettare; dopo un po' d'insistenze, s'incavola, corre in salotto afferra il suo bicchiere con dentro matite-matitine-pastelli, ecc. e lo scaraventa a terra. Con fare placido (come può essere placida una pentola a pressione) mi sono avvicinata e gli ho detto che mi aveva fatta arrabbiare, e che non volevo le sue scuse se prima non avesse raccolto tutto, ma non ho urlato. Me ne torno in cucina. Dopo qualche minuto arriva tutto trafelato, mi prende per mano e mi trascina in salotto a farmi vedere che aveva messo tutto a posto.
Non credo di essere abbastanza capiente per tutto l'amore che provo per lui.
Ieri sera invece (era veramente tardi, avevamo avuto amici a cena) semidistrugge un cofanetto di cd di mio marito che lo rimprovera, lui piange, corre da me che non ne sapevo niente, mi abbraccia e tra le lacrime mi chiede scusa (mio marito, intanto, grosse capocciate al muro 10900 ).
Dobbiamo aggiustare il tiro ma ne verremo fuori, l'episodio delle matitine mi da speranze.
In ogni caso rispetto alla gestione della rabbia, credo che abbia imparato a sfogarla lanciando le cose, e mi va benissimo considerando che prima lo faceva mordendoci e mordendosi. E' un ottimo modo. Ma come si diceva più su, vanno anche un attimo regolati, nel senso: lancia le palline, e se vuoi pure le tue matitine, ma non le mie macchine fotografiche o i cd dell'Otello di Verdi del papà che è buono e caro, ma non il Dalai Lama. Qualche paletto ci vuole. Capisco che se distruggi casa è perchè vuoi dare un senso alla tua stanchezza, ma ti devo rimproverare lo stesso magari con modi molto morbidi, ma non viviamo in un cubo bianco fatto di cuscini e in solitudine.
E con questo non mi riferisco alle cose che non hanno importanza, intendo che nella vita in generale se tratti male qualcuno la giustificazione della stanchezza e del nervosismo regge fino a un certo punto.

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#29

mi sembra che il racconto delle matitine sia da super-speranza! hai trovato la "voce" giusta dentro di te ma ovviamente non si riesce sempre a "riesumarla" al bisogno! A volte a me (parlo del lavoro, Giacomo è ancora piccolo!) aiutava cantare invece di parlare perchè per ME era rilassante....magari inventavo le parole e dicevo al bimbo che doveva mettere a posto e che la rabbia si può dire e non solo agire....ma non urlavo in questo modo! Per dire che ognuno deve trovare la sua "voce" e le sue modalità!

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#30

quanta pazienza....

Mamma di Serena dal 09/03/11 3240 x 51 cm e Davide dal 04/02/13 3840 x 54 cm
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