22-10-2012, 02:27 14
Leggevo proprio avant'ieri un libro interessante.
Si tratta di uno scritto di Crepet riguardante la genitorialità che i figli non vedono più nei genitori.
Non avrei pensato di trovarmi concorde con lo scrittore, forse lo avevo sottovalutato a causa della televisione.
Invece, ha proprio questo punto di vista, che esprimi tu Linda.
Per me, essere nemici dei propri figli non ha senso semplicemente perché i figli, in un rapporto sano, si amano a prescindere. E anche perché con i propri figli si dovrebbe essere obiettivi, mentre in n rapporto di inimicizia non si riesce ad essere sempre lucidi.
Io sono stata amica di mia mamma e spero di esserlo per le mie figlie nel modo in cui ho scritto. Complici quel tanto che basta per creare momenti divertenti, di sana gioia. Che ne so, preparare la festa per la sua migliore amica (a cui ovviamente poi non parteciperei!). E non so come definirlo se non come amicizia.
Ma non intendo scappare dal mio ruolo di genitore.
Anche quando scrivo che lascio scegliere LaPiccola, le lascio la possibilità di formarsi. Ma sono sempre lì, vigile e pronta come "guida". E so anche essere ai suoi occhi ingiusta se reputo che ciò possa servire.
Mi aspetterei questo dai genitori in effetti.
Mi ero persa il commento di Alexandra.
Una cosa che mi ha sempre lasciato perplessa è sentire che i genitori "negano" l'esistenza di un figlio/a quando questi commette qualche cazzata o si droga, o si invischia in questioni difficili.
Leggere di come tua mamma ti parlò è bello.
I figli si amano, si dovrebbero amare, ancora di più quando hanno bisogno di aiuto. Forse non siamo stati una guida perfetta, forse hanno bisogno ancora di avere qualcuno vicino a sostenerli, forse è accaduto loro qualcosa che noi non sappiamo... tutti questi forse vanno accettati. Se allo sbaglio di un figlio gli si girano le spalle significa che ci si crede perfetti e superiori.
Allora sì che si diventa nemici!
Ho visto genitori e figli con diverse prospettive non parlarsi per anni. Odiarsi o sopportarsi a fatica. Salvo poi piangere disperatamente sulla tomba del genitore dicendosi che "Non ci siamo parlati mai e non mi ha mai capito e adesso che non c'è più..."
Forse valeva la pena di essere più genitore e più figlio. Accettare un punto di vista diverso significa riconoscerne l'esistenza. Se tuo figlio è così, lo è anche un po' per te, per quanto strana ti sembri l'idea. E in questo allora puoi dimostrare un po' di amicizia nei confronti di tuo figlio sostenendolo a prescindere. Proprio come farebbe un genitore!
Scusate, m'è partito l'OT selvaggio...
Si tratta di uno scritto di Crepet riguardante la genitorialità che i figli non vedono più nei genitori.
Non avrei pensato di trovarmi concorde con lo scrittore, forse lo avevo sottovalutato a causa della televisione.
Invece, ha proprio questo punto di vista, che esprimi tu Linda.
Per me, essere nemici dei propri figli non ha senso semplicemente perché i figli, in un rapporto sano, si amano a prescindere. E anche perché con i propri figli si dovrebbe essere obiettivi, mentre in n rapporto di inimicizia non si riesce ad essere sempre lucidi.
Io sono stata amica di mia mamma e spero di esserlo per le mie figlie nel modo in cui ho scritto. Complici quel tanto che basta per creare momenti divertenti, di sana gioia. Che ne so, preparare la festa per la sua migliore amica (a cui ovviamente poi non parteciperei!). E non so come definirlo se non come amicizia.
Ma non intendo scappare dal mio ruolo di genitore.
Anche quando scrivo che lascio scegliere LaPiccola, le lascio la possibilità di formarsi. Ma sono sempre lì, vigile e pronta come "guida". E so anche essere ai suoi occhi ingiusta se reputo che ciò possa servire.
Mi aspetterei questo dai genitori in effetti.
Mi ero persa il commento di Alexandra.
Una cosa che mi ha sempre lasciato perplessa è sentire che i genitori "negano" l'esistenza di un figlio/a quando questi commette qualche cazzata o si droga, o si invischia in questioni difficili.
Leggere di come tua mamma ti parlò è bello.
I figli si amano, si dovrebbero amare, ancora di più quando hanno bisogno di aiuto. Forse non siamo stati una guida perfetta, forse hanno bisogno ancora di avere qualcuno vicino a sostenerli, forse è accaduto loro qualcosa che noi non sappiamo... tutti questi forse vanno accettati. Se allo sbaglio di un figlio gli si girano le spalle significa che ci si crede perfetti e superiori.
Allora sì che si diventa nemici!
Ho visto genitori e figli con diverse prospettive non parlarsi per anni. Odiarsi o sopportarsi a fatica. Salvo poi piangere disperatamente sulla tomba del genitore dicendosi che "Non ci siamo parlati mai e non mi ha mai capito e adesso che non c'è più..."
Forse valeva la pena di essere più genitore e più figlio. Accettare un punto di vista diverso significa riconoscerne l'esistenza. Se tuo figlio è così, lo è anche un po' per te, per quanto strana ti sembri l'idea. E in questo allora puoi dimostrare un po' di amicizia nei confronti di tuo figlio sostenendolo a prescindere. Proprio come farebbe un genitore!
Scusate, m'è partito l'OT selvaggio...