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Care mamme sono in crisi, vi scrivo perchè sto aspettando che torni la mia pediatra da un viaggio lunedì prossimo e ho bisogno intanto di un parere se non medico ma di qualcuno che può avere avuto la stessa esperienza. Il tutto riguarda il mio primo bimbo di due anni e due mesi, che gradualmente a partire da 18-20 mesi ha iniziato a parlare fino ad arrivare ad essere un bel chiacchierone, almeno fino a 7-10 giorni fa, momento in cui ha iniziato ad incespicare all'inizio della frase (tipo l.l.l.l.l.a mamma, oggi non riusciva a tavola a dire patata e diventata tutto rosso per lo sforzo!!)
Ora dorme e io e il papà ci stiamo ponendo mille domande. L'educatrice all'asilo ci ha detto che è una fase che attraversano quando stanno allineando nella loro testa tutte le informazioni che hanno (parole, congiunzioni, concetti), ma noi abbiamo paura ed ho bisogno del vostro aiuto, vi è capitato? come e' andata?
Grazie
Emilio 9/01/13
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io non vi so aiutare, prova a scrivere un mp a emilia!
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Stai assolutamente tranquilla. Il pensiero va più veloce della capacità acquisita di parlare.
L'importante è che non venga rimarcato dagli altri questo solo perché potrebbe inibirlo.
Non c'è nemmeno un parere medico che qualcuno potrebbe darti perché è un non-problema e non-medico.
È assolutamente una fase.
Mio figlio, il grande, a un certo punto mi disse preoccupato: Mamma uffa perché non parlo?
Eppure è rientrato tutto in alcune settimane.
Poi gli è capitato di nuovo, ma a quel punto diceva che glisi impicciava la lingua e faceva uno strano brrrrrrlllllllll e la scioglieva (così pensava lui).
Ci vorrebbe Emilia che è logopedista per spiegarti meglio.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-03-2013, 11:13 23 da
Linda Eva.)
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LaPiccola spesso si incarta. La vedi che sta lì che pensa e si concentra per trovare la parola. Se non le viene si arrabbia e cincischia su delle robe improponibili balbettando un tentativo il più smile possibile a ciò che cerca. Io la butto sul ridere dicendole cose tipo : "maaaaa non ci credo! Stai inventando nuove parole! Allora giochiamo a inventare e poi mi dici quello che volevi dire" oppure faccio finta di sbaglarmi o non ricordarmi le parole.
Prima di partire in paanoia, fate passare un po' di tempo. Rischiate di accentuare un problema che magari neppure esiste. Portarla dal medico e davanti a lei parlare di questo "problema" potrebbe essere peggio. Aspettate un pochino, no?
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Io ho cominciato a balbettare con la nascita di mio fratello, avevo 21 mesi (e già parlavo bene) e ho continuato per un bel po'. Nel mio caso era un'insicurezza, un piccolo disagio psicologico, nulla di patologico!
C'e'stato qualche cambiamento recente nella vostra vita? Qualcosa che l'ha reso insicuro?
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Beh in effetti, nella premessa non ho messo che da due mesi e' nato il fratello Emilio, e quindi al momento le mie ipotesi sono 2:
1) Il cervello è più veloce della lingua: tutte le parole che ha in testa stanno aumentando e la complessità dei discorsi pure (fino a 15 gg fa parlava quasi come un bimbo di tre anni), e quindi devo aspettare
2) forse intende mandarci qualche messaggio sul fatto che sta soffrendo per il fratello, ma vi assicuro che non manifesta violenza nei confronti del piccolo (venerdì' gli ha anche dato tre baci in fronte di sua spontanea volontà) ne' tanto meno noi facciamo troppe celebrazioni al piccolo anzi ci coccoliamo il grande sempre di più
sono in crisi, so che devo aspettare, ma fa veramente male leggergli quella sofferenza negli occhi quando nn riesce a parlare..
Emilio 9/01/13
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-03-2013, 12:41 12 da
alessandra.)
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Alessandra, allora é sicuramente la nascita del fratello, accade spessissimo, proprio come é successo a me. Il mio consiglio (e tra un po'anche Giulietto avrà una sorellina) é di aiutarlo a esprimere i suoi sentimenti negativi di gelosia o rabbia verso il fratello. In genere la balbuzie "nasconde" qualcosa di represso e i bimbi che non sanno ancora esprimersi bene verbalmente e riconoscere le proprie emozioni hanno bisogno di aiuto in questo senso. Vedrai che passa come é venuta!
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Care mamme vi tengo aggiornate! Grazie x il supporto intanto
Emilio 9/01/13
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Alessandra, visto che posso fermarmi 5 minuti voglio raccontarti una cosa.
Quando capitò al mio grande, considerato che ha iniziato a parlare bene e in modo chiaro molto presto, intorno all'anno, a 2 era già molto avanti.
Quel periodo io e mio marito eravamo un po' nervosi (io avevo avuto un concepimento fallito dalla 5 settimana) e quella sera, proprio durante la cena litigammmo piuttosto animatamente con tovaglioli che volavano e qualche parola un po' fuori dalle righe.
Il giorno dopo iniziò a balbettare.
Aveva anche assistito al riappacificamento perché tornati in noi ci rendemmo ovviamente conto di aver trasceso.
Ma il giorno dopo allungava tutte le iniziali e inciampava di tanto in tanto.
Non ti sto qui a dire i sensidi colpa e le paranoie (assolutamente meritate, ci stava bene vista la scenata inopportuna, disgustosa e deplorevole e chi più ne ha ne metta davanti a lui) credevo di averlo rovinato per sempre. Ero sconvolta.
Cercai a istinto di non farglielo notare. Di non cercare difinire le parole per lui. Mi presi e gli detti tutto il tempo di finire il suo discorso. Recitai spudoratamente una totale assenza di preoccupazione struggendomi di paure, sensi di colpa e un misto di dispiacere e tenerezza appena fuori dalla sua portata.
Solo quando lui mostrò a un certo punto disappunto per i suoi inceppamenti gli suggerii il gioco'sciogli lingua' cui facevo riferimento sopra.
Leggendo e confrontandomi con altre persone seppi in seguito che avevo adottato una linea corretta.
E venni persino sollevata dal dubbio di avergli causato io uno shock con la scenata famosa.
Nel tuo caso potrebbe essere il corrispondente della nascita del fratellino.
In realtà alcuni episodi possono funzionare da 'start', ma non sono la causa di nulla.
Il punto è un salto di qualità già latente nel loro sistema espressivo. Una nuova esperienza, una situazione emozionante o spaventosa, un qualunque cambiamento (fratellino, inizio asilo, fine allattamento, cambio lettino, una vacanza, ecc) può far scattare in loro un cambiamento nel modo di interpretare il proprio mondo e questo ripercuotersi in una nuova necessità espressivo-verbale a cui potrebbe non corrospondere il livello funzionale (velocità, precisione, ecc...) fino ad allora utilizzato.
Ti dico questo perché poi, una volta ripreso un andamento più sciolto, generalmente si nota un notevole salto di qualità in questo campo, come se il bambino lo avesse 'incubato' per poi esplodere con nuove capacità espressive che rivelano una logica più matura.
(mera esperienza pratica di mamma confrontata e ragionata).
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello