Cerca
Close this search box.

Lavare il pollo favorisce la diffusione delle infezioni

Si deve lavare il pollo prima di cucinarlo?
Si deve lavare il pollo prima di cucinarlo?


Spesso e volentieri anche io lavavo la carne prima di cuocerla, specialmente il pollo. Tuttavia nel Regno Unito stanno facendo una campagna per sensibilizzare la popolazione contro questa abitudine, ovvero NON si deve lavare il pollo, in quanto si è visto che lavare il pollo non porta vantaggi e favorisce la contaminazione crociata, ovvero il passaggio diretto o indiretto di microbi patogeni (che causano malattie) da alimenti contaminati (solitamente crudi) ad altri alimenti.

In particolare il pollo è stato messo in evidenza come la carne più a rischio in quanto vi si trova il campylobacter, il batterio responsabile per il maggior numero di casi di intossicazione da cibo.

Avevate mai sentito nominare il campylobacter? Io no, ma non sono il solo: nel Regno Unito hanno fatto un sondaggio e nonostante ogni anno si registrino circa 280.000 casi di intossicazione causata dal campolybacter, solo il 28% degli intervistati lo conosceva e appena 1/3 di questi era al corrente che il pollame ne è il più comune portatore.
Tanto per dare un senso a questi numeri, la salmonella colpisce meno persone su base annuale, ma nel sondaggio di cui parlavo è venuto fuori che è conosciuta dal 90% della popolazione.

Come abbiamo detto questo batterio si trova prevalentemente nel pollo – l’FSA informa che fino al 59% del pollame in commercio contiene il campylobacter – ma anche in animali da cortile quali anatre e oche, o selvatici come i fagiani. Interessa di meno le carni bovine, ma lo si può trovare nel latte crudo.

In caso di intossicazione, dopo un’incubazione di 2-5 giorni, i sintomi includono diarrea, dolori di stomaco e crampi, febbre e malessere generale.

La maggior parte delle persone ne sarà affetta solo per pochi giorni, ma può in alcuni casi può degenerare in problemi di salute cronici, tra cui a sindrome dell’intestino irritabile e la sindrome di Guillain -Barre, una grave condizione del sistema nervoso. Nei casi più gravi si può arrivare alla morte.
Le categorie più a rischio sono i bambini sotto i 5 anni e gli anziani.

La contaminazione crociata la si ottiene utilizzando le stesse superfici e utensili per lavorare la carne e altri cibi da consumare crudi. Tuttavia la causa prima – e devo confessare che non ci avrei mai pensato – è l’atto stesso di lavare la carne, in quanto gli spruzzi d’acqua finiranno un po’ dovunque portando con se i batteri che poi finiranno su altri cibi o utensili.

Per minimizzare i rischi di contaminazione basta seguire le seguenti semplici norme:

Come conservare e utilizzare il pollo per evitare la contaminazione batterica

  • Conserva il pollame crudo coperto in frigorifero
  • Tienilo sempre sul ripiano più basso così da evitare che i liquidi che fuoriescono finiscano per cadere su altri cibi
  • Non lavare il pollame
  • Lava bene tutti gli utensili, taglieri e superfici che sono state utilizzati per preparare la carne cruda
  • Cuoci il pollame completamente: non ci devono essere parti rosa e i succhi saranno trasparenti. Solo in questo modo sarai sicuro di aver eliminato tutti i batteri.

È possibile inoltre che anche l’esterno delle confezioni, anche se sigillate, risultino contaminate, ma il rischio è basso. In ogni caso si consiglia di separare la busta contenente carni da quella con altri tipi di alimenti.
Se poi dovessero fuoriuscire dei liquidi, non riutilizzare la busta, ma gettarla via anche se sembra pulita.

Qui potete scaricare un factsheet pubblicato dall’EFSA.

L’esperto consiglia

Concludo con una specie di siparietto: In televisione ho visto l’intervista a un’esperta la quale ha risposto più o meno così:
Presentatore: Ma se qualcuno vuole lavare il pollo, che precauzioni si possono prendere?
Esperta: Non serve lavare il pollo
Presentatore: Ma se qualcuno lo vuole fare?
Esperta: Non va fatto
Presentatore: Ma se qualcuno desidera proprio farlo?
Esperta: È inutile e rischioso. Non va fatto. Non si deve lavare il pollo!
Dopo di che il presentatore ha rinunciato 😀

E voi lo lavate il pollo? Io non lo lavo più da molto.
Usate accorgimenti particolari o lo sciacquate e basta?
Raccontateci nei commenti.

Se poi volete leggere del botulismo, leggete l’articolo su miele e botulismo e si conserve e botulismo.

ARTICOLI CORRELATI

ISCRIVITI e ricevi SUBITO
in OMAGGIO
la NUOVA EDIZIONE dell’ebook,
“E SE SI STROZZA?”

IN PIÙ IMPARA
QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL
MINICORSO

COS’È L’AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
Con oltre 140 ricette per TUTTA la famiglia

35 risposte

  1. Sarà una fissazione ma anche io ho sempre lavato la carne prima di cucinarla, compreso il pollo! Inutile dire che da oggi non lo farò più! 😉

  2. Grazie per aver condiviso l’informazione. A volte anche io lavavo ilnpollo se lo sentivo viscido. Ma vale pure per il pesce?

  3. Lisa Prighel, io ad esempio mi sono trovato a sciacquare le cosce di pollo dopo averle spellate per farci il brodo. Il motivo era per togliere quel senso di viscidume che era sulla carne… /Andrea

  4. Grazie per la preziosa informazione… proprio ieri ho appoggiato la carne di pollo cotta sopra il piatto nel quale l’avevo preparata e lasciata cruda in attesa di cuocerla (meno male avevo messo comunque uno strato di carta assorbente visto che l’avevo fritta)…. da adesso in poi non commetteró più lo stesso errore

  5. Anna E Endri, il problema sembra essere principalmente il pollo per il quale sembra essere assolutamente no. Non hanno detto niente di specifico riguardo cose quali manzo o vitella. /Andrea

  6. Barbara D’orta, secondo me lo si fa senza pensarci. Dicono che statisticamente oltre il 50% delle persone lo fa. Anche io l’ho fatto, ma ora per il pollo vedo di non farlo.
    Silvia Zoia, iil fatto sembra ben noto da tempo, ma solo in certi ambienti. Per questo stanno facendo sensibilizzazione. Neanche io lo avevo mai sentito fino a poco tempo fa.
    Inoltre, in quanti pulisono bene le superfici utilizzate per lavorare la carne prima di passare oltre? /Andrea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIVITI E RICEVI IN OMAGGIO LA NUOVA EDIZIONE DELL’EBOOK:
“E se si strozza?”

IN PIÙ IMPARA QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL MINICORSO
SULL’AUTOSVEZZAMENTO!