Sarà che tutto sommato di cucina ci capisco ma di medicina no, a me questo libro è sembrato addirittura meglio scritto di “Io mi svezzo da solo”, anche se dal trattare l’argomento svezzamento non poteva esimersi, dedicandogli quindi un capitolo.
L’autore parla di temi pesantucci (diciamocelo) ma con tono ironico, facendo molti esempi pratici che ci ritroviamo poi nella vita di tutti i giorni e tutto sommato in linguaggio comprensibile.
Si parla di pediatri, di genitori, di bambini e di tutto il corollario. Non ci mette in guarda dalla malasanità, anzi, più volte ci dice che il sistema italiano tutto sommato è un buon sistema, almeno per le leggi. Il guaio è la pratica: troppo spesso si discosta il dire dal fare. Il motivo? L’ignoranza, intesa proprio come il non sapere, primo tra tutti il nostro non sapere. Il secondo aspetto trattato sono gli interessi dei medici nel mantenere certe pratiche, a volte inutili, a volte, ahinoi, dannose. E allora ci accompagna nello studio del pediatra di famiglia, in ospedale, in pronto soccorso, dal ginecologo.
Ogni capitolo prende in esame un aspetto del sistema e conclude con un racconto ironico, nel quasi lo stesso autore si “prende in giro”, come lui stesso ammette. I racconti da cui il libro prende spunto, come spiega l’autore nelle primissime pagine, sono stati pubblicati sui “Quaderni di APC” da Piermarini stesso.
Un libro da leggere e poi… meditate gente, meditate! L’industria della salute è ancora più fiorente dell’industria dei vasetti, a quanto pare! E ci siamo dentro tutti.
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3 risposte
Io l’ho trovato piu’ “difficile” del primo. Pero’ in un paio di punti e’ riuscito a dare voce alle inquietudini nascoste che sento tutte le volte che sono di fronte ad un medico (tranne un paio, direi).
Il nostro ‘non sapere’ ci rende spesso vittime inconsapevoli.
Una cosa è certa. Dopo aver letto questo libro ci restano 2 scelte:
-continuare a fingere di non sapere e restare vittime
– smettere di essere vittime e difenderci con senso critico.
In ogni caso ci consente/obbliga a scegliere.
E questo ci rende corresponsabili delle scelte mediche che ci riguardano!
Meditate gente, meditate.
avevo il vago sospetto (mi riferisco all’ultima frase)…grazie della recensione!!