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Uova e svezzamento: tempi, info e ricette

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Quando dare le uova durante lo svezzamento? Quanto spesso? E come cucinarle? Dove trovare le ricette per le uova?

Queste sono solo alcune delle domande che ci arrivano periodicamente sulla questione “uovo svezzamento” un binomio che a molti fa paura. Ecco allora una panoramica sulle uova: iniziamo con informazioni di carattere “tecnico”, che mi auguro vi siano utili, e alcuni suggerimenti di ricette con le uova adatte per i bambini a partire dai sei mesi, ovvero in età da introduzione dei primi solidi.

Uova: informazioni “tecniche”

Allergie

Contrariamente a quanto si consigliava fino ad alcuni anni fa, allo stato attuale dei fatti non c’è motivo scientifico riconosciuto per ritenere che un’introduzione tardiva dell’uovo, o di altri alimenti potenzialmente allergenici, nella dieta dei bambini possa in alcun modo limitare l’insorgere di allergie. Al contrario, la letteratura più recente suggerisce che sia meglio introdurre i più comuni allergeni il prima possibile; gli studi sono ancora in corso, tuttavia la direzione che hanno preso sembra proprio confermare che per proteggere dalle allergie sia utile, assieme all’allattamento al seno, un’introduzione “precoce” di tutti gli alimenti.
Quindi ritardare l’assunzione dell’uovo seguendo calendari di introduzione degli alimenti all’interno di uno schema di svezzamento non sembra più avere alcuna validità. Infatti nessuna linea guida, nazionale o internazionale, assegna un’età dopo la quale sia “sicuro” far mangiare l’uovo. Se il vostro pediatra vi consiglia di non dare l’uovo fino ad una certa età, potete scambiare con lui queste informazioni, mettendolo a conoscenza di quanto avete letto per discuterne insieme. A questo proposito vi segnalo un paio di articoli sull’argomento, dove troverete altri link per ulteriori approfondimenti.

Tutti a tavola – UPPA 2009 – Franco Panizon
Ritardare alcuni alimenti durante lo svezzamento?
(Se il pediatra non ha mai sentito parlare di alimentazione complementare a richiesta, parlatene insieme e fategli leggere il nostro documento per genitori e pediatri).

Se in famiglia ci sono casi di allergie alimentari, allora è saggio prestare un po’ più di attenzione a quello che mangia il piccoletto di casa, ma questo non vuol dire diventare ossessivi e fasciarsi la testa prima di essersela rotta, né suggerisce di ritardare determinati alimenti. L’autosvezzamento è graduale per definizione, in quanto i bambini iniziano con piccoli assaggi: l’assenza di calendari di introduzione degli alimenti non esclude che i vari allergeni più comuni, come a titolo di esempio l’uovo, si possano “isolare” mettendoli in tavola, le prime volte, in piatti molto semplici in modo da poter identificare subito e facilmente il responsabile di eventuali reazioni. Del resto, meno i piatti sono “cucinati” e i sapori mescolati, più l’avvicinamento al cibo è, sotto tutti gli aspetti, genuino e vero.

Quanto spesso è consigliabile mangiare le uova?

Basta osservare una qualsiasi piramide alimentare per vedere che le uova sono posizionate abbastanza in altro, cioè tra gli alimenti da consumare solo poche volte durante l’arco della settimana. Questa che vedete qui sotto è la piramide alimentare mediterranea compilata dall’INRAN, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

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Piramide della dieta mediterranea moderna

La piramide si rivolge alla popolazione adulta, per la quale – vedete -si consigliano non più di 2-4 porzioni a settimana. Per porzione si intende 1 uovo di circa 50g.

Prima di andare oltre, diamo un’occhiata alle proprietà nutrizionali dell’uovo. Si parla sempre di uova e colesterolo e navigando su internet si trovano articoli che dell’uovo parlano bene e altri che ne parlano male. Di certo l’uovo è un alimento molto ricco ed è uno dei protagonisti della nostra tradizione culinaria, ma di cui non si deve abusare. Io qui mi voglio concentrare soprattutto sul contenuto proteico per inquadrarlo nella dieta settimanale.

Secondo le nuove tabelle dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), l’assunzione giornaliera raccomandata per i bambini è la seguente:

11 g al giorno per i bambini da 6 mesi ad 1 anno

14 g al giorno per i bambini fino a 3 anni

In questi valori non si fa distinzione tra proteine animali e proteine vegetali. Queste tabelle sono soggette a revisione decennale, l’ultimo aggiornamento risale alla fine del 2012 e vede la quantità di proteine per soddisfare il fabbisogno dei bambini molto ridotto rispetto ai parametri disponibili in precedenza, rispecchiando ciò che la ricerca dell’ultimo decennio ha evidenziato: meno proteine = più salute.

Tornando alle nostre uova, se consultiamo le tabelle di composizione degli alimenti dell’INRAN, vediamo che 100 grammi di uovo di gallina contengono 12,4 g di proteine, quindi un uovo medio di circa 50 grammi contiene 6,2 g di proteine: un bambino che mangi un uovo intero ha soddisfatto così oltre la metà del suo fabbisogno giornaliero di proteine, addirittura i 2/3 se si prende in considerazione un altro parametro, quello cioè del fabbisogno medio, che vede 9 g/die per i bambini fino a 1 anno e 11 per quelli fino a 3 anni.
Mangiando solo un tuorlo, che contiene 15,8g di proteine per 100g, e che diciamo pesi 25g, il bambino avrà assunto quasi 4g di proteine, ovvero oltre i 2/3 dell’assunzione media raccomandata.

In altre parole, è importante fare attenzione a non eccedere con l’assunzione delle proteine perché, come abbiamo visto, il quantitativo che ci serve davvero è più facilmente raggiungibile di quanto non si immagini e questo è specialmente vero nel caso dei bambini. Inoltre le proteine non sono solo presenti in carne, pesce, uova e legumi, come spesso si crede, ma anche i cereali ne sono ricchi.

Ma dopo tante chiacchiere passiamo finalmente a qualche ricetta 🙂

Uova: ricette perfette per i bambini

Vi riesce difficile pensare a maniere di mangiare l’uovo alternative al solito uovo sodo? Ecco alcuni spunti per stimolare la fantasia.
Ricordate: per i piccoletti… ben cotto, come misura preventiva contro la contrazione di infezioni da salmonella.

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Frittate

Frittata semplice – tagliata a listarelle è perfetta per le manine ancora incerte dei più piccoli, perché una parte rimane chiusa nel pugnetto e l’estremità riesce a finire in bocca. Inoltre come consistenza non dà problemi. Le frittate, per altro, vengono benissimo cotte al forno, ottima maniera per evitare di mangiare olio fritto.

Frittatine – piccole come i piccoli commensali, guardate che belle queste (foto 1).

La spagnola tortilla de patatas (foto 5) – si stacca a pezzoni, quindi facile da maneggiare.

Omelette (ecco qui una ricetta per la base, foto 2) magari ripiena – divertentissima da scoperchiare per esplorarne uno strato alla volta. Se i vostri bambini fanno come qui a casa nostra, selezioneranno accuratamente cosa gli piace di più per lasciare il resto abbandonato nel piatto; sicuramente interessante da osservare! Da condire come più vi piace, come questa con gli asparagi e il formaggio.
In generale meglio farcire la frittata con verdure, visto che di proteine ne assumiamo già con l’uovo.

Nella pasta o in altri primi piatti

Che ve lo dico a fare, la classica pasta alla carbonara! Magari in versioni finta carbonara, cioè mettendo da parte la pancetta per sostituirla con qualche verdura succulenta.
Ad esempio, mai provata la pasta con uova e zucchine? Declinata in maniere diverse, come questa con il parmigiano (foto 4).

Un’altra idea è di farle con il riso, magari in stile cantonese (questa è la ricetta che usiamo)

Altrimenti per le serate fredde e per l’inverno: stracciatella in brodo (foto 6) oppure passatelli (due classici a casa nostra).

Come piatto freddo

OK, ho detto che l’uovo sodo è noioso, però a me piace un sacco! Come usarlo? Nelle insalate di pasta o di riso, nei sandwich o nei panini. Oppure intero da mordere, in pieno stile baby-led weaning :-)!
Oppure guardate questo antipasto, proprio sfizioso: uova alla greca (foto 8).

Come secondo

Uova strapazzate come queste con il pomodoro. Velocissime da preparare, sono perfette perché sono facili da prendere con le manine dal momento in cui i bambini hanno sviluppato la presa a pinza.

Oppure queste, uova cotte dentro una cornice di peperone, bisogna che le provi presto!

Altra cosa che ho scoperto di recente e ci piace molto: aprire l’uovo e lasciarlo cadere nella padella su un letto di verdure ripassate, chiudi il coperchio e lasci cuocere ancora un po’. Ottimo!

In quiche e torte salate (che sono la maniera perfetta per svuotare il frigo creando allo stesso tempo piatti strepitosi!) come ad esempio questa quiche a base di porro e questa torta con spinaci. Ieri, ad esempio, ho aperto delle uova di quaglia su dei quadratini di pasta sfoglia, passati al forno per qualche minuto, un’dea carina per un antipasto o per un pranzo al sacco 🙂

Oppure per fare tortini da cuocere in forno, come questi (in inglese).
Molte di queste ricette contengono panna, burro, formaggi ecc, ma si possono sempre ridurre le quantità rispetto a quelle indicate o, con un po’ di fantasia, sostituire o eliminare del tutto.

Link utili

Pagina Wikipedia sull’uovo
Altre informazioni su digeribilità e valori nutritivi delle uova
Uova in codice – Scienza in cucina di Dario Bressanini. Per saperne di più su come sono catalogate le uova (ovvero per leggere tutti quei numeri e lettere che ci sono stampati sopra.
Linee guida per una sana alimentazione dell’INRAN, un manualetto semplice, ma completo.

 

E a voi come piace cucinare le uova?

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63 risposte

  1. Andrea purtroppo quello che ho postato è solo uno dei tanti siti che sta denunciando il fatto e mi spiace da morire perché Alex adora le frittate…in ogni salsa 😀

  2. La crêpes! Le proporzioni sono 100gr di farina, un uovo e un bicchiere di latte. Farcite con tutto quello che avete: verdure, formaggio, prosciutto oppure dolci con zucchero e cannella, sciroppo d’acero, marmellata ecc 🙂

  3. qualcuno vi potrebbe denucniare , dato che date sto cibo ai figli:DDDD:PPPP ( me compresa, ma proprio ultimamente son stata ingiuriata:D)

  4. Nicole Kellidis, il problema è che se così fosse, c’è ben poco da fare… Comunque gli articoli di quel sito vanno prima confermati e controllati, prima di partire a spada tratta.. Andrea

  5. L ho letto anche io l articolo web che dicevi Barbara Carpinelli…. sono sempre più spaventata. La mia paura è che la nostra catena alimentare sia compromessa definitivamente e nessuno ce lo dice.

  6. La mia bimba ha quasi 8 mesi e mezzo e il pediatra martedi, ha detto fra un mesetto inizi a introdurre l’uovo! Ms mi raccomando, solo il tuorlo e inizi con un cucchiaino a settimana!

  7. non so se può interessare leggere questo articolo che sta girando sul WEB:
    Uova alla diossina:
    “Diossina e policlorobifenili (PCB) in misura superiore al limite consentito dalla legge europea nelle uova di 23 allevamenti su 30. Sono questi i primi allarmanti risultati del Piano di monitoraggio del Ministero della Salute che prevede la verifica della presenza di sostanze contaminanti nelle uova e nel latte nei 57 siti inquinati di interesse nazionale. Nel 76% dei pollai d’allevamento lombardi, industriali o artigianali, sono state riscontrate sostanze cancerogene in misura superiore al limite consentito dalla legge europea (5 picogrammi per ogni grammo di grasso). Le uova contengono diossina e PCB in 23 pollai tra Milano, Sesto San Giovanni e la Provincia di Monza Brianza, in 15 allevamenti di Cerro al Lambro (MI) e in 9 di Mantova e dintorni (tre in città, due a Bigarello, uno a San Giorgio, Porto Mantovano, Marmirolo e Borgoforte). I risultati dei controlli resi noti sono inquietati. Sulle tavole dei cittadini arrivano veleni di ogni genere. Le uova contaminate dalle sostanze cancerogene, come la diossina, sono alimenti che i nostri bambini consumano e che le mamme hanno sempre tranquillamente servito, soprattutto se provengono da allevamenti rurali e non intensivi che offrono prodotti a chilometro zero. Ora, invece, non c’è più nemmeno questa sicurezza, perché le galline vivono in terreni contaminati vicini a poli industriali. La Asl impone il divieto di consumo delle uova degli allevamenti irregolari per 120 giorni, che è il termine scientifico sufficiente per abbattere Pcb e diossina se gli animali sono tenuti in condizioni di allevamento ottimali, lontani cioè dalla terra inquinata. Sarà sufficiente?” Greenme

  8. Lavinia il mio Jacopo è un principe….lui tutto quello che trova in giro si mette in bocca….ma il cibo no!!! io gli metto il piatto davanti, lui ci affonda le mani…ma poi basta! per mangiare vuole essere imboccato!! solitamente con le mani tiene il pane, oppure i biscotti la mattina…

  9. grazie mille! prima che arrivasse la pupa ero vegana … da più di 10 anni non compravo uova….ora ho ripreso a mangiarle ma mi servivano assolutamente delle ricettine originali come queste!

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