COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Lady Oscar: un desiderio inconfessabile?

La mia bimba è troppo piccola per avere dei riscontri però io credo che non ci sia nulla di male nella diversificazione. I bimbi ci guardano, ci imitano e credo vogliano identificarsi in noi. I maschi con il papà e le femmine con la mamma o comunque con adulti del loro stesso sesso. Io ricordo la mia sorellina indossare sistematicamente le scarpe con il tacco di mia madre. C'è poi la pubblicità, il condizionamento sociale, certo, ma tutto fa leva sull'istinto primordiale dei bambini, altrimenti la pubblicità non attecchirebbe, credo. Una mia nipotina, che come la maggior parte delle femmine, adora il papà, cercava la sua approvazione in ogni cosa. Faceva calcio, odiava le gonne e tutto il mondo femminile. (È molto carina, è possibile che non volesse suscitare la gelosia del padre? -che per inciso è gelosissimo). La sua mamma le raccontava spesso che anche lei d piccola era attratta dal mondo dei maschi e la stessa bimba è circondata da fratelli e cugini maschi. Non è identificazione questa? A prescindere dalla pubblicità, dalla scuola e dagli altri?. Ok. Adesso ha quasi 9 anni ed è da circa un annetto che comincia ad apprezzare qualcosa da femminuccia. Ma teme sempre il giudizio dei suoi genitori. Non è che adesso stia finalmente facendo uscire coraggiosamente il suo istinto naturale? È così bello essere femmine. Ed è così bello essere maschi.
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piccolo OT, posso?
Qualche tempo fa ho provato un po' di gonne e vestiti in previsione alla partecipazione ad un matrimonio. Premetto che, io non metto mai gonne (jeans 24seven).
I miei due figli maschi (2 anni e mezzo), erano tutti esaltati e volevano mettere le gonne assolutamente. Li ho accontentati e sono usciti cosi' in giardino.
Volevo andare anche al bar di fronte casa...ma che faccio? li porto fuori cosi'? con la gonna?
Qui si parla tanto di unisex, di liberta' di scelte, ma se c'e' il maschietto che vuole imitare la mamma e vuol metter su la gonna che si fa? come funziona il Lady Oscar al contrario?
Io onestamente al bar con la gonna non ce li ho portati...
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Siamo noi ad etichettare i giochi dei bambini, e non li hai portati al bar forse per proteggerli da comportamenti che potrebbero far si che qualcuno lí ridicolizzasse. Avevano 2 anni e mezzo, e tutto è normale. Ma più grandicelli avrebbero indossato le gonne? A proposito, l'altro mio nipotino, 6-7 anni, gioca con ferro da stiro e con i giochi snobbati dalla sorella. In verità, anche se non lo ammettiamo, siamo noi a chiederci: smetterà?

In fondo credo che questo atteggiamento sia anche normale. Il mio intimo desiderio è che i bambini siano "accettati" nei gruppi, abbiamo una soddisfacente vita sociale. Impareranno a tempo debito che non è la gonna rosa o l'attrezzo da meccanico a fare la differenza. Dove sto sbagliando?

Chiedo scusa, forse sono andata troppo oltre. In fondo si parlava dell'assenza di giochi e abiti unisex in favore di una marcata distinzione. Questo è vero, così come è vero, a mio parere, che nessun bambino/a si rifiuti di indossare o di giocare con qualcosa di "neutro". I parchi giochi sono tutti colorati, e maschi e femmine non fanno differenze Smile
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Però, Nuova, solo una piccola nota. Dove sta scritto che il ferro da stiro è una cosa da donne?

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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(23-10-2014, 02:55 14)chiaraC Ha scritto:  Però, Nuova, solo una piccola nota. Dove sta scritto che il ferro da stiro è una cosa da donne?

Infatti, ci vuole tanta forza per stirare, e su questo gli uomini non si battono Smile
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(23-10-2014, 12:33 12)Aldebaran Ha scritto:  piccolo OT, posso?
Qualche tempo fa ho provato un po' di gonne e vestiti in previsione alla partecipazione ad un matrimonio. Premetto che, io non metto mai gonne (jeans 24seven).
I miei due figli maschi (2 anni e mezzo), erano tutti esaltati e volevano mettere le gonne assolutamente. Li ho accontentati e sono usciti cosi' in giardino.
Volevo andare anche al bar di fronte casa...ma che faccio? li porto fuori cosi'? con la gonna?
Qui si parla tanto di unisex, di liberta' di scelte, ma se c'e' il maschietto che vuole imitare la mamma e vuol metter su la gonna che si fa? come funziona il Lady Oscar al contrario?
Io onestamente al bar con la gonna non ce li ho portati...

Qualche tempo fa in una scuola francese, in applicazione dei programmi promossi dal ministero dell'educazione, i ragazzi hanno voluto fare una "giornata dell'uguaglianza", in cui i maschi potevano indossare le gonne. C'è stato una scandalo della malora, perché molti lo hanno interpretato come una promozione dell'omosessualità. Come se l'uomo in kilt non fosse slurpamente virile, come se in svariati paesi del mondo, anche quelli che meno si potrebbero tassare di promozione della confusione dei generi, gli uomini non andassero in giro con la djellabah. Perché? perché la gonna è letta come segnale di sottomissione/disponibilità sessuale, e non semplicemente come un indumento comodo o decorativo. Ed è cosa recente, qualche decennio fa, era una donna coi pantaloni ad essere considerata provocatrice. Sarebbe ora di finirla con quelle menate. Ma finché un bimbo maschio vestito con una gonna rischia di attirarsi attenzioni focalizzate sul sesso (e intendo proprio il sesso sessuale, non il genere), cosa che non rischia una bimba vestita da maschio, è normale che faccia paura. Ci vuole una educazione in finezza, che faccia si che un ragazzo cresca libero, ma senza metterlo in pericolo.

(23-10-2014, 02:55 14)chiaraC Ha scritto:  Però, Nuova, solo una piccola nota. Dove sta scritto che il ferro da stiro è una cosa da donne?

infatti! perché mai dovrebbe smettere di darsi a queste lodevoli attività?


a proposito: bleah!    

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Mi arrivano le notifiche solo quando gli pare, così sono rimasto indietrissimo.

Rispondo solo all'ultimo messaggio, Alexandra, è proprio vero... giocando s'impara Big Grin

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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(27-10-2014, 02:44 14)Alexandra Ha scritto:  Qualche tempo fa in una scuola francese, in applicazione dei programmi promossi dal ministero dell'educazione, i ragazzi hanno voluto fare una "giornata dell'uguaglianza", in cui i maschi potevano indossare le gonne. C'è stato una scandalo della malora, perché molti lo hanno interpretato come una promozione dell'omosessualità. Come se l'uomo in kilt non fosse slurpamente virile, come se in svariati paesi del mondo, anche quelli che meno si potrebbero tassare di promozione della confusione dei generi, gli uomini non andassero in giro con la djellabah. Perché? perché la gonna è letta come segnale di sottomissione/disponibilità sessuale, e non semplicemente come un indumento comodo o decorativo. Ed è cosa recente, qualche decennio fa, era una donna coi pantaloni ad essere considerata provocatrice. Sarebbe ora di finirla con quelle menate. Ma finché un bimbo maschio vestito con una gonna rischia di attirarsi attenzioni focalizzate sul sesso (e intendo proprio il sesso sessuale, non il genere), cosa che non rischia una bimba vestita da maschio, è normale che faccia paura. Ci vuole una educazione in finezza, che faccia si che un ragazzo cresca libero, ma senza metterlo in pericolo.

La teroia la so, ma la pratica e' un po' differente. Non vivo in una societa' in cui l'uomo indossa il kilt, vivo 'in una provincia denuclearizzata a 6 km (facciamo anche 20) di curve dalla vita'. Il bar vicino casa va bene giusto per prendersi il caffe', perche' poi, quando il mezzo avvinazzato di turno ti parte con una supercazzola sui 'terroni', categoria in cui io circa rientro, la capacita' di dialogo termina.
Sono d'accordo col breaking rules, ma voglio che i miei figli siano al centro di attenzioni e commenti perche' involontariamente stanno sfidando delle ferre regole sociali? Non e' meglio che abbiano un minimo di coscienza della cosa e di capacita' di gestirne le conseguenze? e che poi la facciano come vogliono
In casa non siamo stereotipati, anzi i vicini ci consideranno belli stranucci, a dire il vero... Pero' noi siamo in grado di sostenere le nostre posizioni (nel senso che 'siamo quel che siamo' e di quello che pensano gli altri 'chissenefrega').
A due anni e mezzo attirare attenzioni (peraltro ne sarebbero derivati scherzi a sfondo sessuale, quelli che con i bambini vogliamo evitare il piu' possibile in genere) non interpretabili, l'ho giudicata una mossa poco indicata.
Personalmente credo che ognuno puo' portare avati le proprie battaglie o crociate, ma e' meglio farlo sulla propria pelle, soprattutto quando si intravedono delle conseguenze da pagare.
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(29-10-2014, 10:37 10)Aldebaran Ha scritto:  
(27-10-2014, 02:44 14)Alexandra Ha scritto:  Qualche tempo fa in una scuola francese, in applicazione dei programmi promossi dal ministero dell'educazione, i ragazzi hanno voluto fare una "giornata dell'uguaglianza", in cui i maschi potevano indossare le gonne. C'è stato una scandalo della malora, perché molti lo hanno interpretato come una promozione dell'omosessualità. Come se l'uomo in kilt non fosse slurpamente virile, come se in svariati paesi del mondo, anche quelli che meno si potrebbero tassare di promozione della confusione dei generi, gli uomini non andassero in giro con la djellabah. Perché? perché la gonna è letta come segnale di sottomissione/disponibilità sessuale, e non semplicemente come un indumento comodo o decorativo. Ed è cosa recente, qualche decennio fa, era una donna coi pantaloni ad essere considerata provocatrice. Sarebbe ora di finirla con quelle menate. Ma finché un bimbo maschio vestito con una gonna rischia di attirarsi attenzioni focalizzate sul sesso (e intendo proprio il sesso sessuale, non il genere), cosa che non rischia una bimba vestita da maschio, è normale che faccia paura. Ci vuole una educazione in finezza, che faccia si che un ragazzo cresca libero, ma senza metterlo in pericolo.

La teroia la so, ma la pratica e' un po' differente. Non vivo in una societa' in cui l'uomo indossa il kilt, vivo 'in una provincia denuclearizzata a 6 km (facciamo anche 20) di curve dalla vita'. Il bar vicino casa va bene giusto per prendersi il caffe', perche' poi, quando il mezzo avvinazzato di turno ti parte con una supercazzola sui 'terroni', categoria in cui io circa rientro, la capacita' di dialogo termina.
Sono d'accordo col breaking rules, ma voglio che i miei figli siano al centro di attenzioni e commenti perche' involontariamente stanno sfidando delle ferre regole sociali? Non e' meglio che abbiano un minimo di coscienza della cosa e di capacita' di gestirne le conseguenze? e che poi la facciano come vogliono
In casa non siamo stereotipati, anzi i vicini ci consideranno belli stranucci, a dire il vero... Pero' noi siamo in grado di sostenere le nostre posizioni (nel senso che 'siamo quel che siamo' e di quello che pensano gli altri 'chissenefrega').
A due anni e mezzo attirare attenzioni (peraltro ne sarebbero derivati scherzi a sfondo sessuale, quelli che con i bambini vogliamo evitare il piu' possibile in genere) non interpretabili, l'ho giudicata una mossa poco indicata.
Personalmente credo che ognuno puo' portare avati le proprie battaglie o crociate, ma e' meglio farlo sulla propria pelle, soprattutto quando si intravedono delle conseguenze da pagare.

Esatto, proprio quello che dicevo: se vesti un bambino maschio con una gonna, attiri su di lui commenti a sfondo sessuale, il ché sarebbe altamente controproducente. Peraltro, i vestiti sono una cosa superficiale, di pura forma, e votata a cambiare nel tempo. Quello che è importante non è far indossare una gonna ad un maschietto, ma fargli capire che le gonne delle ragazze non sono un segno di inferiorità, e quando comincia ad interessarsi al sesso, che essere vestita in modo attraente non significa nient'altro che un permesso di sognare, un piccolo accenno alla gioia delle cose del corpo, e in nessun caso un atto di disponibilità/sottomissione. E che al di fuori dai codici vestimentari, non ci sono più differenze tra maschi e femmine che tra qualsiasi singolo essere umano ed un altro essere umano. E ovviamente, dare libertà al bambino maschio nei comportamenti, non delegittimando ma salutando come virili, forti e degni gli atti di gentilezza, tenerezza, educazione, rispetto, pulizia, estetica ecc. ecc.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Non voglio fare l'ignorante di turno, ma sinceramente non credo che il messaggio più comune della gonna sia quello di paventare sottomissione/disponibilità. Sono più argomentazioni che userebbero astuti legali per difendere brutti ceffi. Io non penso sia possibile, e sinceramente neanche me lo auguro, che tra maschi e femmine non ci siano differenze tangibili e volutamente ostentate. Io trovo opportuno educare al rispetto della diversità piuttosto che al mito dell'uguaglianza. E questo non solo tra maschi e femmine.

Sono fortemente d'accordo di "dare libertà al bambino maschio nei comportamenti, non delegittimando ma salutando come virili, forti e degni gli atti di gentilezza, tenerezza, educazione, rispetto, pulizia, estetica ecc. ecc".

...che poi sono i punti base del classico cavaliere gentiluomo
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