COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


CERCASI CONFORTO
#1

oggi a Pietro è stata diagnosticata la dermatite atopica... ho già letto qualche discussione a riguardo ma vorrei sapere precisamente se continuare AS potrebbe essere dannoso. la dermatologa mi ha detto che secondo lei alcuni alimenti è meglio evitarli ed inserirli a tempo debito e quindi di iniziare svezzamento tradizionale, perchè essendo un bambino affetto da questa forma di dermatite rischia di sviluppare allergie alimentari se inserisco gli alimenti prima del tempo. Premetto che io non sono intenzionata a smettere ma non vorrei che poi peggiorasse. sono davvero in crisi e molto demoralizzata. accetto consigli e conforto. grazie10800

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#2

http://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida...r=3&idb=75
ho trovato questo su Uppa...mi pare che nonci sia molto da preoccuparsi.
se cerchi su uppa ce ne sono altri di articoli.
Se cerchi sul sito di allergologia pediatrica trovi che là dicon di somministrare vitamina D...bha...
Che ne sappia io, ma meglio sarebbe evocare il vate, se la dermatite è di origine allergica alimentare somministrare piccole quantità di cibo incriminato è meglio ed è la terapia più moderna...ed è quello che si fa con l'autosvezzamento.

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#3

la dermatite non sembra derivare dagli alimenti, vero è però che quando ha mangiato ad esempio qualche fusillo al pomodoro le macchie sono peggiorate. Quello che sostiene la dermatologa è che se gli do da mangiare quello che mangio io è più difficile sapere se c'è qualche alimento che può scatenare reazioni. Se fosse possibile una risposta dal Vate magari mi rassicurerebbe. grazie x l'info dell'articolo, davvero interessante.

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#4

(21-06-2011, 06:41 18)aliroddi Ha scritto:  . Se fosse possibile una risposta dal Vate magari mi rassicurerebbe. grazie x l'info dell'articolo, davvero interessante.

È da oggi che voglio intervenire, ma sto solo con il telefonino. Comunque la risposta del vate già c'è. Fai una ricerca con 'atopica' o parole correlate e vedrai che la trova. Se non sbaglio dice che la causa della DA è sconosciuta, come per le coliche, ma se trovi l'intervento ci pupi rinfrescare la memoria.
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#5

Finalmente sono di nuovo al computerSmile

Correggo il tiro.... sembra che l'intervento di Piermarini me lo sia sognato... ho guardato, ma non sono riuscito a trovarlo.
Comunque, per porre rimedio ho fatto una seduta spiritica rapida rapida e sono riuscito a evocarlo.
Ecco il responso del vate:

Lucio Piermarini Ha scritto:E' ormai confermato che i cibi non c'entrano nel causare la dermatite atopica che dipende invece da una interazione tra fattori genetici
(predisposizione) e ambientali. In questi bambini la pelle ha una minore compattezza dei grassi che dovrebbero garantirne la impermeabilità (da cui perdita di acqua e secchezza e prurito) e una minore capacità di difendersi dall'attacco dei germi, altrimenti innocui, che stano normalmente sulla pelle stessa e che approfittano del minore effetto barriera. Questo comporta la comparsa di una infiammazione (la reazione difensiva) che si manifesta in concreto con
l'arrossamento, ulteriore prurito, lesioni da grattamento, possibilità di ulteriore infezione e così via in un circolo vizioso. Attraverso le lesioni, più o meno microscopiche della pelle, possono passare anche tracce di alimenti a cui l'organismo predisposto può diventare ipersensibile, cioè allergico. Il contatto con gli stessi alimenti per via orale e intestinale, che è la via naturale, invece favorisce la tolleranza. La sensibilizzazione agli alimenti può peggiorare la dermatite atopica (che oggi si tende a chiamare, come una volta, eczema costituzionale) ma di solito sono più in causa le infezioni già citate. Per cui l'obiettivo primario è ricostituire, per quanto si può, l'integrità della pelle, usando spesso e con generosità creme o oli (per le pelli più secche), e, se la pelle è infiammata le creme
cortisoniche che, se usate con parsimonia, cioè il minimo di quantità efficace, e anche una sola volta al giorno, in pochi giorni e senza alcun danno (non sono più i prodotti di venti anni fa!), permettono alla pelle di tornare normale. Se c'è il sospetto di un'infezione (soprattutto quando c'è stato grattamento e la guarigione non è rapida) si aggiunge una crema antibiotica. La dieta, di norma, si sconsiglia, perché poco efficace e estremamente onerosa a fronte della rapidità e semplicità della terapia con cortisone locale che, dopo la normalizzazione si sospende e si riprende per un giorno o due quando si intravede, anche appena appena, una ripresa dell'arrossamento. Se si interviene subito si usano quantità ridicole di farmaco, se si aspetta troppo per evitare di usarlo, e l'infiammazione peggiora e si complica con l'infezione, finisce che ci si trova costretti a utilizzarlo in quantità molto superiori. Solo nei casi molto gravi e diffusi e nei quali la terapia farmacologica fallisce si fa un tentativo con la dieta,e senza la garanzia che sia efficace.
Ultima notazione: se non c'è prurito non è dermatite atopica!
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#6

Grazie di cuore, per la tempestività di Arkadian e per la risposta del nostro Vate. Sono molto più tranquilla Smile . E questa sera risotto al radicchio trevisano dell'orto del nonno e bistecchine di soia al limone... Thumbup

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#7

(21-06-2011, 06:41 18)aliroddi Ha scritto:  la dermatite non sembra derivare dagli alimenti, vero è però che quando ha mangiato ad esempio qualche fusillo al pomodoro le macchie sono peggiorate. Quello che sostiene la dermatologa è che se gli do da mangiare quello che mangio io è più difficile sapere se c'è qualche alimento che può scatenare reazioni. Se fosse possibile una risposta dal Vate magari mi rassicurerebbe. grazie x l'info dell'articolo, davvero interessante.

Ciao, Aliroddi, dopo aver letto anch'io.......da lontano, e avendo atteso con te un' "apparizione" del vate-fantasma Angel mi decido ad intervenire dopo esser stata qualche ora a rifletterci su.

In particolare mi riferisco alle parole della dermatologa e alla tua osservazione sul pomodoro.

La mia opinione, come quella di tante altri che troverai sicuramente espresse in giro nel forum, è che il cosidetto "svezzamento tradizionale", parola tanto rassicurante come anche il suo procedere a "dosi" simil-farmacologiche cadenzate da una rigida posologia (dosi/tempi) che è così tanto radicato nella coscienza della nostra società, in realtà non è altro che uno svezzamento "antiquato", superato, e non indispensabile alla salute del bambino.
Resta, però, il fatto che chiunque faccia una scelta più aggiornata e aderente alla naturalezza evolutiva, risulti a quella coscienza del "luogo comune" come rivoluzionaria e, quindi, azzardata soprattutto in considerazione del fatto che persino i pediatri (la quasi totalità) e le principali riviste specializzate, ancora non abbiano recepito gli aggiornamenti nel campo dei principi alimentari per la prima infanzia (e infatti il pediatra non è un nutrizionista, e le riviste sai cosa pubblicizzano....e anche molti pediatri!): pensa tu quanto ne possa sapere un dermatologo che non è nè nutrizionista, né specializzato sull'età dell'infanzia!

Dopo la giusta e autorevole distinzione fra "dermatite atopica" e allergia alimentare, mi sento anche di dissentire con la dottoresssa anche su di un altro punto.

Citazione:la dermatologa mi ha detto che secondo lei alcuni alimenti è meglio evitarli ed inserirli a tempo debito

L'autosvezzamento non è più insondabile né periocoloso di quello tradizionale.
Da ciò che ho imparato, mi risulta che per "monitorare" il proprio bambino, pronte ad intervenire se si scoprono reazioni allergiche, è sufficiente osservarlo.
Molte tengono persino online un diario alimentare, ma a volte è utile anche solo tenere a mente, o annotare ciò che il bambino mangia nel caso si siano osservati, in conseguenza a determinati cibi, sintomi o reazioni particolari, in modo da poter individuare eventuali ricorrenze e smascherare eventuali relazioni fra cibi e comportamenti.
Per es. al bambino si arrossa molto il sederino e fa diarrea, ricorda cosa ha mangiato. Verifica nel caso riaccadesse, se ha mangiato qualcuno degli alimenti sospetti.
A quel punto, però, deve riaccadere ogni volta che ne assume:
quale difficoltà presenta?
Come scrive più o meno Piermarini nel suo libro: se veramente si dovesse inserire un alimento per volta a cadenza settimanale, chissà se il "bambino" avrà mai completato la lista degli alimenti necessari quando dovrà mangiare la sua torta nunziale?????

Se la motivazione per questa "cautela" verso il bambino fosse davvero che il suo intestino non sarebbe ancora pronto, allora che cosa significherebbe la raccomandazione dell'OMS (e non solo) per cui si deve aspettare la maturazione dei segnali che compaiono intorno ai 6/7 mesi (talora prima o dopo) che indicano la maturità dell'apparato digerente del bambino?
E se maturo, come noi, non è sufficiente avere delle basi di corretta igiene alimentare per saper proporre cibi sani al bambino? Serve proprio cadenzare gli inserimenti, o sembra ragionevole lasciarlo assaggiare liberamente benché con la dovuta attenzione e la nostra amorevole supervisione?
Cosa significa a "tempo debito" se non quando è pronto?
Se è pronto per mangiare, è pronto e basta!
Se non lo è è inutile cadenzare: non dovrebbe neanche cominciare a mangiare neppure frutta, riso, o pollo frullato!

E a proposito di informazioni utili a potersi regolare, mi risulta che il pomodoro, le fragole e alcuni altri alimenti contengono istamina e possono dare reazioni tipo "dermatite atopica", cioé rossori ma ciò non significa che ci sia un'allergia né a quegli alimenti né ad altri compresi nello stesso pasto o assunti in quella giornata; si tratta di una naturale reazione del corpo e sarebbe buona norma, a quel punto, né esagerarne (piccole quantità) né somministrarne in concomitanza a qualche altro particolare alimento del quale si voglia testare l'eventuale intolleranza perché la forte presenza di istamine potrebbe falsare l'osservazione.

Inoltre, il mio pediatra mi ha spiegato che alcuni cibi come pomodoro, agrumi e anche parmigiano favoriscono l'aumento di acidità nella saliva e potrebbero irritare la zona intorno alla bocca, mani, guance (dove arriva la bavetta in vari modi!!) e basterebbe una crema grassa o anche in concomitanza con un cortisonico, per risolverne un problema d'irritazione.

Altra informazione che sono state utili:
-alcuni alimenti come crostacei, arachidi e simili, vanno somministrati con più cautela le prime volte (piccolissime dosi come una ciucciata o un pezzettino) perché la reazione allergica eventuale è più violenta di quella di altri alimenti (es. le fragole), ma dipende dalle quantità, ed un eventuale allergia ad esse si vede, anche se in maniera attenuata persino con un minimo approccio;
-le allergie alimentari hanno basi genetiche ed eventuali cibi "sospetti" vanno somministrati con più accortezza, ma non è comunque scontata una ereditarietà del fenomeno;
-che ritardare l'approccio con eventuali allergeni è solo dannoso perché non permette all'organiismo di imparare a reagire ad essi ed evitare, danni maggiori in futuro
- in molti casi, se individuate per tempo, il corpo può "imparare" a tollerare degli alimenti evitando di passare da una leggera intolleranza ad una vera e propria allergia.

Quindi sgancia definitivamente il timore dalle allergie all'AutoSvezzamento e attenta come sei, riuscirai sicuramente a tenere sotto controllo tuo figlio senza passare a metodi antiquati e infondati scientificamente.
(e poi AUTOSVEZZAMENTO.IT e il "Vate illuminare" che ci stanno a fare se non per dissipare volta per volta eventuali dubbi?????!!!?)

Lasciali alla dermatologa e ai suoi nipoti (o figli se giovane), o magari un giorno si aggiornerà anche lei e sentirà di doverti chiedere "scusa" come ha fatto umilmente Piermarini all'inizio del suo libro, a tutte quelle mamme che lo hanno conosciuto in carriera, prima della sua illuminazione!

Em0200 2/10/2007 Tartarughino
Em3600 27/6/2010 Torello
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#8

grazie Lindaeva... leggendo le tue parole mi sento doppiamente rassicurata,. in effetti vederlo mangiare qualche cucchiaio di risotto al trevisano(gran parte dei chicchi di riso si sono attaccati ai capelli stile palline dell'albero di Natale) e 3 bocconi di bistecche di soia al limoneBored mi convince ancora di più che AS E' e SARA' la strada migliore. magari più avanti riproporrò una fettina di pomodoro(quelli dell'orto del nonno appena saranno pronti) x vedere eventuali reazioni. E da oggi in poi staremo tutti più manzi....Thumbup

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#9

Oltre al Vate ti porto la mia esperienza di ex dermatite atopica (mia!).
Mi è venuta da adulta (avrò avuto 22 anni più o meno) e mi è durata 10 anni.
Ho fatto 1000 prove: prick e pack test, test delle intolleranze, per un periodo mi sono tenuta un diario in cui scrivevo cosa mangiavo e poi lo stato della pelle... in sostanza nessun alimento risultava peggiorare o migliorare la dermatite.
La mia dieta rimane la stessa di qualche anno fa che avevo la dermatite, ma ora sto bene.

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#10

grazie a tutti x i consigli e anche a chiara x avermi raccontato la tua esperienza..

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