(21-06-2011, 06:41 18)aliroddi Ha scritto: la dermatite non sembra derivare dagli alimenti, vero è però che quando ha mangiato ad esempio qualche fusillo al pomodoro le macchie sono peggiorate. Quello che sostiene la dermatologa è che se gli do da mangiare quello che mangio io è più difficile sapere se c'è qualche alimento che può scatenare reazioni. Se fosse possibile una risposta dal Vate magari mi rassicurerebbe. grazie x l'info dell'articolo, davvero interessante.
Ciao, Aliroddi, dopo aver letto anch'io.......da lontano, e avendo atteso con te un' "apparizione" del vate-fantasma
mi decido ad intervenire dopo esser stata qualche ora a rifletterci su.
In particolare mi riferisco alle parole della dermatologa e alla tua osservazione sul pomodoro.
La mia opinione, come quella di tante altri che troverai sicuramente espresse in giro nel forum, è che il cosidetto "svezzamento tradizionale", parola tanto rassicurante come anche il suo procedere a "dosi" simil-farmacologiche cadenzate da una rigida posologia (dosi/tempi) che è così tanto radicato nella coscienza della nostra società, in realtà non è altro che uno svezzamento "antiquato", superato, e non indispensabile alla salute del bambino.
Resta, però, il fatto che chiunque faccia una scelta più aggiornata e aderente alla naturalezza evolutiva, risulti a quella coscienza del "luogo comune" come rivoluzionaria e, quindi, azzardata soprattutto in considerazione del fatto che persino i pediatri (la
quasi totalità) e le principali riviste specializzate, ancora non abbiano recepito gli aggiornamenti nel campo dei principi alimentari per la prima infanzia (e infatti il pediatra non è un nutrizionista, e le riviste sai cosa pubblicizzano....e anche molti pediatri!): pensa tu quanto ne possa sapere un dermatologo che non è nè nutrizionista, né specializzato sull'età dell'infanzia!
Dopo la giusta e autorevole distinzione fra "dermatite atopica" e allergia alimentare, mi sento anche di dissentire con la dottoresssa anche su di un altro punto.
Citazione:la dermatologa mi ha detto che secondo lei alcuni alimenti è meglio evitarli ed inserirli a tempo debito
L'autosvezzamento non è più
insondabile né periocoloso di quello tradizionale.
Da ciò che ho imparato, mi risulta che per "monitorare" il proprio bambino, pronte ad intervenire se si scoprono reazioni allergiche, è sufficiente osservarlo.
Molte tengono persino online un diario alimentare, ma a volte è utile anche solo tenere a mente, o annotare ciò che il bambino mangia nel caso si siano osservati, in conseguenza a determinati cibi, sintomi o reazioni particolari, in modo da poter individuare eventuali ricorrenze e smascherare eventuali relazioni fra cibi e comportamenti.
Per es. al bambino si arrossa molto il sederino e fa diarrea, ricorda cosa ha mangiato. Verifica nel caso riaccadesse, se ha mangiato qualcuno degli alimenti sospetti.
A quel punto, però, deve riaccadere ogni volta che ne assume:
quale difficoltà presenta?
Come scrive più o meno Piermarini nel suo libro: se veramente si dovesse inserire un alimento per volta a cadenza settimanale, chissà se il "bambino" avrà mai completato la lista degli alimenti necessari quando dovrà mangiare la sua torta nunziale?????
Se la motivazione per questa "cautela" verso il bambino fosse davvero che il suo intestino non sarebbe ancora pronto, allora che cosa significherebbe la raccomandazione dell'OMS (e non solo) per cui si deve aspettare la maturazione dei segnali che compaiono intorno ai 6/7 mesi (talora prima o dopo) che indicano la maturità dell'apparato digerente del bambino?
E se maturo, come noi, non è sufficiente avere delle basi di corretta igiene alimentare per saper proporre cibi sani al bambino? Serve proprio cadenzare gli inserimenti, o sembra ragionevole lasciarlo assaggiare liberamente benché con la dovuta attenzione e la nostra amorevole supervisione?
Cosa significa a "tempo debito" se non quando è pronto?
Se è pronto per mangiare, è pronto e basta!
Se non lo è è inutile cadenzare: non dovrebbe neanche cominciare a mangiare neppure frutta, riso, o pollo frullato!
E a proposito di informazioni utili a potersi regolare, mi risulta che il
pomodoro, le
fragole e alcuni altri alimenti contengono
istamina e possono dare reazioni tipo "dermatite atopica", cioé rossori ma ciò non significa che ci sia un'allergia né a quegli alimenti né ad altri compresi nello stesso pasto o assunti in quella giornata; si tratta di una naturale reazione del corpo e sarebbe buona norma, a quel punto, né esagerarne (piccole quantità) né somministrarne in concomitanza a qualche altro particolare alimento del quale si voglia testare l'eventuale intolleranza perché la forte presenza di istamine potrebbe falsare l'osservazione.
Inoltre, il mio pediatra mi ha spiegato che alcuni cibi come pomodoro, agrumi e anche parmigiano favoriscono l'aumento di acidità nella saliva e potrebbero irritare la zona intorno alla bocca, mani, guance (dove arriva la bavetta in vari modi!!) e basterebbe una
crema grassa o anche in concomitanza con un cortisonico, per risolverne un problema d'irritazione.
Altra informazione che sono state utili:
-alcuni alimenti come crostacei, arachidi e simili, vanno somministrati con più cautela le prime volte (piccolissime dosi come una ciucciata o un pezzettino) perché la reazione allergica eventuale è più violenta di quella di altri alimenti (es. le fragole), ma dipende dalle quantità, ed un eventuale allergia ad esse si vede, anche se in maniera attenuata persino con un minimo approccio;
-le allergie alimentari hanno basi genetiche ed eventuali cibi "sospetti" vanno somministrati con più accortezza, ma non è comunque scontata una ereditarietà del fenomeno;
-che ritardare l'approccio con eventuali allergeni è solo dannoso perché non permette all'organiismo di imparare a reagire ad essi ed evitare, danni maggiori in futuro
- in molti casi, se individuate per tempo, il corpo può "imparare" a tollerare degli alimenti evitando di passare da una leggera intolleranza ad una vera e propria allergia.
Quindi sgancia definitivamente il timore dalle allergie all'AutoSvezzamento e attenta come sei, riuscirai sicuramente a tenere sotto controllo tuo figlio senza passare a metodi antiquati e infondati scientificamente.
(e poi AUTOSVEZZAMENTO.IT e il "Vate illuminare" che ci stanno a fare se non per dissipare volta per volta eventuali dubbi?????!!!?)
Lasciali alla dermatologa e ai suoi nipoti (o figli se giovane), o magari un giorno si aggiornerà anche lei e sentirà di doverti chiedere "scusa" come ha fatto umilmente Piermarini all'inizio del suo libro, a tutte quelle mamme che lo hanno conosciuto in carriera, prima della sua illuminazione!