14-11-2012, 12:58 12
In seguito alla lettura (qui, nel blog, ma soprattutto su fb) di varie ansie ai limiti, secondo me, del patologico* nei confronti della valutazione di 'non-sano' in relazione a un pezzetto di cioccolata industriale, di un pescetto fritto, piselli in scatola, un dolce non fatto in casa, sale e argomenti affini, sento la necessità di approfondire con voi l'argomento.
Vorrei capire perché molte persone che si avvicinano all'AS, sia pure fra le più ferrate in tema di principi nutritivi, piramide alimentare e alimentazione naturale, biologica e affini e/o sana, si sono convinte che una lasagna, un dado anche settimanale o un dolce di pasticceria non siano 'sani' a prescindere.
Secondo me bisognerebbe distinguere l'idea di 'alimentazione sana' che va intesa nel senso di 'complessivamente' tale, e 'alimenti non fra i più genuini o non 'sani' in senso assoluto.
(traggo ispirazione liberamente da Io Mi Svezzo Da Solo-L. Piermarini).
Un'alimentazione NON sana è quella che fa grossi errori (carenza di determinati nutrienti, cucina grassa o troppo saporita d'abitudine, ecc) o errori piccoli ma troppo frequenti o ripetuti regolarmente (dolcetto fine pasto, assaggio di merendine e prodotti quotidiani d'abitudine ecc).
C'è poi il 'cibo' non sano nel senso di elaborato, industriale o meno ricco di nutrienti, che però resta sano in quanto a igiene o da altri punti di vista.
Farne un uso continuativo e/o esclusivo non è molto vantaggioso né educativo né consigliabile.
Ma un conto questo, un conto credere che l'assaggio occasionale, saltuario o moderato faccia 'male' o che possa essere pericoloso.
O anche che possa istaurare pessime abitudini a livello di rapporto con il cibo.
Ad esempio, il mio figlio AS preferisce zucchine e finocchi al wustel, generalmente, il wustel però non sempre lo disdegna. Non mangiamo cioccolata tutti i giorni o tutto il giorno, industriale con zuccheri aggiunti o no e neanche wustel, piselli in scatola o lasagne.
Capisco che un'alimentazione più rigorosa, quella di molte nostre colleghe mamme molto attente, sia più globalmente 'sana' della nostra, ma perché qualcuno è ancora convinto che il rigore possa essere l'unico presupposto 'sano' di un Autosvezzamento senza rischi?
Non vi sembra un retaggio culturale padre dello 'svezzamento' pediatrico da malati?
Voi le mangiate ogni tanto le lasagne?
Mangiate del cioccolato (senza abbuffarvene, magari)? Se fate un brodino col dato o mangiate qualcosa con conservanti, pensate veramente che stiate compromettendo la vostra salute?
Perché pensare che i nostri bambini non potrebbero tollerarlo?
Astenetevi pure dall'affermare che pur non pensandolo, per i vostri figli credete meglio essere più sobri.
Questo lo considero fuori discussione e degno di ammirazione.
Quello che m'interessa non è perché fare una scelta di minor o maggior rigore. Posso solo apprezzarlo, sempre che si sia onesti con sè stessi e in grado di mantenere questa scelta anche in seguito.
Ma il punto è:
Perché credere che un'alimentazione sana e varia in senso complessivo, benché non rigoroso, non possa essere compatibile con l'Autosvezzamento?
Perché, continuare a fare questo errore di valutazione, cioè restare convinti (proprio come consuetudine svezzante induce a fare con l'interessata complicità dell'industria) che ciò che non compromette la nostra salute potrebbe, in ogni caso, rischiare di compromettere quella dei nostri bambini?
Un passo avanti di apertura verso abitudini alimentari familiari non pericolose, anche se diverse dalla nostra, e che tranquillamente possono conciliarsi con l'AS, vogliamo farlo? Possiamo? Perché no?
(naturalmente migliorarsi sempre e comunque è giustissimo, non ci piove)
* ho usato questo termine, perché fra le persone più dedite a questo genere di rigore che conosco direttamente, ci sono tutte e 5 le persone 'anoressiche' che io conosco personalmente.
Quindi che non hanno per niente un 'sano' rapporto con pasti e cibo, e che hanno evidentemente grossissimi problemi alimentari e di salute.
Vorrei capire perché molte persone che si avvicinano all'AS, sia pure fra le più ferrate in tema di principi nutritivi, piramide alimentare e alimentazione naturale, biologica e affini e/o sana, si sono convinte che una lasagna, un dado anche settimanale o un dolce di pasticceria non siano 'sani' a prescindere.
Secondo me bisognerebbe distinguere l'idea di 'alimentazione sana' che va intesa nel senso di 'complessivamente' tale, e 'alimenti non fra i più genuini o non 'sani' in senso assoluto.
(traggo ispirazione liberamente da Io Mi Svezzo Da Solo-L. Piermarini).
Un'alimentazione NON sana è quella che fa grossi errori (carenza di determinati nutrienti, cucina grassa o troppo saporita d'abitudine, ecc) o errori piccoli ma troppo frequenti o ripetuti regolarmente (dolcetto fine pasto, assaggio di merendine e prodotti quotidiani d'abitudine ecc).
C'è poi il 'cibo' non sano nel senso di elaborato, industriale o meno ricco di nutrienti, che però resta sano in quanto a igiene o da altri punti di vista.
Farne un uso continuativo e/o esclusivo non è molto vantaggioso né educativo né consigliabile.
Ma un conto questo, un conto credere che l'assaggio occasionale, saltuario o moderato faccia 'male' o che possa essere pericoloso.
O anche che possa istaurare pessime abitudini a livello di rapporto con il cibo.
Ad esempio, il mio figlio AS preferisce zucchine e finocchi al wustel, generalmente, il wustel però non sempre lo disdegna. Non mangiamo cioccolata tutti i giorni o tutto il giorno, industriale con zuccheri aggiunti o no e neanche wustel, piselli in scatola o lasagne.
Capisco che un'alimentazione più rigorosa, quella di molte nostre colleghe mamme molto attente, sia più globalmente 'sana' della nostra, ma perché qualcuno è ancora convinto che il rigore possa essere l'unico presupposto 'sano' di un Autosvezzamento senza rischi?
Non vi sembra un retaggio culturale padre dello 'svezzamento' pediatrico da malati?
Voi le mangiate ogni tanto le lasagne?
Mangiate del cioccolato (senza abbuffarvene, magari)? Se fate un brodino col dato o mangiate qualcosa con conservanti, pensate veramente che stiate compromettendo la vostra salute?
Perché pensare che i nostri bambini non potrebbero tollerarlo?
Astenetevi pure dall'affermare che pur non pensandolo, per i vostri figli credete meglio essere più sobri.
Questo lo considero fuori discussione e degno di ammirazione.
Quello che m'interessa non è perché fare una scelta di minor o maggior rigore. Posso solo apprezzarlo, sempre che si sia onesti con sè stessi e in grado di mantenere questa scelta anche in seguito.
Ma il punto è:
Perché credere che un'alimentazione sana e varia in senso complessivo, benché non rigoroso, non possa essere compatibile con l'Autosvezzamento?
Perché, continuare a fare questo errore di valutazione, cioè restare convinti (proprio come consuetudine svezzante induce a fare con l'interessata complicità dell'industria) che ciò che non compromette la nostra salute potrebbe, in ogni caso, rischiare di compromettere quella dei nostri bambini?
Un passo avanti di apertura verso abitudini alimentari familiari non pericolose, anche se diverse dalla nostra, e che tranquillamente possono conciliarsi con l'AS, vogliamo farlo? Possiamo? Perché no?
(naturalmente migliorarsi sempre e comunque è giustissimo, non ci piove)
* ho usato questo termine, perché fra le persone più dedite a questo genere di rigore che conosco direttamente, ci sono tutte e 5 le persone 'anoressiche' che io conosco personalmente.
Quindi che non hanno per niente un 'sano' rapporto con pasti e cibo, e che hanno evidentemente grossissimi problemi alimentari e di salute.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello